SAN NICANDRO: VENERDI’ SANTO, IL SILENZIO DI UNA PROCESSIONE SENZA TEMPO

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Oggi, Venerdì Santo, è prevista la traslazione del venerato simulacro della Vergine Addolorata. In tutte le parrocchie, la celebrazione ultime Sette Parole e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Alle 19:00 processione delle sacre effigi dei Misteri con il Cristo Morto e la Vergine Addolorata accompagnata dal Miserere e dai canti della Passione.

La processione del Venerdì Santo di San Nicandro in cui si celebra la religiosità più sentita dell’anima lascia senza parole. Un susseguirsi di emozioni al passaggio dei vari simulacri del Cristo nei vari momenti della sua passione e morte. Un silenzio che arriva dentro e che accarezza il cuore, un momento di dolore che si trasforma in intensa voglia di credere, una spiritualità che pervade l’atmosfera della sera.

 Nessuno apre bocca se non per pregare. Nessuno che viene distratto da chi assiste ai bordi della lunghissima processione, ognuno con il proprio “io” quasi a voler dialogare con sé stesso e, magari, rivedere il percorso della propria vita con i dolori che non si dimenticano mai ricordando qualcuno che non c’è più, con la leggerezza di un sentimento che assomiglia tanto alla generosità verso il prossimo e alla fiducia verso chi ti accompagna ogni giorno.

La penombra della sera e la luce soffusa dei lampioni creano un’atmosfera che sembra irreale confusa in quel silenzio che è musica che si ascolta e che non ha parole perché ognuno possa interpretare quelle note come il suo cuore e la sua anima vuole. Un mistero che ognuno lo vive nella sua intimità all’ombra dei suoi ricordi più dolorosi.

Poi, quando anche gli ultimi fedeli che seguono la processione sono passati, si torna alla quotidianità di sempre con una voglia di credere di più. Tutta colpa di quel silenzio che è entrato nei meandri più inaccessibili della nostra mente e che ha svegliato quella parte della nostra coscienza più restia a credere negli altri, a credere che il mondo è colui che ti sta vicino anche se straniero. Sarebbe forse il caso di pensare a questo silenzio almeno una volta al giorno e chissà, forse aiuterebbe tutti a capire quello che ogni giorno si dimentica.

Il Direttore