Già nello scorso mese di novembre Civico 93 pubblicava diverse segnalazioni di cittadini sannicandresi per il problema dei cani abbandonati senza padrone. Altre ancora sono arrivate in redazione per la preoccupazione che si possa essere un peggioramento del livello di igiene urbana e un pericolo per la pubblica incolumità.
Eppure sono in tante le cittadine che adottano il progetto “Zero cani in canile” e una delle ultime ad adottarlo è la città di Manfredonia. E’ questo un progetto nato a Vieste nel 2011 a cura di Francesca Toto, esperta di marketing, che lo ha ideato il progetto e la Lega per la Difesa del cane di Vieste lo ha applicato.
Tale progetto prevede interventi di sensibilizzazione della popolazione, creazione di una task force locale che possa sanzionare i comportamenti scorretti, mappatura del territorio, azioni di microchippatura e sterilizzazione, oltre che progetti educativi e campagne di adozione in loco. Quindi: dialogo, prevenzione e collaborazione con le forze dell’ordine.
Il progetto è potenzialmente realizzabile ovunque e non ha alcun costo per l’amministrazione pubblica, anzi, permette di risparmiare sensibilmente sul lungo periodo. Tale progetto ritiene fondamentale due fattori sia per i cani che vivono con le famiglie, sia per i randagi e i vaganti. Infatti, nel momento in cui le femmine sul territorio sono sterilizzate, diminuiscono i cuccioli lungo le strade e di conseguenza ci si può occuparci degli adulti.
Un nuovo modo per la gestione del randagismo soprattutto con l’aiuto delle associazioni animaliste che si occupano del monitoraggio degli animali, di fare campagne nelle scuole e delle adozioni.
Sta di fatto che l’abbattimento del randagismo a Vieste ha permesso lo sviluppo di un turismo animal friendly che oggi fa della cittadina garganica la località più conosciuta in Italia per accoglienza di turisti con animali.