Carissimo Direttore, non ti sembra giunto il momento “culturale” di aprire un serio dibattito pubblico su quanto sta avvenendo nella nostra città? Il continuo annuncio di sequestri, ultimo quello della struttura destinata alla macellazione, dopo una spesa di qualche centinaia di mila euro, per la messa a norma da parte del Comune attraverso l’utilizzo di fondi pubblici, costituisce un ulteriore allarme riguardante la salute pubblica, messa a rischio da fonti notoriamente altamente “inquinanti”. D’altronde l’intervento eseguito dal Corpo Forestale sui liquami versati “non correttamente trattati “nel torrente Vallone e che porta al lago di Lesina, la dice tutta sui mancati controlli effettuati dagli organismi istituzionalmente preposti all’effettuazione di questo servizio pubblico nella quotidianità. Per quel che ricordo, il nostro centro di macellazione, risulterebbe in appalto di servizio ad una cooperativa locale, che meriterebbe di essere più tutelata dalle istituzioni, per il risvolto economico ed occupazionale sul nostro già disastrato territorio. Con questo, non voglio dire certamente che bisogna “tutelare” chi inquina, ma certamente questo provvedimento sarà certamente supportato da specifiche analisi per arrivare a tanto. L’allarme che vorrei lanciare (e che riguardano i miei continui interventi sugli organi di informazione locale, se non fosse stato ancora recepito dalle altrui intelligenze), è l’assoluta mancanza di “cultura” amministrativa , spesso sostituita da quella “giudiziaria- penale”, per il continuo ricorso attraverso esposti non controfirmati e che sono rappresentativi di una certa cultura. In questi anni abbiamo forse assistito, fin troppo passivamente, a queste forme diffuse di “illegalità“ dando la colpa più o meno giustamente alla “politica” ed al sistema di fare politica sul territori, inficiato esso stesso di note forme di “autorefenzialità” in assenza di cultura, di informazione e formazione che dovevano portare all’ innovazione dei processi produttivi garantiti dalla legalità. Dicevo, in una situazioni amministrativa caratterizzata dalla totale assenza di un solo “dirigente“, a busta paga del Comune attraverso concorsi pubblici, come sia possibile garantire “legittimamente e legalmente” ad un qualsiasi soggetto privato, che decida di avviare o trasferire la propria attività sul nostro dichiarato “disastrato” Comune e relativo territorio rimasto senza uno strumento urbanistico aggiornato? La diffusa illegalità ed il continuo ricorso della stessa politica ai Prefetti e alla Magistratura per ottenere “giustizia “ su fatti e nomine che da ultimo in sintesi riguardano:
- la composizione della nuova Giunta in assenza di “quote rose” ;
- la chiusa di strutture pubbliche e private che erogavano servizi alla cittadinanza in assenza di adeguamenti programmati negli anni alle diverse normative intervenute;
- il ricorso al TAR Puglia per ottenere i finanziamenti Regionali da parte del Comune ;
- l’affidamento alla Provincia di Foggia o a privati di gestione e collaborazioni interni a compiti e competenze istituzionalizzate;
- la sostituzione frazionata di alcuni componenti il CDA dell’ASP Zaccagnino;
- la nomina differita da parte della Regione Puglia, da circa un anno, del nuovo Presidente della ex Fondazione Zaccagnino, oggi ASP, che dovrebbe svolgere e garantire in adeguate forme di “trasparenza” e di piena autonomia programmatica pluriennale, servizi intercomunali a persone disagiate ed anziani.
- Altro e tanto altro ancora.
Per tutto ciò, carissimo Direttore non ritieni anche tu sia necessario aprire un dibattito pubblico dopo quello richiesto dalle mutate “opposizioni” presenti in consiglio comunale su altri ambiti della pubblica amministrazione?
G. B. Della Torre