Mascherine, banchi monoposto (in arrivo), referente Covid, area dedicata ai casi sospetti e scuolabus che possono essere riempiti fino all’80% della loro capienza massima: tutte le regole per il rientro a scuola
Il suono della campanella, il 14 settembre, avrà un sapore diverso rispetto a quello degli anni scorsi. Il ritorno a scuola, dopo lo stop imposto dalla pandemia, non prevede abbracci di gioia e grandi feste, ma regole e distanziamento sociale, oltre a piccole dosi di paura e tanta incertezza su quello che sarà nelle settimane a seguire.
Mentre arrivano i primi banchi monoposto, che dovrebbero aiutare i bambini a mantenere la distanza, nelle scorse ore la Conferenza unificata ha trovato un accordo sul lato trasporti, mentre l’Iss ha pubblicato le linee guida per eventuali casi sospetti.
Tutte le regole per il rientro a scuola.
SCUOLABUS: CAPIENZA FINO ALL’80%
Partiamo dalle ultime decisioni prese. Si è sciolto il nodo sul lato trasporti: a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e degli scuolabus si viaggerà con la mascherina ed “è consentito, in considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all’80 %, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti”, si legge in una nota del Ministero dei Trasporti.
“Tale coefficiente di riempimento è consentito anche in relazione al ricambio dell’aria interna dei veicoli di superficie e dei treni metropolitani. Infatti la maggior parte degli impianti di climatizzazione consente una percentuale di aria prelevata dall’esterno e un ricambio ad ogni apertura delle porte in fermata”.
SI PENSA A SEPARATORI REMOVIBILI
Non si esclude la possibilità, al fine di aumentare l’indice di riempimento, di installazione di “separazioni removibili tra i sedili. È in corso un accordo tra MIT- INAIL e IIT per individuare il materiale idoneo per consentire la separazione tra una seduta e l’altra, al fine di consentire un indice di riempimento dei mezzi pressoché totale”.
DISPENSER IGIENIZZANTI
In base alle regole stabilite in Conferenza Unificata, “sulle metropolitane, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto pubblico locale devono essere installati appositi dispenser, anche in maniera graduale a partire dai mezzi più affollati, per la distribuzione di soluzioni idroalcoliche per la frequente detersione delle mani”.
DIVIETO DI ENTRATA A CHI HA FEBBRE
Ogni genitore dovrà misurare la febbre al proprio figlio a casa. Ed è stabilito il “divieto di far salire sul mezzo dedicato gli alunni in caso di alterazione febbrile o nel caso in cui siano stati in diretto contatto con persone affette da Covid-19 nei quattordici giorni precedenti”.
LE REGOLE PER SALIRE E SCENDERE DALLO SCUOLABUS
Gli alunni saliranno sullo scuiolabus “garantendo un distanziamento di almeno un metro” e “in maniera ordinata”. Il secondo passeggero salirà “dopo che il primo si sia seduto”.
Per la discesa, invece, “si procederà uno per uno evitando contatti ravvicinati”.
NIENTE MASCHERINA IN CLASSE
Il rientro a scuola non sarà soggetto alle mascherine in classe, secondo l’indicazione del Comitato tecnico scientifico. La norma vale per gli alunni sia della primaria che della secondaria, ma solo se è possibile mantenere il distanziamento sociale di un metro.
Nelle scuola primaria “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto)”, sostiene il CTS, secondo quanto riporta Repubblica.
MASCHERINA IN CASO DI TREND CONTAGI IN SALITA
Si farà eccezione alla norma nel caso in cui si verifichi un aumento del trend di contagi. Ad imporre l’uso della mascherina, ove necessario, saranno le Als competenti.
COSA ACCADE IN CASO DI ALUNNO CON FEBBRE SOPRA I 37.5 GRADI
In vista della riapertura della scuola, qualche giorno fa, regioni, comuni e province hanno approvato il documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sulle norme in caso di casi sospetti. L’alunno sintomatico sarà portato in un’area dedicata all’interno dell’istituto, con mascherina, fino all’arrivo dei genitori. Il minore, nell’attesa, sarà in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di Covid-19. I genitori, dopo aver preso in carico il figlio, dovranno chiamare il pediatra di libera scelta, che in caso di sospetto deve richiede il test diagnostico, comunicando tutto al Dipartimento di prevenzione, che si attiverà per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica.
La stanza dove è stato isolato l’alunno dovrà essere igienizzata.
COSA ACCADE IN CASO DI POSITIVITA’
In caso il test diagnostico dovesse risultare positivo, come da linee guida dell’Istituto superiore di sanità, dovrà essere avviata la ricerca dei contatti e dovranno essere programmate le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica.
COSA DEVE FARE IL GENITORE SE L’ALUNNO PRESENTA LA FEBBRE IN CASA
Anche in caso di sintomi sospetti rilevati presso il proprio domicilio, i genitori sono tenuti ad informare il pediatra e comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute. Il medico curante dovrà richiedere immediatamente il test diagnostico, comunicando al Dipartimento di Prevenzione.
COSA DEVE FARE LA SCUOLA IN CASO DI NUMEROSE ASSENZE
Ci sono regole da seguire anche in caso di boom di assenze in classe. Ove mancasse il 40% degli alunni, il referente scolastico dovrà comunicarlo al Dipartimento di Prevenzione.
Quest’ultimo, come da linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di Covid nella comunità. (giusy caretto – startmagazine)