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CONTRO LA RASSEGNAZIONE DEL SUD

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In un suo editoriale Ernesto Galli della Loggia evidenziava l’indifferenza degli stessi meridionali rispetto alla drammatica condizione del Sud. È vero, molti meridionali hanno rinunciato ormai da tempo a pensare a come il Sud è e a come lo vorrebbero. Lo vivono ogni giorno, ma è come se non sapessero. La corruzione e il malaffare hanno prodotto i panorami terrificanti, gli ospedali malfunzionanti, la Salerno-Reggio Calabria ancora da completare, ma hanno soprattutto fatto piazza pulita di aspettative e ambizioni. Hanno impedito ai meridionali di essere orgogliosi della loro terra e di sognarne un futuro. Più che di indifferenza, si tratta di rassegnazione. Quella descritta da Carlo Levi con il famoso “Io pensavo a quante volte, ogni giorno, usavo sentire questa continua parola (…). Che cosa hai mangiato? Niente. Che cosa speri? Niente. Che cosa si può fare? Niente”. La sensazione di impotenza coinvolge anche molti intellettuali meridionali che nel denunciare le condizioni di arretratezza economica e sociale del Sud si scoprono nell’imbarazzo di non riuscire a individuare adeguate risposte. Chi vuole cambiare il Sud sa che fornirgli risorse non basta. Sa che sono del tutto inappropriati i paragoni con la Germania che nel suo Mezzogiorno (la ex Ddr) ha investito il 5 per cento del Pil. Il Sud, nel corso degli anni, ha ricevuto soldi che però non hanno innestato nessun processo di crescita (si vedano, ad esempio De Blasio e Accetturo, 2012, Ciani e De Blasio, 2015 e il volume della Banca d’Italia “Mezzogiorno e Politiche Regionali”, 2009). Se il Sud avesse ricevuto più risorse le cose sarebbero andate diversamente? Difficile averne la certezza, è molto probabile però che non sarebbero comunque bastate. Il Sud ha sprecato denaro sia nazionale che europeo (ad esempio, per finanziare scadenti corsi di formazione o per creare imprese che non hanno funzionato neanche un giorno). È successo anche in altre parti d’Italia certo, ma maggiore è lo stato di bisogno, minore è l’ammissibilità degli sprechi. C’è qualche segnale che ci lascia sperare che quanto accaduto in passato non accadrà in futuro? Bisogna ammettere che la classe dirigente del Sud, la società che la esprime e che dovrebbe controllarla, non hanno dato grandi segni di cambiamento. E allora, nessuna politica per il Sud? Col tempo si è anche persa la speranza che lasciandolo da solo il Sud trovi il suo modo per avviarsi finalmente sulla strada dello sviluppo e del riscatto. Il federalismo fiscale doveva responsabilizzare le amministrazioni locali attraverso un più stretto controllo da parte dei cittadini e permettere una migliore selezione dei politici-amministratori. Invece, ha portato a un incremento della pressione fiscale e a poco altro. Non ha funzionato neanche l’approccio bottom-up che affidava a livelli decentrati di governo la funzione di individuare progetti e programmi. L’intenzione di valorizzare le competenze locali si è scontrata con la tendenza dei politici a cercare consenso e quindi a frammentare gli interventi, oltretutto molto spesso realizzati senza neanche aver definito in maniera chiara gli obiettivi da raggiungere (il più delle volte è impossibile fare una pur grossolana analisi dei costi e dei benefici delle politiche). Che fare dunque? Non ci sono ricette miracolose. È possibile però cercare di evitare di ripetere gli errori commessi in passato. Con il Masterplan per il Sud, presentato dal governo, in cui si demandano le scelte operative concrete ai quindici patti per il Sud si rischia la stessa frammentazione di interventi già vista. Il Sud rappresenta una risorsa cruciale per la crescita dell’intero paese ed è a livello nazionale che devono essere individuate le priorità e le strategie che lo aiutino a utilizzare a pieno le sue risorse, compreso un impegno a combattere la criminalità che con le sue attività nell’economia legale altera le regole di mercato. Dopodiché è necessario realizzare progetti strutturati in modo tale da poter essere opportunamente valutati. Le valutazioni sono di importanza vitale perché permettono di capire cosa funziona e cosa non funziona e gettano le basi per una efficiente spesa futura (nel documento del governo non se ne parla da nessuna parte).
Se si vuole intraprendere un’azione decisa a favore del Sud, le politiche nazionali devono tener conto delle differenze territoriali e garantire standard minimi uniformi nei servizi essenziali. Ad esempio, non si può sperare che bastino le ore di formazione organizzate con i fondi comunitari a compensare la peggiore qualità complessiva delle scuole nel Mezzogiorno. Bisogna pensare a come migliorare la qualità dell’istruzione nelle aree a forte disagio sociale ed economico, a come incentivare buoni docenti e buoni dirigenti a lavorare in quelle scuole. Lo stesso vale per le università. Ben vengano i sistemi di valutazione, ma non ci sarebbe nulla di scandaloso nel premiare di più chi fa bene al Sud: servirebbe solo a compensare le maggiori condizioni di disagio. Sistemi di questo tipo aiuterebbero il Sud a non continuare a impoverirsi di capitale umano. Il Sud continua a perdere le sue risorse migliori, i più talentuosi e quelli che sono più dissonanti al sistema. È importante, quindi, contribuire a creare le condizioni che permettano loro di restare e che anzi attraggano forze nuove (anche non meridionali) che possano infondere nuova linfa al tessuto sociale e produttivo. Lo si può fare creando meccanismi automatici che non richiedono l’intermediazione dei politici e dei dirigenti locali.

SANITA’, L’ELENCO DEGLI ESAMI E VISITE A PAGAMENTO

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale “Appropriatezza”, che specifica quali sono le prestazioni sanitarie per le quali sono in vigore i nuovi criteri. Dunque, è ufficiale la “stretta” sulle prescrizioni di una certa tipologia di visite mediche, di visite specialistiche ed esami “a rischio inappropriatezza”. L’elenco comprende 203 prestazioni sanitarie che, nel caso in cui fossero prescritte “al di fuori delle condizioni di erogabilità, saranno completamente a carico del paziente. Cure dentistiche, interventi su denti, gengive e alveoli, analisi di laboratorio (controlli del livello dei trigliceridi, del ferro, delle anemie) ma anche esami specialistici come Tac, PET, risonanze magnetiche, con e senza contrasto: sono solo alcune delle prestazioni sanitarie oggetto delle revisioni della spesa da parte del Governo. Una lista di 208 prestazioni mediche, ora gratuite, che sarà sottoposta ai sindacati dei medici e degli operatori di settore, prima del via libera dell’Istituto superiore della Sanità e del parere definitivo del Parlamento.  Come raccontato, con il beneplacito del ministero della Sanità, il mese scorso il Governo ha ottenuto il via libera, con la fiducia, al decreto “Misure finanziarie per gli enti territoriali”, meglio noto come decreto Enti Locali. Si trattava di un provvedimento che conteneva misure di vario genere, fra le quali hanno trovato spazio anche dei “tagli” al settore della Sanità. Sostanzialmente stiamo parlando delle norme introdotte durante l’esame in Commissione, che andavano a modificare l’articolo 9 del decreto, dando attuazione al patto per la Salute 2014 – 2016, già firmato da Regioni e ministero nel luglio scorso. Il livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale è stato ridotto di circa 7 miliardi complessivi, per la precisione 2,35 miliardi di euro l’anno, a partire dal 2015 e fino al 2017. Per recuperare le entrate tagliate dallo Stato centrale, le Regioni hanno così a disposizione una serie di strumenti, fra cui la possibilità di rinegoziare contratti per beni e forniture, bloccare le indennità per i dipendenti e mettere un tetto ai rimborsi per cliniche e strutture private (qui abbiamo spiegato nel dettaglio la norma). Ma soprattutto, è stata annunciata una “stretta” nei confronti degli esami, delle visite specialistiche e delle prestazioni mediche, quelle in generale ritenute “inappropriate”. Chiariamo subito che ciò non significa affatto che tutti gli esami diventeranno “a pagamento”, bensì che il Governo si doterà di strumenti per stabilire l’appropriatezza di esami, visite e controlli. A disciplinare nello specifico criteri ed esami dovrà essere un decreto ministeriale, che, come da comma 8 articolo 9 del decreto, dovrà determinare “i criteri di appropriatezza dei suddetti ricoveri, tenendo conto della correlazione clinica del ricovero con la tipologia di evento acuto, della distanza temporale tra il ricovero e l’evento acuto e, nei ricoveri non conseguenti ad evento acuto, della tipologia di casistica”. Insomma, non è corretto dire che “tutti questi esami diventeranno a pagamento”, ma bisognerebbe dire che si pagheranno quegli esami ritenuti “non necessari” (non rispondenti ai criteri impostati dal decreto, appunto). Una prima bozza del decreto è stata sottoposta ai sindacati di categoria, che ora dovranno fare le loro osservazioni, prima che la palla passi nuovamente al Consiglio superiore della Sanità. Ricordiamo infatti che saranno anche i medici a pagare nel caso in cui prescriveranno esami ritenuti “non necessari ed eccessivi”, con una decurtazione dallo stipendio. Per questo motivo i camici bianchi sono sul piede di guerra e minacciano scioperi, anche se il ministro ha spiegato: “Non stiamo facendo la caccia al medico. La sanzione scatta sulla parte accessoria dello stipendio dopo un contraddittorio, ma non parliamo di un singolo caso di errore, ma dopo una serie di casistiche che non sono dimostrabili”.

