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A SCUOLA FINO A 18 ANNI, OBBLIGO O SCELTA?

Secondo molti analisti per competere nel mondo d’oggi e in quello che vedremo nei prossimi decenni è indispensabile almeno completare le scuole superiori. Coloro che abbandonano la scuola precocemente sembrano destinati a peggiori risultati non solo in termini di opportunità occupazionali e di guadagni, ma anche di salute e soddisfazione per la propria vita e lavoro. I motivi che portano gli individui ad abbandonare gli studi sono diversi così come sono molteplici gli strumenti con cui si può cercare di contrastare il fenomeno. Ed è nell’ambito di questi strumenti che va intesa la dichiarazione della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli di voler portare l’obbligo scolastico a 18 anni.

Le leggi sull’obbligo scolastico stabiliscono il numero minimo di anni di istruzione che un individuo deve completare prima di lasciare la scuola o un’età minima di uscita dal sistema scolastico. Se i benefici dell’istruzione fossero solo privati e se gli individui scegliessero in maniera ottimale gli investimenti in capitale umano l’imposizione dell’obbligo scolastico non troverebbe giustificazione. Tuttavia, i benefici dell’istruzione non ricadono solo su chi effettua l’investimento ma si ripercuotono sulla società nel suo complesso a causa del loro impatto sulle finanze pubbliche (aumentano le entrate e riducono la spesa sociale), sulle prospettive di crescita, sulla criminalità, sulla partecipazione politica e anche sugli atteggiamenti verso minoranze e immigrati. Inoltre, molti studi mostrano che gli individui spesso non sono razionali o non riescono a prevedere gli effetti delle loro decisioni finendo con l’intraprendere scelte che si troveranno poi a rimpiangere.

Riforme che hanno innalzato la durata dell’obbligo scolastico si sono susseguite nel corso del tempo in molti paesi europei fino a giungere ad una sostanziale convergenza, con la maggior parte dei paesi Europei in cui ad oggi l’obbligo scolastico ha una durata di 9-10 anni. Non mancano tuttavia eccezioni. Ad esempio, la durata dell’obbligo è di 11 anni in Inghilterra e di 13 anni in Olanda, dove è obbligatorio continuare il processo di istruzione/formazione fino all’età di 18-19 anni (lo è anche in Israele e in molti Stati americani). L’Italia è nella media, con 10 anni a partire dal 2007.

Perché aumentare ulteriormente la durata della scuola obbligatoria? E’ chiaro che l’estensione dell’obbligo scolastico tende ad accrescere il livello medio di istruzione della popolazione. Per gli Stati Uniti alcuni studi mostrano che le riforme introdotte tra il 1852 e il 1920 hanno aumentato soprattutto gli anni di istruzione degli immigrati, con scarsi effetti sui nativi. Quindi, non tutti beneficiano, e i benefici non sono distribuiti in modo omogeneo.

Accrescendo la partecipazione scolastica, l’allungamento dell’obbligo scolastico comporta dei costi: a parità di rapporto tra studenti e docenti, aumenta la domanda di docenti e di strutture scolastiche. Per generare benefici, un aumento dell’obbligo deve poter incidere sulle effettive competenze acquisite dagli studenti, e possibilmente migliorare la transizione scuola-lavoro.

Dato che le risorse sono scarse, la domanda naturale è se esistano alternative all’incremento dell’obbligo scolastico. E’ oramai generalmente accettato che i benefici di un euro di denaro pubblico speso in istruzione sono massimi quando sono spesi molto presto – già in età prescolare. L’Italia è indietro nella partecipazione all’istruzione formale (ad esempio asili nido) della fascia di età 0-3, sia rispetto alla media dei 28 paesi EU sia rispetto a concorrenti come la Francia, la Spagna e il Regno Unito. Investire nell’offerta di asili nido favorisce lo sviluppo delle competenze cognitive e non-cognitive proprio di quei bambini, che provenendo da ambienti familiari e sociali meno favorevoli, sono più a rischio di abbandonare la scuola quando diventeranno adolescenti. Una migliore offerta pre-scolare può dunque ridurre l’abbandono scolastico non subito, ma tra 10-15 anni. Non sono da trascurare poi i benefici più immediati in termini di maggiore tasso di partecipazione femminile in una società che invecchia rapidamente.

Permettere al maggior numero di individui di rispondere alle sfide di un progresso tecnico che procede a una velocità mai sperimentata in passato e di un’accresciuta mobilità dei fattori produttivi è un obiettivo a cui i governi hanno il dovere di provare a raggiungere, agendo con lungimiranza. Come farlo – se imponendo l’obbligo o se favorendo le condizioni che riducono l’abbandono scolastico futuro – è una questione che richiede maggior dibattito, possibilmente suffragato da valutazioni scientifiche di politiche già in atto anche in altri paesi. Ad esempio, quali sono stati gli effetti dell’aumento dell’obbligo da 9 a 10 anni avvenuto nel 2007? Accrescere l’obbligo scolastico può rappresentare un messaggio importante e avere un valore simbolico. Esso però contribuirà a formare gli individui altamente qualificati, creativi e flessibili che i nuovi sistemi produttivi richiedono solo se il tempo speso a scuola sarà davvero utile a questo scopo e ciò dipende da una quantità di fattori tra cui spiccano la motivazione e la qualità dei docenti

Giorgio Brunello e Maria De Paola

ECCO IL BANDO DI CONCORSO PER ENTRARE NEL CORPO CARABINIERI FORESTALI

Nuovo concorso per la nomina di tenenti dei Carabinieri. Il bando di concorso pubblicato è finalizzato alla nomina di 11 risorse da inserire nel ruolo di Tenente in servizio permanente nel ruolo Forestale dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta di un concorso per titoli ed esami che prevede l’espletamento di diverse prove scritte, orali e di efficienza fisica ed accertamenti sanitari e attitudinali.

Inizio modulo

Fine modulo

E’ richiesto il possesso del titolo di laurea magistrale / specialistica in:

  • scienze e tecnologie agrarie
  • scienze e tecnologie alimentari
  • scienze e tecnologie forestali ed ambientali
  • scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio
  • scienze zootecniche e tecnologie animali
  • architettura del paesaggio
  • conservazione dei beni architettonici e ambientali
  • giurisprudenza
  • scienze delle pubbliche amministrazioni
  • ingegneria civile
  • ingegneria dei sistemi edilizi
  • ingegneria per l’ambiente e il territorio
  • pianificazione territoriale urbanistica e ambientale
  • biologia
  • biotecnologie agrarie
  • biotecnologie industriali
  • scienze della natura
  • scienze e tecnologie geologiche
  • scienze geofisiche
  • scienze geografiche

Per la nomina di 11 tenenti dei Carabinieri il concorso prevede l’espletamento di due prove scritte di cultura tecnico – professionale, la valutazione dei titoli di merito, prove di efficienza fisica, accertamenti sanitari e attitudinali, una prova orale e una facoltativa di lingua straniera. Nel caso in cui il numero di domande dovesse superare un determinato limite è previsto anche l’espletamento di una prova preselettiva.

Le domande dovranno essere presentate, complete degli allegati richieste nel bando, attraverso l’apposita procedura online entro il 4 settembre 2017.

