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SAN NICANDRO, INCARICO PER LA VALORIZZAZIONE DELLA TORRE DI MILETO

L’amministrazione comunale ha stabilito che la destinazione d’uso dei locali della Torre di Mileto sarà: Punto informazioni Turistiche Territoriali; Presidio estivo dell’ufficio di Polizia Locale; Presidio estivo di pronto Soccorso e Centro visite del Parco Nazionale del Gargano;

Considerato che trattasi di incarico fiduciario affidato a professionista esterno, senza procedura di affidamento ad evidenza pubblica, in quanto l’importo presunto del compenso è inferiore alla soglia entro la quale è consentito l’affidamento diretto in base al Codice dei Contratti Pubblici, si è dato l’affidamento dell’incarico della redazione del programma di valorizzazione in conformità con le linee guida del MIBACT entro 60 gg. all’arch. Maria Incoronata Ritoli.

ORDINE PUBBLICO, IL TERRITORIO DI SAN NICANDRO SOTTO CONTROLLO

Per effetto dei due casi di cronaca successi a San Nicandro, il territorio ora sembra essere più attenzionato da parte delle forze dell’ordine. Intanto, la Guardia di Finanza vigila durante la notte su tutto il territorio di sua competenza e sembra esserci la presenza dei Carabinieri, anche in borghese, in città ma anche nelle campagne. Si presume che anche i “Cacciatori di Puglia” avranno un loro ruolo di prevenzione e c’è la possibilità che, a tutto questo, possa dare una mano anche la Polizia.

Sembra essere questa l’azione che le forze dell’ordine vogliono porre in essere come risposta ai due fatti di cronaca per un controllo continuo del territorio e per un ritorno alla legalità e alla prevenzione dei crimini.

IL LAVORO? LO TROVA CHI NON LO CERCA

Il mercato del lavoro italiano continua a essere caratterizzato da dualismi storici. Il primo, misurato dai tassi di occupazione elaborati sui dati Istat-Forze di lavoro, ancora nel terzo trimestre del 2017, è quello tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con una differenza a favore del Centro-Nord di 20,9 punti percentuali, in aumento di 1,3 punti rispetto all’inizio della crisi nel 2008. Il secondo è quello tra maschi e femmine, con una differenza a favore degli uomini di 18,6 punti, ridottasi di 4,3 punti. Il terzo dualismo è quello tra adulti maturi (40-64 anni) e giovani adulti (15-39 anni), con una differenza a vantaggio dei primi di 16,5 punti, in forte e preoccupante incremento di 13,4 punti. Di dualismi però se ne intravvede uno nuovo, trasversale agli altri: quello tra disoccupati e inattivi. Dal 2013 al terzo trimestre del 2017 si osserva infatti il recupero di quasi un milione di occupati. I nuovi assunti, però, provengono in prevalenza dall’area di coloro che avevano dichiarato di non cercare lavoro o di non essere immediatamente disponibili a lavorare.

Nel periodo di crisi, dal 2008 al 2013, la quota di disoccupati, sul totale della popolazione tra 15 e 64 anni, è aumentata di 3,5 punti percentuali, a seguito della diminuzione di 3,1 punti della quota di occupati e di 0,4 punti della quota di inattivi. Nella successiva fase espansiva, dal 2013 al 2017 (terzo trimestre), la quota di occupati è aumentata di 2,82 punti percentuali, assorbendo più inattivi (-2,06) e meno disoccupati (-0,76). La crescita della quota di occupati, fin qui recuperata, proviene quindi per il 73 per cento da coloro che si erano dichiarati fuori dal mercato del lavoro. C’è da osservare che anche durante la precedente fase di crescita, dal 1995 al 2008, i nuovi occupati provenivano per il 60 per cento da ex-inattivi, seppure in percentuale inferiore.

È importante precisare che i saldi dei movimenti tra i tre stati del mercato del lavoro – occupati, disoccupati e inattivi – sono la risultante dei numerosissimi movimenti che avvengono quotidianamente e che coinvolgono molte più persone di quante sono sintetizzabili alla fine di un periodo. Tra il 2013 e il 2017, le alte riduzioni degli inattivi e le basse contrazioni dei disoccupati sono evidenti anche nelle sottopopolazioni donne-uomini e adulti maturi-giovani adulti. Una differenza sostanziale si osserva però tra le due classi d’età. La quota di occupati tra gli adulti più maturi è aumentata di 4 punti percentuali, assorbendo esclusivamente gli inattivi. Tra i giovani adulti invece si intravvede solo una microscopica ripresa, con un aumento della quota di occupati di 0,6 punti percentuali, mentre si è ridotta la quota di disoccupati di 1,4 punti percentuali a seguito della scelta di proseguire gli studi. Tra i giovani adulti quindi la riduzione della disoccupazione avviene principalmente per l’aumento della quota di studenti, con una conseguente uscita dal mercato del lavoro.