Quali saranno le prestazioni specialistiche che si pagheranno?

Le prestazioni mediche riguarderanno soprattutto l’odontoiatria, la radiologia diagnostica e molte prestazioni di laboratorio. In molti casi saranno tutelati i ragazzi al di sotto dei 14 anni e gli esami specialistici resteranno gratuiti in determinate condizioni, tra cui anche la “particolare vulnerabilità sociale e sanitaria del paziente”, l’età del paziente, le patologie pregresse e via discorrendo. Il documento va solo a definire esplicitamente i criteri da utilizzare per ogni tipo di prestazione chiarendo, naturalmente, i soggetti che beneficeranno della gratuità della prestazione (come i soggetti vulnerabili sia per motivi sociali che sanitari o i minori). Le Regioni avranno il compito di stabilire le soglie di Isee da considerare “vulnerabili”. Molti esami specialistici di diagnostica per immagini, come TAC e RMN degli arti e della colonna, non saranno completamente gratuiti e tutto questo, secondo il ministero, potrebbe addirittura ridurre i tempi di attesa. Per quanto riguarda, invece, gli esami di laboratorio, il provvedimento prende in considerazione esami a basso costo ma anche alcuni specialistici per determinate patologie, come l’analisi di polimorfismi. Comprese nella lista alcune riabilitazioni, visite dermatologiche (relative ad allergie) e specifici esami specialistici.

 

Estrazione e ricostruzione di denti

Estrazione di dente deciduo (gratuita fino a 14 anni)

Estrazione di dente permanente (gratuita fino a 14 anni)

Altra estrazione chirurgica dente (gratuita fino a 14 anni)

Ricostruzione dente con otturazione (gratuita fino a 14 anni solo in caso di evento traumatico)

Ricostruzione dente mediante otturazione a tre o più superfici

Ricostruzione dente mediante intarsio

Applicazione di corona

Applicazione di corona in lega aurea

Altra applicazione corona

Applicazione corona e perno

Altra applicazione corona e perno

Inserzione di ponte fisso

Inserzione di protesi rimovibile

Altra inserzione di protesi

Inserzione di protesi provvisoria

Altra riparazione dentaria

Impianto di dente (gratuita fino a 14 anni)

Impianto di protesi dentaria

Terapia canalare in monoradicolato

Terapia canalare in pluriradicolato

Apicectomia

Interventi su denti, gengive e alveoli

Gengivoplastica

Asportazione di tessuto della gengiva (gratuita fino a 14 anni)

Levigatura delle radici

Intervento chirurgico preprotesico

Asportazione di lesione dentaria della mandibola (gratuita fino a 14 anni)

Trattamento ortodontico con apparecchi mobili

Trattamento con apparecchi fissi

Trattamento con apparecchi funzionali

Riparazione di apparecchio ortodontico

Radiologia diagnostica

Tomografia computerizzata del rachide

Tomografia computerizzata con contrasto

Tomografia computerizzata dell’arto superiore (solo con patologia traumatica acuta)

Tomografia computerizzata dell’arto superiore senza e con contrasto (patologia o sospetto oncologico)

Tomografia computerizzata dell’arto inferiore (patologia traumatica)

Tomografia computerizzata dell’arto inferiore senza e con contrasto (patologia o sospetto oncologico)

Risonanza magnetica nucleare (RM) della colonna cervicale

Risonanza magnetica nucleare (RM) della colonna senza e con contrasto

Risonanza magnetica nucleare (RM) muscoloscheletrica

Risonanza magnetica nucleare (RM) muscoloscheletrica senza e con contrasto

Densitometria ossera

Prestazioni di laboratorio

Deossicortisolo

Acido 5 idrossi 3 indolacetico

Acido delta

Ala deidrasi

Alanina

Albumina

Aldolasi

Alfa amilasi

Alfa amilasi isoenzimi

Androstenediolo

Aspartato aminotrasferiasi

Calcio totale

Colesterolo HDL

Colesterolo LDL

Colesterolo totale

Creatinchinasi

Creatinina

Cromo

Enolasi

Ferro

Fosfatasi acida

Fosfatasi alcalina

Fosfatasi alcalina isoenzima osseo

Fosfato inorganico

Lattato

lipasi

Magnesio

Mioglobina

Potassio

Proteine

Sodio

Sudore

Trigliceridi

Urato Urea

Alfa 2

Anticorpi anti microsomi

Antigene carboidratico 125

Antigene carboidratico15.3

Antigene carboidratico 19.9

Antigene carcino embrionario

Antigeni HLA

beta tromboglobulina

cyfra

Eparina

Fenotipo RH

Glicoproteina

Gruppo sanguigno ABO e RH (D)

Ige specifiche allergologiche

Ige specifiche allergologiche screening qualitativo

Ige specifiche allergologiche

inibitore attivatore del plasminogeno

Tempo di protrombina

Tempo di tromboplastina

Test aggregazione piastrinica

Test resistenza proteina C

Tipizzazione genomica

Tipizzazione genomica HLA – A sequenziamento diretto

Tipizzazione genomica HLA – B

Tipizzazione genomica HLA – B sequenziamento diretto

Tipizzazione genomica HLA – C

Tipizzazione genomica HLA – C seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DP seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DP alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQ seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DQ alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQB1 bassa risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQB1 alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DR seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DRB bassa risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DRB alta risoluzione

Tipizzazione sierologica HLA classe I

Tipizzazione sierologica HLA classe II

Trombossano B2

Viscosità ematica

Campylobacter antibiogramma

Campylobacter da coltura

Campylobacter esame colturale

Chlamydie ricerca diretta (EIA)

Chlamydie ricerca diretta (IF)

Chlamydie ricerca diretta (ibridazione)

Miceti anticorpi

Miceti lieviti

Salmonelle da coltura

Shigelle

Virus epatite B (HBV) Anticorpi Hbeag

Virus epatite B (HBV) Antigeni Hbeag

Analisi citogenetica per fragilità cromosomica

Analisi citogenetica per ricerca siti fragili

Analisi citogenetica per scambi di cromatidi

Analisi citogenetica per studio mosaicismo

Analisi citogenetica per studio riarrangiamenti

Analisi DNA e ibridazione con sonda

Analisi DNA per polimorfismo

Analisi mutazione del DNA con reazione polimerasica a catena

Analisi mutazione del DNA con ibridazione sonde non radiomarcate

Analisi mutazione del DNA con ibridazione sonde radiomarcate

Analisi mutazione del DNA con reverse dot blot

Analisi di polimorfismi

Analisi di segmenti di DNA

Cariotipo ad alta risoluzione

Cariotipo da metafasi di fibroblasti

Cariotipo da metafasi linfocitarie

Cariotipo da metafasi spontanee di villi corali

Cariotipo da metafasi di midollo osseo

Colorazione aggiuntiva in bande: Actinomicina D

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio C

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio G

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio G alta ris.

