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SAN NICANDRO. I MESTIERI DI UNA VOLTA: IL FABBRO (U’ F’RRAR)

Il fabbro (u’ f’rrar) per la varietà di oggetti che realizzava, può essere considerato un vero e proprio artista. Il fabbro frantumava la sbarra di metallo, generalmente in ferro, la riduceva a stecche che venivano rese malleabili sulla forgia e poi percosse ritmicamente sull’incudine con pesanti mazze per dar loro la forma voluta. La lavorazione richiedeva grande capacità professionale e impegnava molto anche dal punto di vista fisico.  Era esperto nel costruire serrature per porte, fermaporte, cerniere per porte, piccoli oggetti per la cucina. Era esperto anche nel realizzare i tanti oggetti usati dai contadini in campagna: la zappa, il piccone, vari tipi di aratro e varie parti del carro agricolo. Egli lavorata metalli utilizzando martello e incudine e li trasformava in ogni cosa anche per realizzare chiodi di tutti i tipi e per ricavare oggetti utili o decorativi lavorando il rame.

Il fabbro era anche maniscalco. Infatti ferrava gli zoccoli dei quadrupedi. Questa era un’operazione tipica e caratteristica di quando l’unico mezzo di locomozione per la campagna era il carro: la sera o al mattino presto si vedevano file di carri davanti alla bottega, in attesa che il maniscalco ferrasse il proprio mulo o cavallo.
Il fabbro era anche un artista del ferro perché faceva ringhiere e balconate in ferro battuto. Infatti il centro storico e molte delle abitazione di San Nicandro sono provviste di balconi che dimostrano quanta maestria e quanta passione artistica il fabbro poneva nel suo lavoro.

CHIESA DEL CONVENTO: SERATA MUSICALE

Grande serata all’insegna del bel canto e della musica. Sabato 7 maggio, alle ore 20:00, nella Parrocchia di Santa Maria delle Grazie una serata musicale dal titolo “Canterò con lo spirito” organizzata dal Coro Polifonico “Stefano Manduzio”. Soliste: Rosa Franco e Rachele Ruggeri. Al pianoforte Rosa Ramone, Violino Antonella Cirelli, clarinetto Matto Russo, corno Vincenzo Celozzi, violoncello Michela Celozzi. Direttore: Costanza Manduzio. La presentazione della serata è affidata a Costanza Vocino.

“PINETE PULITE”: MARINA DI LESINA PULITA GRAZIE AI DETENUTI

Lo scorso anno è stata data la notizia del progetti “Pinete pulite” sottoscritto dal comune di Lesina e la Casa Circondariale di San Severo. Ed infatti, i detenuti sono stati impegnati a pulire la pineta di Marina di Lesina. Il progetto continua anche quest’anno e alcuni detenuti del carcere terranno pulita la pineta di Marina di Lesina da maggio a settembre. Ci sarà giovedì 5 maggio una conferenza di presentazione nella sede comunale del comune lagunare. Lo scopo dell’iniziativa che è stata ideata dalla locale Pro Loco mira al recupero educativo oltre, naturalmente alla valorizzazione dell’ambiente.

RIGNANO, LA “DONNA DI PAGLICCI” E’ LA TESTIMONIANZA UMANA PIU’ ARCAICA DEL TIPO EUROPEO

Nonostante la sua importanza sul piano scientifico, Grotta Paglicci, noto sito paleolitico di fama mondiale viene costantemente ignorato dai mass-media e in particolare dai canali Tv nazionali. Non dimentichiamoci che la stessa ha sfornato finora oltre quarantamila reperti di ogni tipo (strumenti litici, scheletri umani, pitture, graffiti, resti florifaunistici, ecc.) riferiti alle tre fasi del Paleolitico (inferiore, medio e superiore) Lo si è constatato negli ultimi tempi con servizi ed articoli di chiaro stampo localistico. Al riguardo Michele Ciavarella, in qualità di delegato comunale al ramo e v.sindaco, ha dichiarato: “Sono esterrefatto per questa imperdonabile dimenticanza della Rai e anche un po’risentito, perché così facendo essa si dimostra parziale e poco scientifica, creando confusione e disorientamento soprattutto tra il grosso pubblico”. A scanso di equivoci e allo scopo di valorizzazione complessiva dell’intero territorio pugliese e del suo patrimonio archeologico, pubblichiamo volentieri un passo del v. Paglicci Rignano Garganico, pp. 106 – 107 di Arturo Palma di Cesnola, con Prefazione ed Appendice di chi scrive, Regione Puglia, 2002, riguardante la “ricostruzione fisiognomica a partire dal cranio osseo della Donna di Paglicci”, firmato da Francesco Mallegni, ex Dipartimento di Archeologia dell’Università di Pisa. <<Attualmente è possibile ricostruire la fisionomia di un uomo del passato con la metodologia americana della Medicina legale (Prag and Neave, 1997), utilizzando il suo cranio. Per la cosiddetta ”Donna di Paglicci” si è partiti dal calco del cranio per non danneggiare con i vari passaggi di ricostruzione l’architettura ossea originale.

Un’osservazione minuta degli attacchi dei muscoli sulla mandibola sui margini inferiori delle orbite e sui molari ci ha edotti sulla importanza del loro sviluppo, sulla loro ergonomia ed in definitiva sul loro utilizzo durante la vita dell’individuo; tutto ciò permette di stabilire con certo margine di certezza quanto l’architettura facciale ne abbia risentito. La valutazione dello sviluppo muscolare di un soggetto è molto complesso e a volte può risultare soggettiva se l’osservatore non ha esperienza in questo tipo di ricerca, tanto più se si tratta di un soggetto femminile, per il quale, come è noto, la massa muscolare è inferiore a quella che di solito si incontra nei maschi. Solo una provata dimestichezza con il problema è una pluriennale esperienza possono in qualche maniera aiutare la valutazione. Sono stati impiantati i fasci muscolari sul calco considerando lo sviluppo degli stessi, soprattutto quello dei masseteri e dei temporali.

