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REGIONE PUGLIA. “RIFIUTI ED ECONOMIA CIRCOLARE”, OBIETTIVO RIFIUTI ZERO

Molti i sindaci e gli amministratori comunali pugliesi presenti nella Sala Consiliare del Comune di Polignano a mare, per il Convegno sul tema “Rifiuti ed Economia Circolare”, a cui ha partecipato il prof. Paul Connett, (docente emerito di Chimica ambientale all’Università Saint Lawrence di Canton, New York, e ideatore della strategia Rifiuti Zero).

L’iniziativa, rivolta a sindaci e amministratori dei Comuni pugliesi, organizzata da Anci Puglia, con il patrocinio della Regione Puglia, in collaborazione con Legambiente Puglia, WWF Puglia, Centro Ricerca Rifiuti Zero (Comune Capannori) e Comune di Polignano a mare.

Il presidente Anci Puglia Domenico Vitto nel suo intervento di apertura, ha sottolineato che: ” La vera sfida è la riduzione dei rifiuti, un nuovo modo di guardare al futuro, ma bisogna promuovere iniziative tese a migliorare i quantitativi di raccolta differenziata, lavorando sulla comunicazione, sulla coscienza ecologica delle comunità, delle nuove generazioni e sulla loro fattiva condivisione. Fondamentale un cambiamento radicale di prospettiva, una nuova concezione del rifiuti come strumento di sviluppo economico sostenibile.”

Il presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano nel suo intervento, ha dichiarato: “La Regione Puglia e l’Anci, con tutti i sindaci pugliesi, oggi hanno lanciato la sfida dei rifiuti zero. Il programma della Regione Puglia si chiama Una lunga vita felice. Noi vogliamo produrre beni e servizi assicurando la tutela della salute delle persone. Intervenire nel settore rifiuti cercando di non commettere errori è difficile. Ma abbiamo deciso di farlo, ci siamo resi conto della necessità di dividere il rifiuto secco dall’organico, sappiamo che la questione dell’organico è centrale essendo questa un terra di contadini, dove preleviamo sostanza organica dal terreno e non la restituiamo mai. Stiamo studiando una legge sull’economia circolare basata sulla partecipazione. La partecipazione è importante perché sarà dura cambiare in questo settore le abitudini delle persone. Significa fare severi sacrifici in vista di un obiettivo comune, con una serie di reazioni da parte del sistema che sui rifiuti fa business. Ma siamo determinati, in una regione che fa della bellezza un elemento centrale. E dovremo essere uniti per far capire che questa storia è a un punto di una svolta”.

SOLENNI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN BIAGIO

Ecco il comunicato del parroco della Chiesa di San Biagio.

Cari Sannicandresi, è ormai prossimo il giorno dedicato a San Biagio, patrono della Parrocchia omonima, nonché l’ultimo Santo in onore del quale vengono tradizionalmente accesi dei falò. Chi è San Biagio? San Biagio, ovvero Biagio di Sebaste Vescovo nonché Santo Armeno, è venerato sia dalla chiesa Cattolica che da quella Ortodossa. San Biagio si dedicò agli studi medici, e con la sua purezza d’animo risanava le infermità spirituali. Venne nominato Vescovo di Sebaste, e per sfuggire inizialmente alle persecuzioni dell’imperatore Lacinio si nascose in una grotta dalla quale continuava mediante messaggi segreti a governare la Chiesa affidatagli, ma un giorno alcuni seguendo le impronte di alcuni animali, giunsero nella grotta e arrestarono San Biagio. Portandolo in città tutti accorsero, e fra i tanti vi era una mamma che portava in braccio il figlio moribondo per via di una spina di pesce conficcatagli in gola. San Biagio mosso a compassione, alzò gli occhi al cielo e fece il segno di croce sul bambino. Il bimbo guarì. Venne incarcerato dopo essere stato giudicato dal giudice Agricola che voleva convincerlo a fare sacrifici agli idoli, ma lui si rifiutò. Venne richiamato in tribunale ma San Biagio fu fermo nelle sue convinzioni, allora con pettini di ferro le sue carni vennero lacerate e fu condannato a essere gettato nel lago. Portato in acqua invece di annegare, iniziò a camminarvi sopra e il giudice capendo di non poter vincere tale potenza, tale fede, decise di farlo decapitare. Questa è la storia più conosciuta di San Biagio. Come già detto è il titolare della Parrocchia, ed essendo anche molto venerato da tutti i Sannicandresi, mi auguro di vivere con voi il seguente programma:

-dal 25 gennaio al 2 febbraio, ore 18:30 Novena in onore di San Biagio, con assistenza delle varie confraternite della Città.

-2 febbraio ore 18:30, festa di Candelora e ultimo giorno di Novena a San Biagio.

