UNA FAMIGLIA BLOCCATA NELLA NEVE. A SOCCORRERLI I CARABINIERI DELLA LOCALE STAZIONE

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Troppo spesso nell’immaginario collettivo si diffonde l’idea che i carabinieri hanno il solo compito di “punire i cattivi”. Ai bambini spesso si dice “fai il bravo altrimenti arrivano i Carabinieri”. Ma la Benemerita fin dal 1814 svolge il suo servizio istituzionale a favore della popolazione, a dimostrarlo il quotidiano impegno che i militari profondono anche nei territori più periferici per aiutare i cittadini.

È accaduto lo scorso sabato 26 febbraio, quando per le forti nevicate, una famiglia del napoletano – mamma, papà e due figlie – di rientro da un’escursione fuori regione, giunti al casello di Lacedonia, hanno trovato la strada sbarrata. Nel tentativo di percorrere una strada alternativa per il rientro, con l’ausilio del navigatore di bordo, sono giunti con la loro autovettura tra le stradine impervie e periferiche del paesino dauno di Anzano di Puglia. Giunti in un’area isolata, circondata dalle pale eoliche, il loro SUV inizia a perdere di aderenza restando bloccato in una cunetta tra la neve. La donna, tra le lacrime delle figlie spaventate, dopo gli inutili sforzi e tentativi di rimettere in strada il veicolo, ha deciso di comporre il 112. L’operatore della Centrale Operativa della Compagnia di Cerignola, preso atto della potenziale situazione di pericolo, ha immediatamente contattato la Stazione Carabinieri di Anzano di Puglia. Il Comandante della Stazione, unitamente ai militari in servizio e a quelli che liberi dal servizio hanno raggiunto il Comando, si è messo subito in contatto con la famiglia e dopo aver capito dove si trovassero li ha raggiunti. Nel tragitto verso i malcapitati i militari hanno incontrato un assessore del Comune di Anzano che era a bordo della propria Jeep e lo hanno coinvolto nelle operazioni di recupero sfruttando il potente fuoristrada a lui in uso per tirare fuori dalla neve il mezzo incastrato. Giunti sul posto dapprima hanno rassicurato la famiglia sfortunata e poi si sono messi all’opera, ma il primo tentativo è stato inutile. Nonostante la fune di traino e la potente Jeep, non sono riusciti a tirali fuori dalla neve. La tenacia dei Carabinieri ha fatto sì che non si arrendessero e pur di aiutarli si sono messi alla ricerca di un altro mezzo che potesse essere di maggior ausilio, finché non hanno trovato un trattore. Solo così sono riusciti risolvere la situazione e dopo aver condotto la famiglia sulla strada più agevole per il ritorno a casa hanno fatto rientro nella loro Stazione. La ricompensa più grande? Un semplice messaggio: “[…] grazie mille, non ho parole per la gentilezza dimostrataci. Onore a voi e alla vostra professionalità. Grazie ancora. Dio ve ne renda merito […]”.

La storia si ripete…..In un articolo della Gazzetta Piemontese del 5 giugno 1832 veniva narrata la disavventura del gentiluomo inglese Edward Rodolph. Questi aveva deciso, il 20 dicembre del 1830, di attraversare in carrozza il Moncenisio, aiutato da due contadini che dovevano servirgli da guide. Ad un tratto la carrozza venne rovesciata da una forte raffica di vento e il cocchiere fu sbalzato dal suo posto. Invano Rodolph chiamò in aiuto i due contadini perché soccorressero lui e la sua famiglia. Soltanto grazie all’arrivo di un carabiniere, che sgridò duramente i due contadini e si occupò personalmente del soccorso, gli occupanti vennero tratti in salvo. Rodolph offri una ricompensa di 1.000 franchi (pari a quasi un anno di soldo). Il carabiniere Cipriano Gabencel gli rispose: “Tengo più al mio onore che al denaro e la mia ricompensa è la coscienza di una buona azione. Del resto, non ho bisogno di nulla e la mia paga mi basta per vivere”.  Un fatto nuovo dal sapore antico quello di Anzano di Puglia che rinnova e rafforza, dall’alto degli oltre due secoli di storia, le funzioni di rassicurazione sociale e difesa ravvicinata dei cittadini svolte dalla Benemerita. Anche per questo i cittadini considerano i Carabinieri un vero e proprio patrimonio delle comunità in cui operano.