Una serie di tasselli di diverso spessore (circa 23), a seconda del punto facciale considerato, sono stati poi incollati al calco del cranio facciale dell’individuo, seguendo le indicazioni della metodologia più sopra ricordata. Non sapendo quanto l’individuo avesse potente, o non, il pannicolo adiposo, in mancanza di indicazioni sicure (eventuali racconti, disegni, ritratti, ecc.), si preferisce sempre di utilizzare gli spessori che definiscono normale (non adiposa, non emaciata) l’aspetto del soggetto; lo spessore delle parti molli varia anche a seconda dello sviluppo muscolare precedentemente definito. Si sono uniti i vari tasselli con striscioline di plastica il cui spessore è crescente o decrescente, a seconda del tassello che si deve prendere in considerazione; si sono riempiti con lo stesso materiale i triangoli vuoti che si sono venuti a formare tra le varie strisce di plastilina. Ne è risultato il modello quasi finale su cui sono stati definiti i globi oculari (la cui grandezza dipende dall’ampiezza delle avità orbitarie), il naso (l’inclinazione della base delle coane nasali e lo sviluppo del ponte nasale definiscono la sua forma) e le labbra (la cui rima va dallo spazio premolare – canino di un lato al contro laterale), l’età alla morte del soggetto (deceduto a circa 18 anni) ha consigliato di rendere il turgore delle sue carni proprie della giovinezza.

La struttura cranica e facciale ossea della “Donna di Paglicci” ha permesso di constatare come il soggetto si avvicini ad un’etnia che richiama l’europoide, ma potrebbe richiamare altre di tipi piuttosto arcaici, da la prominenza dei molari e la sua faccia relativamente sviluppata in altezza: le sue fattezze richiamano quelle della tipologia cromagnoniana specialmente nel profilo della regione nasale e, fatte le dovute differenze dovute al sesso, quelle incise su di un ciottolo rinvenuto nella sepoltura paleolitica di Vado all’Arancio presso Massa Marittima (Grosseto) che riproduce il profilo di uomo barbuto*. Colpisce l’affinità di questo volto con quello delle donne europee attuali di etnia nordica. Se non si dovessero invocare fenomeni di convergenza tra le due fisonomie (della donna di Paglicci e delle giovani europee) si potrebbe ipotizzare una certa continuità tra i cromagnoniani e le attuali popolazioni del nostro continente, si tratta di una ipotesi piuttosto arrischiata, dati i ben noti rimescolamenti di popolazione, i cambiamenti, gli arrivi di gruppi sempre più nuovi, i “drifts” genetici e altri fenomeni che hanno caratterizzato la storia umana dell’Europa; basta pensare alle ben note etnie slave, mediterraneo, di tipo germanico, di tipo baltico, ecc. che si sono andate costituendo alle diverse latitudini durante il corso del tempo, dopo l’arrivo dei sapiens su questi territori.

L’esame del DNA, ricavato dalla dentina della sua camera bulbare della “Donna di Paglicci”, effettuato dal Dottor Davide Caramelli, del Laboratorio di genetica del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo fiorentino, ha messo in evidenza, in maniera chiara ed incontestabile, l’aplogruppo H; questo è ancora molto ricorrente negli europei attuali; ciò starebbe ad indicare, prescindendo dalle coincidenze fisiognomiche, che “lo zoccolo duro” della nostra etnia ha quanto meno le sue radici nella profonda Preistoria europea. Francesco Mallegni– Dipartimento di Antropologia dell’Università di Pisa. Bibliografia: Prag J.and Neave R., 1997, Making faces using forensic and archeological evidence. British Museum Press>>.

N.B. *n.r.d. dell’Uomo di Altamura ancora non si sapeva.

Antonio Del Vecchio

SAN SEVERO, APPUNTAMENTO CON LA TARANTELLA GARGANICA AL TEATRO CANTINA

Nuova tappa per il tour 2016 dei Cantori di Carpino, i custodi della cultura popolare e della tarantella del Gargano. Il prossimo spettacolo è in programma venerdì 6 maggio 2016, alle ore 21, al Teatro Cantina di San Severo (via Colombo, 18). Una serata speciale in cui le raffinate melodie dei Cantori, che accompagnano testi di grande forza poetica, s’intrecciano sulle sonorità della chitarra battente, strumento capace di evocare i magici scenari del passato e di scandire ritmi che rimandano alla grande vocazione contemporanea della musica etnica. Verranno proposti i brani di “Chi sonä e càntä no nmore maji”, ultimo lavoro dei Cantori, dedicato al maestro Antonio Piccininno autentico interprete delle melodie garganiche che da poco ha festeggiato i 100 anni. Il tutto si consumerà nello splendido scenario del “Teatro Cantina” di San Severo.

Il nuovo CD, auto prodotto dall’Associazione “I Cantori di Carpino” e da “Studiouno” con il patrocinio del Comune di Carpino, del Carpino Folk Festival e del Parco Nazionale del Gargano, contiene dodici tracce, di cui ben sei con la voce del maestro Piccininno che esegue i tre stili della tradizione carpinese: “rodianella”, “viestesana” e “montanara”. Un lavoro lungo e interessante reso possibile dallo sforzo culturale di tutto il gruppo composto anche da Nicola Gentile (tammorra e voce), Giuseppe Pio Di Mauro (chitarra classica e voce), Rocco Di Lorenzo (chitarra battente e voce), Marco Di Mauro (chitarra acustica e voce), Gennaro Di Lella (chitarra acustica), Antonio Rignanese (chitarra battente) e Rosa Menonna (castagnole o nacchere).

Lo spettacolo è curato da Cdp Service e organizzato dall’Associazione culturale “I Cantori di Carpino”, da “Studiouno” con il patrocinio del Comune di Carpino, del Carpino Folk Festival, del Parco Nazionale del Gargano con il supporto di Ferrovie del Gargano, main sponsor dell’evento. Per info e prenotazioni chiamare i seguenti numeri: 349.0927971, 339.2722415.

