“La stazione ferroviaria di Chieuti è una delle più antiche in Puglia, come documentato – tra l’altro – dalla Gazzetta Ufficiale del Regno D’Italia n. 175 del 26.07.1895 punto 195. La citata stazione, situata al km 456+728 della Ferrovia Adriatica, è la prima stazione ferroviaria della Regione Puglia, nella provincia di Foggia, dopo il confine con la Regione Molise e serve i comuni pugliesi di Chieuti e Serracapriola.
La stazione di Chieuti insieme alla stazione di Zapponeta (FG), che dista da Chieuti oltre 100 Km, sono le uniche due fermate nell’intera area garganica, lungo il litorale adriatico. Chieuti è l’unico scalo dell’Alto Tavoliere in una zona balneare.
Il Comune di Chieuti in data 24/10/2019, partecipò all’esame del progetto “Affare 52-2019 – Infrastrutture ferroviarie strategiche di cui al D.Lgs 163/2006 e s.m.i. (Legge Obiettivo n.443/2001). Linea Ferroviaria Pescara-Bari. Tratta Termoli Lesina. Progetto definitivo del Lotto 2^ e 3^ “Termoli-Ripalta”, riunione indetta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ed eccepì con fermezza la propria contrarietà alla soppressione della stazione ferroviaria di Chieuti;
Successivamente, ci fu una grande mobilitazione di diversi comuni foggiani (Comuni di Chieuti, San Severo, Apricena, Serracapriola, San Paolo di Civitate, Torremaggiore, Poggio Imperiale e Lesina) che sottoscrissero un protocollo di intesa in data 7.10.2019 (trasmesso a codesto Ministero), nel quale si ribadiva la centralità dello scalo di marina di Chieuti, assegnataria tra l’altro delle “4 VELE”, per il rilancio del turismo nel comprensorio garganico”. Lo dichiara l’On. Nunzio Angiola di Azione.
L’On. Angiola continua affermando: “Orbene, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) pone particolare enfasi sulla necessità per i prossimi anni di contrastare lo spopolamento dei territori periferici del Paese e favorire la conservazione del paesaggio e delle tradizioni nelle aree interne e nei piccoli comuni.
Prioritario al tal riguardo appare il rilancio dello sviluppo turistico/culturale, facendo leva sull’enorme patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nelle aree interne e nei piccoli comuni.
Il PNRR promuoverà il recupero del patrimonio culturale, l’attivazione di iniziative imprenditoriali/commerciali, rivitalizzando il tessuto socio-economico di tali luoghi, puntando ad esempio sulla rivitalizzazione di mestieri tradizionali, quali l’artigianato.
In tale prospettiva, la decisione adottata da codesto Ministero di sopprimere la fermata di Chieuti appare totalmente disarticolata rispetto agli indirizzi generali del Governo e alle prospettive di ripartenza, a seguito della crisi pandemica. Questa decisione giunge inoltre al momento sbagliato, proprio quando i territori marginali del Paese hanno bisogno di una forte iniezione di fiducia nel futuro”.
“Per i prefati motivi, ritengo sia indispensabile revocare o rinviare ogni provvedimento che attenga alla soppressione della stazione ferroviaria di Chieuti (FG). Chiedo contestualmente un incontro urgente. Anticipo sin d’ora che sarò accompagnato dai sindaci dei comuni di Comuni di Chieuti, Serracapriola, San Paolo di Civitate, Torremaggiore, San Severo, Apricena, Poggio Imperiale e Lesina, o da loro delegati.
I danni cagionati dalla pandemia in queste aree depresse del Paese sono stati grandi. Ma temo che i danni saranno ancora più gravi e forse irreparabili, se questi territori non sapranno agganciare il treno della ripresa nei prossimi anni. È per questo che ogni provvedimento che possa ostacolare la ripresa deve essere in questa fase revocato o sospeso”, conclude il parlamentare foggiano.