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio NOR

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio Q

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio R

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio T

Colorazione aggiuntiva in bande: distamicina A

Coltura di amniociti

Coltura di cellule o tessuti

Coltura di fibroblasti

Coltura di linee cellulari stabilizzate con virus

Coltura di linee linfocitarie stabilizzate con virus o interleuchina

Coltura di linfociti fetali

Coltura di linfociti periferici

Coltura di materiale abortivo

Coltura semisolida di cellule emopoietiche

Coltura di villi coriali a breve termine

Coltura di cilli coriali

Coltura per studio del cromosoma X

Conservazione campioni DNA RNA

Crioconservazione in azoto liquido di colture cellulari

Crioconservazione in azoto liquido di cellule e tessuti

Digestione DNA con enzimi

Estrazione DNA o RNA

Ibridazione con sonda molecolare

Ibridazione in SITU (Fish)

Ricerca Mutazione (DGGE)

Ricerca mutazione (SSCP)

Analisi DNA studio citometrico

Dermatologia allergologica

Orticarie fisiche

Inalanti

Test epicutanei a lettura ritardata

Test a lettura immediata

Tomoscintigrafia miocardica (PET)

Tomoscintigrafia Cerebrale (PET)

Radioterapia stereotassica

Irradiazione cutanea

Terapie e riabilitazioni

Esercizi respiratori per seduta collettiva

Esercizi respiratori per seduta individuale

Tomoscintigrafia globale

Irradiazione cutanea

Terapia del dolore da metastasi ossee

Altre procedure ed esami specialistici

Ablazione tartaro

Sigillatura solchi e fossette

Rimozione protesi dentarie

Immunizzazione allergia

Immunizzazione malattia autoimmune

Terapia luce ultravioletta

Splintaggio per gruppi di 4 denti

Trattamento applicazioni protesi semovibili

IL PROGRAMMA DELLA PRO LOCO PER L’ANNO 2016

Rilancio alla grande dell’associazione Pro Loco che nell’ultima assemblea ha comunicato alle autorità competenti il programma annuale delle attività. Ambizioso ma, nello stesso tempo, perseguibile sempre che si sia coinvolgimento da parte della popolazione e contributi da parte degli enti preposti per legge. Questo il programma: Carnevale Sannicandrese, Festa della Donna, Festa dell’Agricoltura, Sagra dell’Asparago selvatico, Fiera d’ottobre 174^ edizione, Mercatini di Natale e Pista di ghiaccio, Progetto “Il dialetto tra globalizzazione e locali o”, Riscoperta e valorizzazione del cibo tipico e, infine, altre manifestazioni quali “Estemporanea di pittura” e l’Estate Sannicandrese 2016. Come si vede un corposo programma che senz’altro potrà avere un impatto positivo nella popolazione sempre se le condizioni economiche per attuarle siano messe a disposizione.

DIVERSI MA COMPLEMENTARI: LA FORZA DELL’ASSE ITALO-TEDESCO

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Quando un presidente del Consiglio italiano incontra un cancelliere tedesco, la percezione prevalente è quella di una relazione squilibrata e di interessi divergenti. Squilibrio perché la Germania è grande e solida, l’Italia più piccola e fragile; conflitto perché Berlino è formica attenta al lungo periodo, mentre Roma è cicala schiava dell’immediato. Ora, di verità negli stereotipi ce n’è sempre un po’, e del resto se nel XVIII secolo Goethe scriveva che “Onestà tedesca ovunque cercherai invano, c’è vita e animazione [in Italia], ma non ordine e disciplina; ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida, e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé” vuol dire che sono comunque sopravvissuti al passare degli anni e a molti trattati europei. Però, le cifre dell’economia rivelano un panorama molto più complesso, una bilancia dove i pesi dei due paesi sono meglio distribuiti e, non a caso, gli interessi sono spesso gli stessi. Iniziando dalla presenza delle multinazionali dei due paesi nell’altro, le sorprese non mancano. In Germania operano più di 1.400 imprese italiane, che nel 2012 hanno generato oltre 61 miliardi di fatturato, con quasi 126mila dipendenti. Esistono invece quasi mille imprese a capitale tedesco in Italia: nel 2012 hanno generato quasi 74 miliardi di fatturato, con circa 142mila dipendenti. Insomma, ordini di grandezza simili. Oltretutto, nel manifatturiero le imprese a capitale italiano in Germania sono più numerose e nel 2012, per la prima volta, hanno registrato un fatturato superiore a quelle di capitale tedesco in Italia. Una tendenza destinata a consolidarsi con gli investimenti del nostro quarto capitalismo. Pensiamo ad esempio a Ima, una delle stelle del packaging bolognese, che nel 2014 ha acquistato cinque società, con 850 dipendenti e otto stabilimenti tra Germania, Francia, Spagna e India.
Anche il commercio bilaterale è abbastanza equilibrato. Se per l’Italia, la Germania è il principale partner sia per l’import (15,4 per cento del totale nei primi nove mesi del 2015) sia per l’export (12,5 per cento), anche noi siamo molto importanti per loro: il quinto fornitore (ricordando che il primo è l’Olanda da cui transita molta dell’energia importata) e il settimo acquirente del made in Germany. L’Italia è, a parte Usa e Cina che sono ovviamente economie molto più grandi, di gran lunga il partner principale della Germania tra quelli con cui non condivide un confine. Il saldo gennaio-ottobre 2015 è deficitario per l’Italia (4.630 miliardi, 10,8 per cento dell’export), ma il divario era più ampio nel 2012 (12,9 per cento).

Queste cifre riflettono un fenomeno molto semplice: l’interdipendenza tra economie sempre più simili e che hanno sempre più bisogno di scambiarsi a vicenda prodotti che sono simultaneamente analoghi e diversi tra loro. È il commercio intra-industriale, spesso intra-societario, che domina tra Germania e Italia, non più una relazione di sudditanza in cui noi vendiamo magliette e agrumi e acquistiamo macchinari complessi e medicinali. Insomma, quando si analizza la globalizzazione, non c’è sempre bisogno di pensare allo spiffero d’aria a Shanghai che provoca lo starnuto a Chicago, altrettanto concrete sono le conseguenze economiche a Treviso di ciò che accade a Mönchengladbach. Che a sua volta dipende da ciò che accade nel resto del mondo: se i cinesi smettono di comprare auto tedesche di grossa cilindrata, per chi producono freni o pneumatici i nostri campioni nazionali?