-3 febbraio ore 06:30 accensione del tradizionale falò

                      Ore 08:00 Santa Messa presieduta da Don Giancarlo Borrelli, parroco della Chiesa Del Carmine

                       Ore 09:30 Santa Messa presieduta da Don Roberto de Meo, parroco della Chiesa Madre

                       Ore 11:00 Santa Messa presieduta da Don Matteo de Meo e Don Antonio di Domenico,   

                                         amministratori Parrocchiali della Chiesa di Santa Maria delle Grazie (convento)

                        Ore 18:30 Santa Messa Solenne presieduta dal Parroco Don Giuseppe D’Anello.

Come di consuetudine per chi vorrà, vi sarà il bacio della reliquia “ex ossibus” e la benedizione della gola mediante l’imposizione delle candele. Ovviamente non mancheranno distribuiti cic e sckupparul per sostare intorno al tradizionale falò.

San Biagio patrono delle coppie di fidanzati, pastori, agricoltori, cardatori, laringoiatri, invocato contro le malattie della gola e uragani, possa essere un eclatante esempio da seguire di vera fede, possa essere intercessore delle nostre preghiere presso il Signore. Possa egli proteggere tutta la città ed ognuno di noi da ogni male presente e futuro, che sia esso fisico o spirituale.

Don Peppino D’Anello

IL LIONS CLUB SAN NICANDRO “ENZO MANDUZIO” PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE POSTURALI

Il Lions Club San Nicandro “Enzo Manduzio” torna ad impegnarsi sul campo della prevenzione con un progetto di prevenzione e sensibilizzazione delle patologie vertebrali come scoliosi, lordosi, cifosi e piattismo dei ragazzi della scuola elementare di San Nicandro.

Il progetto, unico in Puglia, ha l’obiettivo di divulgare nelle scuole e nelle famiglie un’informazione corretta per quanto riguarda la postura della schiena soprattutto negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. L’iniziativa è rivolta a tutti gli alunni delle terze classi della nostra città.

L’equipe medica formata dal dott. Matteo Berardi (ortopedico), dal dott. Giovanni Del Conte (osteopata) e dalla dott.ssa Daniela Facchino (psicologa) ha effettuato le viste posturali completamente gratuite senza alcuna attività invasiva. Lo screening ha interessato tutte la classi terze della scuola elementare di Piazza IV Novembre e del Plesso “Zuppa” della stazione con valutazioni posturali di 1° livello, in particolare scoliosi e dorso curvo con lo scopo di diagnosticare tempestivamente tipologie che, se individuate tardi, potrebbero condizionale la vita dei ragazzi.

Si ringrazia la Dirigente Scolastica, dott.ssa Angerla Vaira, i docenti e le famiglie che hanno colto il valore di questo progetto offrendo la loro collaborazione.

 

SAN NICANDRO, INAUGURAZIONE SEDE POLITICA DELLA NUOVA LISTA CIVICA DEL SINDACO GUALANO

Con il passare dei giorni, si cominciano a definire gli assetti dei partiti e movimenti che si presenteranno alle prossime elezioni comunali di fine maggio. Ora è la volta della maggioranza che governa Palazzo di Città che, domani alle ore 19:00, terrà una conferenza proprio per l’inizio della campagna elettorale. Nulla è dato sapere sul nome del nuovo movimento che, sicuramente, sarà guidato dall’attuale sindaco Pierpaolo Gualano con la legittima ambizione di ricevere dagli elettori un altro incarico a primo cittadino.

La nuova sede è in Corso Umberto I° a fianco dell’entrata del Cinema Teatro Italia.

RESPONSABILITA’ PENALE DEL SINDACO SE LA SCUOLA NON E’ IN REGOLA CON LE NORME ANTISISMICHE

Si sa la situazione in cui versano gli edifici scolastici di tutta Italia. Nessuna regione fa eccezione. Ma una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (VI Sezione Penale, 8 gennaio 2018, n. 190) impone oggi l’esame della problematica in una prospettiva assolutamente diversa, chiamando i sindaci alle proprie responsabilità non solo amministrative ma anche penali. La Cassazione ha infatti stabilito che, anche in presenza di un rischio sismico lieve, le scuole non a norma vanno chiuse, ed è un preciso obbligo dell’amministrazione comunale procedere in tal senso in quanto i terremoti non sono prevedibili e anche un minimo scostamento dei parametri può nascondere pericoli considerevoli.

È evidente che tale sentenza, per aree come quelle della nostra provincia in cui il rischio sismico è ben più sostenuto, rischia di avere conseguenze devastanti: in sostanza i sindaci che non dispongono la chiusura delle scuole non in regola con le normative antisismiche, rischiano pesanti ripercussioni penali. Secondo la Cassazione, il rischio di crollo esiste anche se la scuola si trova in un’area a “basso rischio sismico” e se si rileva un “minimo scostamento dai parametri di edificazione” contenuti nelle Norme Tecniche per le Costruzioni – NTC 2008. Per far scattare i sigilli è sufficiente la violazione delle norme che impongono il raggiungimento di determinati standard. Non è necessaria la presenza di un pericolo concreto perché “nel carattere non prevedibile dei terremoti”, le regole tecniche di edificazione mirano a contenere i rischi nell’eventualità che l’evento sismico si verifichi.

