TARALLI (TARALL’) NELL’ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PUGLIA

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Dopo i “pupurat” del Carnevale, in attesa della Pasqua, ecco im “Tarall”

Descrizione sintetica del prodotto

Deliziosi anelli dolci a base di farina, olio di oliva e uova, lavorati rigorosamente a mano.

Processo produttivo

Ingredienti: farina 00, zucchero, alcol con anice, uova. Si fa la fontana alla farina nella quale si mettono 7-8 uova intere, si sbattono energicamente con le mani e quando sono ben montate si aggiunge lo zucchero, l’olio, l’alcol. Si impasta tutto ottenendo una pasta omogenea. Se l’impasto risulta duro si aggiungono altre uova. Si lavora bene la pasta con le mani e, quando si sentono scoppiare le bolle, si divide la pasta in pezzettini che si allungano a bastoncini e si uniscono a cerchio. Con il nasello di una chiave si imprime il punto di chiusura. Si lasciano lievitare e il giorno dopo si fa bollire l’acqua in una pentola grande, si aggiungono poche gocce d’olio. Ad ebollizione si calano tre-quattro taralli per volta e quando salgono a galla si scolano e si adagiano sopra un panno. Prima d’infornarli (forno a legna) si fa un taglio intorno.

Storia e tradizione

Nel libro “Gravina e le sue tradizioni” (Mastrogiacomo, 1973), viene illustrato un tipico matrimonio gravinese. In questa nota, viene descritta la tavola imbandita subito dopo il matrimonio, chiamata “la tavola di li piccilateddre”. Tra i prodotti presenti su di essa sono presenti anche i taralli all’uovo o “piccilated”.