Home Blog Pagina 829

EDITORIALE DELLA DOMENICA. FESTA PATRONALE, HA VINTO IL BUON SENSO

La festa dei santi patroni di San Nicandro si farà. Non si sapeva di chi sarebbe stata l’organizzazione, se del Comitato Feste o della Pro Loco, ma l’evento si svolgerà regolarmente a metà giugno prossimo in quanto, sembra certo, che le due associazioni hanno deciso di ripetere l’esperienza di due anni fa e quindi di programmarla insieme. Ha prevalso il buon senso non solo delle due compagini associative, ma soprattutto del sindaco e dell’amministrazione comunale che, fino all’ultimo, ha sempre cercato l’unità. La riprova di questo atteggiamento è che non ha mai forzato la mano per l’assegnazione, convinto che il buon senso sarebbe stato l’elemento vincente. Infatti, anche se con qualche ritardo, finalmente si è trovata la strada per un impegno comune che si presume potrà essere il valore aggiunto per una manifestazione che, sicuramente, sarà comunque da ricordare.

Il risultato raggiunto farà senz’altro piacere ai sannicandresi per un duplice motivo: il primo perché l’unione di due esperienze associative non può che essere vincente, il secondo perché non ha vinto nessuna individualità ma il concetto del bene comune messo sopra ogni cosa al di là di divergenze che pur sempre sono presenti. Un metodo che dovrebbe essere la normalità nel settore dell’associazionismo in quanto non esiste un volontariato migliore di un altro e, quindi, nessuno può ergersi migliore di altri perché il volontariato è l’offerta di se stessi per uno scopo sociale. Se è questo, non ci devono essere barriere ma, come dice Papa Francesco, solo ponti per unire e non muri per disgregare. Si immagini per un istante se la realtà associativa di San Nicandro fosse organizzata in un circuito di manifestazioni, di eventi, di incontri! Sarebbe un continuo fermento culturale che investirebbe giovani e meno giovani ed una vivacità cittadina per fermare il torpore di un territorio. Ci vuole solo buon senso e quello che può sembrare impossibile potrebbe essere a portata di mano.

Il Direttore

LE METEORITI CADUTE SUL GARGANO

«Addi 4 settembre dell’anno 1669, essendo un giorno molto sereno, se vide circa l’hore quindici da molte persone, che stavano nella campagna, una palla molto grande infocata, venendo dalla parte del bosco; discese per drittura di sopra la costella et andava grandemente vociferando per l’aria, di maniera tale che molti alla vista ne cascarono in terra quasi morti; et ultimamente andò a cascare in mare, dove fece tre colpi a modo di cannonata, apri in giro di mezza luna , facendo una gran fomata et spari alla vista. Fu segno molto evidente detta mezza luna, all’infortunio che di breve soprastava al cristianesimo et principalemente alla serenissima repubblica di Venetia et demostrò dominio ampliativo della comune inimica ottomana luna. Mentre a di 17 del sopradetto mese et anno se rese in potere del gran turco la notabilissima città di Candia capo del regno di Creta al che ne venne il totale domnio di detto regno». [Fonte: Pisani G., Cronica e memorie di Vieste dall’anno 1664 all’anno 1700].

Ancora un’altra testimonianza, questa volta dall’archivio parrocchiale della Chiesa Collegiata di San Marco in Lamis, ci narra di un avvistamento di un oggetto infuocato nel comune delle fracchie. L’anno è differente per cui non può essere lo stesso oggetto celeste. 19 Gennaio 1780: «Qui comparve a 3 ore dalla notte, una Pianeta Focoso, che si posa sulla terra tutta in grandissimo timore e tremore, che tutti cercavano Confessione, talmenteché si fermarono tutte le campane di questa terra e se ne uscirono tutti. La gente fuori, gridavano pietà, e misericordia e confessione. Lettura arciprete pregare Iddio per me, che la se sarò degno pregherò per voi: Leonardo Antonio Arciprete De Carolis». A quel tempo avvenimenti inspiegabili come eclissi, terremoti e avvistamenti di oggetti nel cielo venivano visti come segni profetici o della volontà di Dio. Nel primo caso, alla forma del vapore causato dal meteorite caduto in mare, venne data un’interpretazione della forma di mezza luna, uno dei simboli dell’Islam e ciò fu visto come un presagio della disfatta del cristianesimo a favore della religione di Allah. Nel secondo caso, con ogni probabilità, la gente pensò all’arrivo di un’apocalisse e chiese perdono dei propri peccati. In caso di altri fenomeni naturali come i terremoti, secondo la credenza popolare causati dalla battaglia tra San Michele e il diavolo nelle profonde cavità del Gargano, si recitavano preghiere invocando l’Arcangelo con la spada per scongiurare la distruzione. C’è ancora tanto da riscoprire sulla storia del Gargano. Cercare con curiosità, studiare, leggere, confrontare…