I migliori risultati degli inattivi emergono anche osservando le serie mensili destagionalizzate delle forze di lavoro. Dal settembre 2013 all’ottobre 2017 gli occupati risultano in aumento, di 964 mila unità, a seguito di una diminuzione di 226 mila disoccupati e di 1,066 milioni di inattivi. È possibile quindi che gli inattivi abbiano iniziato a cercare attivamente lavoro subito dopo l’intervista mensile, ottenendo un perentorio successo. È molto probabile anche che non abbiano mai cercato lavoro nelle forme consuete, così come definite dall’International labour organizzation, e che siano entrati nel mondo del lavoro grazie a rapporti diretti con il datore di lavoro in virtù dei loro legami professionali, parentali o di amicizia. Tale evidenza è stata peraltro ben compresa dagli stessi disoccupati visto che la modalità di ricerca di un lavoro spargendo la voce a parenti, amici o sindacati è praticata nell’85 per cento dei casi. Una percentuale, secondo i dati dell’Eurostat, vicina a quella dei greci (92 per cento) e lontanissima da quella dei tedeschi (38 per cento). Al contrario, solo il 24 per cento dei disoccupati italiani si rivolge anche a un ufficio pubblico, discostandosi di nuovo dai tedeschi (75 per cento) e avvicinandosi agli spagnoli (25 per cento).

Le difficoltà di funzionamento in Italia di un mercato del lavoro trasparente e meritocratico potrebbero risiedere nel fatto che per trovare un lavoratore i datori di lavoro si rivolgono in prevalenza direttamente a parenti o amici e non ai centri per l’impiego. Secondo questa ipotesi, il maggiore flusso da inattivi a occupati che da disoccupati a occupati è determinato più dalle azioni dei datori di lavoro che da quelle dei disoccupati. In queste condizioni, ai potenziali lavoratori (in particolare giovani) non resta che migrare all’estero oppure proseguire gli studi. In generale, a molti di loro non resta che sperare in un reddito di cittadinanza. Per l’attuale generazione di giovani adulti, oltre alla pensione futura, si compromette così il normale percorso di vita, la possibilità di costruire una propria famiglia e avere dei figli.

Probabilmente alcuni giovani sono ancora “bamboccioni” o “choosy”, e forse qualcuno potrebbe inventarsi un lavoro, ma c’è da augurarsi che possano cogliere l’opportunità offerta dalla decontribuzione per le nuove assunzioni riservata ai giovani. Occorre però sperare che anche i datori di lavoro facciano richiesta di personale adottando modalità meno familistiche e più pubbliche, contattando persone che potrebbero avere requisiti più idonei e consentendo l’ingresso nel mondo del lavoro anche a chi non li conosce personalmente.

Corrado Abbate

WHATSAPP, COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLO SPAZIO DI MEMORIA OCCUPATO

Oramai gli utilizzatori di sistemi di messaggistica istantanea sono davvero tanti: anzi possiamo dire che la gran parte degli utenti #Smartphone utilizza i dispositivi mobili per i sistemi di messaggistica.

Su tutte le app più utilizzate sono #Whatsapp#Telegram e Messengerdi Facebook. Di recente poi gli sviluppatori di WhatsApp hanno promosso una nuova versione business, utile per le aziende per comunicare in maniera veloce ed automatica con la propria clientela. Proprio il crescente utilizzo di queste applicazioni, porta la maggior parte degli utenti ad avere nelle chat un numero incredibile discussioni aperte, anche di dialoghi avvenuti molto tempo fa.

Resta però il fatto che tutte queste chat appesantiscono la memoria degli smartphone. Ecco allora che in questo articolo vogliamo suggerirvi alcune consigli utili per eliminare quei dati che appesantiscono solo la memoria del vostro dispositivo, in particolar modo per quanto riguarda Whatsapp, ci sono delle modalità molte semplici che allo stesso potrebbero risolvere uno dei problemi più frequenti per gli utilizzatori smartphone. Tanto non se lo aspettano, ma WhatsApp occupa molto spazio sulla memoria degli smartphone. Ovviamente non è l’app scaricata che pesa o le chat avviate con gli utenti, piuttosto quello che ci scambiamo nelle chat: se pensiamo a foto, video o gif, sono proprio questi i file che pesano di più.

