É il tema riforma pensioni a tenere banco e, di giorno in giorno, arrivano sempre nuove indiscrezioni. Questa volta si parla della pensione di reversibilità che, secondo i sindacati, sarebbe messa in seria discussione da parte del Governo Renzi. “Il Governo vuole far cassa sulla pelle delle vedove, andando a toccare la pensione di reversibilità”, è questo l’annuncio lanciato dal segretario generale Spi CGIL Ivan Pedretti, secondo il quale, alla Commissione Lavoro della Camera sarebbe arrivato un disegno di legge delega del Governo Renzi, contenente un punto molto controverso relativo proprio al diritto alla pensione di reversibilità.
Pensione di reversibilità, cosa contiene il ddl del Governo Renzi?
In sostanza, questo disegno di legge propone una considerazione diversa da quella che era finora della pensione di reversibilità. Fino a questo momento, infatti, tale prestazione era considerata previdenziale. Adesso, si vorrebbe trasformarle in prestazioni assistenziali. Tutto ciò cosa significa? Significa che tale prestazione sarà legata al reddito Isee e, di conseguenza, al reddito familiari e non più quello individuale. Di conseguenza, coloro i quali potranno accedere alla pensione di reversibilità saranno sicuramente di meno.
Per Ivan Pedretti è una “rapina legalizzata” quella che sta mettendo in atto il Governo Renzi nei confronti dei cittadini. La pensione di reversibilità, afferma, è una prestazione previdenziale a tutti gli effetti ed è un danno soprattutto alle donne in quanto l’età media dell’uomo è sicuramente più bassa e tale trattamento viene percepito soprattutto da loro. Tra l’altro, le donne verrebbero colpite doppiamente in quanto, come ben sappiamo, godono di una pensione che in media è inferiore rispetto a quella degli uomini.
Cis Giordania