Grazie alla convenzione siglata nel 2014 tra i Comuni dell’Area Protetta, il Parco e la Procura della Repubblica di Foggia, è stato possibile intervenire sugli immobili abusivi colpiti dai decreti di abbattimento emessi dalla stessa autorità giudiziaria, a seguito delle sentenze definitive di condanna degli autori dei reati. Cinquanta gli interventi operati per esaurire il fondo ministeriale (500mila euro), giacente da un decennio nel bilancio dell’Ente.
Adesso il Ministero dell’Ambiente ha chiesto all’Ente Parco di avanzare una richiesta per rimpinguare il capitolo del bilancio, previsto per interventi di abbattimento e ripristino delle aree interessate dagli abusi. La risposta non si è fatta attendere. A seguito di una ricognizione effettuata dalla Procura, sono stati individuati altri 70 interventi, per un costo stimato di 2 milioni di euro. Ma, In questo periodo di crisi economica e di tagli ai trasferimenti statali, cosa succederà? Ai posteri l’ardua sentenza.