1° EDIZIONE DELLA “PASSEGGIATA” NEL GARGANO “COAST TO COAST” 2017

PERCHE’ NASCE IN QUESTO GRUPPO DI “AUDACI CAMMINATORI” L’IDEA DI FARCI QUESTA PASSEGGIATA ATTRAVERSO IL NOSTRO GARGANO? IN PRIMIS PER DELIZIARCI, ANCHE NOI, DELLE BELLEZZE INENARRABILI E ANCORA SCONOSCIUTE, AI PIU’, RESIDENTI COMPRESI, DI QUESTA NOSTRA MONTAGNA SACRA, DEL SOLE, DEL VENTO E DEL SILENZIO.

PERCHE’ INDIGNATI DAL SILENZIO ASSORDANTE CON CUI I MASS MEDIA TRATTANO, SPESSO, IL NOSTRO PROMONTORIO A VANTAGGIO DI ALTRE AREE DEL PAESE. IL GARGANO CHE VOLA ALLA RIBALTA DELLE CRONACHE, SPESSO, NON PER LE SUE BELLEZZE, LE SUE INIZIATIVE, IL CUORE DELLA SUA GENTE, ANCORA OSPITALE E GENEROSA. PER I SUOI USI, COSTUMI E TRADIZIONI E, NON DA ULTIMO, PER IL CONTRIBUTO ECONOMICO CHE QUESTA TERRA DA ALL’INTERA PROVINCIA DI FOGGIA E ALLA REGIONE PUGLIA MANTENENDO IL P.I.L. DEGLI ENTI DI CUI SOPRA IN CONDIZIONI ACCETTABILI E POI ALTRO ANCORA.

PERCHE’ OFFESI PER L’INCURIA IN CUI VERSA QUESTO PROMONTORIO ABBANDONATO A SE STESSO, ANCHE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI PREPOSTE ALLA SUA SALVAGUARDIA, VALORIZZAZIONE E TUTELA. TERRITORIO CHE DIVENTA PREDA DI PERSONAGGI, SENZA SCRUPOLI, CHE LO USANO E NE ABUSANO COME FOSSE “COSA LORO”.

PERCHE’ SCONCERTATI PER IL CONTINUO EMIGRARE DEI NOSTRI FIGLI PER LA MANCANZA VERA DI UN PROGETTO GIOVANI DEL GARGANO E IN QUESTI ANNI NULLA E’ STATO FATTO PER FARLI RESTARE, ANZI, SI E’ FATTO DI TUTTO, IN QUESTI ULTIMI ANNI, PER FAR DIVENTARE QUESTO NOSTRO GARGANO, SEMPRE PIU’, UNA MONTAGNA DI PENSIONATI ED IMPIEGATI, TOGLIENDOCI TANTI SERVIZI STATALI UTILI ALLA GENTE CHE QUI ANCORA RISIEDE E STROZZANDO, CON MILLE LACCIOLI E DIVIETI CONTINUI OGNI INIZIATIVA ATTA ALLA SUA VALORIZZAZIONE. ECC. ECC.

PERCHE’ TUTTI I FONDI EUROPEI VENGANO FINALMENTE SPESI E RESI PUBBLICI E NON SERVANO SOLO ALLA CREAZIONE DI ENTI SOVRATERRITORIALI CHE DISTRIBUISCONO PREBENDE “AGLI AMICI E AGLI AMICI DEGLI AMICI” MENTRE LA GENTE ONESTA E LABORIOSA RESTA A GUARDARE I TRENI CHE PASSANO…E NON SI FERMANO MAI DA LORO.

PERCHE’ SI DIANO PERMESSI CELERI E NON PIU’ IN TEMPI BIBLICI, DA PARTE DI TECNICI PREPOSTI (SEMPRE AI SENSI DELLE VIGENTI LEGGI), PER CREARE AZIENDE ED ATTIVITA’ ECO SOTENIBILI ED ECO COMPATIBILI SUL NOSTRO TERRITORIO. IL GARGANO NON PUO’ E NON DEVE PIU’ MORIRE DI BUROCRAZIA E DI RIMPALLI ETERNI PER AUTORIZZAZIONI CHE IN ALTRI LUOGHI D’ITALIA VENGONO CONCESSI QUASI ON LINE. MENTRE QUI SI PERDONO I FONDI EUROPEI E LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI.

