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LOCALI PUBBLICI DI SAN NICANDRO: ATTENZIONE AI MOZZICONI DI SIGARETTE, MULTE IN ARRIVO

Con l’approssimarsi dell’estate i locali pubblici di San Nicandro si stanno preparando nel modo migliore per accogliere ragazze e ragazzi anche con musica d’ascolto e far sì che possono trascorrere piacevoli e spensierate serate. Insomma tutto deve essere pronto al più presto per momenti di divertimento o di semplici incontri. Oltre alle bibite, agli aperitivi ed altro quest’anno tutti i locali hanno degli obblighi da osservare altrimenti potrebbero incorrere anche in severe sanzioni. Infatti, ove non è l’amministrazione comunale o l’azienda di raccolta rifiuti a provvedere alla distribuzione di cestini portarifiuti muniti posacenere, saranno gli operatori commerciali a provvedere al fine di contrastare la dilagante cattiva abitudine dei fumatori di lasciare a terra le cicche delle sigarette con la conseguenza di violare una precisa disposizione di legge e di rendere più sporca la citta. I trasgressori, ossia che gettano a terra mozziconi di sigarette, gomme da masticare, scontrini fiscali, fazzoletti e tovagliolini di carta, ecc, saranno sanzionati.

Sarebbe auspicabile che il sindaco Gualano emettesse un’ordinanza al più presto, magari con decorrenza a breve, proprio per innescare un cambio di mentalità tra i fumatori nell’ottica del rispetto dell’ambiente e per costruire un migliore senso civico ed un maggiore rispetto della città. E’ evidente che occorrerà poi la vigilanza per l’osservanza della stessa ordinanza da parte degli agenti della Polizia Municipale ed anche, qualora ci fossero, dagli ispettori ambientali.

INVASIONI DIGITALI: I TRABUCCHI DEL GARGANO

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Le Invasioni Digitali sono un movimento di persone che supporta il patrimonio culturale “invadendolo” e documentando l’esperienza attraverso il web e i social media. Ogni invasione si prefigge l’obiettivo di creare nuove forme di conversazione e si basa sulla co-creazione e promozione di valore culturale attraverso la partecipazione attiva dei visitatori alla narrazione del patrimonio. Invasioni Digitali è caratterizzato da un approccio dal basso: le persone organizzano indipendentemente singoli eventi in tutto il paese in un periodo stabilito (quest’anno è dal 22 aprile al 8 maggio).

Gargano Eventi, in collaborazione con l’Associazione ONLUS La Rinascita dei Trabucchi Storici di Vieste, anche quest’anno riporta le #invasionidigitalisul nostro Gargano e precisamente sui nostri giganti del mare: i Trabucchi. Le #invasionidigitali sono state, e saranno nuovamente, una bella occasione per far rivivere i luoghi più belli e meno conosciuti del nostro Paese col fine di promuovere le eccellenze artistico-culturali di ogni territorio, dando vita a spazi per la condivisione e la collaborazione tra cittadini ed istituzioni a favore di una politica culturale nuova ed in continua evoluzione.

Rinnoviamo l’appuntamento di “invadere” il Gargano, armati di smartphone, tablet, videocamere, fotocamere & Co.

PROGRAMMA #INVASIONIDIGITALI SUI #TRABUCCHI DOMENICA 1° MAGGIO 2016:
ore 9:30 – Incontro presso il Trabucco di Molinella
ore 10:00 – Dimostrazione di pesca sul trabucco
ore 11:00 – Passeggiata sulla costa fino al Trabucco di Punta Lunga
ore 12:00 – Arrivo sul Trabucco di San Lorenzo

Il percorso, che segue l’esibizione di pesca, ha una difficoltà medio-alta. E’ pertanto altamente consigliato indossare abbigliamento e scarpe da trekking.
Ringraziamo Matteo Silvestri e Francesco Ruggeri, soci dell’Associazione ONLUS “La Rinascita dei Trabucchi Storici” , che ci guideranno ed illustreranno la storia di questi affascinanti strumenti di pesca.

www.invasionidigitali.it

Evento Organizzato da:
Gargano Eventi: www.garganoeventi.it
La Rinascita dei Trabucchi Storici: https://www.facebook.com/rinascitatrabucchi/

I CANTORI DI CARPINO OSPITE DEL CONVEGNO REGIONALE “LA MEMORIA CHE VIVE”

Anche i Cantori di Carpino al Convegno regionale “La memoria che vive. La musica popolare in Puglia”, giunto alla settima edizione, in programma a Bari il 27 e 28 aprile (Convitto Nazionale “Cirillo”, via Cirillo 33). Il Convegno sarà articolato in due giornate a tema sulla attività di riproposta da parte di singoli esecutori e gruppi musicali, nonché in rielaborazioni cantautoriali: un itinerario nella varia estensione delle tappe storiche degli studi e degli strumenti utilizzati negli ultimi due secoli. Un viaggio attraverso la musica popolare che durerà due giorni, 27 e 28 aprile 2016.

Diversi sono i relatori e gli ospiti del convegno tra cui i “Cantori di Carpino” che si esibiranno a ritmo di tarantella garganica il 28 aprile alle 9.30. Un palcoscenico speciale per i “custodi della tradizione garganica” che eseguiranno alcuni brani del loro repertorio su cui gli ospiti potranno effettuare approfondimenti scientifici. Una sezione speciale sarà dedicata agli aspetti esecutivi con mostra di strumenti musicali della tradizione popolare (cordofoni, aerofoni, membranofoni, idiofoni, strumenti-giocattolo) e ascolto degli stessi dal vivo con brani esemplificativi.

CORRISANMARCO 2016

L’ASD Gargano 2000 Manfredonia con il patrocinio del Comune di San Marco in Lamis e sotto l’egida della FIDAL Comitato Provinciale Foggia e la collaborazione del Centro FIDAL Marciare pe non Marcire, indice e organizza per domenica 8 maggio 2016 ore 09.00 in San Marco in Lamis, Villa Comunale, la 1^ edizione di CorriSanMarco, manifestazione provinciale di corsa su strada di km 12 valida quale prova di CorriCapitanata 2016.