Ludovico Centola www.lavalledeglieremi.it

Domenico Sergio Antonacci www.amaraterra.com

PER IL 2016 SI PREVEDE UN’ESTATE CALDISSIMA

Il modello del Centro Europeo per l’ennesima volta non lascia adito a dubbi. L’estate 2016 vedrà temperature sopra la media del periodo di circa 1-2 gradi su tutta Italia, con l’incubo siccità dietro l’angolo. L’estate 2016 vedrà infatti la presenza di frequenti ondate di caldo africano, col ritorno in grande stile del potente Caronte, Cerbero e Minosse. E’ il quadro tracciato dagli esperti del sito ilmeteo24ore.it. Tutta la Penisola al caldo fino a fine agosto con temperature sopra la norma di 1-2 gradi, inizieranno a calare verso fine agosto e a settembre, ma mantenendosi sempre sopra la media. I mesi estivi in fatto di precipitazioni scarseggeranno di piogge. La tendenza mostrata dal centro europeo vede piogge meno frequenti del previsto, quindi con un maggior rischio di periodi di siccità, anche accentuata al Sud.

Naturalmente – precisano gli esperti del portale – quando si parla di previsioni stagionali si guarda subito alla distanza temporale. Quella proposta è solamente una tendenza, quindi non una certezza.

OPPORTUNITA’ PER SAN NICANDRO, C’E’ IL PIANO REGIONALE DI CENSIMENTO DELL’AMIANTO

E’ una occasione da prendere al volo per il comune di San Nicandro. In data 27 aprile 2016 è stato pubblicato sul portale ambientale della Regione Puglia, nella Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifica, il Piano Amianto approvato con D.G.R. n. 908 del 6 maggio 2015, BURP n. 10 del 2 febbraio 2016. Dalla data di pubblicazione decorrono i 180 giorni per adempiere agli obblighi di comunicazione a carico dei possessori di manufatti in amianto, sia in matrice friabile che compatta, adempimento necessario per completare il censimento dell’amianto presente sul territorio pugliese. La comunicazione dovrà avvenire esclusivamente in modalità on-line, collegandosi al portale ambientale, Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifica, pagina ‘Piano Amianto’, e cliccando il link “scheda autonotifica” dove, previa registrazione, sarà possibile compilare il modello, eventualmente avvalendosi del supporto delle Amministrazioni Comunali.

Si vuole ricordare che la giunta regionale ha approvato lo scorso anno il Piano Regionale dell’amianto. Il censimento obbligatorio, avviene on line previo accreditamento e compilazione della “scheda autonotifica”. Il Piano si pone l’obiettivo di dare risposte concrete e definitive al problema dell’amianto in Puglia, ottemperando, altresì, agli obblighi posti dalla normativa nazionale. Il Piano intende capitalizzare le attività di mappatura dei tetti di amianto realizzate in Puglia nel 2005, avviando una decisa campagna tesa alla bonifica degli ambienti di vita e di lavoro realizzata alla eliminazione e riduzione della esposizione a tale sostanza.

NOMINE NELLE ASP DI PUGLIA. IL M5S: “SPARTIZIONI DA MANUALE CENCELLI”

Con legge regionale 15/2004, “Riforma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche dei servizi alle persone” il governo Vendola aprì la strada alla nomina politica dei Presidenti, Commissari e Consigli di Amministrazione nelle aziende pubbliche dei servizi alle persone. “In queste ore, a seguito di una delibera di giunta del 19 Aprile 2016, si sta procedendo a nominare i presidenti dei nuovi consigli di amministrazione: Casa del Sacro Cuore, Casa di Riposo Gesù e Maria di Vieste, e a Lucera, sono solo alcune delle strutture nelle quali sono stati nominati dei componenti da questa giunta regionale”, in merito si esprime il M5S. “Al netto delle persone e delle professionalità, non mi presterò come fanno molti in queste ore, a rendere i miei plausi o complimenti ai neo nominati dal presidente della Giunta alla guida delle Asp di Puglia, di cui per altro chiedo da settimane di conoscere esattamente nome e destinazione, e di cui solo oggi ho ricevuto la delibera che assegna alcuni presidenti in altrettante strutture, neanche tutte, ma il problema per me è profondamente politico”.
“Pensare  – continua il M5S – che in questa regione solo se si ha un peso politico elettorale e di amicizia si riesca ad ottenere un incarico, è un tipo di politica che non approvo e che non sposa assolutamente il Movimento Cinque Stelle: quella del ‘Manuale Cencelli’, per cui vi è una mera logica di spartizione in assenza di meritocrazia”.

“Il Presidente della Regione Puglia come Renzi, arricchisce prima la sua corte fatta di cortigiani ed approfittatori, per concedere poi regalie e nomine – evidenziano i pentastellati – per noi che come ricorderete, dal Presidente della Giunta abbiamo rifiutato un assessorato e con orgoglio restiamo fermi ai principi del Movimento Cinque Stelle, la politica di del Presidente della Regione, con il quale non avremo mai a che fare, sarà punita agli occhi degli elettori che non ne possono più di queste spartizioni degne della peggiore politica ed ex democrazia cristiana. Buon lavoro ai nuovi presidenti, componenti dei consigli di amministrazioni e revisori, come Movimento Cinque Stelle vigileremo con fermezza sui soldi e sulla gestione di queste Asp; non vi lasceremo soli”.

