La Commissione europea ha approvato il progetto Life Diomedee nell’ambito del Programma europeo Life+Natura 2014-2020. Con circa un milione e mezzo di euro (oltre 800mila della Comunità Europea e il restante dei partner) verranno attuate, in quattro anni, azioni di eliminazione e contrasto delle specie aliene invasive, considerate il principale nemico della biodiversità. Il progetto si propone di tutelare specie e habitat di interesse comunitario e la funzionalità ecosistemica complessiva all’interno del Parco Nazionale del Gargano (Ente capofila) e del Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, partner del progetto insieme al Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, alla società NEMO (Nature and Environment Management Operators) e alla Patto Consulting Impresa Sociale.
“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione di questo importantissimo progetto di conservazione della natura e della biodiversità, dichiara Claudio Costanzucci Paolino, vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano. Un risultato che premia l’intuizione della direttrice Carmela Strizzi e il gioco di squadra tra Parchi nato da una forte sinergia con il presidente del Parco delle Dune Costiere Enzo Lavarra”.
Tra le azioni del Life Diomedee c’è l’eradicazione del ratto nero (Rattus rattus L.) sulle Isole Tremiti, una grave minaccia per le popolazioni nidificanti delle berte (presenti sulle isole con popolazioni consistenti) e per la salute degli abitanti e dei frequentatori delle isole di San Nicola e San Domino. I roditori sono infatti implicati nella trasmissione all’uomo di numerose zoonosi. Oltre al ratto nero l’intento è quello di eradicare alle Tremiti anche l’“Ailanthus Altissima Mill.”, attualmente presente nelle due isole abitate con numerosi nuclei che occupano però una superficie ancora limitata. In assenza di interventi la specie appare destinata ad espandersi rapidamente anche in habitat di interesse comunitario, modificando il paesaggio naturale delle isole e riducendo il valore degli ecosistemi locali. L’azione di eradicazione di Ailanthus Altissima è molto importante per la tutela della biodiversità delle Isole perché si tratta di una specie estremamente invasiva nel contesto mediterraneo. Particolarmente preoccupante potrebbe essere nel medio-lungo periodo proprio l’invasione di ailanto nelle pinete costiere di pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.), habitat di grande interesse conservazionistico per l’Isola di San Domino.
Una minaccia incombente per habitat di prateria, è costituita anche dal recente arrivo sul Gargano del Senecio africano (Senecio Inequidens D). Si tratta di una pianta non autoctona, proveniente dal Sud Africa, che sta rapidamente colonizzando diverse aree del territorio nazionale. Attualmente il “Senecio” è rimasto in buona parte confinato agli ambienti già degradati, come i margini stradali o zone interessate da movimentazioni del terreno, ma è stato osservato come, negli ultimi anni, la pianta tenda ad invadere anche i pascoli naturali, soppiantando la vegetazione naturale e alterando dunque sensibilmente sia l’ecosistema che il paesaggio. Pur sottolineando che ad oggi non sono stati rilevati casi di contaminazione, la specie è in rapida diffusione in ambiente di pascolo e quindi può rappresentare una reale minaccia per il futuro. La pianta, infatti, contiene degli alcaloidi tossici che potrebbero ritrovarsi nel latte e nel miele. L’obiettivo del progetto è di eradicarlo totalmente sul Gargano, dove è stato recentemente rinvenuto in 2 aree distinte (San Giovanni Rotondo e Lesina).
Nelle zone lagunari e sul litorale brindisino abita anche una specie alloctona di granchio, detto comunemente Granchio blu. È il Callinectes sapidus Rathbul, un granchio di origine atlantico-americana, che ha un impatto negativo sugli ecosistemi ospiti, essendo in grado di predare, aggredire e disturbare qualsiasi animale acquatico (pesci, anfibi, molluschi, crostacei, insetti e giovanili di rettili e di uccelli), e di nutrirsi di piante vive e di materiale in decomposizione. Il Granchio blu rappresenta, quindi, un pericoloso driver di perdita di biodiversità autoctona. Il progetto prevede un processo di eradicazione della specie e un piano di informazione per i pescatori.
Sempre sul “Litorale Brindisino”, esiste un’altra minaccia per gli habitat. È la diffusione delle specie aliene “Ailanthus altissima Mill”, “Robinia pseudoacacia L.”, “Myoporum insulare R.Br”, “Yucca gloriosa L.” e “Acacia saligna Labill”. Piante che provocano perdita di biodiversità a causa della forte competizione per risorse alimentari e occupazione di spazi su vaste superficie, a discapito delle piante autoctone. Gli ambienti maggiormente interessati sono quelli dunali e retrodunali. Che queste specie aliene siano state in grado di invadere differenti tipologie di habitat presenti nell’area del Litorale Brindisino, indica che è necessario un intervento tempestivo, per impedire la perdita di habitat di interesse comunitario e per ripristinare il grado di naturalità precedente all’arrivo di queste specie nell’area in esame.
Il progetto Life Diomedee prevede anche lo svolgimento di attività didattiche con le scuole di I° e II° grado nei comuni del Parco Nazionale del Gargano (in particolare alle Isole Tremiti) e nel Parco Regionale delle Dune Costiere. Per favorire la replicabilità e la trasferibilità del progetto a livello europeo e nazionale si prevede la stesura e la diffusione di un manuale bilingue sulle specie aliene e la realizzazione di un convegno finale dedicato specificatamente al mondo delle aree protette.