I TRATTURI DEL PAESAGGIO PUGLIESE

“I tratturi devono entrare nell’immaginario che muove le persone a conoscere e a vivere l’esperienza del paesaggio pugliese”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio e al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese, a conclusione del convegno “Tratturi di Puglia. Strategie regionali per la valorizzazione” che ha caratterizzato la terza giornata della 67ma edizione della Fiera internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia di Foggia. “Dobbiamo essere in grado di far crescere quanto abbiamo seminato in questi anni in termini di ricerca scientifica e attività culturale – ha sottolineato Piemontese – in modo che la rete dei tratturi diventi un asset fondamentale del Piano strategico del turismo della Puglia, nel cui ambito, tra le parole chiave emerse nel primo ciclo di incontri, non a caso ci sono ciclovie e cammini”.

Nel corso del convegno, Francesco De Filippis e Mariangela Turchiarulo, del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, hanno presentato l’algoritmo elaborato per supportare il modello analitico che consentirà, attraverso l’utilizzo di criteri oggettivi, di selezionare i tronchi tratturali meritevoli di recupero e riqualificazione e, conseguentemente, dismettere gli altri. PoliBa, Università degli Studi di Foggia e Provincia di Foggia sono nel Comitato scientifico che supporta la Sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia per le attività connesse alla redazione del Quadro di Assetto dei Tratturi, che è finalizzato all’esatta individuazione e perimetrazione, secondo le specifiche destinazioni d’uso indicate nella stessa normativa regionale, del demanio armentizio regionale e, in particolare, di quelle aree tratturali che costituiranno il “Parco dei Tratturi di Puglia”.

I tratturi non sono solo strade o reperti archeologici. Lungo questi percorsi millenari è transitata l’economia e sono state realizzate città, chiese, masserie: parliamo di un pezzo del paesaggio fisico e del paesaggio dell’anima di questa terra, palpitano di vita e vogliamo siano vitali stimolando l’impresa culturale.

SAN NICANDRO MUORE, LA GENTE E’ ALLO STREMO E IL SINDACO AUMENTA LE TASSE

Sembra che la primavera del 2013 fosse ieri e che sulle bancarelle locali della passata campagna elettorale, TUTTI E DICO TUTTI, i candidati alla carica di Sindaco, invasati di fervido furore elettivo, promettevano…promettevano…promettevano e poi salutavano tutti, anche coloro i quali non avevano mai salutato prima, infine… ad adiuvantum, offrivano caffè…ed altro…a chiunque…o quasi !! Ormai sono tre anni che si è votato e le promesse elettorali fatte dal sindaco e la sua giunta arcobaleno e chi se le ricorda più !! I programmi per amministrare ?? E che cosa sono?? Carta straccia usa e getta, come è anche carta straccia il rispetto per coloro i quali sono ancora RESIDENTI E RESISTENTI IN QUESTO PAESE. Si sono scritte tante cose, fatte tante promesse…forse troppe.. e fino ad oggi…NESSU IMPEGNO E’ STATO MANTENUTO…E DICO NESSUNO!! In paese c’è un clima da eutanasia di una società che muore…e muore in silenzio…senza far rumore…senza protestare…senza inveire…Le famiglie intere sono rassegnate nella loro delusione verso l’ ennesimo ( il terzo) enfant prodige e i giovani hanno perso ogni speranza di un futuro migliore in questo paese…o, addirittura, meno peggiore e senza più speranza e sfiduciati dalle istituzioni dalle locali ( dai quali attuali rappresentanti, molti di essi, spesso, hanno patteggiato qualcosa…intelligenti pauca..) continuano ad emigrare all’ estero ed altrove in un flusso continuo che sa di abbandono, di delusione e di non ritorno, perché all’orizzonte NON SI VEDE NULLA. CHE SA DI CONCRETO E DI SPERANZA. In ogni settore produttivo (che sta scomparendo) c’è una DECRESCITA FELICE senza precedenti, con esercizi commerciali ed artigianali che chiudono PER NON RIAPRIRE MAI PIU’ !! Così anche nella vita socio – economico e culturale del nostro paese…TUTTO E’ FERMO…NIENTE SI CREA E TUTTO SI DISTRUGGE IN QUESTA CITTA’! Ormai siamo al lassismo morale e all’ abbandono totale. SIAMO DIVENTATI ORMAI UN PAESE DI PENSIONATI ED IMPIEGATI! Non siamo più neanche 15000 abitanti, il 40% delle case sono vuote e sfitte, non c’è più un polo culturale degno del nome, anzi, non ce ne proprio piu’ affatto…e potrei continuare ANCORA PER 100 – 1000 PAGINE…MA SAREBBE sleale senza un contradditorio. Sarebbe COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA…E poi in consiglio comunale cosa sento?? Che in barba a tutto e a tutti i cittadini provati da questo ennesimo esempio dimal governo cittadino, il nostro ” beneamato sindaco”, la sua giunta (un poco arcobaleno) e la sua arraffazzonata ed eterogenea maggioranza (così avrebbe detto qualcuno presente ancora nel consiglio comunale), sempre variabile che fanno ?? AUMENTANO AL MASSIMO STORICO TUTTE LE TASSE RIDUCENDO ALLA FAME LA CITTADINANZA E DIVENTANDO PEGGIO DELLO SCERIFFO DI NOTTINGHAM CHE RUBAVA AI POVERI …QUESTI AMMINISTRATORI AFFAMANO LETTERAMENTE LA GENTE!!

ALLORA A CAPA MIA NUN E’ BBUONA …

UN ANNO FA, SEDUTI SUI BANCHI DELL’ OPPOSIZIONE, ALCUNI DI QUESTI CONSIGLIERI SBRAITAVANO E LOTTAVANO CONTRO QUESTO INGIUSTO AUMENTO DELLE TASSE COMUNALI FACENDOSI USCIRE, COME SI SUOL DIRE “LA SCHIUMA DALLA BOCCA”.