ALLORA PER CERCARE DI DARE ANCHE IL NOSTRO MODESTO ED ESCLUSIVO CONTRIBUTO D’AMORE A QUESTA MONTAGNA (LUNGI DA QUALSIASI VOGLIA MOMENTO ATTUALE E FUTURO PER UNA STRUMENTALIZZAZIONE DI CARATTERE POLITICO E PARTITICA CHE QUANDO SI PARLA DI QUESTA TERRA CI DOVREBBE VEDERE TUTTI UNITI SEMPRE), ABBIAMO ORGANIZZATO QUESTA 1° EDIZIONE DEL “GARGANO COAST TO COAST 2017”.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio nel Gargano, da costa a costa, attraverso questo promontorio garganico partendo dalla piana di Mattinata, passeggiato sulla spiaggia dove la sabbia, a volte, rosa e, a volte, bianca, in alcuni tratti, fine e dorata, diventa confine con la piana olivetata dagli ulivi antichi e dall’olio pregiato. Ci siamo recati nel “tempio della salute e dell’archeologia” di queste contrade visitando la storica “FARMACIA SANSONE” in centro a Mattinata. Ci siamo immersi nel suo limpido mare dove il cielo annuncia l’alba e si fonde con le sue onde, elimina gli orizzonti e sirene ammaliatrici ti cantano ancora canzoni nuove. Partiti dal sentiero di Stinco, siamo arrivati alla piana del “cutino della Tagliata”, dove l’aria è sempre fresca e l’acqua non manca mai. Siamo saliti a piedi sul Monte Sacro agli dei di ogni tempo, ammirando panorami fatti di mare, monti e terre lontane dove l’orizzonte sfuma e rende indistinti i confini tra terra, mare e cielo e abbiamo pregato davanti alla prima vera “porta del cielo” che il vescovo Lorenzo Maioranodedicò, come primordiale sito, al nostro caro Arcangelo, facendo pace con Dio e dissetandoci con le acque fresche e limpide del pozzo che fu anche dell’indovino Calcante. Abbiamo percorso tanti sentieri antichi della fede, della memoria e della transumanza interna a questo monte, dove l’incuria degli uomini ha lasciato, nel tempo, un’orma indelebile di distruzione, quasi con cattiveria, oltre tanta immondizia. Abbiamo visto valli amene e inondate di luce, con casolari colorati con la calce bianca e che hanno sconfitto il tempo. Valli nelle quali bianche mucche podoliche pascolano insieme a cavalli che corrono ancora liberi con criniere al vento. Fatto soste ovunque durante il tragitto ed in prossimità di piscine a cielo aperto come quella di Pandolfe, Montenero, Cutinelli, Tre Piedi, Jampicc e Longo, prospiciente la salita di Castel Pagano. Piscine a cielo aperto che raccolgono l’acqua che su questa montagna è ancora una reliquia sacra e carastosa. Ne abbiamo bevuto l’acqua in esse depositata, dal colore verde-rossastro, mai filtrata, di queste piscine nascoste del sopramonte e il suo sapore era di pulito, buono e siamo…ancora vivi!! Ci siamo immersi in boschi pieni di verde, come il bosco Quarto, dove le nostre capre garganiche, dal pelo nero, lungo e lucente, sembrano delle antilopi nostrane e le trovavi sui calvi picchi assolati e pietrosi o sul ciglio di forre scoscese e senza fondo. Boschi bellissimi, con alberi di cerro che superano i 40 metri, dai tronchi enormi e dove la luce del sole, a volte, non penetra e il dio Pan è ancora signore incontrastato. Abbiamo riposato giornalmente in masserie site nel cuore di questo bosco che, fra i tanti, è ancora il più bello del sopramonte, degustando in esse pietanze antiche i cui sapori ti inebriano il palato e ristorano l’appetito. Encomiabile guida e conoscitore del bosco Quarto è l’amico di sempre Michele Prencipe, mentre il giovane chef di Casa Natura, Cosimo Prencipe, ci ha riportato alla ribalta del gusto pietanze antiche e semplici come “orecchiette, ceci e baccalà”. Abbiamo scalato cime di monti coperte di verde come il monte Spigno e cime di monti assolati, come monte Calvo. Monte pietroso ed avaro di vegetazione, e dall’alto del quale si godono panorami inenarrabili che sconfinano fino al lontano Pollino, le Murge, l’arco dell’Appennino, fin o ad Ancona e alle lontane terre della Dalmazia. E quando sei in cima a tali monti capisci la bellezza di questo monte e l’anima si scora e sfuggendoti dal petto grida al vento e al cielo l’amore per questa “montagna dimenticata”. Catene montuose i cui crinali sono “imbiancati di pecore dal vello d’oro” e dalla lana pregiata. Pecore che si confondono con l’erba secca e lucente che in essi vegeta. Siamo stati a visitare chiese rupestri ed in rocche e castelli abbandonati e diruti nei quali sembra si ascoltano ancora le voci di fantasmi infelici che ti raccontano le loro storie con la voce del vento. Rocche sentinelle che sono site in punti strategici di questo acròcoro a vigilare gli orizzonti che una volta furono insicuri e pregni di insidie, oltre che tenute di caccia che ospitarono il “biondo svevo Federico”. Dopo sosta nella mia S. Nicandro G. siamo scesi dal dirupo della Murgia di Narda Cece, traversando il canale Vallone, rigorosamente arido ed asciutto. Ci siamo immessi sulla vecchia via romana, detta di “Civitate” passando per la diruta e sconsacrata chiesa rupestre della Madonna di Peticchio fino a raggiungere la via degli uliveti millenari verso le piane di Chiaromonte e Pichella, scendendo verso il lago attraverso sentieri cosparsi di siepi enormi e colorati di fichi d’india. Siamo arrivati nella posta di sosta di Peppino Vitale, sita, dentro il lacus pantano di Lesina. Abbiamo attraversato il lago di Lesina con le imbarcazioni di sandali antichi ma guidati da giovani pescatori come Matteo, Peppino e il giovanissimo Michele. Giovani che sfidano giornalmente la vita per “non mollare” ne il pantano, ne il Gargano e durante il tragitto lacuale, su dei sandali, abbiamo ammirato voli di garzette, aironi, gabbianelle che sostavano pigramente sui pali delle paranze, cormorani, sempre in agguato, per predare i pesci migliori, nere folaghe che addestravano la nuova cova alla pesca e poi, voli di aironi bianchi e cenerini e delle gru…Infine, siamo approdati nel canale dello Schiapparo e dopo ancora un lungo camminare siamo arrivati alla meta  sulla spiaggia di sabbia fine e dorata del mare nostrum di Torre Mileto dove ci siamo immersi nelle sue acque limpide, chiare e tiepide rinfrescandoci le stanche membra mentre le Isole Tremiti, ancelle ammaliatrici, ci guardavano da lontano. Cinque giorni: 100 chilometri…e tutti soddisfatti, stanchi e contenti. GRAZIE GARGANO!!

ECCO PERCHE’ LO ABBIAMO FATTO!! PERCHE’ IL PROMONTORIO DEL GARGANO NON PUO’ E NON DEVE ESSERE PIU’ SOLO LA CENERENTOLA BELLA E ABBANDONATA, OLTRE CHE UNA TERRA DIMENTICATA. Del Gargano si deve parlare più spesso, come si parla di altri siti della nostra bella Puglia. Del nostro Gargano non si può parlare più solo per episodi di faide malavitose, incendi selvaggi, speculazione edilizia, sporcizia ed incuria di un territorio bellissimo e benedetto da Dio MA ABBANDONATO E DIMENTICATO DAGLI UOMINI E DA TUTTE LE ISTITUZIONI TECNICHE E POLITICHE DEMANDATE E DA UN ENTE PARCO NAZIONALE DEL GARGANO CHE NON C’E’ PIU’ SUL TERRITORIO DA ANNI !! MA CHE NESSUNO SCAGLI LA PRIMA PIETRA CONTRO NESSUNO, PERCHE’ IL TERRITORIO E’ ABBANDONATO ANCHE DA NOI GARGANICI CHE DOVREMMO ESSERE I PRIMI SUOI CUSTODI, INVECE, NON AMIAMO ABBASTANZA QUESTA MONTAGNA SACRA, DEL SOLE, DELLA FEDE, DEL VENTO E DEL SILENZIO…ECCO PERCHE’ LO ABBIAMO FATTO, NELLA SPERANZA CHE CI SIA UNA SENSIBILIZZAZIONE VERA ED UN GRIDO D’ALLARME FORTE E DI AIUTO VERSO QUESTO NOSTRO PROMONTORIO DOVE IL SOLE NASCE NEL MARE E NEL MARE VI TRAMONTA. TERRITORIO IMBALSAMATO NELLE AREE INTERNE DOVE TUTTO E’ RIMASTO COME L’UOMO LO ABBANDONO’, PERCHE’ NON POTEVA PIU’ SOPRAVVIVERE. MONTAGNA DOVE LA NATURA E L’ARIA SONO ANCORA INCONTAMINATE…IL SOLE DA COLORI DIVERSI E PIU’ LUMINOSI CHE ALTROVE E L’ANNO PROSSIMO LO RIFAREMO, SEMPRE DA COSTA A COSTA, CON ITINERARI DIVERSI ANCORA DA SCEGLIERE-

Nino Marinacci

ECCO IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO AL “DE ROGATIS-FIORITTO”

Si pubblica il calendario scolastico dell’a.s. 2017/2018 dell’IISS “De Rogatis-Fioritto”.