AL VIA LA 67a FIERA DELL’AGRICOLTURA E DELLA ZOOTECNIA DI FOGGIA

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Apre i battenti oggi, mercoledì 27 aprile, alle ore 10:00, la 67a Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia di Foggia. All’incontro con le istituzioni locali, le organizzazioni di categoria ed il mondo  dell’informazione interverranno l’Assessore alle Risorse Agroalimentari, Leonardo di Gioia e l’Assessore Regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, a conferma e testimonianza della rafforzata e fattiva collaborazione tra Regione Puglia e Fiera di Foggia, finalizzata a valorizzare il ruolo che l’ente fieristico dauno può svolgere nell’interesse dell’economia del territorio e del sistema Puglia nel suo complesso. Gli interventi dell’autorevoli rappresentanti del governo regionale saranno preceduti dai saluti ai convenuti di: Giovanni Vitofrancesco, Commissario Straordinario Fiera di Foggia; Franco Landella, Sindaco di Foggia; Francesco Miglio, Presidente della Provincia di Foggia; Fabio Porreca, Presidente Camera di Commercio di Foggia. ’Assemblea dei Sindaci della Capitanata, convocata per la giornata inaugurale, conferirà inoltre ulteriore prestigio all’avvio della rassegna agrozootecnica più importante del Mezzogiorno: quella del 2016 è infatti un’edizione particolarmente attesa da espositori e operatori, soprattutto per la coincidenza con l’avvio della nuova programmazione regionale cofinanziata, alla quale fa da cornice un andamento  stagionale favorevole che sta creando i migliori presupposti per la corrente annata agraria. La presentazione delle nuove prospettive per il comparto agricolo rafforzano dunque  il ruolo storico della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia di Foggia quale sede privilegiata per il confronto, l’approfondimento, l’informazione e la divulgazione tecnico-scientifica, coniugando come sempre tradizione ed innovazione, in efficace sintesi con il momento espositivo rappresentato da saloni e padiglioni specializzati dedicati ai diversi comparti e filiere che ne fanno il punto di riferimento per il trasferimento dell’innovazione e della conoscenza. La Fiera di Foggia si conferma così fattore propulsivo per i processi di internazionalizzazione delle imprese, impegnate a cogliere segnali di ripresa e nuove opportunità nella loro interlocuzione commerciale con tutti i principali mercati.
In Capitanata, come nel resto della Puglia,  l’agricoltura – oltre alla sua valenza di rilievo per il paesaggio e le tradizioni rurali – riveste infatti un ruolo rilevante nel sistema economico per il suo contributo alla formazione del prodotto interno lordo ed all’occupazione, come peraltro attestano i primati produttivi in ambito nazionale per molteplici comparti, dall’olivicoltura alla cerealicoltura, dalla viticoltura all’orticoltura. Una leadership produttiva valorizzata anche dal riconoscimento e dalla tutela dei livelli di qualità e tipicità con marchi di denominazione di origine che interessano gran parte del territorio.
La 67a Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia sarà aperta tutti i giorni con orario continuato ed ingresso gratuito dalle ore 9 alle 21,30.

NO-TRIV O NO RENZI? LE RISPOSTE DEL REFERENDUM

Il referendum sulle trivelle è finito in un nulla di fatto per mancanza di quorum. Anche se circa l’86 per cento dei votanti (per ciò che concerne i residenti in Italia) si è espresso a favore del quesito, il tasso di partecipazione, poco più del 32 per cento in media, è stato ovunque, esclusa la Basilicata, inferiore al 50 per cento+1 degli aventi diritto. Dove si è votato di più, si è anche votato di più per il “sì”; in altre parole, c’è una correlazione positiva, sebbene non fortissima (il 39 per cento a livello regionale), tra partecipazione al voto e voto favorevole. Non è sorprendente, visto che lo stesso presidente del Consiglio si è espresso per l’astensione proprio allo scopo di invalidare il referendum. Ma è stato solo un voto politico, pro o contro il governo, o si è votato anche tenendo conto della sostanza del quesito referendario? E quali variabili politiche hanno determinato il risultato? Si tratta di domande interessanti anche perché si può ben immaginare che lo scontro politico sul “no-triv” sia stato un’anticipazione del conflitto che emergerà nell’assai più rilevante consultazione di ottobre sulla riforma costituzionale (su cui non è previsto quorum), dove il presidente del Consiglio si gioca il futuro politico contro le opposizioni consolidate, inclusa probabilmente la minoranza del proprio partito. Il referendum sulle trivelle, infatti, l’unico sopravvissuto al vaglio della Corte costituzionale sui cinque richiesti da un certo numero di regioni, si concentrava su un quesito relativamente minore. Anche per questo, per incentivare la partecipazione, il tono della polemica tra le forze politiche è cresciuto a dismisura, politicizzando fortemente il confronto.

Per rispondere alle domande con qualche base di concretezza, abbiamo costruito una banca dati relativa ai risultati del voto al referendum a livello comunale e studiato con un’analisi econometrica l’effetto di diverse variabili sulla partecipazione e sul voto positivo al referendum. Per catturare le variabili politiche, abbiamo usato i risultati elettorali, a livello comunale, per le maggiori forze politiche alle europee del 2014 e alle politiche del 2013. Per catturare invece le preferenze degli elettori in merito alle questioni ambientali e al quesito specifico, si sono usate diverse proxy: la quota di raccolta differenziata a livello comunale, la distanza tra ogni comune e la piattaforma estrattiva più vicina, il fatto che si trattasse o meno di un comune litoraneo (e l’interazione tra queste ultime due dimensioni). Per tener conto del possibile effetto sul referendum del recente scandalo ambientale, si è anche inserita la distanza di ogni municipio rispetto al comune di Corleto Perticara, dove si colloca l’impianto Total di Tempa Rossa. Si sono poi inserite come controlli altre variabili comunali, tra cui la partecipazione al referendum nel 2011, per tener conto di una possibile predisposizione degli elettori di un comune a partecipare ai quesiti referendari e le caratteristiche della popolazione per classe d’età e per livello di educazione. Le regressioni sono state svolte inserendo effetti fissi a livello provinciale: significa che i risultati riportati tengono conto solo della variabilità tra i comuni appartenenti alla stessa provincia.