IL PARCO CAMMINA CON I RAGAZZI LUNGO I SENTIERI DELLA FEDE

La Via Sacra tra archeologia ed arte contemporanea che va dagli ‪Ipogei Capparelli di Manfredonia alla basilica di ‪Santa Maria di Siponto.E’ questo l’itinerario che ha dato il via all’edizione 2016 del progetto di educazione ambientale “ParcoGiochi”, ideato e finanziato dal ‪Parco Nazionale del Gargano che quest’anno ha scelto i temi della transumanza e dei sentieri di fede.

ParcoGiochi coinvolge le quinte classi delle scuole elementari e le prime delle scuole medie, dei Comuni che rientrano in area Parco. Gli itinerari del progetto prevedono anche visite guidate lungo la via sacra che porta all’Abbazia e agli eremi di Pulsano, nella grotta di San Michele e al “Museo del Territorio e della cultura lagunare” di Cagnano Varano. In programma anche escursioni naturalistiche al Pantano di Sant’Egidio e al laghetto della Foresta Umbra.

Per la chiusura dell’edizione 2016 di ParcoGiochi -come di consueto- il Parco del Gargano porterà i ragazzi tra le straordinarie bellezze naturalistiche, paesaggistiche e storiche dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti.

NO TASSE UNIVERSITA’ PER REDDITI BASSI MA…

Civco93 anticipa la proposta al vaglio del governo sul pagamento delle tasse universitarie e delle rette per la frequenza dei corsi. Le dovranno pagare tutti ad eccezione degli studenti il cui reddito familiare ai fini Isee sia al di sotto dei 15 mila euro. C’è però una condizione per ottenere questo beneficio e cioè che si dovrà superare un certo numero di esami (da quantificare). Questa la proposta che è condizionata dalle risorse che il governo intende investire per bilanciare il mancato introito delle tasse. Potrebbe essere una buona proposta ma la contropartita da parte degli studi è aver superare per ogni anno di corso un numero ancora da stabilire di esami oppure i crediti formativi accumulati. E per le matricole? Per queste ultimo il pagamento delle tasse dovrebbe essere sospesa fino al termine del primo anno del corso di laurea.

ANTICHI MESTIERI, IL COMPRATORE DI CAPELLI (U’ CAP’LLAR)

Un mestiere, ormai completamente scomparso, è il compratore di capelli, u’ cap’llar. Era un ambulante che circolava per le vie e i vicoli della città, attirando l’attenzione delle donne le quali gli affidavano, messi in un sacchettino o in una calza (normalmente appeso dietro la porta d’ingresso del sottano), i capelli che erano caduti dopo essersi pettinate e averli raccolti con cura. Il capellaio li esaminava e li prendeva dopo essersi assicurato che non contenessero pidocchi o loro uova, dando in cambio oggetti che portava nel suo carretto: piccoli oggetti di plastica, tinozze, vaschette, secchi, pettini, forbici, aghi, gancetti di metallo, oppure bambole, rocchetti di filo per cucire, bottini, etc.  A volte sull’oggetto che si dava in cambio c’era un lungo discutere tra la donna e il compratore. Il valore dei capelli naturalmente aumentava notevolmente quando le donne consegnavano capelli lunghi o trecce intere. I capelli venivano poi venduti a commercianti che, dopo averli puliti e selezionati, a loro volta li vendevano a ditte che producevano parrucche per uomini e donne.

A SAN SEVERO IL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE DELL’UNIFG

Decentramento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche del Dipartimento di Medicina dell’Università di Foggia. Infatti lunedì prossimo, 9 maggio, verrà siglato l’accordo di programma tra l’università e il comune di San Severo. Una opportunità per i tanti giovani di San Severo e di altri paesi vicini e garganici i quali non dovranno più sopportare costi per chi studia fuori sede. Ma è anche una opportunità per la citta di San Severo a livello di crescita culturale.

ERRORE DELLA BANCA, UNA STUDENTESSA SI RITROVA 3MILIONI DI EURO, MA…

In quattro anni ha speso “solo” un terzo degli oltre 4 milioni e mezzo di dollari australiani, circa 3 milioni di euro, che si era trovata misteriosamente sul conto per un errore della banca. La favola, poi, è finita così come lo shopping selvaggio. La studentessa di ingegneria chimica di 21 anni, Christiane Jiaxin Lee, riporta il giornale australiano The Advertiser, si è trovata di fronte la polizia che l’ha arrestata all’aeroporto di Sydney, mentre stava cercando di imbarcarsi per andare dai genitori in Malaysia. “Perché non ho avvertito l’istituto di credito dell’errore? Mi sono dimenticata”, si è giustificata la giovane con gli agenti che pare avesse dissipato gran parte del denaro in borse di lusso e abbigliamento firmato.

Fate quindi attenzione all’estratto conto della vostra banca.