Proprio per questo gli interessi di Roma e Berlino non sono tanto diversi, una volta scavallate le discussioni alla lunga stucchevoli dell’austerità sì, austerità no. Un esempio di grande attualità è la concessione alla Cina dello status di economia di mercato, che renderebbe più difficile per l’Europa provare che i concorrenti cinesi praticano il dumping. Gli italiani fanno resistenza rispetto agli entusiasmi di Bruxelles, favorevole a riconoscerlo; anche i tedeschi sono cauti e chiedono che Pechino liberalizzi prima gli appalti pubblici e aderisca alla disciplina Wto in materia. Pure sulle sfide della fabbrica del futuro – la convergenza tra digitale e manifatturiero che sta cambiando la faccia dell’industria mondiale – Berlino e Roma hanno un interesse comune a farne un cavallo di battaglia della politica economica continentale. Tutto si giocherà sugli standard tecnologici, con altri paesi UE meno solerti nella promozione del manifatturiero europeo. Va detto peraltro che sull’obbligatorietà delle etichette made in EU per i prodotti non alimentari venduti nel mercato comunitario, i tedeschi non sono ancora convinti che il tema sia fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori, come sostengono invece gli italiani. Ci sono insomma vari dossier fondamentali per rafforzare la competitività delle nostre economie che meritano l’attenzione di Angela Merkel e Matteo Renzi. Sarebbe un segno importante dedicarvici tempo e neuroni, anche perché gli imprenditori dimostrano sorprendente timidezza nel coltivare i rapporti bilaterali. Nell’economia globale, per costruire alleanze economiche, finanziarie e politiche è fondamentale contare, con la presenza di amministratori stranieri nelle grandi società quotate. Entrambi i paesi si contraddistinguono per il modesto livello di internazionalizzazione dei consigli di amministrazione, ancor più a livello bilaterale. Nel 2013 c’erano appena nove tedeschi nei principali cda italiani e undici italiani in quelli tedeschi, oltretutto in calo dal 2006, quando erano rispettivamente venti e quattordici. Un esempio di Verschrottung (rottamazione) di cui si poteva fare a meno.

UN CONTRIBUTO PER IL NOSTRO TERRITORIO

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Caro Direttore, anche quest’anno ho ricevuto l’invito dagli organizzatori della Borsa Internazionale del Turismo che avrà luogo presso la Fiera di Milano. Nelle conferenze c’è sempre la presenza di un Amministratore della Regione Puglia e come negli anni passati, quando mi è stato consentito, sono intervenuto per esprimere di valorizzare qualche prodotto del Gargano o per suggerire di risolvere qualche problematica esistente, per esempio la carenza delle linee informative che interessavano le masserie didattiche e gli stabili che ospitano i turisti stranieri.  Ho portato a conoscenza, fuori programma, di un nostro prodotto agroalimentare “peperate” tanto apprezzato dal Presidente e dall’ Assessore della regione Puglia e dallo staff degli organizzatori del BIT.

Anche per quest’anno gradirei portare a conoscenza se mi è data la possibilità di intervenire ai dibattiti, di qualche prodotto agroalimentare o qualche iniziativa sportiva, folkloristica e turistica del Tuo Paese; se ritieni opportuno informarmi delle cose necessarie che lo farò di certo. Il vero sostegno al nostro territorio lo apporta la Tua Redazione per l’impegno dei suoi componenti che diramano le informazioni on-line e che sono di grande supporto al turismo locale. Con affetto

ESAME DI STATO 2016. MATURITA’: LE MATERIE DELLA SECONDA PROVA

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Vediamo nel dettaglio su quali materie verteranno le seconde prove dell’Esame di Stato 2016 negli altri istituti superiori:

  • Liceo classico: greco;
  • Liceo scientifico: matematica;
  • Liceo scientifico scienze applicate: matematica;
  • Liceo linguistico: lingua straniera 1;
  • Liceo delle scienze umane: scienze umane;
  • Liceo scienze umane, opzione economico sociale: diritto ed economia politica;
  • Liceo musicale: teoria analisi e composizione;
  • Liceo coreutico: tecniche della danza;
  • Istituto tecnico Amministrazione Finanza e Marketing: economia aziendale
  • Istituto tecnico turistico: Discipline turistiche e aziendali;
  • Istituto tecnico meccanica meccatronica energia: meccanica macchine ed energia
  • Istituto tecnico trasporti e logistica: struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo;
  • Alberghiero: Scienza e cultura dell’alimentazione;
  • Indirizzo Servizi commerciali: tecniche professionali dei servizi commerciali;
  • Istituto professionale Produzioni industriali ed artigianali: Tecnica di produzione e di organizzazione.

Esame di Stato: i commissari esterni della Maturità 2016

Nel dettaglio, le materie esterne per l’Esame di Maturità 2016 per i Licei sono:

  • Liceo Classico: Lingua e cultura straniera, Lingua e letteratura italiana, Scienze naturali;
  • Liceo Scientifico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Scienze naturali;
  • Liceo Linguistico; Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera 3: Scienze Naturali;
  • Liceo delle Scienze umane: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Scienze naturali;
  • Liceo Musicale – Sezione Musicale: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Tecnologie musicali;
  • Liceo Coreutico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Fisica;
  • Liceo Arti figurative – Arte della scultura: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Matematica;
  • Liceo Arti figurative – Arte del grafico pittorico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Matematica;
  • Liceo Arti figurative – Arte del plastico pittorico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Matematica;
  • Liceo Arti figurative – Audiovisivo multimediale: Lingua e letteratura Italiana, Lingua e cultura straniera, Matematica;

Questi invece i commissari esterni scelti per gli istituti tecnici:

  • Itaf – Amministrazione finanza e marketing: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Economia politica;
  • Itaf – Amministrazione finanza e marketing – Relazioni internazionali per il marketing: Lingua e letteratura Italiana, Seconda lingua comunitaria, Economia aziendale e geo-politica;
  • Itaf – Amministrazione finanza e marketing – Sistemi informativi aziendali: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Economia aziendale;
  • ITMM – meccanica, meccatronica ed energia – meccanica e meccatronica: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Sistemi e automazione;
  • Istituto tecnico per il turismo: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Diritto e legislazione turistica;
  • Istituto tecnico Agraria, Agroalimentare, Agroindustria – Gestione dell’ambiente e del territorio: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Produzioni vegetali;
  • Istituto tecnico costruzioni, ambiente e territorio: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Topografia;
  • Istituto tecnico costruzioni, ambiente e territorio – Articolazione geotecnico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Tecnologie gestione del territorio e ambiente;
  • Istituto tecnico industriale Informatico: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Informatica;
  • Istituto tecnico industriale “Elettrotecnica”: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Sistemi automatici;
  • Istituto tecnico industriale “Automazione”: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Elettrotecnica ed elettronica;
  • Istituto tecnico industriale Elettronica: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Sistemi automatici;
  • Istituto tecnico industriale Telecomunicazioni: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Telecomunicazioni;

Infine, il MIUR ha reso note le materie esterne degli Istituti Professionali:

  • Istituto professionale Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Valorizz. attivi. produttive legisl. di settore;
  • Istituto Servizi sociosanitari: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Psicologia generale ed applicata;
  • Istituto professionale per i servizi enogastronomici – Enogastronomia: Lingua e letteratura Italiana, Lingua inglese, Diritto tecn. ammin.ve della struttura ricettiva.

I GIORNI DELLA MERLA 2016, PRIMAVERA ANTICIPATA?

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Quando tempo fa non c’erano le previsioni meteo, ci si affidava ai proverbi o modi di dire che scandivano il passare del tempo. La tradizione, infatti, vuole che il 29-30-31 di Gennaio, vengano ricordati come i “giorni della Merla”, ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno, anche se quest’anno sembra una timida primavera anticipata. Ma da dove trae origine questa credenza, entrata oramai a far parte della vita di tutti noi? Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, alcuni simili altre assi diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una Merla. Noi ve ne raccontiamo la più conosciuta che nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime.  Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese:” Amico mio potresti durare un po’ di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni.” A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno.” Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni.  Il fratello dubbioso domandò: “Cosa vuoi farne?“ e Gennaio rispose: “Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere”. E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.