ALTRI CONSIGLIERI SEDUTI SUI BANCHI DELLA MAGGIORANZA LO DIFENDEVANO. DOPO UN ANNO..QUASI COME SE SI BALLASSE LA QUADRIGLIA E SI DICESSE : ” CONTREE’ “. QUEI CONSIGLIERI CHE SBRAITAVANO CONTRO L’AMMINISTRAZIONE SONO ZOMPATI DALL’ ALTRA PARTE ED OGGI VOTANO A FAVORE LO STESSO DELIBERATO CONTRO IL QUALE, UN ANNO FA SI FECERO USCIRE LA SCHIUMA DALLA BOCCA. DI CONTRO, QUEI CONSIGLIERI CHE UN ANNO FA DIFESERO QUELLO SCELLERATO AUMENTO DELLE TASSE PROPOSTO DAL SINDACO…OGGI, SONO PASSATI ALL’OPPOSIZIONE.. O CACCIATI ( non so…)..SBRAITANO VOTANDO CONTRO…Francamente non me ne può fregar de meno, direbbero a Roma e, forse, anche io se il paese non fosse la mia città in cui vivo e che amo ancora…

MA ORA DI QUESTO SINDACO, DELLA SUA GIUNTA E DEL SUO CONSIGLIO COMUNALE…ETEROGENEO E ” DIVERSAMENTE ELETTO “…NON SE NE PUO’ PROPRIO PIU’…E ALLORA ?? VOGLIAMO CONTINUARE A PAGARE LE TASSE PIU’ ALTE D’ ITALIA ED AVERE LA PEGGIORE AMMINISTRAZIONE ?? A VOI LA SCELTA… IO NON CI STO’ PIU’…E COME ME SIETE IN TANTI…SPERO !! Meditate gente…meditate.

On. Nino Marinacci

TERREMOTO SULLA COSTA GARGANICA

Un terremoto di magnitudo ML 2.4 è avvenuto nella provincia di Foggia e, più precisamente, lungo la Costa Garganica il oggi, 2 maggio alle ore 18:58:24 ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 42.03, 15.82 ad una profondità di 4 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.

PD SAN NICANDRO: “RIDIAMO LA PAROLA AGLI ELETTORI”

“Il sindaco Gualano e la sua maggioranza firmano il proprio certificato di ‘incompetenza e irresponsabilità’ aumentando la TARI a danno dei cittadini”. Così in una nota stampa il circolo cittadino del Partito Democratico di San Nicandro Garganico, a seguito del consiglio comunale del 29 aprile scorso in cui si discuteva delle aliquote IUC. “Dopo aver visto l’aumento delle indennità assessorili, la cancellazione incondizionata di qualsiasi agevolazione sui tributi, le aliquote portate al massimo grazie al dissesto finanziario di cui è sempre stato strenuo sostenitore l’attuale vicesindaco Altieri – spiegano i Democratici di Pozzo Bove – ecco che per recuperare i circa 65.000 euro per portare i rifiuti a Deliceto, dopo la chiusura della discarica di Cerignola, invece di capire dove e cosa tagliare, Gualano e i suoi li fanno pagare ai cittadini, con un aumento di circa il 3% della TARI. Significa che ogni famiglia dovrà pagare dai 2 ai 5 euro in più all’anno. Una somma sicuramente minima ma un segnale politicamente scorretto e irriguardoso nei confronti dei cittadini, che con sacrificio fanno la differenziata nonostante le lamentele sul servizio. Se a questo si aggiunge lo stato igienico delle strade, con l’erbaccia ormai a livelli record e rifiuti che non vengono spazzati per mesi e mesi, a causa del personale ridotto ai minimi termini, si capisce come il sindaco e i suoi siano fuori dalla realtà. Con i 9 voti a favore della delibera di aumento TARI, nonostante i voti contrari e le proteste di PD, UDC, FI e CDU, il sindaco e 8 suoi consiglieri della maggioranza non eletta pongono a carico delle tasche dei cittadini il costo di una spazzatrice, oltre 200 mila euro all’anno, che si vede più che raramente, gli stipendi del personale dell’Ufficio Tributi (oltre 55 mila euro) che potrebbe essere spostato su altri uffici carenti, il 50% del contratto con la So.Ge.T. che, di fatto, sostituisce i dipendenti comunali dell’Ufficio Tributi, più altre spese di minore entità.

Dopo le dichiarazioni esuberanti del sindaco e di qualche assessore sulla percentuale di differenziata e sulla diminuzione dell’ecotassa, i cittadini attendevano un segnale positivo e invece si trovano davanti sempre e comunque la parola ‘aumento’.

E’ chiaro, ormai, che nonostante siano trascorsi 3 anni, – concludono i democratici sannicandresi – Gualano e la sua Armata Brancaleone non hanno ancora la minima contezza della gestione del comune, lasciata a giudizio di caposettori e dipendenti che non conoscono la pur minima indicazione o il sostegno dell’apparato politico di questa maggioranza, sempre più incapace di ascoltare. Riteniamo, e duole dirlo, che non ci sia alcuna differenza tra la giunta Gualano e una gestione commissariale: crediamo perciò che riconsegnare la parola agli elettori sia sempre più un atto di onestà nei confronti della città.

PD San Nicandro Garganico

A FINE ANNO LA DIFFERENZIATA DI SAN NICANDRO AL 60 PER CENTO?

Non si conosce la percentuale di raccolta differenziata dei primi quattro mesi del 2016 ma le previsioni per la fine di quest’anno danno indicazioni del 60 per cento. L’amministrazione comunale indica di raggiungere quella percentuale collocando San Nicandro tra i comuni più virtuosi della nostra provincia. Un impegno dell’assessorato all’ambiente che, se coglierà i risultati preventivati, avrà il plauso di tutta la cittadinanza. E’ evidente che l’impegno dell’amministrazione da solo non basta, occorre anche che tutti i sannicandresi si impegnino per tenere una città più pulita. Ma, più di tutti, occorre che la società Teknoservice sia all’altezza del ruolo con un servizio ineccepibile rendendo più efficiente lo stesso. Se la percentuale del 60 per cento dovesse essere veramente raggiunta, sarebbe una notizia da far inorgoglire tutti anche se sono in tanti a non crederci anche per il fatto che non è stata indicata nessuna strategia per raggiungere l’obiettivo in considerazione della prossima stagione estiva in cui, statisticamente, molta immondizia viene riversata ai bordi delle strade e nelle periferie. Maggiori controlli e l’applicazione di sanzioni potrebbero contribuire alla riduzione del fenomeno ma, se non si interviene direttamente sul servizio che deve espletare la società di raccolta, qualsiasi previsione è soltanto azzardata.