LE RESPONSABILITA’ DEI SINDACI SULLA MANUTENZIONE DELLE STRADE, SI RISCHIA IL PENALE

Il grido di allarme arriva dai Monti Dauni, non a caso una delle zone con le strade in maggior stato di degrado. Con l’entrata in vigore della nuova legge sull’omicidio stradale, a poter essere accusati del reato sono anche gli enti proprietari – e dunque anche i Comuni – che non provvedono, secondo quanto previsto dal Codice della Strada, alla corretta manutenzione, gestione e pulizia delle vie di comunicazione. Come fare, però, se “nelle casse comunali non c’è un euro per colpa principalmente dei tagli dei trasferimenti statali?”.  A scriverlo è il battagliero primo cittadino Gianfilippo Mignogna che insieme al sindaco di Castelnuovo della Daunia, Guerino De Luca, ha approfondito la circolare del Ministero dell’Interno inviata alle Prefetture e alle Questure. Il documento precisa che “il reato ricorre anche se il responsabile non è un conducente di veicolo. Infatti, le norme del Codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli”. Insomma, c’entrano i Comuni inadempienti nella cura delle arterie stradali.

“Nulla da eccepire – precisa Mignogna –, le cause di un incidente mortale, alle volte, possono essere anche dovute alla strada sconnessa, alle buche, all’assenza di guard-rail, alla scarsa o inesatta segnaletica, oppure ad errori di progettazione o di costruzione delle strade. Ma sono le conseguenze a rischiare di essere aberranti. Legge alla mano – commenta il primo cittadino biccarese – per evitare incriminazioni penali, tutti i soggetti investiti dall’obbligo di manutenere le strade dovrebbero intensificare lavori, interventi e riparazioni. Anche perché, nella dinamica processuale, nel gioco di legali e periti, in un attimo si potrebbe passare dalla responsabilità del conducente incauto, ubriaco o distratto a quella, quantomeno concorrente, del povero (in tutti i sensi) sindaco di turno”.

Se si passa al lato pratico, tuttavia, sorgono problemi. Le casse dei piccoli Comuni sono notoriamente esangui ed è per questo che Mignogna bolla come “demagogiche” le nuove norme attacca direttamente parlamentari e governo: “È stato considerato che le Amministrazioni comunali non hanno un euro per colpa, principalmente, dei tagli dei trasferimenti statali? Qualcuno ha ricordato ai legislatori seduti sulle loro comodissime poltrone rosse che le strade non si riparano senza soldi in bilancio? Possibile che i Sindaci debbano essere trattati come i più fessi della Repubblica e le Amministrazioni locali come una discarica istituzionale su cui riversare tutte le questioni più scomode? Ovviamente non ho nessuna pretesa di ottenere risposte. Da Sindaco impossibilitato a sistemare tutte le strade del mio territorio mi dichiaro sin da ora colpevole. Ma, tenete presente che ho un complice illustre. Si chiama Matteo”.

Michele Gramazio

QUALI SONO GLI OSPEDALI MIGLIORI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA?

Nelle cure delle malattie, molto spesso non si sa a quale ospedale rivolgersi. Si cerca l’eccellenza ma non sempre si conoscono bene le strutture ospedaliere e i loro singoli reparti. Ecco una mappa della provincia di Foggia dove rivolgersi per alcune patologie. I dati sono stati rilevati dal portale www.doveecomemicuro.it . Tali dati, desunti da varie banche dati: Ministero della Salute, Istat, Sportello Cancro, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Atlante Sanitario ERA WEB) possono fornire delle indicazioni ai cittadini. Per chi volesse estendere le ricerche su altre tipologie, basta andare sul sito suddetto e trovare quello che cerca.

Per quanto riguardo i reparti di maternità e, quindi, il parto due sono i centri d’ eccellenza: Casa Sollievo della Sofferenza e gli Ospedali riuniti di Foggia. Ad un livello inferiore, gli ospedali di Cerignola e San Severo.

Per i tumori al colon, al fegato e alla prostata le eccellenze sono sempre Casa Sollievo e Policlinico di Foggia

L’angioplastica coronarica e il trattamento dell’infarto del miocardo è sicura agli Ospedali Riuniti e a Casa Sollievo. Ma anche il “Masselli Mascia” di San Severo ha valori sulla media delle altre strutture ospedaliere italiane.

Per il trattamento delle vene varicose Casa Sollievo raggiunge performance notevoli come anche la “Brodetti” e le cliniche Telesforo. Nella media nazionale gli ospedali di San Severo e Manfredonia. Sotto gli standard l’ospedale di Cerignola e l’Ospedali Riuniti di Foggia.

Per le patologie del ginocchio al top Casa Sollievo e le case di cura Villa Serena e Nuova San Francesco. Non bene gli ospedali di Foggia, Manfredonia e San Severo.

