Oggi alle ore 10:30, nella cappella gentilizia della famiglia Fioritto, l’Anpi E lo Spi Cgil ricordano la figura del grande uomo politico Domenico Fioritto che è stato Segretario Nazionale del Partito Socialista e che ha fatto parte dell’assemblea costituente. Ecco, in breve, la sua storia.
Domenico Fioritto nasce a San Nicandro Garganico il 3 agosto 1872. Dopo aver frequentato le scuole medie superiori si iscrive all’Università di Napoli laureandosi in Giurisprudenza. Nella città partenopea entra in contatto con ambienti repubblicani e pionieri socialisti, assorbendo le nuove idealità a partecipando nel 1897 alla battaglia di Domokòs per la libertà del popolo greco. Tornato in Capitanata, si dedica alla costruzione di sezioni. Leghe di resistenza e associazioni di ispirazione socialista e alla battaglia per ottenere il suffragio universale.
Esponente dell’ala massimalista del Partito Socialista, asl Congresso di Reggio Emilia (1922) p chiamato a far parte della direzione nazionale e confermato nel congresso successivo. Sono questi gli anni in cui il Partito socialista di Capitanata conosce una forte crescita anche per l’azione che esercitano altri esponenti come, Maitilasso, Mucci, Maiolo Trematore e che trova il suo riscontro nelle elezioni politiche del 1913 e del 1919, allorchè i socialisti in Capitanata incrementano sensibilmente i loro consensi.
Nel 1921 Fioritto è eletto segretario nazionale del partito al Congresso di Milano rimanendo in carica fino ad aprile 1923. Con l’avvento del fascismo si ritira a vita privata, ma non abdica ai suoi ideali, mantenendo contatti con i suoi vecchi sodali e tessendo il silenzio la rete dell’opposizione al regime fascista.
Dopo il 25 luglio 1943 riprende il suo posto di lotta e inforza del suo prestigio politico e morale svolge un ruolo di primo piano nella ricostruzione del partito Socialista e al Congresso di Bari del Cln. In questo periodo il suo impegno si esplica su più piani: è segretario provinciale del Partito Socialista, presidente provinciale del Comitato di liberazione nazionale e presidente dell’Amministrazione Provinciale, dimostrando sempre sagacia e saggezza.
Per la sua storia personale viene nominato membro della Consulta nazionale ed è eletto con ampi suffragi all’Assemblea costituente. L’esponente socialista non dà un apporto rilevante ai lavori sulla nuova carta costituzionale limitandosi a qualche intervento su questioni di secondo piano preoccupandosi soprattutto di governare al meglio e di dare sbocchi positivi alla forte conflittualità che connota in questo periodo la Capitanata.
Alle elezioni politiche del 1948 non ripresenta la sua candidatura. L’età avanzata non gli consente di assolvere a molti compiti. Rieletto segretario provinciale della Federazione socialista dopo la sconfitta elettorale del Fronte Popolare, contribuisce a definire le scelte strategiche dei socialisti alla ricerca di una loro nuova identità. Negli ultimi anni della sua militanza è nominato commissario dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, incarico che mantiene fino al 1951. Ottantenne si presenta alle elezioni amministrative del suo comune ricevendo ancora una volta ampi consensi. E’ il suo ultimo ruggito perché, minato nel fisico, si spegne a San Nicandro Garganico il 27 luglio 2952.