REGIONE PUGLIA E GOVERNO CENTRALE: SUI VACCINI PROPOSTE DI LEGGE DA VERA DITTATURA SANITARIA

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Lo possiamo definire un vero far west pugliese quello sui vaccini nell’indifferenza del governo centrale che non  sta alzando un “ceppo” sull’argomento rimanendo come sempre nel suo assordante silenzio irrispettoso dei cittadini italiani e pugliesi. Ma come si può ancora pensare che ci debba essere tanta ipocrisia e tanta cattiveria scagliandosi senza rispetto contro esseri umani inermi con tutti i pericoli che le bombe vaccinali hanno sempre causato. Allora ecco che due consiglieri regionali, Fabiano Amati, commissario di Azione in Puglia e Paolo Campo capogruppo del PD, depositano una proposta di Legge regionale per fronteggiare le tentazioni di abrogare il decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale dei minori e qualsiasi iniziativa dello stesso segno che chiunque dovesse intraprendere in futuro.

A questo punto se non ci sarà una Legge statale scatterà un la legge regionale.

Tutto ciò “per assicurare alla salute i bambini pugliesi ed evitare, almeno per la Puglia, clamorosi ritorni al passato”. Nella proposta di legge, all’articolo 1, si legge: “al fine di preservare lo stato di salute dei minori e della collettività con cui vengono a contatto, costituisce requisito di accesso annuale alle scuole dell’infanzia, e ai servizi educativi e ricreativi per l’infanzia e la prima infanzia, pubblici e privati, l’aver assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente, incluse le vaccinazioni raccomandate dal piano nazionale prevenzione vaccinale vigente. “Previste sanzioni da 250 a 2500 euro”.

Colibrì Puglia dichiara che questa proposta regionale di obblighi vaccinali sia diretta conseguenza di un atteggiamento clamorosamente permissivo del Governo italiano. Su materie di competenza statale, il Governo dovrebbe impedire qualsiasi travalica mento da parte delle Regioni e invece, nonostante gravi criticità costituzionali rilevate anche dall’ufficio Affari Giuridici regionale nell’Analisi Tecnico Normativa, il Governo pare non abbia alcuna intenzione di impugnare la legge relativa alla schedatura vaccini HPV (Legge regione Puglia n.22 del 30 maggio 2024, pubblicata in Bollettino Ufficiale Regionale il 3 giugno 2024) e i termini sono quasi scaduti. Così questa rinuncia all’impugnazione viene interpretata dai consiglieri regionali come una opportunità per proporre ulteriori leggi regionali sugli obblighi.

Inoltre, la proposta di legge regionale con sanzioni di 2500 euro potrebbe essere approvata ed entrare in vigore anche in presenza della legge statale. Una coesistenza simile è già successa  con  le leggi sul vaccino covid per gli operatori sanitari (legge statale n. 76 del 2021 in conversione del decreto legge 44/2021 e legge regionale Puglia n. 2 del 2021).

Decaduta la legge statale, negli ultimi mesi la ASL di Lecce ha fatto leva proprio sulla legge regionale n. 2 del 2021 per escludere alcuni studenti di facoltà di area medico-sanitaria senza quarta dose!

Inoltre, mercoledì 3 luglio, in Consiglio dei Ministri, il Ministro degli affari regionali Calderoli ha posto all’attenzione del governo 16 leggi regionali (ma non quella pugliese sull’hpv). Il consiglio dei ministri ha deciso di non impugnarne nessuna. Anche il mese scorso, nel consiglio dei ministri del 10 giugno, sono state poste all’attenzione 7 leggi regionali e il consiglio dei ministri non ne ha impugnata nessuna.

I termini per impugnare la legge pugliese sulla schedatura hpv scadono il 2 agosto la Legge Regione Puglia n.22 del 2024, nei prossimi mesi vedremo una miriade di norme regionali sugli obblighi vaccinali e la responsabilità sarà da addebitare proprio al centrodestra ora al governo del Paese, immobile e inerte rispetto alle violazioni costituzionali da parte delle regioni. Ma vi è un emendamento del senatore della Lega Claudio Borghi che mira a cancellare l’obbligo vaccinale in vigore dal 2017 per bambini e ragazzi. Secondo l’emendamento, i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella dovrebbero essere solo raccomandati e non più obbligatori. Secondo fonti parlamentari, la commissione affari sociali del senato dichiarerà l’emendamento inammissibile per estraneità di materia durante l’esame del decreto legge “liste d’attesa”.

Allora, alla luce di quanto dettagliato, ci si chiede se i nostri Parlamentari pugliesi possano pensare di intervenire in Parlamento e in Senato per interrogare il Governo su un problema che da anni attanaglia la popolazione italiana e nella fattispecie quella pugliese. Il problema vaccini è sempre stato una spina nel fianco dei governi che hanno sottaciuto e spesso incrementato le “dosi” per allietare le case farmaceutiche. È ora di pensare una volta tanto anche alla salute dei cittadini e in questo caso soprattutto a quella dei bambini e dei giovani. Il covid e i suoi intrugli proposti e iniettati non hanno certamente salvato la vita, anzi, al contrario, stanno facendo più danni dello stesso virus. Attendiamo con ansia chi potrà raccogliere questo appello e rendersi disponibile per interrogare il Governo in tempi record.

Gino Carnevale