Nel caso preso in esame dalla Cassazione in base al certificato di idoneità sismica rilasciato nel 2013, la scuola di Ribolla, frazione del comune di Roccastrada (GR), presentava un livello di rischio sismico pari a 0,985, mentre il parametro minimo della sicurezza statica è 1. In altre parole, anche se per poco, era emersa la non idoneità sismica dello stabile. La scuola era stata sequestrata, ma poi riaperta dopo il ricorso del sindaco di Roccastrada al Tribunale del riesame. Secondo il Tribunale del riesame, non c’era il concreto pericolo di crollo dell’edificio, che in base agli accertamenti condotti presentava una inadeguatezza minima rispetto ai vigenti parametri costruttivi antisismici. Di parere opposto i giudici della Cassazione, che hanno accolto il ricorso della Procura di Grosseto: il sindaco di Roccastrada è ora indagato ed è stato disposto il sequestro della scuola.

UNIONI DI COMUNI, I RISPARMI CI SONO

Era il 1990 quando la legge n.142 disciplinava per la prima volta le unioni di comuni come processo associativo e propedeutico alla fusione. Le unioni, infatti, implicano l’aggregazione di alcune funzioni di spesa, mentre la fusione le raggruppa tutte, oltre a prevedere un unico organo di governo politico. Le fusioni comportano quindi un cambiamento molto più radicale rispetto alle unioni e hanno fatto molta fatica a prendere piede nel nostro paese. Dal 1991 al 2013 se ne registrano solo 11 relative a 28 comuni (dati Istat). Dal 2014 in poi il processo è in deciso aumento, grazie alla legge Delrio: fino al 2017 si sono registrate 71 fusioni che coinvolgono 280 comuni. Si tratta comunque ancora di un numero molto piccolo rispetto al totale di comuni italiani. Le unioni sono invece molto più diffuse, e nel 2016 coinvolgevano più di 3.100 comuni (Ancitel). Nel corso del tempo, soprattutto a seguito della congiuntura economico-finanziaria negativa che ha comportato la necessità di una razionalizzazione del sistema degli enti locali, si sono susseguiti diversi interventi normativi (leggi 265/1999 e 42/ 2009, decreto legge 78/ 2010, leggi 135/2012 e 56/2014) che hanno modificato a cadenza periodica lo strumento, mantenendo comunque inalterato l’obiettivo di riduzione della spesa. A quasi 28 anni dalla sua istituzione vale quindi la pena chiedersi se l’unione di comuni porta effettivamente risparmi di spesa.

Per rispondere alla domanda ricorriamo ai risultati emersi da un recente lavoro, in cui abbiamo analizzato l’effetto “unione” sui comportamenti di spesa dei singoli comuni della regione Emilia Romagna per il periodo 2001-2011. La scelta di focalizzare l’analisi su una sola regione è sostanzialmente guidata da tre motivi. In primo luogo, le leggi regionali possono promuovere e incentivare le unioni in modo completamente diverso, facendo sì che la comparazione tra le regioni porti a conclusioni errate. Ad esempio, alcune regioni – come Veneto, Toscana ed Emilia Romagna – hanno previsto forti incentivi finanziari legati alla durata o alla ampiezza delle unioni. L’Emilia Romagna rende poi disponibili informazioni dettagliate sulle unioni, ricavabili sul sito della regione. Infine, il processo associativo comunale è molto marcato in Emilia Romagna, tanto da essere, tra le regioni a statuto ordinario, quella con il più alto numero di unioni.

Nel periodo 2001-2011 i comuni dell’Emilia Romagna che stipulano convenzioni di unioni crescono notevolmente. Nel 2001, infatti, c’era solamente un’unione che interessava 9 comuni (2,5 per cento dei comuni); nel 2011, invece, se ne registrano 31 che coinvolgono 160 comuni (circa il 50 per cento dei comuni). Il “salto” maggiore si registra tra il 2007 e il 2009, quando i comuni che si mettono in unione raddoppiano – grazie soprattutto allo stimolo della legge regionale n. 10 del 2008 – passando così da 54 (nel 2007) a 132 (nel 2009). Nel periodo 2001-2011 la spesa corrente totale pro-capite dei comuni non in unione è sempre maggiore della spesa corrente totale pro-capite di quelli in unione e la differenza è più marcata a partire dal 2008, quando cioè il numero di comuni in unione raddoppia.