TUTTI INSIEME VERSO CASTELPAGANO

Domenica 8 maggio prossimo, il gruppo Andare a piedi più lenti, più dolci, più profondi insieme ai gruppi “Senza Cemento di San Marco in Lamis”, “Gargano Nordic Walking di Sannicandro”, “Tartarughe sagge di San Giovanni Rotondo”, “Nordic Walking Puglia asd di San Severo” organizzano “Tutti insieme … verso Castelpagano”.

Dalle ore 11: visita guidata al sito archeologico, arcieri di Archery Team San Severo, musici, estemporanea di pittura e scultura, mostra del Circolo Fotografico “Estate 1826”

I gruppi dei camminatori partiranno da tre punti diversi per raggiungere CASTELPAGANO; il rientro è previsto nel tardo pomeriggio. Partenza alle 8,30 dai seguenti luoghi:

  1. località Ingarano (coord GPS 41.79634; 15.50249): per info tel. 347 9632734.
  2. località Dolina Pozzatina (coord GPS 41.78585; 15.56812): per info tel. 329 4318289
  3. località Sambuchello (coord GPS 41.73318; 15.59483): per info tel. 329 1686542

E’ gradito un contributo di almeno 2 euro per le spese di organizzazione

PARTONO I CASTING DI X FACTOR. ECCO LE PROSSIME DATE

Circa 7000 persone per la tappa romana di tre giorni di casting della decima edizione di X Factor 10 , in onda prossimamente su Sky Uno. Nel primo giorno di audizioni al Palalottomatica, mentre impazza il totonomi per il nuovo giudice dopo l’arrivederci di Mika, nuovi aspiranti pop star dai 16 anni in su hanno cominciato a salire sul palco che ha lanciato artisti come Marco Mengoni e ha fatto conoscere voci rock come quella di Giò Sada (vincitore dell’ultima edizione). Anche quest’anno, le categorie sono Under uomini, Under donne, Over 25 e Gruppi. In netta maggioranza le ragazze che hanno portato brani di grandi artiste nazionali e internazionali: da Nina Zilli a Amy Winehouse, da Adele ad Ariana Grande, passando per Alicia Keys e Levante. Tra gli uomini gli artisti più gettonati sono stati John Legend, Sam Smith, Bruno Mars, Cesare Cremonini e Tiziano Ferro. Nel corso della giornata non sono mancati personaggi molto particolari, dal bel calciatore di serie D con il sogno della musica che vuole essere il nuovo Bob Dylan, passando per il giovane che ha portato ai casting un brano in tibetano. E ancora l’italianissima idol coreana e un eclettico organettista di soli 20 anni. Alle selezioni, inoltre si sono anche presentate vecchie conoscenze del programma come Maria Faiola e il rapper Cabras e nel pomeriggio, a sorpresa, è arrivato anche il confermassimo conduttore di X Factor Alessandro Cattelan.

L’appuntamento successivo con i casting sarà il 14, 15 e 16 maggio a Milano (Palazzo Lombardia – Piazza Città di Lombardia)

ECCO L’ARTISTA OSPITE DELLA FESTA DEL SOCCORSO DI SAN SEVERO

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L’Arciconfraternita Maria SS del Soccorso di San Severo ha comunicato l’ospite della festa patronale di San Severo. Martedì 18 maggio che chiuderà i festeggiamenti sarà Giuliano Palma.

È ONLINE L’APULIA FILM FUND 2016

Riparte con una dotazione complessiva di 3 milioni di euro, una delle più alte in Italia, l’Apulia Film Fund, il bando di finanziamento di Regione Puglia, in collaborazione con Apulia Film Commission, destinato alle imprese di produzione di opere audiovisive che girano in Puglia: lungometraggi di finzione o animazione, documentari, cortometraggi e, per la prima volta, format televisivi. Dopo il Progetto Memoria, il Regional Film Fund e il bando dedicato alla promozione delle opere cinematografiche prodotte in Puglia la Regione Puglia completa la serie di strumenti a disposizione di Apulia Film Commission per l’attuazione delle politiche di sostegno al settore dell’audiovisivo. Il mondo della produzione, nazionale e internazionale, aspettava con ansia questa notizia che conferma la Puglia tra le Regioni Europee con il sistema di supporto alle imprese più efficace e completo. Confermate le percentuali di cash rebate per le spese in favore di lavoratori e fornitori residenti in Puglia, sistema che da una parte agevola i meccanismi di pianificazione del piano finanziario dell’opera, dall’altra garantisce che i finanziamenti erogati rimangano in Puglia, trasformandosi in beni, servizi e occupazione e generando ricchezza indotta sul territorio, competenza diffusa e valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale. Con la ripresa dell’attività principale di AFC, l’attrazione delle produzioni audiovisive sul territorio pugliese riparte la produzione di film, serie tv e documentari che ha cambiato la percezione della nostra regione, facendola diventare set ideale e amichevole sia per opere innovative sia per i campioni d’incasso di cinema e tv. L’apertura ai format televisivi ci pone all’avanguardia nel sostegno dell’audiovisivo italiano.

Il nuovo bando risponde alle trasformazioni in atto nell’industria cinematografica e dell’audiovisivo, aprendosi ai nuovi format, alla fiction, alle serie televisive ma senza perdere di vista l’elemento che più di tutti ha decretato il successo della Puglia come “Regione del Cinema” e cioè la valorizzazione delle location. Puntare sulla valorizzazione delle location significa puntare sull’identità stessa della regione. Un valore che chiama in causa tutti i pugliesi come custodi di questo prezioso patrimonio. Il cinema, al di là dei sui importanti aspetti economici, occupazionali e promozionali, sa come farci amare questo patrimonio.