IN CALO LE AZIENDA ARTIGIANE IN PUGLIA

In calo le aziende artigiane in Puglia. Ce ne sono 70.759 (contro le 71.867 dell’anno precedente). Se ne sono «perse» 1.108, pari ad una flessione dell’1,5 per cento. È quanto emerge da un’indagine sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborato dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere. Il saldo negativo è dovuto principalmente alla chiusura di 554 ditte di costruzioni (da 24.676 a 24.122), pari ad un tasso del 2,2 per cento. Il comparto edile rappresenta il 34,1 per cento della totalità delle imprese artigiane. In calo anche l’andamento delle attività manifatturiere (-370 unità, da 16.832 a 16.462). Rappresentano il 23,3 per cento dello stock complessivo. Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio, pari al 9,1 per cento del totale, che comprende, per la maggior parte, aziende erogatrici di servizi alle persone ed alle imprese (-126 aziende, da 6.593 a 6.467); il settore dei trasporti, pari al 5,4 per cento delle aziende artigiane, registra la perdita di 61 imprese (da 3.902 a 3.841); i servizi di alloggio e di ristorazione, pari al 4,4 per cento del totale delle imprese, ha subìto una flessione di 33 unità (da 3.125 a 3.092). Crescono del 2,4 per cento, in controtendenza alle altre attività, le agenzie di viaggio e noleggio, con un incremento di 38 società (erano 1.588, oggi sono 1.626) e gli altri servizi alla persona (di 39 unità, da 12.068 a 12.107).

Analisi nelle province pugliesi

Bari. Rappresenta il 40,8 per cento delle imprese artigiane in Puglia (28.881 su 70.759). Da un anno all’altro si sono perse 485 aziende, pari all’1,7 per cento in meno.

Brindisi. Rappresenta il 10 per cento delle aziende artigiane (7.085 su 70.759) e ha «smarrito» 111 unità, pari ad un tasso negativo dell’1,5 per cento.

Foggia. Rappresenta il 13,3 per cento delle imprese artigiane (9.445 su 70.759). Ne sono scomparse 178 (-1,8 per cento).

Lecce. Rappresenta il 25,2 per cento delle aziende artigiane (18.847 su 70.759). E’ diminuito di 338 unità (-1,9 per cento).

Taranto. Rappresenta il 10,6 per cento delle imprese artigiane (7.501 su 70.759). Perse 4 unità, pari ad un tasso negativo dello 0,1 per cento.

ABUSI E DISCARICA IN LOCALITA’ “CALA DEL PRINCIPE”

Sulla base di sospetti suscitati dall’osservazione e dalla comparazione delle ortofoto disponibili sulla piattaforma informatica del Sistema Informativo della Montagna (S.I.M.), il Personale del Comando Stazione parco di Sannicandro Garganico, con un apposito e mirato sopralluogo, ha rilevato, all’interno di un villaggio turistico in località “Rimettituro-Torre Mileto” (Cala del Principe) la presenza abusiva di un fabbricato e di una discarica di rifiuti, che si andava espandendo nel tempo a discapito della vegetazione a macchia mediterranea. Il gestore della struttura turistica, in completa assenza di qualsivoglia autorizzazione, è stato denunciato a piede libero e le cose oggetto di reato, sottoposte a sequestro penale. Evidente l’utilità dei moderni strumenti informatici che, oculatamente utilizzati, permettono di aumentare capacità ed efficacia nel controllo del territorio,  particolarmente necessario nelle aree protette e sensibili quale quella del parco.

L’AFFONDAMENTO DELLA “POMA SANTA MARIA” A TORRE MILETO

Il ricordo di una vicenda accaduta nel 1607 sulle coste del Gargano Nord, in seguito all’affondamento, nei pressi di torre Mileto, di una nave denominata Poma Santa Maria. Le fonti documentarie, da cui si evince la storia del saccheggio avvenuto nel lido di Santo Nicandro, sono state pubblicate da Antonio Russo nel volume Poma Santa Maria un naufragio del 1607 a Torre Mileto, per i tipi del Rosone, con un’interessante introduzione di Filippo Fiorentino. La Poma era una marsiliana, un veliero mercantile di modeste proporzioni, che percorreva le vie marine dell’Adriatico, allora denominato Golfo di Venezia, trasportando merci da Corfù alla Serenissima. Fra le merci imbarcate e disperse dopo il naufragio sulla costa antistante torre Mileto e torre Calarossa, oltre a generi di prima necessità come l’olio d’oliva e la farina, c’erano anche articoli di lusso come un grosso quantitativo di 1400 di pelli di montone che non risultavano caricate sulla marsiliana. Non risultavano imbarcati 12 cannoni e un numero imprecisato di archibugi. Un vero e proprio arsenale di armi, merce scottante che non figurava nella lista perché di contrabbando. A differenza delle autorità inglesi, che non si sono preoccupate di recuperare il contenuto dei container, le merci razziate a Torre Mileto vennero prontamente recuperate dal commissario al contrabbando don Rodrigo di Salazar. Ben 80 persone, che avevano fatto la parte del leone nel saccheggio delle merci arenate, vennero arrestate, e costrette a consegnare la merce. L’obiettivo del recupero delle merci, prelevate dagli abitanti di San Nicandro, Rodi, Cagnano, Ischitella, Carpino e Peschici, e poi vendute per ricavare fondi da versare al Tesoro del Vicereame, venne tenacemente perseguito dalle autorità spagnole, in particolare dal suddetto don Rodrigo, che fece incarcerare tutti coloro che avevano sottratto parte del carico naufragato. Egli rischiò addirittura il conflitto di competenze con le autorità locali che invece volevano assicurare il diritto di prelazione agli abitanti dell’Università. Sostenne caparbiamente le ragioni del proprio ufficio in rapporto a questo carico di merci della Poma Santa Maria.