Per verificare se l’appartenenza a un’unione abbia generato un significativo risparmio di spesa, abbiamo definito il gruppo di comuni in unione come “trattati” e il gruppo di comuni che non fa parte di unioni come “controllo”. Quindi confrontiamo la variazione di spesa corrente pro-capite (che contiene l’ammontare dei fondi trasferiti dal comune all’unione per l’erogazione della specifica funzione o del servizio) del gruppo dei trattati prima e dopo l’entrata in unione con la variazione di spesa pro-capite per il gruppo di controllo nello stesso periodo di tempo. Chiaramente, la stima è tanto più affidabile quanto più il gruppo dei comuni di controllo è simile al gruppo dei trattati. Per questo motivo, individuiamo tra i comuni del gruppo di controllo quelli che hanno caratteristiche simili (come popolazione, struttura demografica, reddito, livello di indebitamento) a quelle del gruppo dei trattati e ripetiamo l’analisi utilizzando questo gruppo ristretto di comuni. Dimostriamo anche che la scelta di entrare in unione non è guidata dal livello pregresso di spesa. I comuni infatti decidono di appartenere a un’unione indipendentemente dall’entità della propria spesa: un risultato che rende i comuni del gruppo dei trattati ancora più simili a quelli del gruppo di controllo.

Infine, redistribuiamo ai singoli comuni sulla base della popolazione i trasferimenti ricevuti dall’unione: in questo modo ci assicuriamo che l’effetto sulla spesa non sia guidato dall’ammontare di trasferimenti ricevuti. I risultati indicano che essere membro dell’unione fa diminuire le spese del 4 per cento, che significa un risparmio di oltre 50 milioni di euro; per i comuni interessati corrisponde in aggregato al 69 per cento dell’addizionale comunale Irpef. Inoltre, l’effetto non è uniforme nel tempo, ma aumenta fino all’ottavo anno dall’entrata in unione. L’impatto sul risparmio non è quindi immediato, ma dipende dal tempo necessario a realizzare i dovuti cambi organizzativi e strutturali. Non sembra esserci poi nessuna relazione tra il risparmio conseguito e la grandezza dell’unione in termini di comuni aderenti. Infine, il risparmio di spesa non sembra essere associato a una diminuzione della qualità del servizio pubblico, né a una minore attrattività del comune. L’unione di comuni – e quindi a maggior ragione una loro fusione – porta dunque significativi risparmi di spesa, che potrebbero essere utilizzati per diminuire la pressione fiscale locale o per reagire ai tagli di trasferimenti dal centro.

Massimiliano Ferraresi, Giuseppe Migali e Leonzio Rizzo

A VIESTE IL COMUNE SOSPENDE PER 60 GIORNI I SOLLECITI TARI E IMU

Il funzionario responsabile della IUC, vista la delibera di Giunta Municipale n. 14 del 23.01.2018, esecutiva a termini di legge, con la quale si è data apposita disposizione alla sottoscritta, Funzionario Responsabile IUC, affinchè accordi, in via eccezionale e in autotutela, una sospensione non superiore ai 60 giorni, decorrenti dalla data del relativo provvedimento, dell’efficacia dei solleciti Tari anni 2013-2015 e 2016 e degli avvisi di accertamento IMU 2012 di recente emissione ha disposto, con decorrenza immediata, la sospensione dei relativi avvisi.

Per il sindaco della cittadina il provvedimento mira a consentire agli utenti di attendere l’esito dell’autotutela senza che decorrano i termini per poter proporre eventuale ricorso e dà il tempo necessario all’ufficio tributi di rispondere a tutte le istanze presentate.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE PUGLIA E LE UNIVERSITA’ DI BARI E FOGGIA

Dopo aver apportato alcune specifiche modifiche richieste dai Ministeri affiancanti, il Dipartimento regionale delle Politiche per la Salute, del Benessere sociale e dello Sport per tutti, ha inviato l’ultima versione, poi approvata in Giunta, del Protocollo d’intesa al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia e Finanze, ministeri che hanno espresso parere favorevole.

Il testo unico di protocollo d’intesa tra le due Università pugliesi, quella di Bari e quella di Foggia, rappresenta un punto di arrivo molto importante, sul quale si è trovata un’intesa che fondamentalmente sancisce l’uniformità delle regole che disciplinano i rapporti tra Regione ed Università in materia di integrazione tra attività assistenziale di didattica e di ricerca, oltre che una parità di trattamento del personale universitario docente e non docente. Un cambio di passo dunque rispetto a quanto avveniva precedentemente quando la Regione Puglia stipulava distinti Protocolli d’Intesa con l’Università degli Studi di Bari e con l’Università degli Studi di Foggia.

La Regione e le due Università, con il protocollo d’intesa, si impegnano quindi a “rafforzare i processi di collaborazione ed integrazione con il servizio sanitario regionale, sviluppando metodi e strumenti di collaborazione tra il sistema sanitario ed il sistema formativo finalizzati a perseguire, in modo congiunto, obiettivi di qualità, efficienza e competitività rispetto alle esigenze assistenziali, alla formazione del personale medico e sanitario ed al potenziamento della ricerca biomedica e clinica”.

PER “LIBERI E UGUALI” ECCO LA CANDIDATA DEL COLLEGIO 14 DI SAN SEVERO

Si è tenuta nella mattinata di ieri 24 Gennaio 2018, presso la sede di Liberi e Uguali San Severo, la conferenza stampa di presentazione della dott.ssa Arcangela De Vivo come candidata alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale n.14 San Severo.