Calendario scolastico dell’Istituto

  • 12 settembre 2017 Inizio delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: IPSIA, Istituto Tecnico di San Nicandro Garganico e del Liceo linguistico e del Liceo delle Scienze umane di Cagnano Varano
  • 15 settembre 2017 Inizio delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: Liceo Artistico, Liceo Scientifico e Liceo delle Scienze umane di San Nicandro Garganico
  • 6 giugno 2018 Termine delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: IPSIA triennio di San Nicandro Garganico
  • 7 giugno 2018 Termine delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: IPSIA biennio di San Nicandro Garganico
  • 8 giugno 2018 Termine delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: Istituto Tecnico di San Nicandro Garganico
  • 9 giugno 2018 Termine delle attività didattiche per gli alunni dei seguenti indirizzi: Liceo linguistico e del Liceo delle scienze umane di Cagnano Varano
  • 12 giugno 2018 Termine delle attività didattiche per gli alunni del Liceo Artistico, del Liceo Scientifico e delle Scienze umane di San Nicandro Garganico

Festività riconosciute dalla normativa statale vigente:

  • tutte le domeniche · 01/11/2017 (Ognissanti)
  • 08/12/2017 (Immacolata Concezione)
  • 25/12/2017 (Santo Natale)
  • 26/12/2017 (S. Stefano)
  • 01/01/2018 (Capodanno)
  • 06/01/2018 (Epifania)
  • 01/04/2018 (Santa Pasqua)
  • 02/04/2018 (Lunedì dopo Pasqua)
  • 25/04/2018 (Anniversario della Liberazione)
  • 01/05/2018 (Festa del lavoro)
  • 02/06/2018 (Festa della Repubblica)
  • 15/08/2018 (Ferragosto)

Festività riconosciute dalla Regione:

  • 30-31/10/2017 (ponte)
  • 09/12/2017 (ponte)
  • dal 23/12/2017 al 07/01/18 (vacanze natalizie)
  • dal 29/03/2018 al 03/04/18 (vacanze pasquali)
  • 30/04/2018 (ponte)

Festività dell’Istituto:

  • 11/05/2018 (ponte del Santo Patrono) – per gli alunni di Cagnano V. Le classi dell’indirizzo di studio dell’IPSIA (triennio) dovranno recuperare n. 2 giorni di lezione con rientri pomeridiani. Le classi dell’indirizzo di studio dell’IPSIA (biennio) dovranno recuperare n. 1 giorno di lezione con rientri pomeridiani.

STOP ALL’ABUSIVISMO, IL GARGANO E’ UNA ZONA A RISCHIO SISMICO

Il terremoto di Ischia ha fatto riesplodere il problema dell’abusivismo edilizio anche per il fatto che la magnitudo di quell’evento non era così forte da giustificare e morti e i numerosi crolli di case. Insomma sembra che si è entrati nell’ottica di porre fine all’abusivismo ed un freno al consumo del suolo anche con l’ipotesi di incentivi per chi abbatte le abitazioni per poi ricostruirle.

Per il Gargano, oltre al fenomeno dell’Istmo Schiapparo sono coinvolti tantissimi immobili sul litorale marino e nell’entroterra con la consapevolezza che la nostra terra rientra in una zona ritenuta sismica. Tutta la provincia di Foggia è ritenuta zona sismica con rischio alto e medio alto.

Da una statistica del marzo 2015 risulta che il livello di rischio del Gargano è medio-alto, ossia nei comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti. E’ il caso di San Nicandro, Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Vico del Gargano e Vieste.

Ecco i terremoti più forti verificatisi nel Gargano:

00/00/1223 magnitudo 6,00

30/07/1627 magnitudo 6,73

31/05/1646 magnitudo 6,19

20/04/1892 magnitudo 5,15

10/08/1893 magnitudo 5,44

21/10/1919 magnitudo 5,02

25/08/1925 magnitudo 5,09

16/01/1951 magnitudo 5,27

26/10/1954 magnitudo 4,82

30/09/1995 magnitudo 5,22

29/05/2006 magnitudo 4,63

12/08/2012 magnitudo 4,10

“NOI COME VOI”, PRESENTAZIONE IL 2 SETTEMBRE

Una nuova associazione per disabili e anziani è nata ufficialmente a San Nicandro e la sua presentazione alla cittadinanza avverrà il prossimo 2 settembre, alle ore 21:00, presso Palazzo Fioritto. L’incontro servirà per spiegare le finalità dell’associazione e gli organi direttivi della stessa.

SAN NICANDRO–CAGNANO, REALIZZAZIONE PERCORSI CICLABILI E CICLO PEDONALI

La Regione Puglia ha emanato un “Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la realizzazione di progetti di percorsi ciclabili e/o ciclo pedonali” e l’istanza deve essere presentata da più comuni in forma associata. L’intervento individuato riguarda l’allestimento e messa insicurezza di una rete per la mobilità sostenibile a scala micro-locale e a medio raggio nei territori dei comuni di Cagnano Varano e San Nicandro Garganico” per un importo di € 750.000.

Ecco, quindi, che, poiché tale infrastruttura interessa i territori comunali di Cagnano Varano e San Nicandro Garganico l’aggregazione più utile risulta essere l’Associazione Temporanea di Scopo(ATP) in quanto questa costituisce una forma organizzativa agile e flessibile utile alla gestione efficiente delle citate attività tecniche ed amministrative connesse alla progettazione e realizzazione del citato progetto ed è stato individuato quale Comune capofila il Comune di Cagnano Varano che rappresenterà l’unico interlocutore per la Regione Puglia.

Se l’istanza dovesse essere approvata e finanziata potrà essere realizzata una pista ciclabile che unisce i due comuni con annessi cicli pedonali.

