Ieri, presso il Dipartimento regionale delle Politiche per la salute, il direttore del Dipartimento, Giancarlo Ruscitti insieme con la struttura tecnica, ha incontrato i direttori generali delle sei Asl pugliesi per un confronto sulla proposta di riordino dei Punti di Primo Intervento. Tutto ciò sarà propedeutico all’organizzazione delle conferenze dei sindaci che si svolgeranno sui territori, prima dell’ulteriore confronto con gli assessori che si svolgerà nuovamente nel corso di una Giunta ordinaria.
“Quello che dobbiamo fare, come struttura tecnica – ha detto Ruscitti al termine della riunione con i direttori generali – è garantire a tutti i pugliesi un’assistenza in emergenza adeguata agli standard nazionali. Più volte siamo stati sollecitati dal Ministero della Salute ad adempiere in tema di Punti di Primo Intervento perché così come sono stati immaginati e costituti, sono stati una cerniera di passaggio tra un ospedale che è stato riconvertito in PTA (Presidi Territoriali di Assistenza) e una gestione dell’emergenza. Ora che la Puglia è in grado di assicurare un livello superiore di assistenza, passiamo alla seconda fase che si accompagnerà, io spero entro l’anno, con la nascita dell’agenzia regionale per il 118″.
Sui tempi Ruscitti è stato chiaro.”Prima dell’estate molti PPI, dove sono già presenti i PTA, li trasformeremo in ambulanze medicalizzate. In molti casi, come ad esempio sul Gargano, raddoppieremo, come l’anno scorso, la presenza del 118. Vorrei ricordare – ha proseguito il direttore del Dipartimento – che a Vieste, ad esempio, abbiamo messo due ambulanze l’estate scorso con benefici per i turisti e la popolazione. Continuiamo su questa strada. Dove esiste cioè una popolazione temporaneamente aumentata, noi aumentiamo la presenza delle ambulanze perché dobbiamo garantire, lontano dagli ospedali, una funzione di emergenza. Il Punto di primo intervento prima comunque avrebbe dovuto chiamare l’ambulanza. In questo modo – ha concluso Ruscitti – invece noi evitiamo un doppio passaggio”.