Per le popolazioni del Gargano, l’affondamento sottocosta di un bastimento carico di merci rappresentava un evento provvidenziale, visto che nessuno aveva avanzato diritti legittimi, nemmeno Simon Batacchio, il “patron” della barca che, conscio delle sanzioni cui sarebbe incorso a causa della merce scottante, imbarcata clandestinamente a Corfù, aveva raggiunto subito Venezia, abbandonando il relitto al suo destino. Di qui il riversarsi della popolazione di tutti i centri del Gargano sulla spiaggia di Torre Mileto, per recuperare il materiale spiaggiato ritenuto proprietà nullius, cioè di nessuno. Il disagio vissuto dalle classi povere del Promontorio in quel periodo era molto forte. La dominazione spagnola, che si esercitava esosamente attraverso il potere dei Viceré, aveva generato malcontento a causa di ruberie e imposte che prelevavano gran parte del reddito. Al clima di forte indigenza si aggiunse il pericolo di attacchi continui dal mare. Una sequenza di edifici fortificati supportava la difesa costiera contro le continue razzie di cui si rendevano protagonisti corsari e pirati che militavano sotto le bandiere dell’Islam, ma anche predatori illirici che avevano le loro basi logistiche sulle coste albanesi. Nel 1606 Durazzo venne messa a ferro e fuoco dalle galee e dalle truppe inviate del viceré Alonso Pimentel de Herrera, conte di Bonavente, ma ciò non servì a scongiurare il pericolo delle razzie turchesche che, fortissimo nel Seicento, perdurò anche nel secolo successivo.

L’interesse del prof. Antonio Russo per la Poma Santa Maria è nato dopo che un gruppo di sub dei carabinieri di Taranto nel 1975 riportò a riva tre grossi cannoni, avvistati nelle acque antistanti la torre di vedetta e segnalati alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Probabilmente un’ulteriore immersione potrebbe portare alla luce altri 8 cannoni e gli archibugi ancora sommersi nel fondo della marsiliana.

Ma cosa fu recuperato nel relitto della marsiliana dai sommozzatori giunti da Peschici nel 1607, e che pretesero di essere compensati con un terzo del materiale riportato in superficie? Una balla di 1400 pelli, riconciate dagli artigiani di Peschici e Rodi per essere rivendute; quaranta cardovane (?); un’ancora; una gomena, i documenti di trasporto; un tabarro (cioè una cappa) di panno; dodici staia di farina rotti; alcune schiavine pelose (mantelli a ruota di pelliccia); uno staio d’olio; due cannoni (di cui si sono perdute le tracce). Oggi, dopo varie peripezie e traslochi tra Palazzo Zaccagnino, il piazzale antistante il deposito della nettezza urbana e Palazzo Fioritto, i tre cannoni del XVII secolo, parte del carico trasportato dalla Poma Santa Maria affondata nelle acque di Torre Mileto il 24 marzo 1607, e ripescati nel 1975, sono stati postati nel piazzale antistante Torre Mileto. La Torre, restaurata due anni fa dal Parco del Gargano e dal Comune di san Nicandro, è ancora in attesa di un’adeguata valorizzazione. Le torri che, dalla fine del Cinquecento, difesero le coste di Capitanata, hanno subito la medesima sorte: alcune restaurate, altre sgarrupate (come Calarossa e Sfinale), sono tutte “regolarmente chiuse” alla pubblica fruizione.

Teresa Maria Rauzino

Il presente saggio è stato pubblicato sul quotidiano «L’Attacco» del 15 febbraio 2007.

PENSIONATI SAN NICANDRO, IN ARRIVO LE BUSTE ARANCIONI DELL’INPS

Sono in arrivo le prime buste arancioni contenenti l’estratto conto contributivo e la simulazione dell’importo della pensione futura alla quale si ha diritto sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro. L’operazione punta ad aumentare la consapevolezza del proprio futuro previdenziale di 7 milioni di italiani, quelli che non hanno ancora attivato i codici personali per accedere al simulatore della pensione futura già disponibile dall’anno scorso sul sito dell’Inps.

L’Inps comunica la prima data utile per accedere alla pensione di vecchiaia, una stima dell’ultima retribuzione o reddito lordi e l’importo del primo assegno pensionistico, nonché il tasso di sostituzione, cioè il rapporto tra l’importo dell’ultima retribuzione e il primo assegno. Il tutto con valori del 2016, in modo da dare un’idea più immediata di quanto succederà in futuro. Tutte queste informazioni hanno valore indicativo, in quanto le regole di accesso al pensionamento potranno cambiare in futuro, così come non si può prevedere l’andamento della carriera lavorativa, nonché dell’economia italiana, a cui è agganciata la rivalutazione dei montanti contributivi accantonati dai lavoratori e il costo della vita.