GARGANO NATOUR, ALLA RICERCA DELLA NATURA CON LA FOTOGRAFIA

Un modo nuovo di scoprire i paesaggi meno noti del Gargano sfruttando la fotografia come mezzo di osservazione delle bellezze del territorio attraverso itinerari slow. Una guida turistica e un fotografo paesaggista vi accompagneranno a esplorare il territorio, imparare le basi della fotografia e ritrovare il contatto con la natura in sei escursioni della durata di circa 6 ore in 3 weekend di settembre, uno dei periodi più adatti a vivere la natura del Gargano.
A supportarli un esperto che racconterà delle curiosità, di volta in volta di una diversa tematica delle scienze naturali, dalla geologia alla botanica fino alla fauna contribuendo a trasmettere l’importanza dei valori del Parco Nazionale del Gargano. Tutte le informazioni saranno trasmesse in modo leggero e non accademico lasciando spazio alle proprie sensazioni di percezione del paesaggio circostante. Non mancheranno momenti di degustazione dei prodotti gastronomici autentici del Gargano con il supporto delle aziende locali.
L’iniziativa si rivolge ai turisti, agli sportivi, agli appassionati di natura e/o storia, ai fotografi amatoriali e ai curiosi che vogliono conoscere meglio il territorio pugliese.
Per i partecipanti sarà l’occasione di conoscere nuovi luoghi, di migliorare il proprio approccio alla fotografia di paesaggio e soprattutto di ritrovare il contatto con la natura.
SABATO 2 SETTEMBRE – Monte Sacro tra natura e storia
Per questo primo appuntamento della stagione GarganoNatour 2017/2018 saremo a Mattinata visitando uno dei luoghi più suggestivi del Gargano, Monte Sacro, con la sua affascinante abbazia medievale circondata dal bosco. Durante l’esplorazione, insieme al giovane naturalista Gennaro Del Viscio andremo alla scoperta delle curiosità e unicità delle specie vegetali del Gargano e impareremo a fotografarle, sfruttando al massimo i mezzi fotografici a disposizione e valorizzando al massimo la loro bellezza. Il seminario fotografico è aperto a chiunque e non richiede il possesso nè di attrezzature sofisticate, nè di particolari conoscenze.
Il nome del luogo, Monte Sacro appunto, rimanderebbe proprio alla presenza dell’abbazia della SS. Trinità di Monte Sacro, fondata nel XI secolo, ma questo luogo pare essere da sempre al centro dei culti: alcuni studiosi hanno localizzato qui, infatti, il Monte Dodoneo (citato in alcune fonti classiche) dove era presente un tempio consacrato al culto pagano di Giove. A fine ‘400 l’abbazia inizia il suo lento degrado che la porterà all’abbandono totale e alla “riscoperta” nel XX secolo.
Oggi è possibile vedere ciò che resta del complesso “leggendo” le funzioni dei vari ambienti e anche alcune decorazioni che ci lasciano immaginare quale dovesse essere lo stile del monumento in origine.
Il Monte Sacro è anche un sito di grande rilevanza naturalistica soprattutto per la presenza delle orchidee (attrae ogni anno numerosi appassionati e studiosi da tutta Europa perchè qui si trovano 60 delle 92 specie censite sul Gargano)
PROGRAMMA:
9.00 – Ritrovo a Mattinata e trasferimento alla base di Monte Sacro
9.30 – Inizio trekking fotografico verso l’abbazia sulla cima
11.30 – Arrivo sulla cima di Monte Sacro e visita all’abbazia
12.30 – Se magna, pranzo a sacco (autonomo) con spirito di condivisione 😉 e prodotti tipici del Gargano (a cura dell’organizzazione)
14.00 – Discesa
15.00 – Trasferimento a Mattinata per un gustoso gelato
16.00 – Riflessioni sugli scatti della giornata
16.30 – Si va a casa
Dislivello 200mt circa. Lunghezza 4km circa. Grado di difficoltà: T (turistico)
DOMENICA 3 SETTEMBRE – Sul Monte più alto del Gargano
Per questo secondo appuntamento della stagione GarganoNatour 2017/2018 saremo a San Giovanni Rotondo e precisamente su Monte Calvo, la cima del Gargano con i suoi oltre 1000mt di quota sul livello del mare. Il curioso nome ne descrive la caratteristica più evidente, la mancanza quasi assoluta di alberi.
Oro, ferro…per molti secoli si è creduto che questa montagna custodisse “tesori” celati nelle sue sottili e profonde voragini che ne caratterizzano le espressioni carsiche. E noi con il giovane geologo Gianluka Russo scopriremo tutte le peculiarità di questo monte singolare acquisendo nuove conoscenze per l’osservazione consapevole del paesaggio.
Pagghiari, macere e jazzi tutt’intorno, incastonati qua e là sugli altopiani circostanti, raccontano storie lontane millenni giunte fino ai nostri nonni, storie di stenti, a volte felici, a volte tragiche per le condizioni climatiche quasi proibitive che qui si sviluppano.
Noi arriveremo in cima, oltre i 1000 metri, sulla cima del Gargano, una delle più alte della Puglia dopo il Monte Cornacchia. Da qui, nelle giuste condizioni atmosferiche, è possibile scorgere le Isole Tremiti ma anche il Vulture, la montagna-vulcano situata in Basilicata.
Durante l’esplorazione, ci lasceremo ispirare dal paesaggio per migliorare la nostra tecnica fotografica, alternando spiegazioni teoriche a dimostrazioni pratiche.
PROGRAMMA:
9.00 – Ritrovo e inizio camminata
12.00 – Se magna, pranzo a sacco (autonomo) con spirito di condivisione 😉 e prodotti tipici del Gargano (a cura dell’organizzazione)
14.00 – Riflessioni sugli scatti
15.00 – Visita ai ruderi dell’antico convento di Sant’Egidio
16.00 – Si va a casa
Dislivello 300mt circa. Lunghezza 10km circa. Grado di difficoltà: T (turistico)
Per informazioni rivolgiti al nostro Contact Center al 3931753151, scrivendo a garganonatour@gmail.com o sulla pagina www.facebook.com/GarganoNatour.
Il progetto GarganoNaTour è finanziato nell’ambito del programma InPuglia365 Estate.
Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014 – 2020 “Attrattori culturali, naturali e turismo”, Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali – Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

WHATSAPP, ECCO LA SPUNTA VERDE. PERCHE’?

Ecco diverse novità che dovrebbero essere presto introdotte dall’App di messaggistica più famosa del mondo riguardanti i cosiddetti “profili verificati”. Per evitare truffe o abusi le aziende potranno verificare il loro numero di telefono, in modo da garantire agli utenti la certezza di interloquire con il servizio clienti della stessa, evitando che qualcuno possa spacciarsi indebitamente per esso per carpire informazioni personali o altri dati sensibili. L’arrivo dei profili WhatsApp Business è previsto entro poche settimane, come si evince anche dall’ultima versione beta dell’App rilasciata, dove sono state introdotte informazioni relative a questa nuova tipologia di utenza. In modo analogo a quanto avviene su social network come Facebook, Twitter e Instagram, i profili verificati saranno contrassegnati con una spunta verde che comparirà vicino al nome di un contatto. Inoltre quando un utente avvierà una nuova conversazione con un’utenza verificata visualizzerà un messaggio simile a quello che informa che la conversazione è protetta con crittografia end-to-end che evidenzierà che il profilo commerciale in questione è stato verificato.

La novità renderà più difficile per i truffatori spacciarsi per aziende o altri enti allo scopo di carpire dati personali, dati di pagamento o cercare di estorcere indebitamente somme di denaro. Con la popolarità a livello mondiale acquisita dall’App infatti sono cresciuti i casi di questo tipo. La spunta verde vicino al nome del contatto ed il messaggio informativo aiuteranno gli utenti ad essere sicuri di avere stabilito il contatto con un profilo business reale e verificato. Da alcuni giorni lo staff di WhatsApp ha iniziato a dispensare le nuove spunte verdi ad alcune aziende che hanno partecipato alla sperimentazione di questa novità. Ma attualmente non è ancora disponibile per tutti a livello globale.

Un’altra piccola novità riguarda l’introduzione di un mini editor di testo per la scrittura del proprio “stato”, permettendo di riprodurre un testo precedentemente pubblicato con il semplice utilizzo degli strumenti resi disponibili dall’applicazione. Il mini editor è stato già rilasciato con l’ultimo aggiornamento scaricabile dell’app.

Alessandro Raffa

ANTICHI MESTIERI DELL’ARTIGIANATO FEMMINILE SANNICANDRESE

Ecco i mestieri dell’antico artigianato sannicandrese praticato solo dalle donne.

La cardatrice di lana

Un lavoro realizzato a domicilio con il cardo, consisteva nel rigenerare i batuffoli di lana che riempivano i materassi e i guanciali, rendendoli più morbidi e voluminosi.

La cappellera

Si recava nelle case dei clienti anche due o tre volte a settimana, per qualche ora al giorno: era necessariauna mano esperta per pettinare e sistemare i lunghi capelli delle signore dell’epoca, solitamente raccolti a crocchia o a corona in testa o sulla nuca.

