In occasione della giornata internazionale della donna, la Consigliera regionale di Parità organizza un incontro per dare avvio a una rete istituzionale e associativa contro le molestie sessuali sui luoghi di lavoro.
Sulla scia dell’organizzazione Time’s Up, fondata da un gruppo di celebrità hollywoodiane in sostegno delle vittime del caso Weinstein, la Consigliera invita le/i rappresentanti di istituzioni e organizzazioni ad aderire al manifesto redatto per l’occasione. Come ci illustra l’ultima indagine ISTAT, sono un milione 404 mila le donne che in Italia hanno subito molestie o ricatti sessuali nella loro vita lavorativa o da parte di un collega o da parte del datore di lavoro. Sono 425 mila le donne che hanno subito tali discriminazioni tra il 2013 e il 2016. Soprattutto giovani donne, più istruite e spesso separate. E, naturalmente, sono uomini i molestatori.
Le molestie sessuali non sono un gioco di seduzione accettato da entrambe le parti, ma sono discriminazioni di genere, “ovvero comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale e non verbale, avente lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice (o di un lavoratore) e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante e offensivo” (Codice Pari Opportunità Dlgs.198/2006 e successive integrazioni art. 26 comma 2bis).
Le molestie sessuali fanno parte di quel sistema patriarcale che ha sempre mercificato ed usato il corpo delle donne. Di fronte a tale scenario, occorre alzare la voce e ribadire la solidarietà a tutte le donne che subiscono molestie, spesso offese e oltraggiate da stampa e uomini, in un sistema di potere sbilanciato completamente sul segmento maschile e per sostenerle nella decisione di denunciare, garantendo pieno supporto da parte delle Organizzazioni sindacali, degli Organismi istituzionali di parità e, nel caso dell’Ufficio delle Consigliere di Parità, anche tutela gratuita. (fotoweb)