Ormai è abbastanza noto che il territorio di San Severo, del Gargano, dell’Alto Tavoliere e dei Monti Dauni soffrono, da anni, un forte deficit di rappresentanza politica e istituzionale. Da troppo tempo il territorio non viene rappresentato in nessuna istituzione di ogni ordine e grado e la nostra candidatura è mirata a colmare questo vuoto che, al momento, crea un forte gap politico ed economico, abbastanza evidente, tra la nostra comunità e il resto della Puglia.

Venerdì 26 Gennaio alle ore 18,00 c/o la sala Conferenze di P.zza L. Allegato, ci sarà l’apertura della campagna elettorale di Liberi e Uguali, con Arcangela De Vivo (candidata Camera collegio uninominale), Gianna Fratta (candidata Camera collegio plurinominale) e l’On. Alfredo d’Attorre, nella quale verrà illustrato il programma della lista ‘Liberi e Uguali con Pietro Grasso’.”

Coordinamento Liberi e Uguali San Severo

FOGGIA, ARRESTATO IL PATRON SANNELLA

Fedele Sannella, patron del Foggia, squadra militante nella serie cadetta, è stato arrestato a Milano. L’accusa è decisamente pesante. E’ finito in manette per riciclaggio. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero stati riciclati somme pari a circa due milioni di euro, frutto di evasioni fiscali, appropriazioni indebite e altri reati. Il Foggia, a questo punto, dovrebbe essere gestito da un amministratore giudiziario, nominato dal giudice. Lo scorso 4 dicembre, nell’ambito dell’operazione Security, era finito in manette Massimo Curci, vicepresidente onorario del Foggia.

ULTIM’ORA, TENTATA RAPINA A “ORO CASH” DI SAN NICANDRO

In mattinata tentata rapina all’esercizio commerciale “Oro Cash” di Via Baracche a San Nicandro. Un individuo è entrato a volto scoperto nel negozio e, immediatamente dopo, altri due individui incappucciati hanno fatto irruzione. La prontezza di spirito della proprietaria che ha premuto il pulsante d’allarme per chiamare la compagnia di vigilanza ha indotto i tre malviventi a scappare che poi, pare, siano fuggiti in moto. Allertato subito il comando Carabinieri di San Nicandro che sono prontamente accorsi sul luogo per le indagini del caso.

9 MILIONI PER 10 BIBLIOTECHE DEL FOGGIANO. MANCA SAN NICANDRO

Altri 9 milioni di euro per finanziare 10 biblioteche di comunità in provincia di Foggia. L’assessore Raffaele Piemontese comunica che ieri, in Giunta regionale, è stato un nuovo stanziamento che rimpingua il budget dell’avviso pubblico “Community Library” che arriva, così, a toccare quota 120 milioni di euro. Per le biblioteche di comunità in provincia di Foggia ci sono oltre 9 milioni di euro: una nuova straordinaria iniezione di risorse per una straordinaria effervescenza di progettazione che il bando ha saputo suscitare, grazie alla felice intuizione di Loredana Capone. E, come ha detto l’assessore all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, “sono investimenti che contribuiscono a elevare la qualità della vita anche nei comuni più piccoli, spesso mettendone a ulteriore valore il patrimonio dei beni culturali”.

Infatti è quello che si osserva nei dieci progetti di biblioteche di comunità che risultano finanziati in provincia di Foggia, in forza dell’incremento del budget che abbiamo disposto oggi.

Il più corposo è “MyCult” che vede associati i comuni di Cagnano Varano, Carpino, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, che potranno contare su un finanziamento di 1 milione 982.603,66 euro. A Bovino si realizzerà “La Biblioteca del Castello” con 1 milione 696.935,06 euro.
A Vieste il progetto è centrato nel Complesso del Convento di San Francesco e gode di 1 milione 323.961,76 euro. Con 902.496,14 euro il Comune di San Severo realizzerà “#LiberiLibri”. A Vico del Gargano con 919.358,59 sarà valorizzata la Biblioteca comunale. Accadia darà corpo al progetto “La Biblioteca dei Fossi” con 623.578,74 euro. A Castelluccio dei Sauri con 507 mila euro e a Poggio Imperiale con 450 mila euro saranno rifunzionalizzate le biblioteche comunali. Finanziato con 450.508,50 euro l’originale progetto del Liceo “Carolina Poerio” di Foggia, denominato “Biblioteca diffusa: Accampamenti letterari”. Ancora un castello, quello imperiale di Sant’Agata di Puglia, ospiterà una biblioteca di comunità grazie al progetto del Comune finanziato dalla Regione con 250 mila euro.

SAN NICANDRO, PER I COMMERCIANTI VERIFICA PERIODICA STRUMENTI DI MISURA

La verificazione periodica degli strumenti di misura consiste nell’accertare il mantenimento, nel tempo, della loro affidabilità metrologica finalizzata alla tutela della fede pubblica, nonché nel verificare l’integrità di sigilli, anche elettronici, etichette o altri elementi di protezione previsti dalle norme vigenti. Tutti gli strumenti, ad esclusione dei misuratori di gas, di acqua ed elettrici, devono essere sottoposti alla verificazione periodica entro 60 giorni dall’inizio della loro prima utilizzazione ed, in seguito, secondo la periodicità riservata all’apparecchio. Si parla, quindi, di bilance meccaniche ed elettroniche, bascule, pesa a ponte, distributori carburanti, ecc.