La copertaia

Il suo compito principale era quello di confezionare coperte belle, ma soprattutto calde, in mancanza di impianti di riscaldamento nelle case.

La lavandaia

Era un lavoro svolto a domicilio presso i clienti che ne avevano bisogno: per due o tre giorni la lavandaia era occupata nel lavaggio a mano di capi di biancheria e di abbigliamento, che venivano strofinati energicamentecon acqua e sapone su di una tavolozza con grossi denti appoggiata su un catino.

La mammana

Tra le donne vicine alla partoriente, in ruolo importante era svolto da questa donna esperta, che aveva unaconoscenza empirica del corpo femminile e interveniva con rimedi naturali. Giungeva in casa nel momento in cui si rompevano le acque o si prospettava l’arrivo delle doglie; aiutava la puerpera a far nascere il bambino e applicava i medicamenti- Spesso si preoccupava anche dell’assistenza post parto, trascorrendo un po’ di tempo e applicava i medicamenti, trascorrendo un po’ ditempo con la neo mamma e il figlioletto.

La materassaia

Era impegnata nella confezione di materassi di lana di pecora precedentemente cardata. Aghi in acciaio, spago robusto e bottoni erano gli attrezzi del mestiere.

La merlettaia

Piena di inventiva e creatività, lavorava con il filo e l’uncinetto, oppure fuselli in legno, con i quali realizzava trine e merletti, utilizzati soprattutto come ornamenti di capi da corredo nuziale, come lenzuola, tovaglie, coperte, asciugamani.

La tessitrice

Lo strumento per il suo lavoro era un telaio fisso, con il quale confezionava stoffe, capi di corredo ed abbigliamento, sia per esigenti clienti, sia per la propria famiglia.

ISTMO SCHIAPPARO, LE VECCHIE AMMINISTRAZIONI HANNO INCORAGGIATO L’ABUSIVISMO

Apprendo, con soddisfazione da turista affezionato al “mio” Gargano, degli intenti della Regione Puglia e del Governo di mettere fine, una volta per tutte, al grave abusivismo dilagante degli anni trascorsi.

Mi sono vergognato nel vedere, in televisione, “LA7”, lo scenario desolante dei fabbricati abusivi di Torre Mileto. Rovinando una fascia di terra e spiaggia lunga circa 5 chilometri, da Torre Mileto al fiume-torrente “Schiapparo” in agro di Lesina.

Una vergogna nazionale che qualifica il nostro sud come terra di abusivisti selvaggi ed incoscienti.

I Sindaci, tutti indistintamente, succedutisi negli anni 1959, 1960 in poi hanno addirittura incoraggiato i cittadini di San Nicandro a costruire sul litorale, in area demaniale, abitazioni da adibire a casa al mare. Per contrastare, affermavano, l’invasione dal Nord di imprenditori per la costruzione di villaggi turistici. Ci accusano, direi giustamente, le cronache nazionali, di abusivismo selvaggio e snaturato tanto da minare la salute dei tanti cittadini che frequentano Torre Mileto. Sono costruzioni senza sistema fognario, con edificazione sulla sabba e per questo a rischio pestilenze.

Per salvaguardare la dignità dei tanti cittadini onesti e laboriosi invito le Autorità competenti ad intervenire con tutta urgenza.

Michele Russi

NELLE ULTIME TRE GENERAZIONI SCOMPARSI 200 DIALETTI

La scomparsa di certe forme espressive è un fenomeno mondiale. Ma non si può sostenere che l’inglese e lo spagnolo siano le lingue-killer. In Italia Dalla Valle d’Aosta alla Puglia sono cinque le forme espressive autoctone minacciate di estinzione. Secondo l’Unesco, che ha presentato l’Atlante internazionale delle lingue in pericolo di estinzione ci sono cifre da far paura: dei 6 mila idiomi parlati nel mondo, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, almeno 2.500 potrebbero sparire per sempre. Nell’atlante la sezione dedicata all’Italia segnala cinque idiomi a rischio estinzione. Sono il Gardiol (340 parlanti), il Griko del Salento (20 mila parlanti) e il Griko della Calabria (2 mila parlanti), il Töitschu (tedesco) della Valle d’Aosta (200 parlanti) e il croato molisano (5 mila parlanti). Considerando i dialetti a basso rischio, l’atlante dell’Unesco fa una lista totale di 31 idiomi italici «in pericolo». Perché salvare una lingua che va scomparendo? Intanto perché è parte di una biodiversità che garantisce la ricchezza e la varietà delle culture umane. E poi perché ogni lingua, anche la più rara, è un esempio di una meraviglia, di più, di un miracolo dell’evoluzione che ha prodotto un insieme unico di parole, suoni e architettura grammaticale. Un insieme che è anche una visione del mondo originale, uno specchio delle metafore, del pensiero che una determinata popolazione utilizza per interpretare il mondo. Lasciarla svanire sarebbe un danno irreparabile: ogni lingua è un universo».

Sempre leggendo l’atlante, si scopre che 200 lingue si sono estinte nel corso delle ultime tre generazioni, 538 sono in una situazione «critica», 502 «seriamente in pericolo», 632 in «pericolo» e 607 «vulnerabili». Proseguendo con i dati dell’Unesco si vede che 199 lingue sono parlate al momento da meno di dieci persone.
Paolo Salom

FOGGIA HA UN NUOVO PREFETTO, MASSIMO MARIANO

Si è insediato il nuovo Prefetto di Foggia, Massimo Mariano nativo di Taranto. Dopo aver ricoperto numerosi e importanti incarichi nelle prefetture di Matera, Taranto, Brindisi, Crotone, Cosenza e Catanzaro è stato dirigente del Dipartimento di Pubblica Sicurezza presso il Ministero dell’Interno, a Roma. Il precedente Prefetto, Maria Tirone, è stata destinata alla Prefettura di Avellino.

ASSEGNI DI CURA PER SOGGETTI AFFETTI DA GRAVISSIMA NON AUTOSUFFICIENZA

Una importante iniziativa della Regione Puglia rivolta a soggetti con gravissima non autosufficienza: l’avvio delle domande è fissato per il 1° settembre 2017 e per accedere al sostegno bisognerà essere già in possesso della certificazione ISEE 2017.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 1 settembre, alle ore 12:00 e fino al 2 ottobre 2017, alle ore 12:00 e, per l’accesso al fondo, occorre il possesso di certificazione ISEE 2017.  La Regione comunica anche che, ove ci fossero risorse, si procederà all’attivazione di una successiva finestra per la presentazione delle domande, a partire da gennaio 2018. Il progetto sarà finanziato annualmente sulla base del profilo di gravità della condizione di non autosufficienza e della titolarità di indennità di accompagnamento.
Nel caso di un numero di domande più elevato rispetto alla dotazione di risorse disponibili, sarà considerato come criterio di priorità un punteggio complessivo assegnato al profilo di fragilità socio-economica familiare.