Si sia trattato o meno di un referendum di tipo politico? La risposta è nettamente positiva, almeno per quello che concerne la partecipazione al voto. La varianza spiegata dalla regressione è molto alta, quasi il 70 per cento per entrambe le variabili dipendenti, ma tolta la parte spiegata dagli effetti fissi e le altre variabili di controllo, quella residua spiegata dalle variabili politiche sulla partecipazione al voto supera il 90 per cento. Un maggior ruolo delle variabili che catturano le preferenze ambientali, l’interesse relativo al tema referendario e la rilevanza geografica dello scandalo Tempa Rossa si ha invece sul “sì” al referendum, cioè tra chi ha votato: spiegano circa il 55 per cento della varianza relativa al netto degli effetti fissi e altre variabili di controllo. Più in dettaglio, si osserva che la decisione sulla partecipazione al voto e il voto stesso dipendono fortemente dalle variabili politiche. Un punto percentuale in più di voto al Pd alle europee comporta una diminuzione di circa un decimo di punto di partecipazione al referendum (in termini percentuali, una diminuzione dello 0,3 per cento nella partecipazione complessiva) e una diminuzione quasi nella stessa misura del voto positivo. Ma è stato il partito “renziano” a seguire le indicazioni del leader, non il partito “bersaniano”. Il voto al Pd nel 2013 non ha infatti alcun effetto sulla partecipazione o sul tipo di voto. È quindi il nuovo elettorato che ha seguito Matteo Renzi alle Europee ad avere determinato il risultato, non quello tradizionale del Pd che si era riconosciuto nella segreteria di Pier Luigi Bersani. Il risultato del referendum suggerisce dunque che il premier abbia ancora una leadership rilevante sul nuovo elettorato Pd emerso alle Europee, ma anche che abbia difficoltà a controllare l’elettorato più tradizionale del suo partito.
In secondo luogo, è il Movimento 5 Stelle a confermarsi come il vero avversario politico del presidente del Consiglio. Sia la partecipazione sia il “sì” sono fortemente influenzati dal voto al Movimento nel 2013 e il 2014. Non solo, ma l’effetto è molto più forte che nel caso del Pd; un punto percentuale in più alle Europee ai Cinque Stelle equivale a 0,36 punti percentuali in più nella partecipazione elettorale (un aumento dell’1,20 per cento nella partecipazione complessiva) e a un incremento di mezzo punto percentuale nel “sì”. I risultati sono inoltre molto simili utilizzando il voto alle politiche del 2013. Sembra quindi che il Movimento 5 Stelle sia stato più efficace nel portare i propri elettori alle urne di quanto non sia stato Matteo Renzi a persuadere i propri a rimanere a casa. Aver votato in passato Pdl/Forza Italia o alla Lega Nord ha invece effetti limitati: influenza positivamente la partecipazione, ma non il voto. Per le variabili ambientali, quella che appare più rilevante è l’essere un comune litoraneo: comprensibilmente, vivere sul mare aumenta il rischio percepito di possibili disastri ambientali legati alle piattaforme e incentiva sia la partecipazione sia il voto positivo. Ciò è tanto più vero, ancora ragionevolmente, per i comuni più vicini alle trivelle; l’interazione tra l’essere un comune litoraneo e la distanza dalle piattaforme è negativa su entrambe le variabili dipendenti.
Infine, si vota di più dove il numero dei laureati è più alto (come di solito avviene in ogni consultazione elettorale e referendaria) e si vota di meno dove ci sono più giovani, sebbene i giovani, quando votano, votino più a favore del referendum.

Le stime empiriche confermano dunque che il referendum “no-triv” è stato essenzialmente un sondaggio elettorale. Magari anche interessante perché offre suggerimenti utili sulla situazione delle forze politiche in campo e della loro capacità di motivare i propri elettori. Ma si è trattato di un sondaggio molto costoso, circa 400 milioni di euro secondo alcune stime. È una somma oltre tre volte superiore a quanto il governo ha stanziato nel 2015 per finanziare, con i Prin (progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale), l’intera ricerca universitaria e più di quanto si potrebbe risparmiare, sulla base di nostri conti, nel ridurre i “mitici” costi della politica a livello territoriale. È chiaro che così non va: negli ultimi vent’anni, solo il referendum del 2011 ha raggiunto il quorum richiesto. Se non si vuole sminuire lo strumento della partecipazione diretta, vanno trovati correttivi per evitare di votare su temi di scarso rilievo per i cittadini e, allo stesso tempo, per ridurre il quorum su quelli rilevanti.

Massimo Bordignon e Francesco Sobbrio

GLI AUGURI DEL SINDACO ALLA NEO PRESIDENTE DELL’ASP ZACCAGNINO

Ho avuto notizia della nomina a Presidente dell’Azienda di Servizi per la Persona dell’avv. Patrizia Lusi e volevo formulare le mie congratulazioni e l’augurio per il delicato compito che si appresta a svolgere.
Ho avuto il piacere di conoscere la Presidente lo scorso anno a Foggia ed ho apprezzato da subito le sue doti professionali e le grandi capacità organizzative che saprà spendere al meglio nel percorso di
crescita sociale ed economica appena iniziato. Sono sicuro che svolgerà l’alto incarico con dedizione e competenza al servizio dei più deboli, degli ammalati, di tutti coloro che hanno bisogno di un aiuto,
circondata dagli affetti e dalla stima dei suoi collaboratori.

Sin da ora è invitata nella mia Città di cui mi onoro e sono orgoglioso di essere il primo cittadino.
La sua gradita presenza sarà un forte segnale di comunanza d’intenti e di condivisione di scelte e di valori.
Auguri e buon lavoro, Presidente.