Onde evitare le sanzioni previste dalla normative è opportuno che gli utenti interessati si attivino per presentare la richiesta di verificazione periodica per gli strumenti in uso scaduti, in scadenza o mai verificati.

La verifica può essere effettuata presso l’Ufficio Metrico, solo per gli strumenti per pesare, il lunedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00. La tariffa dovuta è di 20 euro per il primo strumento e 10 euro per i successivi.

La verifica può essere effettuata presso il proprio domicilio su richiesta da presentare all’Ufficio Metrico della Camera di Commercio. La tariffa dovuto è di 25 euro per il primo strumento e 10 euro per i successivi.

Per maggiore informazione di dettaglio si consiglia di consultare la documentazione presente sul sito web della Camera di Commercio

SCEGLI LE ARANCE DELLA SALUTE, AIUTACI A COMBATTERE IL CANCRO

Domenica 28 gennaio, torna nelle piazze l’appuntamento con le Arance della Salute. Con un contributo di 9 euro riceverai il sacchetto di arance rosse e un numero speciale di Fondamentale con i consigli e le ricette per una sana e gustosa alimentazione.

I volontari AIRC ti aspettano in Piazza IV Novembre dalle ore 8.00 alle ore 14.00.

IMMIGRAZIONE, GLI ERRORI DA NON RIPETERE

Dopo il fallimento della riforma sulla cittadinanza per minori stranieri (impropriamente denominata ius soli), sarebbe auspicabile che nel prossimo futuro le forze politiche riuscissero ad affrontare un ragionamento complessivo sull’immigrazione, evitando di ripetere gli errori del passato. La discussione dovrebbe perciò comprendere temi molto diversi fra loro, ma interconnessi, quali le politiche per l’asilo, la programmazione degli ingressi per lavoro, l’emersione degli irregolari e le politiche per l’integrazione. Infatti, la politica complessiva deve tenere conto di una sempre maggiore articolazione del fenomeno.

A partire dal 1998, quando è stato introdotto, il “decreto flussi”, è stato utilizzato per pianificare gli ingressi di immigrati per motivi di lavoro. Esclusi i lavoratori stagionali, in quasi vent’anni sono entrati in questo modo circa 1,5 milioni di lavoratori stranieri a tempo indeterminato. Va poi aggiunto un altro milione regolarizzato attraverso le più sbrigative “sanatorie”: quella del 2003, ad esempio, rimane la più grande di sempre in Europa, con circa 650 mila lavoratori regolarizzati in pochi mesi. Di fatto, il meccanismo dei decreti flussi ha rappresentato più uno strumento di regolarizzazione a posteriori che di programmazione.

Dal 2008, anno di inizio della crisi, gli ingressi programmati sono drasticamente diminuiti, riducendosi a poche migliaia, cui si aggiungono i lavoratori stagionali. Anche le quote del 2018, stabilite dai ministeri dell’Interno e del Lavoro lo scorso 17 gennaio, limitano i “nuovi ingressi” a conversioni di permessi di soggiorno o a specifiche categorie (come i lavoratori di origine italiana o i lavoratori autonomi).

Negli ultimi anni, parallelamente alla riduzione degli ingressi per lavoro (e forse anche a causa di essa), abbiamo assistito al fenomeno degli sbarchi e alla crescita delle richieste d’asilo, passate da 40 mila nel 2011 a 84 mila nel 2015 e 123 mila nel 2016.

Le indicazioni date dall’Unione europea a partire dal 1999 (Consiglio europeo di Tampere, Finlandia) raccomandano che i flussi di ingresso siano accompagnati da adeguate politiche di integrazione sociale, per favorire percorsi guidati verso la cittadinanza. In Italia, invece, non è successo, sia per mancanza di risorse sia per una gestione troppo dispersiva di quelle a disposizione.

Complessivamente, i comuni italiani spendono ogni anno meno di 200 milioni di euro in politiche di integrazione, cui si possono sommare circa 45 milioni di euro l’anno del Fami 2014-2020 (Fondo europeo migrazione e integrazione). Anche considerando i singoli progetti in ambito sanitario e scolastico, l’Italia non arriva a spendere 300 milioni di euro annui per le politiche rivolte specificamente ai cittadini stranieri per la loro integrazione (da non confondere con le politiche generali di welfare).

Dal punto di vista della gestione delle risorse, sembra poco consigliabile disperderle in piccoli progetti senza una strategia organica a monte. Pur valorizzando le specificità e i fabbisogni locali, occorrerebbe concentrarsi su grandi priorità comuni: ad esempio i corsi di lingua italiana (come concordato tra ministero degli Interni e regioni fin dal 2007) e i mediatori culturali, che del resto sono presenti in tutti i paesi di forte immigrazione. Ma anche su attività culturali nelle scuole, per la prevenzione del razzismo e delle discriminazioni. In alcuni paesi queste attività sono addirittura bilaterali, proponendo anche agli autoctoni programmi culturali legati agli sviluppi di una società multiculturale.