Questa la leggenda e, tornando alle previsioni meteo che allora non esistevano, subito dopo il 29, il 30 e il 31 gennaio di ogni anno, ecco la Candelora con “A la Cann’lora, la v’rnata è sciuta for’”, quest’altro modo di dire che pian piano il freddo ci abbandonerà per far posto alla primavera.

LA SELVAGGINA DEL SEGUGIO

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La nota del Sindaco non affronta volutamente la questione del ricorso al Presidente della Repubblica presentato da 7 Consiglieri Comunali per il rispetto del 40% dei due sessi nella Giunta Comunale di San Nicandro Garganico. Il Sindaco ha preso in esame altre problematiche che possiamo discutere in qualsiasi dibattito pubblico, ma, se vuole risposte alquanto precise può chiedere, “con la dovuta correttezza e lealtà”, al suo nuovo Vice Sindaco poiché ha ricoperto lo stesso incarico anche negli anni 2006 – 2009 (noi forzisti siamo sempre pronti al confronto, pur senza colpa!!!). La nota fa ben capire che questo Sindaco non vuole vedere i consiglieri di minoranza e il noto segugio negli uffici pubblici (forse perché ci sono atti non propriamente legittimi da tenere il più possibile nascosti???). Senza aggiungere altre considerazioni in merito a quei contenuti fuorvianti e confusionari, anche perché il Sindaco p.t. sta facendo tutto da sé, è opportuno fare queste chiarificazioni: il segugio è un cane da caccia usato per la selvaggina di pelo, dal cinghiale alla volpe, alla lepre e al coniglio. E’ dotato di notevole temperamento, provvisto di ottimo fiuto e capace di seguire la selvaggina dall’alba al tramonto (fig.: investigatore di particolari abilità nell’individuare il colpevole di un delitto); la volpe è un mammifero agilissimo e vivace che conduce generalmente una vita notturna. E’ considerato dalla legge venatoria un animale nocivo, quindi è permesso perseguitarla (fig.: persona astuta che utilizza mezzi ingannevoli e falsi); la lepre è un mammifero velocissimo, pauroso e sospettoso. Vive dappertutto e mette in pericolo sia i raccolti sia la vegetazione spontanea, varia il colore del pelo al variare della stagione; il coniglio è un mammifero che vive in gruppi e può arrecare notevoli danni alle coltivazioni ed ai boschi (fig.: persona timida, senza coraggio, vile); il cinghiale è un mammifero selvatico massiccio, vive in branchi nelle boscaglie e causa spesso notevoli danni alle colture. Sbuca all’improvviso dalla macchia lanciato a corsa velocissima ed è anche pericoloso sia per gli uomini sia per i segugi. Chiaramente io preferirei essere il noto segugio e chiedo al Sindaco di scegliere (anche per scherzo…) una delle quattro selvaggine di pelo analizzate in breve. (Cfr. Enciclopedia Larousse Rizzoli).

Meditate, cari concittadini, meditate.

Consigliere comunale Villani Giovanni

Comunicato stampa

LA CORRUZIONE IN ITALIA NON DIMINUISCE, PEGGIO DI NOI SOLO LA BULGARIA

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L’Italia delle persone oneste in quest’ultimo periodo fa qualche passo in avanti, ma siamo ancora decisamente lontani dal definirci un Paese con una corruzione sotto la media europea. È quello che emerge dall’ultimo rapporto di Transparency International che ci etichetta come nazione con “gravi problemi di corruzione”, ed anche se questo voto è migliorato di un punto rispetto al 2014, non è ancora sufficiente dato che il punteggio per considerarsi quasi normali è 50. Nella classifica mondiale, dunque, saliamo di qualche posizione attestandoci al gradino numero 61 ma la vetta rimane ancora molto lontana. Solo la Bulgaria è in una situazione peggiore, mentre tutti gli altri Paesi europei ci guardano dall’alto. Siamo messi veramente male.

Nel nostro continente i Paesi più trasparenti si trovano al nord del mondo mentre tra quelli più corrotti continuano a figurare nazioni sconvolte da conflitti e violenza, a riprova di come le due cose siano strettamente correlate. Il ‘Corruption Perception Index’ (indice della percezione della corruzione) dell’edizione 2015 di Transparency International fornisce le proporzioni mondiali di questo fenomeno. Il 68% di tutti i Paesi presenta gravi problemi e tra questi metà sono del G20. La classifica generale vede le prime dieci posizioni occupate da Danimarca, Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Olanda, Norvegia, Svizzera, Singapore, Canada e Germania (parimerito con Gran Bretagna).

E l’Italia? – Il 97 per cento dei cittadini ha l’idea che nello stivale il fenomeno sia diffuso, per il 58% di loro è molto diffuso, mentre è abbastanza diffuso per 39%. Un vecchio sondaggio realizzato da Ipsos nel 2010, è stato ripreso nel 2014 per un rapporto di Confindustria, che conferma l’allarme da parte degli imprenditori o delle aziende che, a causa di questa percezione, non investono in Italia; l’11% di loro ha espresso un giudizio molto negativo sullo stato della corruzione nel nostro Paese, mentre il 51% ha un giudizio totalmente negativo. In totale rappresentano quasi i due terzi. Questo certifica, quindi, che la ripresa economica viene minacciata anche dalle prassi tutte italiane a cui gli investitori stranieri devono sottostare se vogliono fare azienda da noi.

IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA COLLEGATI CON LE FORZE DELL’ORDINE

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Incentivare la videosorveglianza collegata con le centrali delle forze dell’ordine, come previsto nel protocollo firmato dal viceministro all’Interno, Fernando Bubbico, significa fare seria attività di prevenzione e costituisce un passo avanti nei livelli di sicurezza del territorio. E’ quanto auspica la Confesercenti Foggia tramite lo Sportello Legalità guidato da Franco Arcuri. Pertanto la Confesercenti ha invitato alcune migliaia di associati, titolari di attività commerciali o imprenditoriali, a collegare gli impianti di videosorveglianza già installati, o da installare, alle centrali operative degli Organi di Polizia operanti sul territorio. «Tale attivazione – commenta Arcuri – consentirà alle forze dell’ordine di avere, in caso di atti criminosi come furti o rapine, una visione immediata della situazione e di predisporre un rapido e tempestivo intervento delle pattuglie per bloccare sul fatto i criminali o rintracciarli subito dopo».

Si tratta di un aiuto prezioso che tutela non solo chi installa il sistema ma la intera collettività, potendo la videosorveglianza essere utile agli organi investigativi anche per individuare i responsabili di altri reati. «Oltre a tutelare le attività commerciali – riprende il responsabile dello Sportello Legalità di Confesercenti Foggia -, questo sistema dà un valido contributo alla sicurezza della città ed in tale prospettiva Confesercenti si augura che la Camera di Commercio ed i singoli Comuni particolarmente colpiti dalla criminalità predatoria, al fine di incentivarne la diffusione sul territorio, predispongano, come recentemente fatto dalla città di Barletta, bandi che prevedano contributi agli operatori che installino tali apparecchiature».

Chiarimenti o informazioni sulla attuazione, i singoli operatori possono richiederli all’indirizzo mail a sosimpresa@confesercentifg.it o tramite sms al numero 392 7132810.

