REDDITO DI DIGNITA’, DAL 2016 OLTRE 32MILA DOMANDE PER UNA SPESA DI 60 MILIONI DI EURO

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“Il Reddito di Dignità regionale è una misura che considero asse portante dell’assessorato al Welfare e ringrazio il consigliere Ventola e la III Commissione che mi hanno dato la possibilità di presentare il report sui risultati ottenuti finora. Ho trasmesso il documento al presidente Vizzino e sono a disposizione per tutti i chiarimenti che saranno richiesti”. Lo dichiara l’assessora al Welfare Rosa Barone, che ieri in audizione in Commissione Sanità e Sociale ha illustrato i dati sul ReD.

“Credo sia importante  – continua Barone – sottolineare come negli anni siano stati semplificati i passaggi previsti dalla procedura di gestione della Misura: nel ReD 1.0 era l’INPS a verificare i requisiti economici e patrimoniali e a provvedere ai pagamenti, mentre gli Ambiti verificavano gli altri requisiti e provvedevano alla presa in carico;  dal ReD  2.0 tutta la procedura è affidata agli Ambiti. Il ReD prevede un’indennità economica mensile di 500 euro a fronte della sottoscrizione del Patto di inclusione e allo svolgimento delle prestazioni da questo previste. Dal 2016 ad oggi sono state ammesse a beneficio 32.763 domande, per una spesa complessiva di 59.164.251,54 euro.

Sono stati sottoscritti 24.627 Patti d’Inclusione, a cui se ne devono aggiungere altri 1100 della misura in corso, la seconda edizione del ReD 3.0 Per quello che riguarda le manifestazioni di interesse da parte di imprese, enti pubblici, aziende del terzo settore, per attivare i percorsi di inclusione per i beneficiari, sono state presentate 1901 manifestazioni, per un totale di 4067 progetti presentati e 12392 posti richiesti. I tirocini attivati sono stati 18.258. Dati a cui andranno aggiunti quelli definitivi della misura ancora in corso. Per fornire maggiori opportunità di crescita personale e professionale, la Giunta Regionale ha approvato un protocollo di intesa con la Regione Toscana per il riuso gratuito della loro piattaforma di formazione a distanza (denominata “TRIO”).

È stato così possibile, anche e soprattutto durante la fase più acuta della pandemia, far frequentare, in modalità a distanza, ai cittadini ammessi al ReD dei corsi di formazione attingendo da un Catalogo di oltre 300 materie. Inoltre, negli ultimi mesi è stata avviata una interlocuzione con il Dipartimento alla Formazione professionale della Regione Puglia per valutare l’ampliamento di questo settore con corsi che prevedano il rilascio di attestati certificanti i vari profili professionali.

Vista la sempre maggiore diffusione che sta acquisendo il Reddito di Cittadinanza nazionale, si stanno attivando sperimentazioni del ReD a favore di target specifici di popolazione pugliese: un esempio è stato quello presentato la scorsa settimana per la realizzazione d’interventi di inclusione sociale attiva rivolti a minori e giovani in età da lavoro, sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile.

Saranno attuati progetti personalizzati di inclusione sociale attiva che contribuiscano al potenziamento delle capacità dei ragazzi in situazioni di marginalità e discriminazione sociale, in modo da aumentare le possibilità di trovare occupazione. Una misura che monitoreremo e di cui presenterò i risultati in Commissione, perché penso che il lavoro in sinergia tra Consiglio e Giunta sia fondamentale”.