SAN NICANDRO: “DOVA ZOMBA LA CRAPA, ZOMBA LA CRAPETTA”

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Continua una nuova serie di articoli che parlano sui modi di dire e degli aforismi locali per capire e analizzare la quo ed offrire una visione chiara, lucida e trasparente della condizione umana in cui ognuno di noi può legittimamente dedurre o trarre da ciascuno di essi le considerazioni che gli sembrano più ovvie in riferimento ai tempi, alle usanze, ai problemi, ai comportamenti e agli altalenanti rivolgimenti che la società sta attualmente vivendo. Gli articoli sono tratti dal libro “Voci di Capitanata” di Donato D’Amico.

Il detto di oggi è: “Dova zomba la crapa, zomba la crapetta” cioè “Dove salta la capra, salta la capretta”.

La tesi di cui ci stiamo occupando e che è di grande portata educativa e sociale chiama in causa “l‘esempio”, il quale si pone come un valido fattore trainante perché  esso di qualsiasi discorso ci illumina e ci conferma la bontà e la validità  più di ogni e qualsiasi raccomandazione e sollecitazione.

Così inteso, l‘esempio di pone, sì, come modello da imitare ma si pone, altresì, anche come atteggiamento o gusto o atto da rifuggire da esso, viceversa, induce al male. Ed è nella contrapposizione concettuale delle due voci verbali, “imitare” e “rifuggire”, il vero significato del motto popolare. Infatti, le tue voci verbali sono concettualmente agli antipodi, motivo per cui la frase idiomatica suona come un avvertimento per gli adulti, quasi a dire loro: attenzione, non offrite con il vostro comportamento esempio meno che buoni, di specchiata moralità e onestà , perché  la garza imitativa dell‘esempio è tale da trascinare tutti in rovina, ma anche di redimere l‘uomo dal peccato, riscattarlo socialmente e riabilitarlo nella considerazione del prossimo.

Del proverbio non dobbiamo assolutamente trascurare il rapporto posto tra l‘adulto, che ha facoltà fa riflettere ed agire, e il bambino, che solitamente segue l‘esempio dell‘adulto. Questo significa che, a livelli educazionale, il bambino può restare vittima di atteggiamenti e consuetudini più o meni discutibili sul piano comportamentale e in relazione all‘ambiente e ai principi sociali e morali in esso vigenti. Di qui, l‘immensa responsabilità dell‘adulto nella educazione dei bambini El campo educativi non esistono alibi che tengano: trascurare, rinunciare, abdicare sono colpe gravi i cui effetti deturpano il candore e la innocenza dei bimbi, mortificano la passione e l‘ardore del giovane, distruggono le speranze e le aspettative dell‘adulto.