Nella Marca trevigiana, alcuni agricoltori attingono ai canali per l’irrigazione sforando consapevolmente l’orario consentito e autobotti sottraggono acqua da torrenti e ruscelli già agonizzanti per salvare i campi di mais o l’orto di casa. In provincia di Benevento, un ingente furto di inerti fluviali dal letto del fiume Sabato è stato sventato grazie all’intervento dei carabinieri forestali di Montesarchio. A Gualdo Cattaneo (Perugia), grazie alle indagini dei carabinieri forestali di Campello sul Clitunno, è stata accertata la presenza di un pozzo abusivo la cui acqua veniva utilizzata anche per lavorazioni industriali, oltre che per usi domestici.
Sono solo tre delle numerose notizie di cronaca di questo primo scampolo d’estate, torrido e arido. I ladri d’acqua non si fermano nemmeno di fronte agli evidenti effetti della crisi climatica, aggravando ulteriormente i problemi ambientali in atto.
Per contenere i fenomeni che alterano l’equilibrio idrologico di fiumi e torrenti, i carabinieri forestali, che svolgono anche la funzione di polizia idraulica, hanno istituito la campagna “Fiume sicuro 2022”, puntando l’obiettivo su: prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi e penali in merito a prelievi abusivi da fiumi, laghi e pozzi; deviazioni dei corsi d’acqua per captazione abusiva; furti di inerti ed escavazioni negli alvei di fiumi e torrenti; sversamenti di rifiuti e scarichi illeciti.
Tra marzo e maggio 2022, le 800 stazioni di carabinieri forestali presenti sul territorio nazionale hanno effettuato 6.889 controlli, accertando 337 illeciti amministrativi e 201 penali, e hanno eseguito due arresti. La maggioranza dei comportamenti illeciti è stata riscontrata nelle regioni del Nord: su tutte, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia. Tra le regioni del Sud, si evidenziano i dati relativi alla Calabria: 676 controlli con 65 illeciti amministrativi contestati, 39 illeciti penali e più di 200 mila euro di sanzioni (il 46% di tutte le sanzioni comminate in Italia nei tre mesi primaverili). Per il Centro, spicca il dato del Lazio: 18 illeciti amministrativi e 13 penali.
“Ogni anno promuoviamo questa campagna”, afferma il generale Nazario Palmieri, a capo del Comando carabinieri tutela forestale, “e la estendiamo ai principali bacini idrografici italiani. Captazioni abusive, costruzioni lungo le sponde dei fiumi, furti di ghiaia e deviazioni degli alvei sono reati molto diffusi, che vogliamo prevenire prima di arrivare alle necessarie azioni di repressione”. Il problema dell’acqua e delle risorse idriche è legato anche agli incendi boschivi: “Quando brucia un bosco l’acqua defluisce sul terreno”, aggiunge Palmieri, “e non alimenta più le falde freatiche profonde, aggravando una crisi ecologica già drammatica”.
Per contrastare questi reati ambientali, tanto più gravi in un periodo di scarse precipitazioni e riduzione della risorsa acqua disponibile, per il generale “occorre agire a livello culturale: tutti noi dovremmo porre più attenzione al problema e concorrere alla sua mitigazione. Un recente protocollo d’intesa tra l’arma dei carabinieri e il ministero dell’Istruzione sta consentendo di progettare percorsi di educazione ambientale nelle scuole”. Solo se bambini e ragazzi saranno consapevoli dei rischi che stiamo correndo e avranno acquisito gli strumenti per ridurre il più possibile gli effetti del cambiamento climatico in atto, potremo sperare in un futuro ancora vivibile, per tutti. (huffingtonpost.it)