EMILIANO: “GRAVE ERRORE PORTARE DA 3 A 10 VACCINAZIONI OBBLIGATORIE”

“La Regione Puglia è sempre stata favorevole all’obbligo vaccinale previsto dalla precedente legislazione che per un ventennio ha regolato senza particolari problemi la materia. La convinzione che l’estensione delle vaccinazioni obbligatorie da tre a dieci e il rafforzamento delle sanzioni in caso di inottemperanza sia l’unico mezzo per far risalire il numero dei bambini vaccinati in Italia è secondo noi un errore politico che non considera l’elevato tasso di sfiducia dei cittadini nei confronti della politica.

L’incontro con le famiglie e i loro legali è stata un’occasione importante per ristabilire questa fiducia reciproca. Abbiamo scoperto che nessuno è contrario ai vaccini e che le polemiche sorgono solo a causa della abnorme estensione dell’obbligo vaccinale.

La nuova legge sta seminando panico, creando sospetti e reazioni negative. Persino una regione come la Puglia, tra le più virtuose d’Italia in materia di vaccinazioni, da quando il Governo ha deciso di intervenire con tanta decisione, sta registrando un calo della propensione a vaccinarsi. Ciò che prima era normale e ben accetto dalle famiglie, oggi, a causa di una legge che sottopone i cittadini a sanzioni come la non iscrizione a scuola o multe in denaro, sta provocando l’effetto contrario. Un errore politico molto grave che purtroppo è stato commesso. Adesso stiamo cercando di dare assistenza alle famiglie nell’applicare questa legge, della quale a nostro avviso non si sentiva il bisogno, ma che comunque va applicata. E questo incontro tra regione e cittadini è finalizzato proprio a minimizzare i disagi”.

È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano all’incontro che si è tenuto ieri mattina a Bari nell’assessorato alla Sanità con una delegazione di cittadini pugliesi contrari all’obbligo vaccinale L.119/17.

“Dobbiamo applicare la nuova legge – ha spiegato il direttore di dipartimento Giancarlo Ruscitti – e come Regione stiamo cercando di alleviare la problematicità di tutte le famiglie e bambini sottoposti all’obbligo vaccinale. Questo significa semplificazione, evitando un inutile circolo di carte tra amministrazioni. Come Regione non abbiamo nessun potere coercitivo ma un dovere di spiegazione al cittadino dei vantaggi della vaccinazione e dei pericoli sia in caso di vaccinazione sia in caso di non vaccinazione.
Fermo restando che i medici hanno tutto l’interesse a evitare che bambini potenzialmente a rischio vengano vaccinati contro il loro interesse”.

NESSUN RICONOSCIMENTO AL GARGANO, NESSUNA BANDIERA BLU 2016

In provincia di Foggia nessun comune ha ottenuto la Bandiera Blu 2016 che la Fondazione Europea per l’Educazione Ambientale (FEE Italia) assegna ogni anno ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici che hanno attuato virtuose politiche ambientali e sono garanzia di qualità delle acque, delle spiagge, servizi e misure di sicurezza. I criteri di selezione di anno in anno diventano sempre più esigenti, ed oltre alla pulizia del mare e della superficie della spiaggia, viene valutata la qualità dei servizi come salvataggio, sanitari, accessibilità disabili, per un turismo sempre più indirizzato verso realtà pulite ed ecologicamente sostenibili. Quindi, nessun riconoscimento per le località del Gargano, uno dei territori più frequentati per il turismo balneare.

I criteri per l’assegnazione della Bandiera Blu (come elaborati dalla FEE, Fondazione per l’Educazione Ambientale): validità delle acque di balneazione; nessuno scarico di acque industriali e fognarie nei pressi delle spiagge; elaborazione da parte dei Comuni di un piano per eventuale emergenza ambientale; elaborazione da parte del Comune di un piano ambientale per lo sviluppo costiero; acque senza vistose tracce superficiali di inquinamento (chiazze oleose, sporcizia, ecc.); spiagge allestite con contenitori per rifiuti in numero adeguato; spiaggia tenuta costantemente pulita; dati delle analisi delle acque di balneazione a disposizione; facile reperibilitá delle informazioni sulla Campagna Bandiere Blu d’Europa; iniziative ambientali che coinvolgano turisti e residenti; servizi igienici in numero adeguato nei pressi della spiaggia; collocamento di salvagenti ed imbarcazioni di salvataggio; assoluto divieto di accesso alle auto sulla spiaggia; assoluto divieto di campeggio non autorizzato; divieto di portare cani sulle spiagge non appositamente attrezzate; facile accesso alla spiaggia; rispetto del divieto di attivitá che costituiscono pericolo per i bagnanti; equilibrio tra attivitá balneari e rispetto della natura; servizi di spiaggia efficienti; accessi facilitati per disabili; fontanelle di acqua potabile; telefoni pubblici dislocati vicino alla spiaggia.

MESTIERI DI UNA VOLTA: LA LEVATRICE (LA MAMMANA)

“Curr’ curr’, va a chiam’ la mammana”. Vai a chiamare donna F’licett”. Frase che veniva puntualmente pronunciata da quasi tutte le partorienti alcune ore prima del parto. Erano gli anni del dopoguerra e la miseria si faceva sentire in molte case dei contadini e dei pastori. Tempi in cui la donna collaborava fattivamente con il proprio marito, nel lavoro nei campi. E si “riposava”, forse, qualche settimana prima di partorire. Una storia sociale che ci umilia ma al tempo stesso si ricorda come si nasceva in quegli anni. Come si preparavano le donne a vivere quel momento di una straordinaria esperienza di vita. Veniva assistita in casa dalla levatrice, “la mammana”. Ma chi era la levatrice? Ne avete mai sentito parlare? In passato infatti il parto era un momento molto delicato, sia per la madre sia per il bambino, perché presentava sempre elevati margini di rischio; frequente era la mortalità infantile e materna sia per la mancanza di strumentazioni adeguate sia per l’assenza di personale competente. La donna, al parto, era semplicemente assistita dalla levatrice, “la mammana”. La levatrice, chiamata in questo modo perché, era in grado di “levare” il neonato dal corpo della donna incinta, spesso era una donna anziana, amica della partoriente, che veniva chiamata dalle donne del paese per aiutarla. La levatrice non aveva un titolo di studio; era una donna che aveva imparato l’arte da sua madre, da sua nonna. Era una tradizione che le figlie delle levatrici, fossero esse stesse levatrici. Nonostante i rischi che comportava a quei tempi, il parto era un evento familiare, intimo. Una sacralità che ormai si è persa nel tempo. La levatrice in qualche modo entrava a far parte della famiglia in quanto non esauriva il suo compito al momento della nascita, ma ricopriva un ruolo importante anche durante la vita del bambino fungendo quasi da “nonna”. Oggi quella della levatrice è stata sostituita da una figura più emancipata, ma che avrebbe molto da imparare dalle vecchie mammane, chiamata ostetrica. Le nuove norme sulla figura dell’ostetrica/o stabiliscono il possesso della laurea e dell’iscrizione all’albo professionale. L’ostetrica assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici (che non richiedono interventi medici) con propria responsabilità e autonomia, e presta assistenza al neonato. Oggi l’ostetrica svolge la sua attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o come libero professionista. Opera nei consultori pubblici e privati, dove oltre a essere un costante punto di riferimento per le donne, gravide e non, esegue visite in gravidanza, corsi di accompagnamento alla nascita, sostegno all’allattamento e segue la riabilitazione. C’è tanta voglia oggi di riscoprire quella naturalità del parto, ormai persa negli anni. Si sta negli ultimi anni diffondendo la tendenza tra le ostetriche alla libera professione e al ricorso del parto domiciliare. Certamente un ritorno al passato ma con una sicurezza maggiore: il parto a domicilio è una possibilità che richiede precisi criteri. Innanzitutto è necessaria l’assistenza di un’ostetrica. L’ostetrica è in grado di valutare le donne idonee per un parto domiciliare, valutare gli eventuali fattori di rischio, la vicinanza dall’ospedale e altri fattori. Tutto ciò perché da un lato deve essere rispettata la naturalità del parto ma dall’altra la salute della madre e del neonato devono rappresentare una priorità.