Il Sindaco

Pierpaolo Gualano

SCHIAPPARO, TORNA A FARSI VIVO IL CONSORZIO ISTMO DOPO UN ANNO DI ASSENZA

“In verità, ero molto combattuto se scrivere o meno queste poche righe”. Così, inizia la lettera che il Presidente dell’Associazione Consorzio-Istmo, Nicola Grifa, ha scritto e spedito nelle scorse settimane a tutti gli associati. Una lettera diversa da tutte le precedenti, “perché in momenti particolari come quelli che stiamo vivendo, un messaggio da parte del presidente di questa Associazione, rischia di diventare una vuota formalità”.

“Il presidente di un’associazione di possessori di immobili – continua Grifa – i quali durante il periodo estivo vi soggiornano traendone beneficio, può e deve augurare una sola cosa: serenità. La serenità che è la condizione indispensabile per assumersi quella responsabilità necessaria per andare avanti; perché fermarsi oggi – sul territorio dell’Istmo – può significare solo una cosa: tradire le speranze e le ambizioni dei nostri giovani”.

Insomma, il presidente del Consorzio-Istmo si è calato nei panni del divulgatore della pace e della serenità, spendendo sicuramente belle parole ma allo stesso tempo evitando di rispondere alla domanda che tutti, associati e non, continuano a chiedersi da un anno a questa parte: che fine ha fatto il Consorzio-Istmo?

Eh si, perché l’ultima volta che il Consorzio si è fatto vivo è stato durante la campagna di tesseramento dello scorso anno, quando venne annunciata l’intenzione di procedere con la realizzazione di interventi per la manutenzione della strada, pulizia della spiaggia e apertura di una sede estiva dell’associazione sull’Istmo. Nessuna di queste buone intenzioni furono poi effettivamente realizzate, tant’è che la scorsa estate non venne nemmeno convocata la tradizionale assemblea estiva, nemmeno per informare gli associati, che avevano versato il contributo annuale, il perché della mancata realizzazione delle opere annunciate.

Alla lettera del Presidente, non è stato nemmeno allegato il bilancio annuale, come da consueta abitudine, ma solo il bollettino di pagamento del contributo annuale. Insomma, la risposta probabilmente l’avranno ricevuta solo coloro che hanno partecipato all’assemblea del 23 aprile scorso, ma per chi non ha potuto parteciparvi resterà con l’interrogativo, e sicuramente quella lettera non ha aiutato a chiarire la situazione del Consorzio che per un anno è sparito dalla circolazione senza dare una spiegazione. (istmoschiapparo.blog)

5 MAGGIO, 60ESIMO ANNIVERSARIO DI CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA

Signori e fratelli in Cristo, la Casa Sollievo della Sofferenza è al completo. Ringrazio i benefattori d’ogni parte del mondo che hanno cooperato. Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio“.

Con queste parole, dinanzi a migliaia di fedeli, Padre Pio inaugurò la sua Opera, la Casa Sollievo della Sofferenza. Era il 5 maggio del 1956.

Quest’anno i festeggiamenti per celebrare il 60esimo anniversario dell’Ospedale partiranno mercoledì 4 maggio alle ore 20, sul pronao dell’Ospedale, con il concerto gratuito Laudato Si’ del tenore frateAlessandro Brustenghi e del baritono Matteo D’Apolito. I due cantanti saranno accompagnati dall’Orchestra Musica Civica di Foggia diretta dal maestro Gianna Fratta.

Giovedì 5 maggio, alle 9.30, sempre sul pronao dell’Ospedale, si svolgerà la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Episcopale per il Servizio della Carità e della Salute della C.E.I.

UN PO’ DI STORIA DI TORRE MILETO

Torre Mileto è posta su un piccolo sperone di roccia sulla costa tra la laguna di Lesina e quella di Varano. Nell’entroterra incombe la sagome di Monte d’Elio e delle sue formazioni di macchia mediterranea. E’ forse una delle torri più antiche del Gargano e la sua origine è probabilmente Aragonese. Le prime attestazioni della sua esistenza risalgono a documenti del XIII secolo a firma di Carlo II d’Angiò re di Napoli. La denominazione originaria, ancora nell’uso dialettale, era Maletta, in riferimento a Manfredi Maletta, camerario del Regno delle due Sicilie nella seconda metà del 1200. Nel periodo medievale la torre era funzionale alla difesa di un casale omonimo, in seguito distrutto da un attacco dei pirati saraceni nel 1245.  L’attuale struttura è databile con certezza alla metà del XVI secolo, quando un mandato del viceré spagnolo Don Pedro di Toledo impose l’incremento e il rafforzamento dei presidi costieri e l’adeguamento strutturale delle torri già esistenti. Tra il XVII e il XVIII secolo la torre era base stanziale di una piccola guarnigione di soldati, ma verso la prima metà dell’Ottocento, diventa base telegrafica per i contatti con le vicine Isole Tremiti, con annessa stazione meteorologica e semaforica collegata ad un porticciolo ricavato nella baia ad Est.  Verso la metà del Novecento la torre è stata adibita a caserma della Guardia di Finanza, con annessa stazione radio e atterraggio elicottero sulla sommità. Tale uso è terminato verso la fine degli anni ’60.

La torre presenta base quadrangolare, con i lati disposti in ordine ai punti cardinali. Sul lato Sud vi è una scalinata rampante costruita in un periodo successivo. La parte superiore è delimitata da una corona a cinque caditoie a scopo difensivo. Dalla sua terrazza è possibile scorgere tutte le altre torri costiere fino alla costa molisana. Attualmente la torre è di proprietà del comune di San Nicandro Garganico.  La torre è stata ristrutturata e resa fruibile nel 2005.  Ospita uno sportello informativo e un centro-visite del Parco Nazionale del Gargano. Sulla costa in prossimità della torre meritano di essere visitati gli olivastri secolari con portamento a bandiera (vedi scheda specifica). Una breve passeggiata sulla costa ci farà inoltre scoprire le tracce della presenza di due trabucchi, operanti sino alla metà del XX secolo. Erano posti rispettivamente ad Ovest e a Nord-Est della torre. Erano condotti da famiglie di “trabucchisti”, che si tramandavano il mestiere. La presenza di sorgenti di acqua dolce attirava ed attira in questo tratto di mare soprattutto spigole e grossi muggini, che giustificano la presenza dei due trabucchi di cui si possono osservare i resti delle palizzate ancora conficcati negli scogli.