Il primo suggerimento che vi diamo è quello di togliere il salvataggio automatico dei file: in questo modo si evita di salvare gli eventuali file pesanti scambiati nella chat.  Altro suggerimento è eliminare le chat ingombranti: scrollando le chat di whatsapp è facile trovare delle chat avviate che magari adesso sono inutili da tenere. Altra modalità interessante per alleggerire la memoria dello smartphone è quella di disinstallare e reinstallare di nuovo l’applicazione WhatsApp: prima di procedere con questa modalità vi suggeriamo di fare un backup dell’app così da non perdere le chat importanti avviate sulla nota applicazione. Utilizzando questa modalità saranno eliminati i file temporanei che occupano notevole spazio invisibile. Soprattutto con quest’ultimo suggerimento potrete veramente alleggerire la memoria del vostro smartphone.

Luca Cimini

TERREMOTO COSTA GARGANICA

Un terremoto di magnitudo ML 2.5 è avvenuto nella zona: Costa Garganica (Foggia), oggi 29-01-2018, 12:57:44 ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 42.1516.11 ad una profondità di 22 km al largo di Vieste. Non si segnalano danni.

UN PO’ DI CULTURA TRADIZIONALE: IL PASTORE E LA PACCHIANA (1^ PARTE)

“Gonna a fittissime pieghe di panno scuro, bordate in fondo di una o più fasce colorate o d’oro…”. Queste erano le parole dello scrittore Michele Vocino quando comincia a parlare del costumo della Pacchiana. Ne fa una descrizione avvincente per esaltare la bellezza e la preziosità. Lo stesso dicasi per il Pastore.

Oggi molte cose si sono dimenticate ed altre le inventano proprio perché non conosciamo bene le due “maschere tradizionali”. E’ comunque improprio parlare di maschere perché gli abiti del Pastore e della Pacchiana erano i costumi abituali dell’epoca della gente di San Nicandro Garganico, quindi non figure costruite ma rappresentazioni vere di una realtà che non esiste più.

Quando si parla di Pacchiana si vuole intendere tutto il vestito da cerimonia, anche se la “vunnedda” (gonna) era normalmente usata tutti i giorni anche per i lavori domestici. Durante le funzioni funebri, per la messa, per la visita dei Santi Sepolcri il giovedì santo, le donne indossavano “u cutredd” bianco ed a volte marrone, mentre le altre soltanto la “vunnedda”. Si è parlato per le vedove di “pacchiana nera”. E’ un termine in esatto e forse ci si voleva riferire al “colore” della vedovanza. La vedova aveva le maniche di seta nera ed il fazzoletto nero in testa. Al corpetto della Pacchiana i bordi venivano sostituiti con strisce di velluto- Il grembiule (Z’nal) era nero con delle fasce argentate. Si dice che, a volte, le donne non volevano vestirsi tutte di nero per non essere “adescate” dagli uomini.

Il vestito del Pastore veniva usato solamente da coloro che esercitavano questo tipo di attività; gli altri, invece, cioè i “massar”, artigiani, ecc.. indossavano il normale vestito con giacca, pantaloni, bombetta o cappello. I Pastori, per la loro attività, usavano il “guardamacchj”, ossia un “sovrapantalone” di pelle di capra che poteva essere indossato da entrambi i lati. Infatti, quando faceva caldo il pelo veniva messo all’esterno; al contrario quando faceva freddo. Questo indumento veniva legato dietro le gambe con stringhe di pelle. Anche la giacca era della stressa pelle di capra, senza maniche con delle stringhe di pelle sul davanti per chiuderla. Ai piedi portavano i “zambitt”, ossia scarponi di pelle di maiale che erano tenuti da stringhe di peli di capra tessuti.

Il Pastore usava per il suo lavoro il bastone (n’gin) che serviva per spingere gli animali nella stalla ed anche peli di capra per mingere le capre. Dietro le spalle portava il “tascappan” o “pan’ttera” ove venivano messi “u’ sicchj’ttedd” (bicchiere) per bere, il pane, “u’ rupp’tedd” (specie di bicchiere) di legno e recipiente di latta o stagno che serviva per mettere il latte. (CONTINUA)

Il Direttore

SAN NICANDRO, TORNA LA “PASSIONE VIVENTE”

Torna la “Passione vivente” a San Nicandro. Ormai è certo che l’evento della settimana santa che ricorda la passione di Cristo verrà svolto lunedì 26 marzo ed è stato fortemente voluto dalla comunità parrocchiale con l’adesione ed il favore di don Matteo De Meo.

