VITE DI CORSA: SIAMO SOFFOCATI DALLA MANCANZA DI TEMPO

0
293

Un’ora dura meno se andiamo di fretta: lo studio pubblicato sul Journal of Consumer Research. Capita anche di avere più soldi, ma di non trovare il tempo di spenderli. Non sappiamo più gestire il tempo

Vite di fretta, Vite sprecate, e tempo perso. Mentre non ci risparmiamo a smanettare con lo smartphone (lo guardiamo in media 200 volte al giorno), abbiamo infilato la nostra vita nel tunnel dell’andare sempre e comunque di corsa. Il risultato è che, con quest’ansia, un’ora dura meno, dai cinque ai quindici minuti, e dunque sprechiamo tempo prezioso. Questa statistica è stata certificata da uno studio pubblicato sul Journal of Consumer Research, che dopo otto esperimenti, condotti in laboratorio ma anche nella sale d’attesa degli aeroporti, ha scoperto quanto tempo sprechiamo per colpa della maledetta fretta.

Siamo sicuri che il tempo ci sfugge sempre di mano in quanto sopraffatti da impegni che non riusciamo a mantenere? Siamo sicuri, per esempio, che correre, correre, correre, sempre con affanno, anche quando dovremmo essere leggeri e sereni e non andare solo di fretta, per esempio al momento di fare un regalo a una persona, sia una condanna senza appello alla quale ci dobbiamo rassegnare?

MANCANZA DI TEMPO

Un terzo dei genitori si lamenta definendosi “esauriti”. Più del 61 per cento delle persone che svolgono un’attività professionale confermano di “non avere mai tempo“. Il 28 per cento dei genitori, in questo caso parliamo dei maschietti, è costretto a fingere un problema per non darsi da fare in casa. A questo punto c’è un dubbio sul quale dobbiamo riflettere seriamente: forse il vero problema è che non sappiamo più governare, gestire, e perfino misurare, il tempo. Così ne siamo soffocati, e non facciamo altro che sprecarlo, anche utilizzandolo male, a danno del nostro equilibrio psico-fisico.

ANSIA DA FRETTA

Qualche tempo fa il settimanale The Economist si chiedeva: «Perché le persone vanno così di fretta e sempre di corsa»? E perché nel mondo del lavoro «il problema costante è diventato la mancanza di tempo»? Già, il tempo. Ci sembra sfuggire ogni istante, come se non riuscissimo ad afferrarlo, e così viviamo in un costante e caotico affanno. Fino a perdere il piacere delle cose.

Una prima causa delle vite di fretta riguarda i tempi di lavoro che, generalmente, sono aumentati. In particolare negli Stati uniti, dove la produttività di ciascun lavoratore è un dogma per garantirsi stipendio e posto, il dipendente medio utilizza solo la metà delle ferie e il 15 per cento di loro non va mai in vacanza. Il risultato è che il lavoro ha ridotto così gli spazi della vita privata e il tempo, scarseggiando, è diventato una risorsa preziosa, con la preoccupazione perenne di sprecarlo. Quindi l’equazione è: più lavoro, più benessere, meno tempo per se stessi. In secondo luogo nel lungo ciclo dell’individualismo il tempo è stato sempre più assimilato al denaro. Avete presente gli studi degli avvocati anglosassoni dove la clessidra segnala i minuti di ciascun incontro con il cliente per poi fatturarli? Bene: la nostra organizzazione della vita professionale ormai riflette in modo generalizzato questo schema. E il ritmo delle giornate di lavoro diventa sempre più serrato. Producendo ansia e talvolta solitudine (anche i rapporti hanno bisogno di tempo e non possono non essere coltivati). Con il paradosso della ricchezza, in base al quale le persone hanno più soldi ma meno tempo per spenderli.

NON AVERE FRETTA NELLA VITA

Terzo fattore delle vite di fretta: la tecnologia. Ovvero l’applicazione multitasking in base alla quale tutti facciamo più cose contemporaneamente. Pensate alle mail, a quante ne riceviamo e ne scriviamo a getto continuo, cercando di imporci una risposta entro le 24 ore, con la regola non scritta che prima si risponde e meglio è. Di fatto, multitasking e fretta sono diventati sinonimi, e appartengono a uno stesso stile di vita. In queste condizioni il vero lusso che ciascuno di noi può conquistare è quello di riprendersi il tempo, recuperarlo dal binario morto della fretta e farlo tornare nella nostra disponibilità. Non avere mai tempo, al contrario, è un segno di regressione. E talvolta di stupidità autolesionista. (nonsprecare)