AL VIA LA 2^ EDIZIONE DELLA MEZZA DEL SANTO A SAN GIOVANNI ROTONDO

La Banca di Credito Cooperativo in collaborazione con l’ASD Atletica Padre Pio, con il patrocinio del Coni, Comune di San Giovanni Rotondo, Provincia di Foggia, Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, Convento dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, organizza Domenica 01 maggio 2016 Regionale FIDAL di corsa su STRADA di Km 21,097.

PROGRAMMA ORARIO • Ore 08,00: RADUNO presso il PARCO DEL PAPA • Ore 08,45: Trasferimento dal Parco del Papa verso Piazzale Convento Chiesa di San Pio • Ore 09,20: Benedizione a cura dei Frati Minori Cappuccini • Ore 09,30: PARTENZA della Mezza del Santo • Tempo massimo per concludere la gara è di 2 ore e 30’. L’iscrizione si effettua Online sul sito www.

Anche a questo evento parteciperanno numerosi atleti delle associazioni sportive di San Nicandro.

RACCOLTA FIRME REFERENDUM SOCIALI PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

Il referendum “sulle trivelle” non ha raggiunto il quorum necessario. Questo è un dato di fatto, come lo è che 13.334.764 italiani si sono recati alle urne per esprimere la loro netta contrarietà alla politica energetica del Governo. Nonostante una scarsa copertura dei media e l’inesistente coinvolgimento dell’opinione pubblica, oltre 15 milioni di italiani hanno votato. Di questi, la stragrande maggioranza ha detto che no, la salute e l’ambiente non sono beni sacrificabili sull’altare del profitto e no, il referendum non è uno strumento demagogico ma è un diritto inalienabile.

Noi vogliamo ripartire da qua. E vogliamo farlo allargando la piattaforma, dando voce in più capitoli agli italiani che con questo referendum hanno dimostrato di avere voglia di prendere in mano il loro destino. Scuola, ambiente, salute e beni comuni. Cosa c’è di più importante nella vita di una comunità? I referendum sociali per cui stiamo raccogliendo le firme diventeranno la pietra miliare della volontà popolare. Smantelleremo la riforma della “cattiva scuola” renziana, che prevede un preside-manager e non educatori; che equipara lo studio al lavoro e le scuole pubbliche a quelle private; salveremo l’ambiente e la salute nostra e delle generazioni future impedendo sia la costruzione di quindici nuovi inceneritori e la ristrutturazione dei quarantasei vecchi inceneritori che l’autorizzazione di nuove trivelle – tutte le trivelle, a prescindere da concessioni e deroghe – sul territorio italiano; ricorderemo, con una petizione popolare, che l’acqua e i beni comuni non sono sul mercato, con buona pace del ministro Madia e della sua direttiva che ignora il referendum del 2011.

Hanno vinto i poteri forti. Quelli che fanno accordi con le compagnie petrolifere, che preferiscono ascoltare i dirigenti della Total piuttosto che i presidenti di Regione. Quelli che si scagliano contro le – in verità poche – trasmissioni televisive che tentano di fare informazione. Quelli che dai loro scranni parlamentari rispettano il mandato popolare con un “ciaone“. Quelli a cui il voto, in fin dei conti, fa così paura da invitare all’astensione. Adesso tocca a noi. Noi siamo in piazza, a raccogliere le firme per i sei quesiti dei referendum sociali e per la petizione popolare.

L’obiettivo è chiaro: riprenderci il futuro nelle nostre mani.

IL COORDINAMENTO REGIONE PUGLIA :

https://www.facebook.com/groups/1183257521713887/?fref=ts

ECCO I SOLDATI SANNICANDRESI DECEDUTI NELLA 2^ GUERRA MONDIALE

Pare opportuno pubblicare oggi, anniversario della liberazione d’Italia, le foto dei sessantasei caduti della seconda guerra mondiale di San Nicandro Garganico. Mancano altri 32 nominativi dei caduti della nostra cittadina di cui non si è potuto recuperare le fotografie. Le ricerche di questi dati sono state svolte dal prof. Gianni Manduzio mentre la composizione e di Antonio Ferrandino.

SAN NICANDRO, CELEBRATA LA FESTA DELLA LIBERAZIONE

Un 25 aprile all’insegna del cattivo tempo. Questa mattina, accompagnata da una fitta pioggia, c’è stata la tradizionale cerimonia della deposizione della corona d’alloro ai caduti della guerra mondiale di Piazza 4 Novembre. Una cerimonia che ha visto la presenza dell’amministrazione comunale, del sindaco, del vice sindaco Altieri, dell’assessore Giordano, di qualche esponente di partito, delle forze dell’ordine e di altre poche persone. Prima la deposizione della corona al monumento ai caduti, poi la benedizione religiosa di padre Lorenzo della Chiesa del Convento ed infine il breve intervento del sindaco Gualano che ha chiuso il programma della manifestazione organizzata dall’amministrazione per ricordare quello che i grandi hanno già dimenticato e quello che i giovani non conoscono affatto. Un pezzo di storia recente che ha cambiato l’Italia e di cui oggi dobbiamo essere grati a coloro che hanno sacrificato le loro vite per un ideale nobile a cui, purtroppo, anche la scuola non dà un sufficiente risalto storico e la dovuta attenzione che l’evento che si celebra il 25 aprile merita.

