E’ di ieri la notizia che il Commissario agli usi civici di Bari ha finalmente emesso la sentenza sulla controversia che vede contrapposti il Comune di Lesina, il Comune di Sannicandro Garganico e varie società private sulla definizione dei confini del Feudo di Lesina e dell’Università di Sannicandro Garganico, che ha preso avvio dagli atti prodotti per l’eversione della Feudalità da Biase Zurlo agli inizi dell’800. Una sentenza storica che dà ragione alle tesi del Comune di Lesina e che può finalmente dare avvio ad una gestione legittima di un territorio, quello dell’Istmo Schiapparo/Torre Mileto, che nel corso degli anni è stato interessato da un fenomeno di abusivismo che ha distrutto l’ambiente ed il paesaggio e bloccato lo sviluppo turistico della zona.
Oltre 2000 costruzioni abusive, infatti, non sono un buon biglietto da visita per il marketing territoriale e soprattutto per garantire un livello di qualità della vita accettabile da parte di un mercato turistico che è sempre più esigente.
Proprio la vertenza giudiziaria in corso ha bloccato la conclusione dell’iter per l’approvazione del PIRT Schiapparo/Torre Mileto predisposto dalla società privata proprietaria dei suoli.
Il PIRT proposto riguarda una buona parte dell’area interessata dagli interventi abusivi, il recupero e la sanatoria di una parte dei fabbricati edificati abusivamente e l’abbattimento di tutti gli altri, oltre agli interventi di riqualificazione e di infrastrutturazione dell’area.
Grazie al PIRT l’insediamento di Torre Mileto potrà finalmente diventare un vero villaggio turistico.
CNA, che aveva scritto al Presidente della Repubblica per sollecitare l’adozione della sentenza, esprime compiacimento per la chiusura del giudizio. La situazione di chiarezza consentirà al Comune di Lesina ed alla Regione di chiudere gli atti amministrativi per l’approvazione del PIRT, ed ai privati di dar corso agli investimenti necessari per la riqualificazione dell’area.
Investimenti di cui il territorio ha estremamente bisogno.
La crisi dell’edilizia che interessa i Comuni di Lesina, Sannicandro Garganico, Apricena può trovare qui una prima risposta non solo nell’attività di infrastrutturazione ma soprattutto in quella di recupero e qualificazione ambientale dei fabbricati ( Valutiamo in 100 milioni di euro gli interventi necessari ).
Ci auguriamo che nessuno si frapponga a questo processo in nome di stantii interessi e che la classe politica locale si mostri finalmente capace di assumersi la responsabilità di chiudere una vertenza che, semmai ha avuto un senso agli inizi, oggi appare anacronistica e dannosa per gli interessi dei Comuni e delle popolazioni amministrate.
Il Direttore Provinciale CNA
Dott. Antonio Trombetta