OCCUPAZIONI ABUSIVE NELLA “RISERVETTA”: LE PRECISAZIONI DEL PARCO DEL GARGANO

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Definire inerte il Parco nazionale del Gargano circa gli abbattimenti abusivi è quanto mai assurdo, dato che di abbattimenti nell’ultimo anno e mezzo ne sono stati realizzati circa 50. E questo a dimostrazione che, pur non potendo ancora disporre dei poteri interdittivi e sanzionatori previsti dall’articolo 29 della legge quadro sui parchi, sono state comunque compiute azioni concrete. Il Parco del Gargano si difende così dalle accuse fatte in una nota di Alternativa Libera circa l’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Ambiente e dell’Interno presentata dall’on. Samuele Segoni e da altri parlamentari, sulla presenza di strutture abusive all’interno della cosiddetta “riservetta” alla foce del torrente Candelaro, nei pressi di Oasi Lago Salso.

E’ orami noto che nel febbraio del 2015 il Parco del Gargano ha siglato una convenzione con la Procura di Foggia per dare il via ad un piano di abbattimenti di immobili abusivi, a seguito di condanne divenute definitive per violazioni della legge urbanistica e antisismica. Tale convenzione prevede che sia la stessa Procura della Repubblica a stabilire la priorità nella selezione degli immobili da abbattere. Per cui, gli attacchi fatti all’Ente risultano inopportuni ed infondati, sarebbe forse stato meglio avere risposte, prima di interrogare?

SABATO 30 GENNAIO, LE ARANCE DELLA SALUTE DI AIRC

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro rinnova l’appuntamento con “Le Arance della Salute” con i suoi 15mila volontari in 2.500 piazze e 600 scuole per raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro dei suoi 5.000 ricercatori e ricordare che l’attività fisica regolare e un regime alimentare sano sono fondamentali per prevenire il rischio di cancro. Dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, dal Molise alla Sardegna, dalle grandi città ai piccoli centri di provincia: sabato 30 gennaio 15mila volontari AIRC tornano in 2.500 piazze di tutta Italia per raccogliere fondi a sostegno della ricerca sul cancro attraverso la distribuzione delle “Arance della Salute”,simbolo dell’alimentazione sana e protettiva grazie alle loro straordinarie proprietà. Come da tradizione “Le Arance della Salute” di AIRC sono tutte arance rosse – contengono infatti gli antociani, pigmenti naturali dagli eccezionali poteri antiossidanti, e circa il quaranta per cento in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi – rigorosamente di origine italiana, coltivate in Sicilia, Calabria e Sardegna.

Con una donazione di 9 euro sarà possibile ricevere una reticella da 2,5 kg di arance e la Guida ‘Muoviamoci contro il cancro’ con preziose informazioni sull’attività fisica e sugli esercizi indicati per ogni età e gustose e sane ricette a tema arance, realizzate appositamente dallo chef stellato Moreno Cedroni in collaborazione con La Cucina Italiana. L’importanza di un’alimentazione sana e corretta nella prevenzione e nella cura del cancro è stata provata attraverso numerose ricerche e ribadita più volte nel corso dell’ultimo anno grazie all’importante contributo di Expo2015. Ad essere ancora sottovalutato invece è il ruolo dell’esercizio fisico che “andrebbe prescritto come una medicina, perché può essere altrettanto efficace di un farmaco…”, come ricordano gli esperti del Sistema Sanitario Britannico. Lo confermano diversi studi epidemiologici che ne attestano gli effetti benefici e tangibili in ambito oncologico.

Numerose ricerche documentano inoltre che un’attività fisica regolare diminuisce del 30-40% il rischio di tumore al colon, del 20-40% l’insorgenza del tumore all’endometrio e del 20% quello al polmone, oltre a contribuire alla prevenzione del cancro al seno. Anche l’Università di Copenaghen ha recentemente pubblicato uno studio sugli effetti positivi del gioco del calcio per le persone colpite da cancro alla prostata, dimostrando che un allenamento di un’ora un paio di volte alla settimana contrasta la fragilità delle ossa indotta dalle terapie adottate per combattere la malattia. “Le persone che intraprendono attività fisica dopo una diagnosi di cancro del colon hanno una significativa riduzione della mortalità – conferma Luigi Ricciardiello, Professore Associato di Gastroenterologia presso Alma Mater Studiorum Università di Bologna – è importante ricordare che il cancro del colon retto rappresenta la terza causa di cancro al mondo ma possiamo prevenirlo attraverso l’adozione di stili di vita corretti. Oltre all’attività fisica quotidiana, è fondamentale seguire una dieta mediterranea, ricca in frutta, verdura e pesce, che può ridurre il rischio di tumore al colon fino al 43%, e aderire ai programmi di screening. I Paesi che li hanno introdotti in modo sistematico a partire dai 50 anni di età hanno registrato una riduzione del tasso di incidenza della malattia”.

Il volto di Luigi Ricciardiello è stato scelto per rappresentare i 5.000 ricercatori AIRC anche nell’immagine della campagna delle Arance della Salute. Accanto a lui la volontaria pugliese Diletta, a testimoniare il contributo fondamentale dei quindicimila volontari che sabato 30 gennaio saranno impegnati sulle piazze nella distribuzione delle arance. Oltre alle tantissime località italiane, anche il mondo della scuola risponde ‘presente’ all’appello di AIRC con “Cancro, io ti boccio”: 600 scuole sparse su tutto il territorio anticipano l’iniziativa a venerdì 29 gennaio, quando bambini e ragazzi, insieme ai loro genitori e agli insegnanti, diventano volontari per un giorno distribuendo “Le Arance della Salute”. Ad accompagnare le reticelle dedicate alle scuole un colorato poster sui corretti stili di vita da appendere in cucina per ricordare ogni giorno a tutta la famiglia le sane regole per stare bene.