LA “LAND ART”, LE PIETRE IN EQUILIBRIO DI SAN NICANDRO

Certamente tutti quelli che sono passati per Via Lauro si sono fermati un attimo per ammirare quelle tante pietre in equilibrio chiedendosi il perché di quel terreno disseminato da quelle strane figure. Ebbene, quelle pietre sono l’espressione artistica più diffusa nel mondo. Un risultato sorprendente e spettacolare che sfida perfino le leggi della fisica. Infatti quelle pietre o meglio, quelle sculture, non sono affatto incollate in quanto sfruttano la forza di gravità ed il loro equilibrio resiste nel tempo e, perfino, alle intemperie. Si tratta di una forma di espressione artistica, diffusasi negli ultimi anni in molti paesi del mondo che consiste nel mettere in equilibrio, una sull’altra, pietre di forme e dimensioni diverse. Dopo averle lavate con l’acqua, per togliere la polvere e renderle così meno scivolose sfidando le naturali leggi di gravità, i “balancer” (così vengono chiamati coloro che praticano questo tipo di arte) realizzano le loro personalissime sculture estraniandosi dallo scorrere del tempo e immergendosi nella natura, nei suoi suoni e silenzi.

Esistono diverse tecniche attraverso cui è possibile mantenere le pietre in equilibrio: l’equilibrio “puro”, dove ogni roccia viene messa in equilibrio su un’altra tramite un solo punto di appoggio; l’equilibrio “a contrasto”, dove rocce più piccole si tengono bilanciate grazie al peso delle rocce sovrastanti; lo “stacking balance”, ossia le pietre accatastate, niente altro che rocce messe una sull’altra. Gli amanti di questa arte affermano che la “land art” rafforza il contatto e il amore per una Natura che regala sempre esperienze incredibili.

Questa forma d’arte richiama molti visitatori in ogni parte del mondo consapevoli del fatto che oltre ad ammirare lo spettacolo visivo di un’arte nuova e sorprendente contribuisce, proprio come una terapia, a ritrovare un’armonia risultante dal raggiungimento dell’equilibrio fra il nostro pensare, il nostro sentire e il nostro agire.

Ed allora, se la “land art” è tutto questo, perché il sito di San Nicandro non può costituire un’attrazione turistica del nostro territorio? Il turismo cerca sempre qualcosa di nuovo da visitare o quello che non trova in altri posti. Perché non cominciare a stilare un progetto turistico globale ed inserire quel sito di via Lauro negli itinerari da visitare del nostro Gargano? La curiosità del sito potrà essere l’elemento stimolante per vedere una forma d’arte che si sta affermando in ogni parte del mondo e che già altrove ha determinato un flusso di turismo, anche di ritorno, per tutti gli amanti della natura e dell’arte in generale.

25 APRILE, ECCO PERCHE’ E’ FESTA DELLA LIBERAZIONE

“Arrendersi o perire!». La parola d’ordine intimata dai partigiani riecheggiò un pò ovunque nel Nord Italia lungo tutta la giornata (e poi anche nei giorni successivi) del 25 aprile 1945. Alle 8 di quel mattino, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani – proclamò così l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. Le forza partigiane si erano organizzate un anno e mezzo prima, nell’ora cioè della disfatta, quando alcune migliaia di italiani decisero di resistere all’occupazione straniera (poche migliaia, va detto, che però furono molte per un Paese schiacciato da vent’anni di regime poliziesco). E ora, mentre gli Alleati risalivano la Penisola, i partigiani attaccavano i presìdi fascisti e tedeschi del Nord Italia imponendo la resa. Il 26 aprile a Milano entrava un’autocolonna partigiana proveniente dall’Oltrepò e il CLNAI prendeva il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano». Tra le prime decisioni, la condanna a morte di tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che verrà fucilato tre giorni dopo. Già il 28 aprile una grande manifestazione di celebrazione della liberazione si tenne in città. Gli americani entrarono a Milano il giorno dopo e il 1° maggio a Torino. A quel punto, tutta l’Italia settentrionale era stata liberata (a Bologna era toccato il 21 aprile, a Genova il 23 e a Venezia il 28).

La Liberazione metteva fine a vent’anni di dittatura e a cinque di guerra. Un evento epocale, una “rivoluzione”, quella che non c’era stata durante i governi liberali e poi sotto la lunga ombra del regime, e che ora avrebbe portato di lì a un anno, per la prima volta, l’intera popolazione adulta italiana (comprese le donne) alle urne per decidere, con il referendum del 2 giugno 1946, fra monarchia e repubblica. Il 25 aprile, simbolicamente, viene così a rappresentare il culmine della fase militare della Resistenza e, poi, della nascita della Repubblica Italiana e della stesura definitiva della Costituzione. È al presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che si deve la proposta rivolta al principe Umberto II, allora luogotenente del Regno d’Italia, di emanare una legge per celebrare “la totale liberazione del territorio italiano”. Il principe accetta e “il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.

Se il 25 aprile non è la festa della Repubblica italiana, che si celebra invece il 2 giugno, ma – molto di più – la festa di una libertà conquistata con il sangue, durante una guerra civile e contro lo straniero invasore, va ricordato che l’Italia non è l’unica a celebrare in un giorno speciale la fine dell’occupazione straniera: Olanda e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, la Norvegia l’8, la Romania il 23 agosto. E al di là del Mediterraneo, l’Etiopia celebra la sua festa della Liberazione il 5 maggio. Liberazione non dai nazisti, ma dalla terribile occupazione italiana: ovvero, quando “gli altri”, gli invasori, eravamo noi.

