PUGLIA, I COMUNI RIFIUTI FREE

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Legambiente: “Per liberarsi dalla dittatura delle discariche e degli inceneritori, serve diffondere la raccolta differenziata domiciliare, aumentare la qualità per facilitare il riciclo e realizzare tanti impianti industriali dell’economia circolare, a partire dai digestori anaerobici”

Le sfide dell’economia circolare e le buone pratiche che sempre più prendono piede sul territorio sono stati al centro della III edizione dell’Ecoforum Puglia dal titolo “Economia Circolare – lavori in corso”, organizzato da Legambiente, con il patrocinio dell’Assessorato all’ambiente della Regione Puglia, con la collaborazione di Acquedotto Pugliese che ha ospitato l’evento presso la sede storica di via Cognetti a Bari.

Sebbene la Puglia sia una delle regioni relegata alla parte bassa della classifica nazionale quanto a percentuale di raccolta differenziata con una media del 58,6% (peggio fanno solo Molise, Liguria, Campania, Lazio, Calabria e Sicilia), molte realtà locali hanno colto l’importanza di questo impegno e lavorano incessantemente per migliorare i dati di raccolta e a ridurre i conferimenti di indifferenziato. Questo emerge dal rapporto in cui, oltre a fotografare lo stato dell’arte, fanno testo le performance in relazione all’anno

Il dossier “Comuni Ricicloni Puglia” è l’occasione per un confronto su ciò che è stato fatto e quanto invece rimane da fare, mettendo in rete i consorzi di filiera, le associazioni di categoria, le imprese, gli enti di ricerca e gli esperti di settore con l’obiettivo di supportare i Comuni nel trovare le soluzioni migliori. Anche su scala regionale il report ha l’obiettivo di implementare quantitativamente e qualitativamente la

Il report, come sempre, parla anche di buone pratiche, di iniziative e ricerca, di attività costanti nel trovare soluzioni a questioni ambientali aperte, come ad esempio quella dei fanghi di depurazione: “La quasi totalità dei fanghi dei 185 depuratori gestiti da Acquedotto Pugliese – sottolinea Rossella Falcone, consigliera di amministrazione di AQP delegata alla sostenibilità – finisce in impianti di compostaggio per ritornare quindi all’agricoltura. È un ottimo punto di partenza, ma la sfida è sempre quella di ridurne quantità e peso con processi di trattamento innovativi come le serre solari. Grazie a sperimentazioni come la produzione di biocarburanti e progetti già avviati come la cogenerazione elettrica da biogas, inoltre, i fanghi di depurazione da rifiuto diventano sempre più una risorsa”.

I COMUNI RIFIUTI FREE

Sono i comuni che oltre ad aver raggiunto l’obiettivo minimo di differenziata al 65% (obiettivo al 31.12.2012 fissato dal d.lgs 152/2996) contengono al di sotto dei 75kg/a/ab il rifiuto secco conferito in discarica.

Rispondono a questi requisiti solo 8 comuni in tutta la regione. Il comune di Bitritto in Provincia di Bari (RD 81,6%) con un procapite secco residuo per abitante di 62,5 kg per anno. Tre sono invece i comuni rifiuti free in provincia di Foggia: Volturino (RD 76,6%, 68,2 kg di secco per abitante/anno conferito), Roseto Valfortore (RD 76%, 71,2 kg di secco per abitante/anno conferito) e Ascoli Satriano (RD 74%, 71,5 kg di secco per abitante/anno conferito). Quattro in provincia di Taranto con Laterza (RD 83,7%, 58,9 kg di secco per abitante/anno conferito), Mottola (RD 83,7%, 62 kg di secco per abitante/anno conferito), Montemesola (RD 82,4%, 73,1 kg di secco per abitante/anno conferito) e Monteparano (RD 79,8%, 74,6 kg di secco per abitante/anno conferito).

COMUNI RICICLONI COSTIERI

Le località su cui insiste l’impatto turistico che ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi 5 anni si trovano a fronteggiare numeri importanti di conferimento (non sempre corretto) peraltro concentrati in periodi brevi dell’anno. Il rapporto premia le 6 località costiere che, più di altre, sono riuscite a rimodulare i servizi di raccolta in base alle mutevoli esigenze dei territori, mantenendo tuttavia l’obiettivo di raccolta al di sopra del 75% fissato dalla legge. E’ il caso dei comuni di Leporano (TA) con RD al 86,9%, Polignano a Mare (BA) con RD al 77,7%, Mola di Bari (BA) con RD al 77,6%, Fasano (BR) con RD al 76%, Monopoli (BA) con RD al 75,9% e Trani (BAT) con RD al 75,3%.

I COMUNI CAPOLUOGO Per quanto riguarda le performance dei comuni capoluogo solo Trani supera la soglia del 75% di differenziata (con un dato del 75,3%), mentre al di sopra del 65 si posizionano Lecce (al 67,6% con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente) e Barletta (con RD al 67,5%) con Andria di poco sotto la soglia (RD al 61,7%). Restano lontane dagli obiettivi minimi Brindisi (RD 43,5%, 288,3 kg di secco per abitante/anno conferito), Bari (RD 39,7%, 333,2 kg di secco per abitante/anno conferito), Taranto (RD 27,4%, 396,3 kg di secco per abitante/anno conferito) e Foggia (RD 17,3%, 410,2 kg di secco per abitante/anno conferito)