La validità della simulazione risente dei parametri utilizzati, sia a livello macroeconomico, sia per quelli riguardanti la vita del lavoratore. Sul primo fronte si è ipotizzata una variazione annuale del prodotto interno lordo (a cui è agganciata la rivalutazione del montante contributivo) dell’1,5 per cento. Stesso valore è stato utilizzato per calcolare le retribuzione e quindi i contributi futuri, senza peraltro tener conto di eventuali periodi di inattività. Quanto ai requisiti anagrafici e contributivi per accedere alla pensione, sono stati adottati quelli previsti dalle norme in vigore oggi.

Come si compone. Si tratta di quattro pagine, la prima delle quali contiene una previsione della pensione futura: data di pensionamento; importo mensile lordo; stima dell’ultima retribuzione lorda o del reddito percepito; tasso di sostituzione (percentuale dell’importo della pensione lorda rispetto all’ultima retribuzione sempre lorda).

La seconda pagina contiene l’estratto conto dei contributi versati e poi accreditati dall’Inps, distinti per: tipo contributo; tipologia del lavoro; periodo dei contributi; quelli utili per la pensione e il relativo reddito o retribuzione; nomi delle aziende presso cui si è prestata l’attività lavorativa.

La terza pagina riguarda la simulazione della contribuzione futura stimata dall’Inps in base al profilo lavorativo del contribuente. Una simulazione che rappresenta una semplice indicazione e che naturalmente non tiene conto di eventuali benefici di legge o di altre contribuzioni che permettano di anticipare la data di pensionamento o portino ad un importo della pensione più basso rispetto a quello stimato.

La quarta pagina contiene: un invito dell’Inps a segnalare eventuali errori presenti nell’estratto conto; alcune informazioni per l’accesso al servizio di simulazione online; informazioni su come ottenere il PIN ordinario.

Il simulatore online “la mia pensione” disponibile sul sito dell’Inps (http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=10372) consente, invece, di modificare alcuni parametri, quali l’evoluzione della retribuzione nel corso del tempo, la data di pensionamento, il tasso di crescita dell’economia e ottenere i relativi risultati sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

EMERGENZA CINGHIALI IN PUGLIA, PRONTO REGOLAMENTO…DA APPROVARE

Nel settembre 2015, a seguito di una esplicita richiesta sull’emergenza cinghiali, l’assessore regionale Leonardo Di Gioia provvedeva immediatamente a convocare il Comitato tecnico Faunistico Regionale in seduta pubblica per un’audizione dei diversi soggetti interessati alla problematica. Dopo l’incontro l’assessore Di Gioia facendo proprio il mio invito istituiva un gruppo tecnico. In una nota il consigliere regionale e componente del Comitato faunistico venatorio del Consiglio regionale, Gianni Stea, ricostruisce la questione, al momento irrisolta delle problematiche connesse alla presenza di branchi di cinghiali, con danni agli ecosistemi agro-forestali e, soprattutto seri rischi per l’incolumità delle persone.
Il gruppo tecnico proponeva la stesura di apposito Regolamento per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo  del cinghiale  che contemperasse le diverse forme di caccia al fine di contenerne la diffusione. Il documento intende promuovere un’attenta programmazione mediante la redazione del Piano di Gestione della specie su scala provinciale che vede la suddivisione del territorio in Distretti di caccia, la redazione del Piano di prevenzione dei danni alle coltivazioni agro-forestali, gli interventi gestionali, la valutazione della loro efficacia, il monitoraggio corretto dei danni e la stima dell’andamento demografico delle popolazioni di cinghiale ed un  commisurato Piano di prelievo, nonché l’importantissimo monitoraggio sanitario delle carni di cinghiale mediante il controllo dei capi abbattuti in appositi centri.

Tra le tecniche di prelievo del cinghiale vi è la Braccata, la Girata da praticarsi nelle aree vocate alla specie, la Caccia di Selezione da praticarsi nelle aree problematiche e nelle aree non vocate, volta a contenere i danni e l’espansione della specie. Sono anche contemplate le modalità per eseguire gli interventi di controllo. Fondamentale è la formazione dei soggetti che svolgono le diverse forme di caccia e controllo soprattutto nell’ottica di migliorare la sicurezza nello svolgimento delle azioni di caccia.
Ora si chiede che il regolamento possa essere recepito nell’interesse dell’ambiente e in un’ottica di corretta ed innovativa gestione delle risorse faunistiche.

LESINA 9-10 MAGGIO 2016, COPPA EUROPEA PIZZA DI QUALITA’ 2016 “PIZZA EUROPEAN CUP”

Importante manifestazione a Lesina il 9 e 10 maggio con la Coppa Europea della Pizza di qualità 2016.