L’organizzazione è già partita con l’invito alle altre parrocchie cittadine di una collaborazione per una manifestazione che, in passato, ha visto riscontri eccellenti da parte dei sannicandresi ma anche dei paesi limitrofi che organizzavano pullman per essere presenti all’evento.

L’altro invito è alla popolazione per figuranti da inserire nei personaggi della Passione.

I GIORNI DELLA MERLA

Quando tempo fa non c’erano le previsioni meteo, ci si affidava ai proverbi o modi di dire che scandivano il passare del tempo.

La tradizione, infatti, vuole che il 29-30-31 di Gennaio, vengano ricordati come i “giorni della Merla”, ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno. Ma da dove trae origine questa credenza, entrata oramai a far parte della vita di tutti noi? Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, alcuni simili altre assi diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una Merla. Noi ve ne raccontiamo la più conosciuta che nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime.  Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese:” Amico mio potresti durare un po’ di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni.”

A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno.” Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni.

Il fratello dubbioso domandò: “Cosa vuoi farne?“ e Gennaio rispose: “Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere”.  E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.

Questa la leggenda e, tornando alle previsioni meteo che allora non esistevano, subito dopo il 29, il 30 e il 31 gennaio di ogni anno, ecco la Candelora con “A la Cann’lora, la v’rnata è sciuta for’”, quest’altro modo di dire che pian piano il freddo ci abbandonerà per far posto alla primavera.

Ma le previsioni del tempo annunciano un poderoso anticiclone. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei principali modelli, l’alta pressione supererà i 1035hPa su gran parte del Paese (specie al Centro/Nord) con punte addirittura di 1040hPa al Nord/Ovest. Valori tipicamente estivi. L’Anticiclone delle Azzorre determinerà bel tempo in tutto il Paese tra Lunedì 29Martedì 30 e Mercoledì 31 Gennaio. Il mese si concluderà all’insegna del caldo anomalo, così com’è iniziato e trascorso. Le temperature diminuiranno un po’ soltanto nelle ore notturne grazie all’inversione termica per i cieli stellati (con nebbie e foschie in pianura Padana e nelle valli del Centro), ma continueranno a superare i +15°C in molte località del Paese (da Nord a Sud) con un prosieguo della primavera anticipata che abbiamo già vissuto nelle ultime settimane.

La situazione potrebbe drasticamente cambiare a inizio Febbraio.

SAN NICANDRO, COSTITUITA ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTICA “AMBIENTE E/E’ VITA PUGLIA ONLUS”

Nel corso di un incontro tenutosi a San Nicandro Garganico, alla presenza del Vicesegretario Regionale Dott. Primiano Schiavone, si è regolarmente costituito il Circolo Cittadino dell’Associazione ambientalistica “Ambiente e/è Vita Puglia Onlus”.

Dopo un profondo ed accurato dibattito dove sono state evidenziate le eccellenze e le criticità del territorio, con particolare riferimento agli aspetti ambientali, è stato nominato coordinatore cittadino il Sig. Tullio Cendamo al quale vanno gli auguri di benvenuto e buon lavoro da parte della segreteria Regionale di “Ambiente e/è Vita Puglia Onlus”. (Comunicato)

VICO DEL GARGANO, “TERRARANCIA” PRESENTA IL SUO PROGRAMMA

Valorizzare e destagionalizzare i flussi turistici a Vico del Gargano. Questo è uno degli obiettivi di Terrarancia, l’evento che racconta storia, tradizioni e tipicità del paese dell’amore, presentato il 26 gennaio durante un aperitivo con la stampa ospitato dal ristorante Al Primo Piano di Foggia.

Dal 16 al 18 febbraio la cittadina garganica, già contraddistinta dalla bandiera arancione – è uno dei Borghi più Belli d’Italia – si vestirà a festa per celebrare San Valentino. “Quest’anno festeggiamo i 400 anni del nostro patrono che fu scelto dai vichesi nel 1618 in sostituzione di San Norberto. Da noi San Valentino prima di essere il protettore degli innamorati è il protettore delle arance, vera ricchezza di questa terra”, ha dichiarato Michele Sementino sindaco di Vico del Gargano.