In questo senso, va riconosciuto che il Piano nazionale d’integrazione dei titolari di protezione internazionale, presentato lo scorso settembre dal ministero dell’Interno, rappresenta una novità positiva, sottolineando diritti (uguaglianza, pari dignità, libertà di religione, accesso all’istruzione e alla formazione, inclusione nella società) e doveri (imparare la lingua, condividere i valori della Costituzione italiana, rispettare le leggi, partecipare alla vita economica, sociale e culturale del territorio) dei beneficiari di asilo. Sebbene i rifugiati rappresentino oggi solo una piccola parte degli immigrati in Italia, peraltro piuttosto omogenea per provenienza, genere e fascia d’età, i “motivi umanitari” rappresentano ormai la quota principale tra i nuovi arrivi, avendo superato negli ultimi due anni anche i “ricongiungimenti familiari”.

Numerose sentenze della magistratura, anche ai più alti livelli, si sono incaricate di dimostrare in questi anni che l’idea di limitare i diritti dei cittadini stranieri nell’accesso ai servizi di welfare, al di là della propaganda politica, risulta impraticabile.

Sarebbe opportuno, quindi, che tutte le forze politiche ne prendessero atto, cercando di evitare di ripetere gli errori del passato.

Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini, Chiara Tronchin

SAN VALENTINO A VICO DEL GARGANO, ARRIVA “TERRARANCIA”

La leggenda racconta che mangiando le arance di Vico del Gargano o bevendone il succo, ci sia la possibilità di coronare il proprio sogno d’amore. Da questa antica leggenda legata a San Valentino, patrono da 400 anni (da quando nel 1618 i vichesi lo sostituirono a San Norberto) della cittadina garganica che protegge non solo gli innamorati ma anche gli agrumi, nasce Terrarancia. L’evento in programma a Vico del Gargano, dal 16 al 18 febbraio 2018, che racconta storia, tradizioni e tipicità del paese dell’amore.

Organizzato da Regione Puglia, Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, Parco Nazionale del Gargano, Comune di Vico del Gargano, in collaborazione con Di terra di mare e RedHot, con il patrocinio di Symbola e Puglia Promozione, Terrarancia ruota intorno all’amore per il ‘bello’ e il ‘buono’ promuovendo turismo, enogastronomia e cultura.

Durante il weekend Vico del Gargano – cittadina dal cuore antico che sorge su un promontorio roccioso tra il mare e la Foresta Umbra, e che rientra tra I Borghi più Belli d’Italia – si vestirà a festa per celebrare San Valentino. Ornamenti originali a base di agrumi decoreranno la Chiesa Matrice, il centro storico di origine medievale, le vecchie case “a pujedd” (a schiera con scala esterna), archi, portoni e vicoli, a partire dal “Vicolo del Bacio”, stretta e pittoresca stradina simbolo del paese dell’amore, incantando i visitatori.
Dal 16 al 18 febbraio a colorare Vico saranno non solo gli agrumi ma anche i prodotti tipici in mostra nel villaggio enogastronomico allestito nelle strade e nei palazzi della cittadina garganica. Ci saranno momenti culturali con presentazione di libri e convegno a tema; non mancheranno laboratori del gusto rivolti a grandi e piccoli. Spazio anche all’arte con mostre e interventi di street art.

“Vico del Gargano è un borgo molto suggestivo e ricco di storia che merita di essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno. Per questo abbiamo scelto di valorizzarlo attraverso un evento come Terrarancia, capace di esaltarne le caratteristiche e destagionalizzare i flussi turistici”, afferma il sindaco di Vico del Gargano Michele Sementino.

“Con Terrarancia abbiamo voluto regalare ai vichesi e agli ospiti una grande festa, degna del Santo Patrono proprio in occasione del quattrocentesimo anniversario della sua proclamazione. Non solo un forte richiamo di fede, ma un’impronta culturale che pone Vico al centro del Gargano, per la sua storia, la sua tradizione, l’autenticità dell’offerta e l’innegabile fascino che il centro storico e la proverbiale amicizia dei vichesi, riescono a donare” dichiara l’assessore alla Cultura, Manifestazioni ed Eventi di Vico del Gargano Raffaele Sciscio che aggiunge: “San Valentino tutto l’anno, per ridare linfa ad un territorio votato alla fede, ma capace di intraprendere percorsi antichi nell’instancabile ricerca di un turismo di qualità ed attento alle peculiarità del paese”.

VOUCHER PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE, CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO

Il voucher per la digitalizzazione è una misura agevolativa per le micro, piccole e medie imprese che prevede un contributo, tramite appunto la concessione di un “voucher”, di importo non superiore a 10 mila euro, finalizzato all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico.