GIUSTI I SEI PUNTI INDICATI DAL SINDACO GUALANO AI “PALADINI DELLA LEGALITA’”, MA…

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Carissimo Direttore, ho avuto occasione di leggere le argomentazioni “politiche” del sindaco P.P. Gualano al ricorso presentato in questi giorni dai definiti “7 paladini della legalità” al Presidente della Repubblica. I tema surrettizio ad altre e ben note finalità è ripresentato dal “deficit strutturale di quote rose”, dopo il solerte rimpasto avvenuto nella Giunta Comunale. E che ha visto, solo qualche mese addietro, la revoca dei due assessori in quota a “Forza Italia” e la repentina surroga di soggetti diversi appartenenti all’opposizione. Ebbene, a questo proposito e sulle modalità in cui è avvenuto il rimpasto “pasticciato”  sono già intervenuto con più articoli, su questo ed altri temi che riguardano nello specifico le reiterate violazione della legalità in Comune  e sull’ASP Zaccagnino, spesso generata  da profuse  forme  di congenita “miopia”, ovverossia usando un termine più soft “autoreferenzialità” diffuse forme di malattia “senile oculare: la presbiopia”, per usare lo stesso termine adoperato dal sindaco Gualano, presente però anche   nei soggetti che dovevano essere portatori e “garanti” negli anni dell’innovazione, della trasparenza e della legalità in Comune. E che sottovalutando sin dall’inizio (e di volta in volta) la portata effettiva delle problematiche presenti da anni e denunciate sistematicamente all’opinione pubblica, hanno fatto solo   “vittime” dell’operato scellerato di loro stessi. Con ciò, facendo sì, che una cordata di vari soggetti impreparati, dequalificati e dequalificanti l’azione amministrativa nel tempo e sotto sigle di partiti  abbandonati  e di nuovi ritrovati,  si trovano  oggi  “rigenerati” dalla politica ad amministrare “ex post” e direttamente, proprio lo stato di dissesto economico del Comune per oltre ai 20 milioni di euro, come   rappresentato dal Sindaco Gualano nella nota giustificativa  pubblicata in data 24.01.2016. Il cui importo  “enorme “ per un comune di circa 15 mila abitanti, andrebbe riaggiornato dalle reiterate variazioni di bilancio 2015 in diretta dipendenza dell’ulteriore riconoscimento di “debitoria fuori bilancio “ procurata  da diverse sentenze dei Tribunali aditi. E’ del tutto evidente che, l’insorta diatriba  “politica”, dequalifica tutti i soggetti coinvolti a diverse titolo, in assenza di ricercate diverse soluzioni amministrative, con  argomentazioni deplorevoli che non giustificano certamente il ricorso alla Procura della Repubblica,  attraverso l’anonimato. Per quanto invece allo stato strutturale degli impianti e dei “servizi” (pubblica illuminazione,  uso dei sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti,  trasporti urbani, manutenzioni strade e reti di metanizzazione, ecc., ecc. ecc.), non è possibile assistere passivamente al reale stato di abbandono del  patrimonio comunale, sotto gli occhi del più profano, in  assenza di  programmazioni  finalizzate per tempo   alla ricerca di finanziamenti ed  all’adeguamento normativo e  di “messa in sicurezza”, purtroppo  affidato con i soliti Decreti Sindacali, saltuariamente ed a rotazione repentina  di consensi,   proprio a quei soggetti interni ed esterni, che da questo sistema di fare politica “senza controlli” degli Organi preposti giuridicamente,  ne hanno tratto nel  tempo e nell’illegalità, i maggiori benefici professionali ed economici.  I sei punti elencati denunciati dal Sindaco Gualano, in risposta ai  “ 7 paladini della legalità”, sono  senz’altro   giusti e comunque “limitativi” anche delle responsabilità politiche e personali su problematiche finora trovate giacenti, in questi due e passa anni di amministrazione del Comune e di controllo sull’ASP Zaccagnino, che non sembrerebbero aver portato ad alcuna minima inversione di tendenza, per  riqualificare  compiutamente l’azione  amministrativa,  attraverso forme che  garantissero la trasparenza,  la legalità e la lotta alla “corruzione – mala amministrazione ”. Pur riconoscendogli il coraggio  recentemente prestato nel denunciare all’opinione pubblica responsabilità, su situazioni pregresse e nel  revocare “d’ufficio o in autotutela” strani organizzati appalti di lavori e di  servizi, generanti di per sé un ulteriore “danno erariale” all’Ente e notevoli disservizi incidenti notevolmente sulla sicurezza e sulla qualità della vita percepibile. La strada scelta dalla  politica, attraverso un “noto segugio” (???),  di scontro aperto  e diretto su queste tematiche oltre all’avio di indagini da parte delle Procure competenti, porterà ben presto alle elezioni ed allo sfascio totale di quello che resta, nella maniera più sbagliata che  “politicamente” ci sia per fare future ed improvvisate aggregazioni in assenza di programmi condivisi e che non possono prescindere dalla  cultura  e dai processi  innovativi di “buona amministrazione ”.

Tanto   è  per  fare   informazione.

G. B. Della Torre

UN CONCORSO FOTOGRAFICO SUI PARCHI ITALIANI

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La Fondazione UniVerde e la Società Geografica Italiana Onlus hanno indetto la VII edizione del concorso fotografico “Obiettivo Terra” per valorizzare il patrimonio ambientale dei Parchi Nazionali e Regionali d’Italia. Il concorso si svolge in occasione della Giornata Mondiale della Terra fissata dall’ONU il 22 aprile. Per poter candidare la propria fotografia occorre accedere ai siti www.obiettivoterra.eu, www.fondazioneuniverde.it, www.societageografica.it entro e non oltre il 21 marzo. Farà fede la data di caricamento della foto. Ogni partecipante può candidare soltanto una fotografia, pena l’esclusione dal concorso. Al vincitore sarà assegnato un premio di 1000 € e gli verrà donata una targa – ricordo dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana. La fotografia vincitrice sarà esposta su una maxi-affissione a Roma. Il concorso verterà sulle seguenti categorie: alberi e foreste, animali, area costiera, fiumi e laghi, paesaggio agricolo e turismo sostenibile. Sono inoltre previste delle menzioni speciali: FAO – Legumi dai parchi (2016 Anno Internazionale ONU – FAO dei legumi), Madre Terra (2016 Anno Europeo della lotta alle violenze contro le donne), ONU – Accordo di Parigi, per celebrare la cerimonia ufficiale di firma dell’accordo della COP21, Giubileo e via Francigena che sarà assegnata alla migliore foto scattata nei parchi percorsi dalla via Francigena. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma il 22 aprile. Le foto vincitrici di Obiettivo Terra saranno anche esposte al Palazzo dell’ONU a New York.

PALAZZO FIORITTO, INTERVENTI URGENTI PER PREVENZIONE INCENDIO

Non sarà a breve tempo l’apertura al pubblico di Palazzo Fioritto. Infatti la denuncia della lettera anonima che ha fatto scattare l’indagine da parte dei vigili del fuoco sta producendo gli effetti voluti dall’autore, cioè la chiusura totale dell’immobile per un tempo abbastanza lungo. Dopo l’incontro di ieri con il Comando dei Vigili del Fuoco è stato programmato un impegno di spesa di 40 mila euro per l’adeguamento dello stabile alla normativa vigente. E qui sorgono i primi problemi. Con quali soldi l’impegno di spesa? Quanto tempo per la procedura d’appalto? I tempi per l’ultimazione lavori e la consegna al pubblico slitteranno sicuramente alla prossima estate. Intanto niente più, almeno per ora, consigli comunali nell’auditorium, niente più visita al museo etnografico e niente servizio biblioteca per gli utenti.

 

PASSIONE VIVENTE, CERCASI ATTORI E FIGURANTI

Definita la data della 3^ edizione della passione vivente, il 20 marzo 2016. Meno di due mesi per la preparazione dell’evento. Intanto il parroco, Padre Lorenzo, e l’organizzazione dell’evento invitano tutti alla massima partecipazione anche con la propria disponibilità come attori o figuranti. Chi fosse interessato è pregato di mettersi in contatto con Padre Lorenzo o di recarsi presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie per l’adesione alla manifestazione religiosa.

NOTA DEL PD. CHIUSURA BIBLIOTECA: SA AL COMUNE DORMONO, VI SPIEGHIAMO NOI

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Sulla improvvisa chiusura della Biblioteca Civica Alfredo Petrucci di San Nicandro Garganico e dell’intero polo culturale di Palazzo Fioritto che ospita anche il Museo Storico della Civiltà Contadina e l’unico auditorium della città, interviene il segretario cittadino del PD e capogruppo in consiglio comunale Matteo Vocale. “Mi stupisce che ad oggi nessuno degli amministratori, tantomeno il sindaco – scrive Vocale – abbia avvertito il bisogno di chiarire ai cittadini ma anche agli “sprovveduti” che siedono in consiglio comunale l’intera vicenda. Pertanto, sebbene la cultura non procuri voti e oberato da richieste di amici e cittadini anche per il ruolo politico e perché assiduo frequentatore della Biblioteca, una delle eccellenze dell’intera Capitanata, mi sono sentito in obbligo di informarmi e trasferire il tutto agli utenti”. Così il segretario dei dem sannicandresi che lamenta la latitanza di sindaco e assessori al punto da informare di propria iniziativa i cittadini dopo le numerose richieste. “Pare che una lettera anonima agli organi di competenza, non abbiamo appurato se riferita alla Biblioteca o al Museo – spiega il capogruppo PD – abbia sollecitato controlli da parte dei Vigili del Fuoco, che hanno riscontrato la non conformità dei sistemi di sicurezza. A farla breve, mancherebbero i sensori antincendio in ogni sala, le protezioni ignifughe alle parti in legno, la messa in opera degli idranti, l’adeguamento di uscite e porte, alcune delle quali sono bloccate permanentemente, oltre alla mancanza di certificazione aggiornata sugli impianti di energia elettrica e riscaldamento.