Terrarancia è un evento che lega turismo, enogastronomia e cultura ruotando intorno ad un importante appuntamento religioso, che è appunto San Valentino. “Il Gargano è famoso per l’enogastronomia, abbiamo chef degni di nota che si sono affermati e hanno portato in giro per l’Italia i nostri prodotti tipici. Terrarancia lega l’aspetto enogastronomico a quello religioso. Con questo evento abbiamo voluto regalare alla nostra cittadinanza e al Gargano una manifestazione degna del nostro Santo patrono”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Raffaele Sciscio.

Ad essere protagonista dell’evento sarà proprio la cittadinanza, come traspare anche dal video promozionale, realizzato da WildRatFilm, che racconta tradizioni, storia e riti di Vico del Gargano. “I nostri eventi partono sempre dal coinvolgimento degli abitanti – ha affermato Ester Fracasso, organizzatrice insieme a Maria Pia Liguori di Terrarancia – perché crediamo che se loro hanno consapevolezza del luogo in cui vivono sanno anche comunicarlo. Ed è per questo che abbiamo coinvolto produttori, artigiani, associazioni e scuole del posto”.
“Nel nostro modo di operare c’è una contaminazione reciproca con il territorio”, ha continuato Maria Pia Liguori che ha aggiunto: “i ragazzi che verranno coinvolti rientrano nell’alternanza scuola-lavoro e partecipano alla programmazione e alla realizzazione dell’evento”. Terrarancia va a riscoprire quanto di vero e autentico c’è a Vico del Gargano, come racconta il video che cattura non solo le bellezze del posto ma anche le mani sapienti degli artigiani capaci di creare manufatti preziosi. Ad esaltare il ‘bello’ e il ‘buono’ di Vico del Gargano sarà non solo un Convegno a tema – che vede la partecipazione di Alfredo Ricucci Presidente Consorzio Gargano Agrumi, Fabio Renzi Segretario Generale Fondazione Symbola, Claudio Costanzucci Paolino Vice Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Leo Di Gioia Assessore all’Agricoltura Regione Puglia e dell’onorevole Colomba Mongiello – ma anche i Laboratori del Gusto, spalmati nell’arco dei tre giorni e tenuti da famosi chef del territorio come Nicola Russo, Leonardo Vescera, Domenico Cilenti, Nazario Biscotti e Peppe Zullo, che declineranno una serie di pietanze utilizzando l’arancia.

“La provincia di Foggia è il territorio con la più grande biodiversità del nostro Paese, ha spiegato Nazario Biscotti durante la presentazione dell’evento, mai come in questo momento dobbiamo aiutare i piccoli produttori che stanno scomparendo”. A sposare questo pensiero anche Peppe Zullo che ha citato l’anguilla di Lesina, la fava bianca di Carpino e le arance di Vico del Gargano tra i prodotti che vanno valorizzati.
A Terrarancia sarà presente anche la ‘Birra bianca del Gargano’ realizzata da Vincenzo Ottaviano de Il Trabucco da Mimì, una birra aromatizzata alle arance che rappresenta l’essenza del territorio, grazie anche all’aggiunta dei fiori d’arancio.

Dal 16 al 18 febbraio Vico del Gargano attende turisti e visitatori affamati di sapere e conoscenza. Un villaggio gastronomico con artigiani, produttori e cibi di strada sarà allestito nelle piazze e nei palazzi della città. Ci saranno laboratori dedicati ai bambini con letture animate e ‘merende all’arancia’, per far riscoprire anche ai più piccoli il ‘buono’ e il ‘bello’. La musica invaderà i vicoli con ‘Il Duo Novembre e le ragazze’ – dove le ragazze sono signore che vanno dai 70 agli oltre 80 anni – e con gli allievi del Liceo ‘P. Virgilio Marone’.
Le donne e le ragazze dell’Associazione ‘Auser nuova vita’ allestiranno il centro storico con oggetti di arredo urbano realizzati all’uncinetto con buste colorate riciclate. Alessio Giannone, alias Pinuccio di Striscia la notizia, presenterà il suo libro ‘TrumpAdvisor’ che racconta la Puglia partendo proprio dal Gargano, mentre Marco Lepore e Isabella Ferrante riempiranno gli occhi di colore con la mostra a fumetti dal titolo ‘Color d’arancio, color d’amore’.