Massimiliano Jattoni Dall’Esén

SPIAGGE APERTE TUTTO L’ANNO

Le spiagge pugliesi sono aperte tutto l’anno e la nuova ordinanza balneare sarà più esplicita nel prevedere che anche il bagno si può fare per 365 giorni, confermandosi che negli stabilimenti devono esserci i bagnini oppure la chiara avvertenza che non ci sono servizi di salvataggio. «Stiamo dentro la strategia della Puglia regione turistica, che ha imparato a fare turismo per tutte e quattro le stagioni, che garantisce l’assoluta accessibilità del suo mare e che investe tutto in fiducia e sicurezza», ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio e al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese, al termine dell’incontro con le associazioni degli imprenditori balneari e altri enti e associazioni interessati all’ordinanza balneare 2016. «Avevamo l’esigenza di innovare la normativa principalmente per incrementare gli standard di sicurezza sulle nostre spiagge – ha aggiunto Piemontese – e abbiamo voluto misurare l’impatto delle nuove previsioni con i protagonisti di uno dei settori trainanti dell’economia pugliese, alle prese con una fase di trasformazione molto difficile».

Il riferimento dell’assessore è ai tre elementi nuovi che caratterizzano l’ordinanza balneare 2016: sanzioni più severe per chi butta mozziconi di sigarette sugli arenili, estendendo la normativa in vigore dallo scorso 2 febbraio nelle città; diffusione capillare lungo le coste pugliesi del numero verde a cui chiunque può segnalare possibili reati contro il mare e il demanio marittimo; promuovere già da quest’anno la presenza dei defribillatori semiautomatici e di personale formato al corretto utilizzo.

«Quest’ultima previsione – ha spiegato Piemontese – abbiamo deciso di renderla facoltativa in modo che anche gli stabilimenti balneari più piccoli beneficino di un passaggio più graduale verso quello che, dal 2017, sarà un obbligo di legge. Ma, già da questa estate, comunicheremo l’elenco degli stabilimenti che ne sono già dotati». La cornice in cui si situano vecchie e nuove previsioni è quella di una maggiore chiarezza sul tema della balneabilità. Per i circa 1.500 imprenditori balneari resta la facoltà di aprire lo stabilimento e consentire il bagno a mare per tutto l’anno ma, se scelgono di farlo, devono garantire la presenza dei servizi di salvamento oppure esporre chiaramente i cartelli sull’assenza del servizio.

Altra e diversa questione è il monitoraggio della qualità delle acque. Il Decreto legislativo 30 maggio 2008, n.116, che ha recepito la Direttiva comunitaria 2006/7, prescrive che il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione sia svolto dal 1° aprile al 30 settembre. Tuttavia, nel corso dell’incontro di stamattina, il Dirigente ambientale di ARPA Puglia, Nicola Ungaro, ha chiarito che il mare pugliese è comunque controllato tutto l’anno, in quanto oggetto di un monitoraggio ambientale dei corpi idrici marino-costieri a più vasta scala. I controlli delle acque di balneazione, concentrati solo nei sei mesi centrali dell’anno, rispondono a specifiche esigenze di prevenzione del rischio sanitario associato alla presenza di contaminazione microbiologica, e quindi sono realizzati nelle zone e nel periodo in cui sono maggiormente frequentate le spiagge e le loro acque.

«Lo spirito di ampia collaborazione in cui si è svolto l’incontro – ha concluso l’assessore – testimonia quanta ormai vasta e diffusa sia la cultura e la sensibilità per la tutela e la valorizzazione del nostro mare, anima della Puglia e prima motivazione per cui i turisti scelgono la nostra regione per una vacanza».

All’incontro erano presenti il Comandante della Capitaneria di Porto di bari, Capitano di Fregata Alessandro Cortesi per la Direzione marittima, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale della Puglia, l’Ufficio Igiene e Sanità dell’ASL di Taranto, Federbalneari Puglia, FIBA Confesercenti, SIB Confcommercio, FIBA Confesercenti, Assobalneari Puglia Confindustria, Comitato Balneari Puglia, Parco regionale Dune Costiere e Centro Visite “Casa del Mare” Dune Costiere.

L’Associazione per l’Ornitologia e la Gestione Ambientale ha fatto arrivare una nota in cui chiede che l’ordinanza confermi le norme a salvaguardia del Fratino, un piccolissimo uccello trampoliere che è specie protetta. L’ordinanza balneare, che sarà emanata nei prossimi giorni, prevede norme a tutela della nidificazione sia del Fratino, nel periodo 15 febbraio-15 maggio, che delle tartarughe Caretta-Caretta nel periodo 15 giugno-15 ottobre. (teleblu)

FORZA NUOVA SANNICANDRO: BASTA VIOLENZE, IL BORGO MEZZANONE VA CHIUSO

Non passa giorno, ormai che dal CARA di Borgo Mezzanone non giungano notizie di violenze di una crudeltà inaudita, sfiguramenti con l’acido, accoltellamenti, risse e sangue, sempre, quotidianamente. E questi sarebbero i tremebondi che scappano dalla guerra? Questa gente dobbiamo integrare nelle nostre città della Capitanata, che già conta una delle criminalità più spietate ed efferate del mondo. Ci sembra che gli unici interessati a mantenere in piedi il CARA di Borgo Mezzanone sono quelle decine di associazioni che in nome dell’accoglienza fanno affari, chi c’è dietro questo business? Chi lo alimenta? Possibile che l’inchiesta mafia capitale che ha svelato la punta dell’iceberg non ci abbia insegnato niente? Già un paio di settimane fa Forza Nuova è andata con i suoi militanti a Borgo Mezzanone, unica voce di dissenso rispetto ad una classe politica ed istituzionale latitante, a denunciare questo clima d’intimidazione e violenza che ha già visto gli italiani vittime di queste angherie, abbiamo raccolto lo sfogo dei cittadini del Borgo che ci hanno raccontato di una vita impossibile, di ragazzine insidiate, di strade scambiate per fogne a cielo aperto, oltre che di sciatteria amministrativa. Alla luce di questi continuati e gravi episodi d’intolleranza chiediamo a gran voce la chiusura e lo smantellamento immediato del CARA di Borgo Mezzanone, i dodici di euro di appalto che tanti appetiti non sempre leciti genera la gestione del CARA a noi non interessa, a noi interessa la tranquillità e la pace sociale dei nostri concittadini.