Batteria di gara: Margherita DOC – Focaccia – Calzone DOC – Pizza fritta – Pizza Dessert – Innovativa – Sapori del Sud – Mare Blu – Fantasia Locale – No Glutine – Pizza in pala – Emergenti – Spaghetto d’Oro – Tandem Pizzaiuolo Fornaio – Saltinbocca -Marinara.

Il lungolago di Lesina, nei pressi del Ristorante Pizzeria “La cruna dell’ago” ospiterà l’evento. Per info e partecipazioni – Segreteria UPTER 380 3272101 Follie Production – 333 6310841

 

PUGLIA, SI PUO’ PRESCRIVERE LA CANNABIS TERAPEUTICA

La regione Puglia vara il regolamento per l’approvvigionamento e l’utilizzo della “Cannabis terapeutica”. Ne beneficeranno pazienti affetti da diverse patologie. La delibera approvata nei giorni scorsi è la n. 512 e consente ai medici di base e agli specialisti di prescrivere farmaci a base di cannabis per alleviare il dolore e per aiutare i malati in numerose altre patologie, come nei casi di stimolazione dell’appetito per gli anoressici. La coltivazione della cannabis è vietata in Italia. Perciò la materia prima si acquisterà probabilmente in Olanda, presso i Centri autorizzati alla produzione per finalità terapeutiche. La prescrizione avverrà sotto lo stretto controllo del medico e prevede diverse tipologie: gocce, spray, infusione e nebulizzazioni.
La regione Puglia è fra le prime ad aver aperto la strada alla cannabis per uso terapeutico, già nel 2014. «Anche questo è solo un altro passo – fa sapere soddisfatto il direttore del Dipartimento della Salute, Giovanni Gorgoni – La strada è ancora particolarmente lunga. Ma non solo perché ora si porrà più di prima la questione dei fabbisogni enormi rispetto all’offerta estera risicata; ma soprattutto perché va superata l’ipocrisia che questa pianta invisa sia terapia più rischiosa di ben altre e comuni prassi cliniche. È solo una questione di buon senso e di rispetto della qualità di vita di certi malati. Anche se siamo tra i primi, comunque».

CASSAZIONE, DARE UN BACIO SULLA GUANCIA FORZATAMENTE E’ VIOLENZA PRIVATA E NON SESSUALE

Un “semplice e fugace” bacio sulla guancia “dato senza alcuna interferenza nella sfera sessuale della vittima” – nel caso in esame una 15enne – non può essere “considerato come un ‘atto sessuale'”. Lo rileva la terza sezione penale della Cassazione, che, per questo, ha riqualificato il reato di violenza sessuale, contestato ad un 45enne, in quello di violenza privata. L’imputato era stato condannato dalla Corte d’appello di Lecce – sezione distaccata di Taranto – a un anno e 3 mesi di reclusione perchè, con una condotta “insidiosamente rapida e tale da superare l’altrui contraria volontà” aveva costretto una 15enne a “subire atti sessuali consistiti in ripetuti tentativi, a volte riusciti, di baciarla sulla guancia dopo averla reiteratamente seguita all’uscita del liceo” che la giovane frequentava. I giudici del merito avevano ritenuto la “valenza sessuale” del gesto, anche sulla base del fatto che l’uomo aveva ammesso “attrazione per la ragazza”, con la quale non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto, neanche di fugace conoscenza, e che al momento del fermo avesse aperta la cerniera dei pantaloni. Per i giudici d’appello, la “parziale incapacità di intendere e volere” dell’uomo non aveva escluso del tutto “la consapevolezza della valenza sessuale della condotta”. –

La Suprema Corte, con una sentenza depositata oggi, ha dichiarato fondato il ricorso della difesa, osservando che “a parte la natura repentina dell’azione, che non qualifica l’atto come sessuale, ma solo la ‘violenza’ del gesto e l’irrilevante attrazione nutrita nei confronti della ragazzina, rimane il dato della cerniera aperta dei pantaloni che tuttavia costituisce elemento estrinseco – scrivono gli alti giudici – e non contestuale all’azione, rilevato solo successivamente quando l’imputato fu rintracciato dai Carabinieri, senza alcuna certezza di un collegamento con l’azione delittuosa”. Dunque, si legge ancora nella sentenza, “resta solo il bacio sulla guancia, la cui natura di atto sessuale non è affatto scontata, che anzi il bacio sulla guancia è, secondo consuetudine, percepito come manifestazione di affetto o dato in segno di saluto”.

Una cosa, conclude la sentenza, “è baciare repentinamente ma puramente e semplicemente una persona sulla guancia, altra è, per esempio, baciare un’alunna in luoghi appartati, trattenendola per i fianchi, chiedendole di essere baciati e rivolgendone apprezzamenti per il suo aspetto fisico (come in un altro caso trattato dalla Corte nel 2014, ndr) o il bacio sulla guancia dato nel tentativo di raggiungere la bocca”.

La condotta dell’imputato integra dunque “il reato di violenza privata”: la Corte d’appello di Lecce dovrà per questo rivedere il trattamento sanzionatorio.