 Il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla pubblicazione sul sito web del Ministero del provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher adottato su base regionale.

 Ciascuna impresa può beneficiare di un unico voucher di importo non superiore a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.

Con decreto direttoriale 24 ottobre 2017 sono state definite le modalità e i termini di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni. Le domande possono essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Già dal 15 gennaio 2018 è possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda. Per l’accesso è richiesto il possesso della Carta nazionale dei servizi e di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva e la sua registrazione nel Registro delle imprese. Entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello il Ministero adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher, su base regionale, contenente l’indicazione delle imprese e dell’importo dell’agevolazione prenotata. Ai fini dell’assegnazione definitiva e dell’erogazione del Voucher, l’impresa iscritta nel provvedimento cumulativo di prenotazione deve presentare, entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese e sempre tramite l’apposita procedura informatica, la richiesta di erogazione, allegando, tra l’altro, i titoli di spesa. Dopo aver effettuato le verifiche istruttorie previste, il Ministero determina con proprio provvedimento l’importo del Voucher da erogare in relazione ai titoli di spesa risultati ammissibili.
Le domande per l’accesso al voucher devono essere presentate esclusivamente attraverso l’apposita procedura informatica, accendendo nell’apposita sezione “Accoglienza Istanze” e cliccando sulla misura “Voucher per la digitalizzazione” (funzionalità disponibile a partire dalle ore 10:00 del 15 Gennaio 2018). Per accedere alla procedura informatica bisogna essere in possesso oltre che di una casella PEC attiva e registrata nel Registro delle imprese, anche della Carta nazionale dei servizi e del relativo PIN rilasciato con la stessa. La trasmissione della domanda è consentita a partire dalle ore 10.00 del 30 Gennaio 2018 e fino al termine ultimo delle ore 17.00 del 9 febbraio 2018.

Si raccomanda di procedere alla compilazione della domanda e alla firma digitale della stessa tempestivamente, così da avere tutto il tempo per risolvere eventuali criticità.  Si ricorda ad ogni modo che non è previsto un ordine cronologico per l’attribuzione del Voucher e che le domande di agevolazioni presentate nel suddetto periodo di trasmissione delle domande sono considerate come pervenute nello stesso momento. Nel caso in cui le risorse disponibili a livello regionale non siano sufficienti a coprire le richieste pervenute da parte delle imprese è prevista una procedura di riparto delle risorse finanziarie in proporzione alle richieste delle imprese.

Per un supporto tecnico relativo all’accesso alla procedura informatica e alla compilazione delle istanze scrivere a: voucherdigitalizzazione.istanzedgiai@mise.gov.it oppure chiamare al numero 06-64892998.

SAN NICANDRO, VOTO DOMICILIARE PER GLI ELETTORI AFFETTI DA INFERMITA’

Gli elettori affetti da gravissime infermità tali che l’allontanamento della abitazione in cui dimorano risulta impossibile recarsi al seggio elettorale e gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento della abitazione in sui dimorano, sono ammessi al voto nella propria abitazione.

Gli elettori interessati dovranno far pervenire la dichiarazione prescritta entro lunedì 12 febbraio 2018 utilizzando l’apposito modulo da ritirare presso l’Ufficio elettorale comunale.

MUSEO DELLA TRANSUMANZA A SAN NICANDRO GARGANICO

“Il museo si propone come luogo di studio e documentazione sul fenomeno della pastorizia transumante. Interessanti pannelli esplicativi ne illustrano sinteticamente, ma con grande efficacia didattica, i vari aspetti storico-sociali e culturali ed i sistemi di vita e di lavoro. Gli oggetti esposti danno testimonianza delle principali attività produttive (produzione di lana e formaggio), delle forme di equipaggiamento di uomini ed animali, dell’organizzazione dei ricoveri temporanei. Le suggestive immagini di un audiovisivo contribuiscono, infine, a ricreare le atmosfere della montagna percorsa dalle greggi e segnata dalla fatica millenaria dei pastori”.

Questo avrebbe dovuto essere il museo della transumanza a San Nicandro Garganico che risulta ancora ufficialmente “in fase di allestimento”; esso è situato presso i locali a piano terra della Scuola media D’Alessandro-Vocino. La sua realizzazione da parte del Parco nazionale del Gargano è stata finanziata nel 2004 nell’ambito del progetto Appenino Parco d’Europa (APE), insieme alla sistemazione di una porzione del tratturo Campolato-Vieste (sentiero Coppa la Monaca) in agro di Monte Sant’Angelo.

Qui su facebook si possono vedere alcune foto:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.206643292847139.1073741862.110630259115110&type=3

Un altro scheletro culturale chiuso e inutilizzato che San Nicandro possiede ma che non può essere visitato ed offerto ai turisti.

AVIS, DONAZIONE SANGUE

L’Associazione Avis comunica ai soci che la prossima donazione sangue è prevista per domenica 28 gennaio, dalle ore 8:30, sempre nei locali del Poliambulatorio. Si raccomanda la massima partecipazione.