Meno male che Checco c’è. Il nuovo super testimonial della Puglia, l’uomo di cui tutti parlano, è lui, Luca Medici, in arte Checco Zalone, che, in coppia con il regista Gennaro Nunziante, ha dato vita a quel Quo Vado? che si avvia a diventare il film più visto di sempre in Italia, con incassi da record al botteghino e per il quale, come ha ironicamente annotato Lino Patruno in un suo recente articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno, “c’è chi si mette in coda all’alba come davanti ai musei vaticani o per l’assegnazione della casa popolare”. Non meno imponente il dibattito scaturito dal film in cui, come sin dai tempi dei “comunisti” contro i “fascisti”, l’Italia si è divisa tra “pro” e “contro” Zalone, con molti più “pro” per la verità, con intellettuali che citano Sordi e perfino Totò, come Nicola Lagioia, che su La Repubblica recentemente ha ricordato anche i trascorsi del regista e sceneggiatore Nunziante, che su Telebari e Telenorba, negli anni Novanta, sfornava gli irresistibili show di Toti e Tata (Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo) e soprattutto Il polpo, mitica sit-com che proponeva in salsa pugliese la parodia della serie televisiva La piovra. “Il linguaggio usato era complesso e assolutamente in anticipo sui tempi: contaminava senza sosta i generi – afferma Lagioia – …da lì a poco nel mondo sarebbe esploso Pulp Fiction”. Onore al talento, insomma, con buona pace di chi critica, magari anche per invidia per la pioggia di milioni che sta sommergendo Medici e Nunziante.
E non c’è solo Zalone. Nonostante i tanti problemi che affliggono la Puglia e che si chiamano disoccupazione, Ilva, Xylella, Tap, trivelle alle Tremiti, solo per citare alcuni tra i temi più gravi sul tappeto, siamo sempre la regione da cui provengono le due tenniste che pochi mesi fa, con l’eclatante successo americano, sono state universalmente riconosciute come regine del tennis mondiale.
Riporta in Puglia anche la recente notizia, apparsa sui media dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, quella della scoperta di un processo che potrebbe rapidamente annientare uno dei più insidiosi e frequenti tumori del cervello, il glioblastoma. A portare avanti la ricerca è stato un gruppo della Columbia University di New York, coordinato da Antonio Iavarone e Anna Lasorella, tra i più importanti cervelli italiani costretti a espatriare. Pugliese e legatissima alla sua terra Anna Lasorella, nativa di Noicattaro (Bari), è stata costretta a emigrare negli USA sedici anni fa per poter trovare una struttura universitaria in grado di offrire le opportune risorse economiche per portare avanti il suo lavoro di ricerca. Oggi, con il marito Antonio Iavarone, sta raccogliendo il meritato successo per questa scoperta che il mondo scientifico considera eclatante.
Last but not least il “nostro” Joseph Tusiani, ultranovantenne poeta, scrittore e latinista di fama internazionale, che compone in italiano, inglese, latino e dialetto garganico (nativo di San Marco in Lamis, Foggia, ma dall’età di 23 anni newyorkese d’adozione) lo scorso 9 gennaio è stato proclamato dal Governatore dello Stato di New York, Andrew Mark Cuomo, Poeta Laureato Emerito, insieme a Edmund White e Yusef Komunyakaa, in riconoscimento del contributo offerto alla comunità letteraria internazionale. “Questi scrittori di ispirazione e talento – ha affermato Cuomo – hanno dato notevoli contributi alla comunità letteraria di New York. Il loro lavoro, risorsa enorme, è servito come punto di riferimento per molti autori in tutto il mondo”. Chapeau alla Puglia. Speriamo che un inizio d’anno strepitoso e composito come questo porti a risultati sempre più grandi.