La novità principale riguarda l’apertura alle produzioni televisive che vanno oltre le fiction, nuovi format televisivi o web che valorizzano talent e nuove figure professionali. In più, rispetto al bando 2015, Apulia Film Fund torna ad essere un bando a sportello che garantisce sostegni automatici e aperti tutto l’anno, fino a esaurimento della dotazione finanziaria. Apulia Film Fund è stato elaborato in base alla disciplina comunitaria emanata dalla Commissione Europea e va incontro alle esigenze del mercato audiovisivo internazionale, con l’obiettivo di accrescere lo sviluppo e l’attrattività della Puglia. Il bando è a fondo perduto e le spese ammissibili riguardano esclusivamente i costi sostenuti sul territorio pugliese.

COMUNICATO DELL’UDC SULLA TASSA RIFIUTI AUMENTATA DEL 3 PER CENTO

Il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri di maggioranza hanno deliberato l’aumento della tassa dei rifiuti del 3% deludendo le aspettative di chi sperava in una riduzione della Tari. L’aumento serve per trasferire i rifiuti indifferenziati in una discarica più lontana di quella di Cerignola e ammonta a 65.000 euro per l’anno 2016.

Però a nostro avviso il Sindaco e i Consiglieri di maggioranza, avrebbero potuto evitare  i prossimi malumori e delusioni dei contribuenti, valutando con più attenzione la proposta presentata dalle minoranze-opposizioni, relazionata dal nostro consigliere Antonio Zuccaro, che invitava il Consiglio a rivedere il quadro economico del servizio raccolta rifiuti alla voce “lavaggio e spazzamento delle strade“ che ha un costo di  264.548,48 euro riducendola a 200.000 euro, così trovando la somma di 65.000 euro necessaria per sostenere il maggior costo per trasporto ed  evitando il rincaro del 3% della Tari. La proposta scaturisce dalla valutazione che il servizio di spazzamento e lavaggio delle strade, così come attualmente viene eseguito, non è consono o equivalente al costo previsto (264.548,48 euro). Infatti le spazzatrici dovrebbero essere due (per capitolato) ma ne funziona una quando non è rotta. Se invece della spazzatrice, con la stessa somma, venisse assunto altro personale che manualmente, (come si faceva una volta), provvedesse alla pulizia delle strade avremmo un servizio migliore e tutte le strade sarebbe oggetto di pulizia. La maggioranza, rigettando al mittente la proposta, non solo non l’ha messo ai voti, motivando che doveva essere presentata prima del consiglio, ma con abuso di potere ha evitato la discussione in consiglio facendo venire meno il ruolo del Consigliere e del Consiglio Comunale luogo dove con democrazia bisogna legiferare e discutere sull’ordine del giorno apportando modifiche alla delibera in discussione.

Oltre a questo mancato senso civico, l’Amministrazione, ha dimenticato che il ruolo affidato loro dall’elettorato è quello di dover amministrare questa città. Spetta loro trovare soluzioni che siano le meno dolorose per i sannicandresi. Evitare il 3% di tassa in più da pagare era un obbligo perché oggi più che mai bisogna mandare un segnale di speranza da offrire ad una città oramai al collasso.

Nasce spontanea la domanda, ma prima del Consiglio Comunale la Maggioranza ha discusso della delibera Tari, si è cercato di trovare una soluzione diversa dal semplice aumento? La risposta dopo questo Consiglio Comunale e lampante “NO“.

Cari cittadini e chiaro che oggi chi ci amministra fa il gioco delle tre scimmiette, (rifugiandosi dietro la scusante del dissesto finanziario), ma forse non sanno che anche in dissesto finanziario un amministratore deve poter trovare soluzioni, nel rispetto della legge, che sia risposta al patto con gli elettori.

La memoria non è corta, molti si ricorderanno delle tante negligenze di questa Maggioranza nelle prossime amministrative del 2018. A presto.

Il Coordinamento UDC di San Nicandro Garganico

COMUNICATO STAMPA EVENTO PRIMO MAGGIO A SAN NICANDRO

Si informa che causa maltempo la manifestazione dal titolo 1° Maggio Live verrà rinviata a sabato 07/05/2016 alle ore 17:00 lasciando invariato il programma.

TERREMOTO IN PROVINCIA DI FOGGIA

Un terremoto di magnitudo Richter 2.3 è avvenuto nella provincia di Foggia il 01-05-2016, 12:45:53 (UTC +02:00) ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 41.84, 15.42 ad una profondità di 16 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma. Da quanto evidenziato dalla mappa, l’epicentro dovrebbe all’interno del quadrilatero Lesina, Poggio Imperiale, Apricena e San Nicandro Garganico.

