TUFFO NEL BAROCCO PER GLI ENOTURISTI, VISITATORI ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELLA CITTA’ DEI CAMPANILI

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Nel weekend di San Martino, San Severo Doc, Bicchieri e sentieri di Capitanata suscita stupore e meraviglia negli enoturisti. Nella culla del barocco nel cuore dell’Alto Tavoliere, nella Puglia settentrionale, vino e arte attirano visitatori e viaggiatori e regalano un’esperienza autentica.

Si rivela vincente la formula di cinque cantine accomunate dalla stessa passione – Pisan-Battèl (capofila), Ariano, Antica Cantina, D’Alfonso Del Sordo e d’Araprì – che hanno unito le forze per scrivere una nuova narrazione del territorio.

Il progetto è stato finanziato dal GAL Daunia Rurale 2020 nell’ambito del bando relativo all’Intervento 1.4 – ‘Reti di Cooperazione del Distretto del cibo della Daunia Rurale’, a valere sui  fondi PSR PUGLIA 2014-2020 – Misura 19 – Sottomisura 19.2.

Sabato 11 e domenica 12 novembre, in tanti hanno risposto all’invito a visitare le cinque cantine aderenti al progetto e si sono concessi una gita fuori porta alla scoperta dei tesori del Barocco nella città dei campanili, accompagnati dall’architetto Gianfranco Piemontese, profondo conoscitore del territorio, e dalla guida turistica Giuseppe dell’Oglio.

Alle degustazioni hanno partecipato anche otto giornalisti di settore, ospiti di un press tour abbinato al progetto San Severo Doc, che hanno contribuito a promuovere il territorio con una cassa di risonanza nazionale.

Vigneti a perdita d’occhio e cantine ipogee tra le 540 censite a San Severo hanno conquistato i forestieri.

Al consumo del vino al femminile è stato dedicato un apprezzato convegno nel Foyer del Teatro Comunale Verdi. Ad illustrare i dati delle più recenti ricerche che certificano un trend in costante crescita è stato il Prof. Antonio Seccia, docente dell’Università di Foggia e Segretario Scientifico della Commissione Economia e Diritto della Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, con i qualificati interventi dell’imprenditrice Marina Cvetic in videocollegamento, della giornalista e sommelier Titti Casiello e della giornalista e food&wine Ambassador Barbara Politi che ha moderato la tavola rotonda.

“Il vino è cultura, è un attrattore turistico, un prodotto che racconta il territorio e il contatto continuo e costante degli uomini con la terra. San Severo Doc è un punto di partenza”, ha detto la Project Manager Ester Fracasso, che auspica un ampliamento della rete delle cantine. L’organizzazione è stata affidata a Pugliaidea. La campagna di comunicazione è stata curata da Red Hot.

Il progetto ha stimolato anche una nuova consapevolezza nella comunità. E di welfare culturale ha parlato la Consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari: “Nel momento in cui i cittadini sono felici di vivere in un luogo, ne diventano essi stessi ambasciatori e fanno in modo che diventi accogliente, venga tutelato e valorizzato. Il vino ci offre la possibilità non soltanto di destagionalizzare il nostro turismo, ma anche di delocalizzare e portare i turisti non solo sulle nostre coste, ma anche nell’entroterra”.

Soddisfatto il Sindaco di San Severo Francesco Miglio: “San Severo Doc ci ha consentito di parlare bene di noi. La nostra città, quando viene conosciuta al di là dei racconti da remoto, riscuote successo e gradimento, il desiderio e la voglia di tornarci. Il nostro prodotto, lo dicono gli esperti, qualitativamente non ha nulla da invidiare alle produzioni di altre aree geografiche, può competere ad armi pari, anzi, oso dire con qualche arma in più rispetto a produzioni blasonate”.

La Presidente del GAL Daunia Rurale 2020, Pasqua Attanasio, si è complimentata con le cantine e l’organizzazione per aver rispettato pedissequamente il bando. “La vostra è stata una grande sfida, avete risposto alla nostra call in maniera eccellente – ha affermato – Questo esercizio di cooperazione è fondamentale. Imprenditori e produttori vitivinicoli hanno saputo creare quella sinergia che il Piano di Azione Locale del Gal Daunia Rurale 2020, scritto ben cinque anni fa, ha voluto presentare come dato innovativo”.

Il progetto, lo ha ricordato il Direttore del GAL Daunia Rurale 2020 Dante de Lallo, puntava anche a rafforzare il posizionamento dei vini sul mercato locale, ed è “un tassello di un programma più vasto”: “C’è la necessità di sensibilizzare le aziende soprattutto nelle attività di aggregazione e cooperazione, perché è l’unico modo per imporsi non solo sui mercati nazionali ed internazionali, ma anche sui mercati locali”.

Magica l’atmosfera nel chiostro del MAT, il Museo dell’Alto Tavoliere, dove sabato sera sono stati allestiti i banchi di degustazione del progetto San Severo Doc con musica dal vivo.

Dall’olpe in bucchero alle prove di etichetta di Andrea Pazienza, una visita guidata ha catapultato gli ospiti nel passato, alla scoperta di reperti archeologici che testimoniano come la produzione di vino caratterizzi il territorio sin dall’antichità, per poi immergersi nell’archivio di Paz.

Piatti e prodotti del territorio sono stati accompagnati dai vini delle cinque cantine.

Il gran finale è stato affidato allo chef stellato di Peschici Domenico Cilenti con una masterclass presentata dal giornalista e gastronomo Luciano Pignataro. A ciascuna mise en bouche preparata sotto gli occhi dei presenti, Amedeo Renzulli, Delegato Ais Foggia, ha abbinato vino e bollicine delle cinque cantine del progetto. È stato un indimenticabile viaggio per gli ospiti del progetto San Severo Doc.

I piatti: cubo all’acquasale di pomodoro, carpaccio di muggine e limone Femminello fermentato, servito insieme al Gran Cuvée d’Araprì; sgombro affumicato, salsa acida, granella di mandorle e olive bruciate, accompagnato dal Sogno di Volpe della Cantina Ariano; barbabietola marinata, porcini, cipolla e polvere di pomodoro, con il Catapanus delle Cantine D’Alfonso Del Sordo che hanno ospitato la masterclass; pappardelle al cinghiale di Bosco Quarto, burro alle erbette e alici con un Pas Dosè di Pisan-Battèl; maialino, riduzione di nero di Troia, patata in crosta di podolico e rape, accompagnato dall’Ero rosso de L’Antica Cantina.

Una notte stellata di buon auspicio per il progetto San Severo Doc e le cinque cantine, pronte alle prossime sfide.