Casistica non rara dalle nostre parti ma, per dirla con le parole dell’assessore Giordano, qualcuno ha voluto colpire la politica che amministra, probabilmente non considerando, però, l’improvviso arresto di un servizio essenziale, che d’altro canto, bisognava pur sempre normalizzare. Gli ultimi controlli, lo voglio ricordare in particolare al sindaco che dovrebbe prima accertarsi della effettiva provenienza da parte politica delle lettere anonime per poi farne legittima polemica, risalgono all’amministrazione Squeo, quando nell’accusa infondata di voler “spodestare” il Museo, si provvide, tra le altre cose e contestualmente alla conclusione del progetto Aracne, ad attivare le vasche di contenimento degli idranti e la pedana mobile per i diversamente abili. Da allora, sono passati sei anni, tre dei quali a capo di questa amministrazione. Sentito il responsabile comunale del Servizio Patrimonio, ci ha informato dei fatti e soprattutto dell’esigenza di tempo per risistemare tutto: ci ha assicurato che sarà predisposto a breve un progetto e sottoposto alle Autorità competenti. Quindi bisognerà trovare copertura finanziaria, probabilmente per alcune decine di migliaia di euro e infine eseguire i lavori. Insomma, è bene dire con chiarezza – afferma Vocale – che la Biblioteca e il Museo non sono certo perduti ma occorrerà rincorrere i giorni e le settimane e, dal canto nostro, staremo con il fiato sul collo al sindaco, alla giunta e al dirigente perché i tempi siano snelli. Non solo. La disponibilità del Partito Democratico, dovesse occorrere fare escalation nella filiera istituzionale, è scontata.

Nel frattempo – è la proposta del PD – sarà bene valutare la necessità improrogabile di istituire almeno un’aula studio, ad esempio presso l’edificio scolastico IV Novembre, con collegamento internet per i servizi interbibliotecari. Valuteremo come forza di minoranza – aggiunge il segretario – l’opportunità di un Consiglio comunale monotematico, come si converrebbe in una città civile e degna di questo nome, per risolvere eventuali complicanze su un tema così centrale.Speriamo solo di aver fatto cosa gradita ai numerosissimi che ci hanno interpellato” conclude Vocale. “Noi del PD, con senso di responsabilità, invitiamo tutti a non assuefarci anche dell’assenza della nostra Biblioteca e del polo di Palazzo Fioritto, “tempio di cultura” dei sannicandresi conquistato con tempo, soldi e sacrifici da ben due amministrazioni comunali. Il suo ripristino dev’essere legittima pretesa da parte di tutti”.

CASA SOLLIEVO, INCONTRO DIBATTITO SUL TRATTAMENTO TUMORI PERITONEALI

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Martedì 26 gennaio 2016 – Venerdì 29 Gennaio, alle15:30, presso la sala congressi dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, si svolgerà un convegno dibattito sul trattamento dei tumori peritoneali. Ospite d’eccezione sarà il medico chirurgo Marcello Deraco, esperto riconosciuto e responsabile del programma tumori peritoneali dell’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che terrà una lettura magistrale su “Il trattamento dei tumori peritoneali, citoriduzione e HIPEC: quando, quali pazienti e quali prospettive future”. La carcinosi peritoneale è uno stadio avanzato e prognosticamente sfavorevole dell’evoluzione di alcune neoplasie degli organi intraddominali. Fino a pochi anni fa era considerata una patologia scarsamente sensibile alla chemioterapia e non suscettibile di interventochirurgico. I continui progressi nel campo della biomedicina hanno permesso il trattamento chirurgico delle carcinosi peritoneali in pazienti selezionati, con un miglioramento considerevole della sopravvivenza. L’Unità di Chirurgia Addominale dell’IRCCS Casa Sollievo vanta un’esperienza quinquennale sul trattamento chirurgico dei tumori peritoneali associato a chemioterapia intraperitoneale (HIPEC) e l’incontro con il dottor Deraco rappresenterà un’ulteriore occasione di formazione, confronto e dibattito su un tema di grande attualità all’interno della comunità scientifica.

IN DIFESA DELLE TREMITI LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE

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Il 26 gennaio 2016, in assoluta coerenza con i principi rappresentati dalle altre Istituzioni locali, si sono riuniti in seduta congiunta i Consorzi di bonifica della provincia di Foggia e le Organizzazioni professionali agricole per affermare la propria contrarietà alla ricerca di petrolio nel mare Adriatico a 12 miglia dalle isole Tremiti, autorizzata alla “Petroceltic Italia s.r.l” dal Ministero per lo Sviluppo Economico, con decreto n. 176 del 22 dicembre 2015. Una superficie di 373,70 chilometri quadrati, di fronte alle isole Tremiti, un vero paradiso ambientale, ricco di biodiversità marina verrebbe gravemente compromesso da tecniche devastanti per le ricerche di idrocarburi, per una possibile e molto modesta estrazione di greggio. Ad unisono sostengono la necessità di valorizzare tesori ambientali, tutelare l’economia della pesca, dell’agricoltura e del turismo che sono messe a rischio da tecniche invasive e distruttive di ricerca. Pertanto si uniscono alla richiesta delle altre Istituzioni affinché venga revocata l’autorizzazione di ricerca di idrocarburi a largo delle Tremiti e si riconsideri tutta la materia sulla base di una ragionata e condivisa pianificazione.

Appoggiano con ogni mezzo democratico le iniziative di contrasto alla decisione del Governo.

Il Presidente, il Direttore Generale ed il CDA del Consorzio per la bonifica della Capitanata, Il Presidente, il Direttore Unico ed il CDA del Consorzio Bonifica Montana del Gargano, il Presidente Provinciale e il Direttore Coldiretti, il Presidente Regionale, il Presidente Provinciale e il Direttore Confederazione Provinciale Agricoltori, il Presidente Provinciale e il Direttore Confagricoltura, il Presidente Provinciale e il Direttore Copagri.

DIECI NUOVI INGEGNERI PER L’ACQUEDOTTO PUGLIESE

Si è riunito lunedì 25 gennaio 2016, presso la storica sede di Via Cognetti a Bari, il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese SpA, che ha deliberato l’assunzione di 10 nuovi ingegneri idraulici entro il 2016. Ha presieduto il CdA Lorenzo De Santis e partecipato il Consigliere Francesca Pace. Hanno preso parte, inoltre, il delegato della Corte dei Conti, Carlo Greco ed il Collegio Sindacale, rappresentato da Giovanni Rapanà, Presidente, Aurora De Falco e Angelo Colangelo, componenti. Nel corso della riunione il Consiglio ha deliberato di procedere alla indizione di una selezione di n^ 10 ingegneri neolaureati in idraulica entro il 2016.

Costituiranno titoli preferenziali: la lode, l’età non superiore ai 26 anni, una buona conoscenza dell’inglese.

Il provvedimento risponde all’esigenza di dotare l’Acquedotto Pugliese di nuove professionalità in grado di garantire i piani di sviluppo, anche internazionali, già avviati.

“Investendo sui giovani – ha commentato il Vice Presidente Lorenzo De Santis – intendiamo contribuire alla valorizzazione delle competenze, con la certezza che rappresentano una risorsa importante non solo per il futuro di Acquedotto ma anche di tutta la comunità che siamo chiamati a servire”.

“Acquedotto Pugliese vanta una storia importante nel campo dell’ingegneria idraulica e numerose professionalità interne adeguate al compito assegnato – ha proseguito De Santis. L’avvio di queste selezioni si inserisce nel solco di questa gloriosa tradizione”.