EDITORIALE DELLA DOMENICA. POLITICA E NON POLITICA

Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Gualano ha affermato che il dissesto finanziario e la grave situazione in cui versa il comune di San Nicandro sono figli della politica, mentre la non politica dell’attuale amministrazione sta ripianando gradualmente la difficile situazione debitoria. Come dire: la politica ha fallito e la non politica produce effetti positivi. Prima di tutto occorre dare una definizione della politica che, altro non è, che provvedere ai bisogni collettivi, progettualità, conoscenza dei problemi del territorio, ricerca di soluzioni, scelte economiche, lotta alle povertà, ecc. La politica è questa ed altro ancora e, se si condividono gli scopi, pare del tutto naturale che la sua funzione pubblica può essere esercitata da tutti. È quindi solo una problema di uomini e di scelte. Se l’attuale amministrazione ha aumentato, sia pure solo di qualche euro la Tari, questa è stata una scelta che è stata fatta dalla non politica, una scelta evidentemente ponderata ma pur sempre una scelta proprio come altre scelte fatte in precedenza da chi ha il compito di amministrare una cittadina. Allora è soltanto un problema di uomini che in quel momento storico fanno politica. Sfatiamo l’assurdo che la politica la fanno solo gli iscritti ai partiti o movimenti o liste civiche perché ogni azione che viene fatta è una scelta e quindi è politica. Il discorso deve essere spostato, invece, su chi fa politica e, in questo caso, su chi ricopre una carica istituzionale. Si è sempre capace di ricoprire un incarico pubblico? Evidentemente no in quanto, l’esperienza molto spesso evidenzia esattamente il contrario. Se San Nicandro è un comune dissestato, evidentemente le scelte fatte sono state sbagliate. Non è la politica a fare quelle scelte ma sono gli uomini che, indossando l‘abito della politica, dimenticano quello che è il loro servizio di volontariato verso la cittadinanza. Non è l’iscrizione ad un partito a fare della persona un politico ma sono le sue visioni su come migliorare economia e qualità della vita del proprio territorio. Occorre solamente inseguire un ideale che poi bisogna trasformare in fatti per la gente. Quando si parla di politici si parla di casta, ma questa non appartiene a San Nicandro. La nostra “casta” credo sia pure fantasia solo pensare che esista, mentre invece esistono uomini che hanno fatto e stanno facendo scelte. Quindi la non politica non esiste e si vede anche, in campo nazionale, con i 5stelle che dichiarano di essere cittadini ma fanno politica, cioè fanno delle scelte. Per concludere, forse è il caso di parlare di buoni amministratori e di cattivi amministratori perché entrambi governano ma chi li differenzia sono le loro scelte ed i risultati raggiunti.

Il Direttore

A PROPOSITO DELL’ACQUA UTILIZZATA PER I LAVORI AL CIMITERO

Qualche giorno fa Civico93 ha ricevuto una segnalazione di un lettore che chiedeva se l’acqua delle fontane del cimitero è utilizzata anche dalle imprese che costruiscono cappelle gentilizie o fanno manutenzione. Ebbene, Civico93 ha fatto le dovute indagini e si può assicurare il lettore e magari altri che avevano lo stesso dubbio che l’acqua viene regolarmente utilizzata per lo opere edili all’interno del cimitero ma previo pagamento. Infatti, occorre che, prima dell’inizio dei lavori, ci sia il versamento alle casse comunali di 50 euro per i loculi e si 100 euro per le cappelle e soltanto successivamente, dopo la visione della quietanza di pagamento da parte del custode del cimitero, possono avere inizio i lavori.

Insomma, tutto regolare. Il comune concede la fornitura dell’acqua solo se sono stati effettuati i relativi pagamenti.

1° MAGGIO GARGANICO ANNI CINQUANTA, LIBERTA’ E PARTECIPAZIONE

Gli effetti devastanti dell’ultima guerra mondiale hanno messo a dura prova la maggior parte della popolazione Garganica. Le famiglie provate da lutti e da malattie sono diventate ancor più povere. La classe operaia è stata nel dopo guerra, la più provata dalla miseria. Molti genitori furono costretti ad affidare i propri figlioletti a gestori artigianali ed agricoli per garantire loro un pezzo di pane. Questi ragazzi non venivano neanche iscritti alla scuola dell’obbligo per mettersi a disposizione delle maestranze per tutta la durata del giorno. Gli scapaccioni erano consentiti dai superiori per qualche errore banale o per sfogo degli umori delle stesse maestranze. Apprendere un mestiere era un obbligo; per coloro che intraprendevano l’arte della campagna, l’inizio lavoro consisteva nel pascolare le bestie ricevendo come retribuzione: il pane quotidiano, un litro di olio, un chilo di sale al mese, una forma di cacio a Natale (la grandezza a discrezione dell’avarizia del padrone) e una piccola paghetta. I ragazzi erano già maturi e consapevoli della situazione economica familiare tanto da risparmiare l’olio e il sale così da riportare la quantità residua alle proprie case. I genitori pattuivano con i datori di lavoro, il salario e due giorni di riposo bimensile oltre alla garanzia della festività del 1° Maggio. I giovani lavoratori dovevano sottostare agli ordini degli anziani garzoni andando a prelevare l’acqua dai pozzi e dalle cisterne, raccogliere la legna per il fuoco serale, lavare la pentola, il piatto (unico per tutti), attendere che gli anziani iniziassero per primi l’assaggio dei pasti trattenendo il proprio languore. Il rispetto e l’obbedienza verso l’anziano e il padrone erano doveri indiscutibili. Il Segno della Croce era l’unica preghiera che conoscevano e che rivolgevano al cielo per ringraziare alla riuscita del rientro della mandria quando le intemperie incombevano in aperta campagna e le bestie spaventate dal vento, dai tuoni e dai fulmini non erano più controllabili e prendevano direzioni diverse.

La festa del 1° Maggio era come onorare le prestazioni di tutti i lavoratori e attraverso lo sfogo collettivo sprigionare il coraggio represso; la rivalsa di tutte le ingiustizie accumulate durante l’anno. I preparativi iniziavano giorni precedenti alla festa, ragazzi e donne si dileguavano nei campi per raccogliere fiori rossi e bianchi perché i loro petali venissero utilizzati dai due cortei. La mattina del primo Maggio la popolazione si radunava nella piazza davanti alla camera del lavoro per formare il corteo. I piccini davanti vestiti di camice rosse con le bandierine in mano marchiate con lo stemma della falce e martello; molte donne ornate con il capo di ghirlande rosse. Alcune di esse sostenevano grossi cesti pieni di petali di rose e papaveri che lanciavano per tappezzare il passaggio di qualche rappresentante sindacale o di partito. Gli esponenti di spicco portavano all’occhiello il garofano rosso e con il megafono pronunciavano frasi di rivendicazioni oppure davano l’inizio all’inno del proprio partito “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa, trionferà” e tutte le bandiere sventolavano contemporaneamente. Gli uomini al seguito con i propri mezzi di lavoro: biciclette, asini, muli, ricoperti di mantelli rossi e non appena la banda dava inizio all’inno del “1° Maggio o di bandiera rossa”, gli animali spaventati ragliavano e nitrivano fortemente. Il corteo in prossimità dell’abitazione di qualche benestante aumentava la tonalità degli inni provocatori che diventavano sempre più assordanti; questi i versi: “mangiatillo e sugatillo il limone, lo sappiamo che non ti piace ma oggi devi farti capace che il limone devi mangiare” (unico giorno in cui i padroni sostituivano i loro garzoni per i fabbisogni della campagna).