Forza Nuova Sannicandro

Forza Nuova Foggia

Forza Nuova San Severo

Forza Nuova Lesina

Forza Nuova Cerignola

Forza Nuova Orta Nova

Forza Nuova Lucera

Forza Nuova Ascoli Satriano

Forza Nuova Manfredonia

Forza Nuova Vieste

IL PARCO DEL GARGANO TRA I VINCITORI DEL CONCORSO “OBIETTIVO TERRA”

Ulivi che guardano e proteggono il Lago di Varano. Questo lo scatto con cui la fotografa foggiana Monica Carbosiero ha fatto vincere il Parco Nazionale del Gargano al concorso Obiettivo Terra¸ promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana Onlus e volto a valorizzare il patrimonio ambientale e le peculiarità enogastronomiche, storico-culturali e sociali dei Parchi Nazionali e Regionali italiani. Monica Carbosiero ha vinto la menzione speciale “Madre Terra” assegnata alla foto più bella scattata da una donna nel 2016, Anno Europeo della lotta alle violenze contro le donne. La foto sarà oggetto della selezione per la mostra “Il mare: polmone blu del Pianeta” che sarà inaugurata il 31 maggio al Palazzo delle Nazioni Unite a New York in collaborazione con Marevivo e la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU. La cerimonia di premiazione si svolta a Roma presso Villa Celimontana, proprio nel giorno in cui si celebra la 46ª Giornata Mondiale della Terra. A consegnare il premio all’autrice dello scatto il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella. “Siamo davvero contenti per questo riconoscimento che premia ancora una volta il Gargano e il nostro Parco. – commenta Pecorella – La foto di Monica Carbosiero, esalta la bellezza e la varietà del nostro territorio che ospita, accanto a foreste millenarie e coste mozzafiato, anche due laghi attorniati di ulivi, da sempre simbolo di una paesaggio incontaminato e di una tradizione, anche gastronomica, che si tramanda da generazioni”.

PUGLIA, PER DISSESTO IDROGEOLOGICO 112 MILIONI PER 68 PROGETTI

“Nel giro di pochi giorni la Regione Puglia, in due settori strategici, come quello della depurazione delle acque e quello della tutela del territorio contro il dissesto idrogeologico, ha rendicontato attività già espletate e ha progettato attività da svolgere dimostrando di essere allineata alle strategie nazionali, presentando investimenti per quasi 650 milioni di euro. Oggi dunque, in occasione del compleanno della Terra, possiamo dire di essere in perfetta regola, onorando il dono che abbiamo ricevuto, a partire dagli elementi fondanti, terra, acqua e aria che intendiamo tutelare con saggezza, senza ossessioni ideologiche, consapevoli che questa tutela deve essere corale e fatta con intelligenza. La Puglia fa tutto quello che deve fare, spende i fondi per tempo, lo fa senza sprecare un euro. Soldi vitali per evitare che paesi scivolino verso il mare o verso la pianura”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenuto in conferenza stampa a Bari insieme con l’assessore ai Trasporti Giovanni Giannini per presentare il programma di interventi, immediatamente cantierabili, contro il dissesto idrogeologico: 112 milioni di euro per 68 progetti. Tutti fondi FESR Puglia 2014/2020.

“Del dissesto idrogeologico e dei suoi danni – ha continuato Emiliano – purtroppo si parla di solito dopo una disgrazia, noi invece ne parliamo prima, per prevenirla. La Puglia ha fatto un lavoro straordinario di tutela del creato in questi anni, noi stiamo proseguendo questo cammino. Ma vorrei nuovamente sottolineare l’importanza di questa giornata della Terra perché in queste ore il Presidente del Consiglio, al quale sono grato per la dichiarazione di collaborazione con le regioni fatta a New York, sta firmando l’accordo Cop 21 sul clima. Bene, noi siamo convinti che dopo la firma dell’accordo, la nostra proposta sulla decarbonizzazione sarà presa in esame”.

Gli interventi finanziati con i 112 milioni di euro “immediatamente cantierabili”, sono stati selezionati dal registro nazionale (Rendis) per la difesa del suolo in base ai criteri stabiliti dal  Dpcm 2015. Proprio dal Rendis, però, si evince che il fabbisogno per la Puglia sul dissesto idrogeologico è di almeno 2,3 miliardi di euro. “Se il governo vuole collaborare come ha detto – ha concluso Emiliano – ha un bello spazio di collaborazione. Noi abbiamo chiesto ulteriori due miliardi e trecento milioni su progetti immediatamente cantierizzabili che altrimenti sarebbero realizzabili”.

L’assessore ai trasporti della Regione Puglia Giovanni Giannini ha sottolineato che ora “tocca ai Comuni spendere questi soldi”. “Se i Comuni spendono bene e in fretta i 112 milioni di euro – ha spiegato Giannini – e se quindi entro il 2018 saranno raggiunti i target di spesa dell’Ue, si potrà avere una premialità aggiuntiva del 6,5%. È importante quindi che si faccia velocemente. Se noi riusciamo a rendicontare una spesa pari a 41 milioni di euro entro il 2018, avremmo diritto ad un incremento, sui 220 milioni che abbiamo già come finanziamento dell’asse, di altri 20 milioni di euro che andranno a finanziare altri progetti in aggiunta a quelli che partono oggi”. Giannini ha infine spiegato che “si sta discutendo in sede di conferenza Stato-Regioni per ottenere che la parte di disponibilità residua del fondo di sviluppo e coesione (Fsc) venga destinato almeno in quota importante a progetti di dissesto idrogeologico per dare una risposta definitiva a esigenze di salvaguardia del territorio e a salvare la vita delle persone”.

Sono inoltre in corso 200 milioni di euro di interventi a gestione commissariale per il dissesto idrogeologico, il cui commissario straordinario è il presidente della Regione, dei quali 61 milioni sono stati già spesi e i restanti 140 si stanno spendendo. “Tutto questo – hanno concluso Emiliano e Giannini – conferma la capacità della Regione Puglia di far fronte e dare risposte positive su un tema così delicato quale è la difesa del suolo”.