Michele Gismundo

FOGGIA LA PROVINCIA PIU’ BELLA D’ITALIA, LO DICE WORLD INSIDE PICTURES

Svetta la provincia di Foggia nel tour fotografico proposto da World Inside Pictures, tra i maggiori siti specializzati in fotografia, che propone ai suoi lettori viaggi virtuali per immagini. Qualche giorno fa è stato pubblicato un articolo intitolato “Quindici bei posti d’Italia da non perdere la prossima estate” in cui, come vedremo, la Capitanata e il Gargano recitano la parte del leone.

Tutto ciò che si può dire dell’Italia – vi si legge – è che questo paese è davvero sorprendente e pieno di bellezze. L’Italia è davvero ricca di luoghi suggestivi, in cui è possibile divertirsi e rilassarsi, ma vogliamo darvi solo qualche assaggio di ciò che si può vedere se si decide di viaggiare questa estate. Queste 15 foto forse non riescono a dare conto di tutta la bellezza di questo Paese, ma pensiamo che siano sufficienti a suggestionarvi quanto basta per farvi preparare le valige, e mettervi in viaggio per visitarlo.

E qui arriva la sorpresa (ma fino ad un certo punto, perché chi la conosce e l’ama sa che è proprio così…): la provincia più bella d’Italia è la Capitanata, la sola presente (assieme a Capri) con ben due locations nell’elenco di World Inside Pictures. E lo è grazie al Gargano, che figura nella galleria con Baia delle Zagare e le Isole Tremiti.
Questo l’elenco dettagliato dei quindici posti italiani da visitare, così come vengono presentati nell’articolo:

  • Grotta Azzurra – Capri (Napoli)
  • Isole Eolie (Messina)
  • Tropea, (Vibo Valentia)
  • Cala Mariolu, provincia dell’Ogliastra, Sardegna.
  • Verona, Veneto
  • Lago di Como in Lombardia (Como)
  • Campione del Garda, Lago di Garda (Brescia)
  • Capri (Napoli)
  • Sirmione (Brescia)
  • Baia delle Zagare, Gargano, Foggia, Puglia
  • Volpaia (Siena)
  • Hotel Splendido, Portofino (Genova)
  • Villa d’Este Tivoli, (Roma)
  • Isole Tremiti, Parco Naturale del Gargano (Foggia)
  • Cefalu (Palermo)

NUMERO VERDE CONTRO I REATI DEL MARE E AMBIENTALI SUL DEMANIO MARITTIMO

La Regione Puglia, nell’ambito dell’esercizio delle funzioni in materia di demanio marittimo ha attivato, a decorrere dall’anno 2005, il Numero Verde contro i reati del mare e reati ambientali sul demanio marittimo allo scopo di promuovere la formazione di un osservatorio in grado di svolgere un ruolo di ponte tra cittadini, istituzioni e Forze dell’Ordine. L’iniziativa del Numero Verde ha consentito di acquisire elementi informativi preordinati all’azione di coordinamento e controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Il cospicuo numero di segnalazioni ha evidenziato una fattiva collaborazione della cittadinanza nel prevenire e combattere i reati del mare e quelli ambientali. Il progetto Numero Verde si è rivelato, nel corso degli anni, un utile strumento di difesa del territorio, capace di convogliare le forze delle Amministrazioni, delle Forze dell’Ordine e dei cittadini. La continuità del servizio del Numero Verde costituisce, senza dubbio, un punto di forza per la registrazione sistematica degli illeciti perpetrati ai danni dell’ambiente e per il consequenziale intervento degli Organi di Controllo.

La Regione Puglia intende riproporre, a partire dall’anno 2016, il servizio in questione secondo il seguente quadro esigenziale: • periodo del servizio: orientativamente 15 giugno 2016 —15 settembre 2016; • termini del servizio: periodo di chiamata da assicurare dalle 9,30 alle 18,30 dal lunedì alla domenica; 20958 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia – n. 52 del 09-5-2016 • attività del servizio: – call center con numero verde; – coordinamento nucleo di guardie giurate volontarie, dotato di ampia dislocazione sul territorio regionale, in grado di effettuare tempestivi sopralluoghi in relazione alle segnalazioni; – coordinamento attivisti per maggior presidio del territorio; – coordinamento Gruppo Interforze con gli organi di polizia e i competenti funzionari regionali; – svolgimento di azioni di informazione e sensibilizzazione attraverso: • materiali promozionali; • uso siti web, social network; • conferenza stampa iniziale/intermedia; • conferenza stampa finale; • redazione report intermedio e finale con database delle segnalazioni. • incaricare il dirigente del Servizio Demanio Marittimo all’adozione di apposito atto di formale di prenotazione e conseguente impegno della spesa occorrente, all’affidamento del servizio di Numero Verde, e alla sottoscrizione del relativo contratto.

12 MAGGIO, SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA

Il 12 maggio la Scuola scenderà in piazza per esprimere il rifiuto verso i quiz Invalsi e dare continuità alla campagna di resistenza contro l’applicazione della Legge 107 (la cosiddetta “Buona scuola”), i cui obiettivi sono chiari: creare una scuola gerarchizzata guidata da presidi-padroni e docenti ridotti a “tuttofare”. Gli indovinelli Invalsi saranno lo strumento di valutazione di docenti, studenti e scuole. Ai loro risultati saranno legati i finanziamenti che accentueranno la disparità tra i diversi istituti. Per questo è opportuno opporsi ai nefandi quiz attraverso un’azione congiunta dei docenti, degli studenti e dei genitori.

I Cobas, che hanno convocato lo sciopero insieme a Gilda e Unicobas, si oppongono alla scelleratezza del premio per il “merito”, alla chiamata diretta dei dirigenti, all’alternanza scuola lavoro di 200 ore nei Licei e di 400 nei Tecnico-professionali, al trattamento riservato agli Ata e ai neo-assunti nell’“organico funzionale” e al disumano accordo sulla Mobilità che colpisce in particolare gli insegnanti di “fase C”.

Lo sciopero ha lo scopo di ribadire la richiesta di un aumento salariale per docenti e Ata, rivendicare l’assunzione di tutti i precari, abilitati o con 360 giorni di docenza, l’aumento del numero dei collaboratori scolastici, degli assistenti amministrativi e tecnici e lo sblocco immediato delle immissioni in ruolo per tutti i profili Ata.