L’altro corteo più contenuto, quello del partito democratico, partiva dalla parte opposta composto: da impiegati, professionisti e praticanti religiosi con le bandiere bianche marchiate dallo stemma dello scudo crociato, meno affollato dell’altro ma più ricco di mezzi; qualche trattore, molti carri con sopra le donne che lanciavano i petali di rose bianche; cavalli con criniere intrecciate ricoperti con mantelli, preparati quasi a partecipare a vecchi rodei medioevali, essi scalpitavano storditi dal canto di “ oh bianco fiore simbolo d’amore” oppure dagli applausi di ogni battuta pronunciata al microfono da qualche esponente del partito.

Il tutto si svolgeva con civiltà, ordine e compostezza nel pieno rispetto reciproco. I cortei si scioglievano dopo i comizi tenuti dai loro rappresentanti politici e sindacali che fissavano l’appuntamento nel pomeriggio per la scampagnata nelle due località diverse.  I luoghi prefissati, in aperta campagna, erano come invasi da formiche colorate che prendevano d’assalto: frittate, formaggi, lampascioni al forno, salsicce, taralli e ciambelle, tutti prodotti fatti in casa, mentre il vinello aspro nostrano, posto nei fiaschi, veniva sorseggiato e il recipiente passava di mano in mano; quel liquido alimentava ancor di più lo sfogo libero sprigionando battute, risate e gesti provocatori nei confronti delle maestranze e padroni.

Per l’occasione si organizzavano diverse attività agonistiche, dove i protagonisti erano gli stessi manifestanti come: tiro alla fune, corsa nei sacchi, la cuccagna, quest’ultima prova consisteva nel fissare un palo robusto alto di circa quattro metri, reso viscido dal grasso ed in cima venivano appesi: formaggio, prosciutto, fiasco di vino e capretto o agnello legati alle quattro zampe che belavano per tutto il corso della manifestazione, sotto veniva legato lo stendardo rosso per il partito comunista e lo stendardo bianco per il partito democratico. I partecipanti che toccavano lo stendardo per prima portavano a casa i prodotti. I vincitori erano sempre i ragazzi poveri, bramosi di impossessarsi dei prodotti riscattando l’astinenza della fame patita nel periodo lungo e freddo dell’inverno. Utilizzavano una tecnica infallibile oltre ai muscoli delle braccia e alla presa delle gambe, si sporcavano gli abiti di ceneri e di terra per assorbire il grasso e scivolare meno possibile.

La corsa dei cavalli e degli asini era lo spettacolo più divertente, gli animali non sempre ubbidivano al proprio fantino, si fermavano di colpo disarcionandolo oppure prendevano direzioni diverse ragliando spaventati. Per l’occasione si organizzava la gara ciclistica con la partecipazione di molti corridori di regioni limitrofi e la statale 89 faceva da vera trincea ai manifestanti dei due partiti. Prima dell’arrivo dei corridori l’unica macchina, una balilla con dentro il direttore di gara che con il megafono dettagliava l’andamento della corsa.

Quando si annunciava la fuga di qualche corridore nostrano, un unico boato di gioia s’innalzava nei pressi dell’arrivo la folla si ammucchiava velocemente lasciando pochissimo spazio al passaggio della macchina. I nostri atleti si allenavano dopo aver sistemato l’orto, unica palestra, la zappa altro attrezzo; allenarsi in bici, per loro era pieno divertimento; quando qualcuno chiedeva notizie sulla loro alimentazione rispondevano: “pane, scorcia e mollica”.

Spesso per partecipare alle gare in altri paesi, partivano in bici alla mattina presto, magari vincevano e poi facevano ritorno sempre in bici. Questi personaggi erano amati da tutti per il loro spirito di sacrificio e per la dote della modestia che possedevano. Quando si verificava nell’occasione una vittoria nostrana sprigionava la gioia di tutti i presenti; abbracci e brindisi annientavano completamente la rivalità; il luogo improvvisamente si trasformava in un unico colore “bianco e rosso”. La vittoria esaltava il valore umano accampato in ogni cittadino Garganico lo stimolo della caparbia riuscita, il riscatto della vittoria sociale, molti di loro erano consapevoli di abbandonare la terra natia e si preparavano ad affrontare ostacoli e rivali che avrebbero incontrato lungo le strade del mondo.

Attualmente il 1° Maggio si svolge in modo diverso, la piazza della Capitale è l’unico luogo per la scampagnata dove i lavoratori arrivano da ogni parte d’Italia stremati dai lunghi viaggi trascorsi nei pullman o nei treni messi a disposizione dai rappresentanti politici e sindacali per ascoltare i loro comizi e per assistere con suono assordante la musica del concerto rock. La manifestazione Garganica di quel tempo era sentita da tutta la popolazione, era più viva, era più bella. Agli organizzatori che con risparmi e il tempo libero dei cittadini, riuscivano ad organizzare manifestazioni senza incidenti; alle le donne che sono uscite allo scoperto mettendo da parte la riservatezza assai osservata e rispettata in quei tempi ma hanno accompagnato, senza vergogna, mariti e figli a gridare ‘’Libertà è Partecipazione; a quei ragazzi temperati da spirito di sacrificio che si sono riscattati raggiungendo poi traguardi ambiti in Italia e nel mondo; ai tanti protagonisti sportivi nostrani passati nel dimenticatoio; a coloro che hanno sfilato per le strade con entusiasmo pacifico e che hanno onorato e arricchito “quel dì di festa”, nonostante la cruda reale povertà; a Tutti, ancora a Tutti il meritato applauso.

Antonio Monte