PAPA FRANCESCO DOMANI A BARI CON CHIESE E COMUNITA’ CRISTIANE DEL MEDITERRANEO

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Pope Francis waves as he leaves after a Holy Mass in Carpi, Italy, April 2, 2017. REUTERS/Alessandro Garofalo

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha inviato un messaggio per l’occasione: “Il 2018 è stato un anno importantissimo per la Puglia perché abbiamo avuto il piacere e l’amore di ricevere il Papa molte volte. Ma il sette di luglio sarà una visita se possibile ancora più importante delle altre, perché si tratterà di un evento storico: il Papa ha avuto l’intuizione di riunire tutti i patriarchi delle chiese cristiane europee, in questo momento preoccupati per la pace, e ha chiesto loro un momento di preghiera comune. Dobbiamo evidentemente riunirci a questo grande momento, associando le nostre intenzioni a tutti questi uomini così importanti per le Chiese dei loro paesi.  E naturalmente dobbiamo ringraziare Papa Francesco, perché egli con gesti concreti, senza troppe sovrastrutture di linguaggio, ci dice che le cose importanti della vita di ciascuno di noi. Ce le ha già dette in passato, sull’ambiente, sui nostri consimili, sull’onestà, sulla correttezza, sulla lotta alla corruzione. La base di tutti i ragionamenti ovviamente è la pace. E se il mondo dovesse sfuggirci dalle mani e non dovessimo riuscire a vivere tra di noi in pace tutto il resto sarebbe impossibile. Ecco perché la Puglia e la città di Bari ritengono di aver ricevuto in questo modo un grandissimo dono di pace, che però è anche una grande responsabilità, perché la pace non si costruisce solo con le parole ma con gesti concreti”.

L’assessore Capone ha dichiarato: “Il 7 luglio a Bari, In Puglia ci sarà un evento straordinario, dovuto probabilmente anche alla straordinarietà dei tempi e alla bellezza dell’attività del Santo Padre. Papa Francesco sarà qui a Bari per attivare un dialogo di pace con le altre Chiese patriarcale e dare a tutti con l’esempio delle Chiese la possibilità di incidere ancora di più e ancora meglio per la pace e per la salvaguardia dei diritti di tutte le persone, anche delle minoranze, soprattutto delle minoranze. Perché questo è il rispetto del diritto umano, del diritto di ogni uomo di collaborare per la vita sociale e civile del nostro Paese e di tutti i Paesi del mondo. Qualcuno ha detto da tanto tempo che viviamo in una società liquida, in un mondo liquido. La verità è che troppo velocemente invece andiamo verso la durezza del muro, verso i confini, le persecuzioni e i fili spinati. Abbiamo bisogno di questo messaggio di pace, di salvezza e di dialogo, perché la cultura si nutre del dialogo e della pace”.