Terrarancia si concluderà con il ‘Premio San Valentino 2018’, iniziativa volta a dare un riconoscimento a ‘Il Bello e il Buono della nostra Terra’. Durante i tre giorni sarà inoltre possibile: prenotare visite guidate ai siti di interesse culturale di Vico del Gargano (info 0884.994666 o 324.8820065) e visitare la mostra fotografica “Vico, il Paese dell’Amore” a cura di Potito Gasparrini (presso il Palazzo della Bella). Terrarancia è un evento organizzato da Regione Puglia, Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, Parco Nazionale del Gargano, Comune di Vico del Gargano, in collaborazione con Di terra di mare e RedHot, con il patrocinio di Symbola e Puglia Promozione. Si ringraziano i produttori – Mio Padre è un Albero, Leonardo Pallotta, Azienda agricola Turso, Azienda Fiore, Salumi Salcuno e Cose buone del Gargano di Fausta Munno – che hanno offerto le loro eccellenze durante l’aperitivo con la stampa e che saranno presenti all’evento.

www.facebook.com/terrarancia
www.terrarancia.it

EDITORIALE DELLA DOMENICA, IL PUNTO SULLA POLITICA LOCALE

Il clima della campagna elettorale che riguarda le politiche del 4 marzo sembra essere poco avvertito dai sannicandresi in quanto prestano molta più attenzione alle comunali di giugno prossimo. Già una coalizione si è presentata agli elettori ed è formata da “Forza Italia” e da “Noi per l’Italia” con le componenti Udc e Alternativa Popolare. Non è stato ancora comunicato il nome del candidato sindaco della coalizione in quanto si spera in un allagamento della stessa per poi procedere alla individuazione del primo cittadino. Altra coalizione in campo è quella dell’attuale sindaco che, proprio venerdì, ha presentato la sua lista “Impegno civile” che avrà senz’altro l’ausilio di altre liste civiche. Il Pd domani ha organizzato un incontro per iniziare un lavoro di aggregazione con eventuali altri partiti o movimenti da presentare alla cittadinanza per poi scegliere il candidato sindaco con una squadra in cui lui sia il “primus inter pares”. Degli altri raggruppamenti ancora non se ne sa niente. Il M5S, vista anche la candidatura della Faro, avrà senz’altro il suo candidato a primo cittadino come, si crede, anche il “Nuovo Cdu” che continua a ripetere che potrebbe presentarsi da solo. Poi c’è “Noi con Salvini” di cui non si conoscono i propositi e le liste civiche che già ci sono, oltre le altre che sicuramene verranno alla luce prima della presentazione delle liste.

Insomma ancora un panorama incerto che pian piano si va evolvendo. Molti credono che le politiche del 4 maggio avranno influenza sulle coalizioni e potrebbero, in qualche modo, un po’ sbaragliare l’attuale assetto e tutto sarà più evidente proprio durante la campagna elettorale nella quale si evidenzieranno già accordi per le elezioni comunali che verrebbero fuori solo dopo il 4 maggio.

Intanto si è in attesa della composizione delle liste a livello nazionale e nell’attesa di quello che potrà succedere a San Nicandro si vuole rammentare il compito importante che spetta ai partiti i quali sono protagonisti del destino di un popolo. I partiti dovrebbero svolgere un ruolo che non è quello solito che si rifà al clientelismo o alla scalata del potere, ma un ruolo più nobile, quello di produrre proposte e fare selezione della classe dirigente per attivare quelle progettualità necessarie. Solo così potrebbero riacquistare consenso che oggi è bassissimo nella scala dei valori etici. La politica deve essere vista esclusivamente come servizio a favore della collettività, un volontariato che riporti l’uomo nella sua dimensione etica di cittadino. Infatti non c’è politica al servizio del cittadino se la stessa non è accompagnata da una forte tensione etica.

Il Direttore

“FACIES PASSIONIS”, LA MOSTRA DELLA SETTIMANA SANTA

A Taranto, tra qualche giorno, dall’1 al 4 febbraio 2018, verrà organizzata una mostra che espone le più significative statue delle processioni della Settimana Santa in Puglia. Si chiama Facies Passionis, l’evento che esporrà 10 statue che rispecchiano i volti della Passione all’interno della chiesa del Carmine su iniziativa dell’omonima arciconfraternita tarantina e con la collaborazione dell’Arcidiocesi e del Comune.

In occasione di Facies Passionis, verrà organizzato un percorso guidato, che farà giungere le statue a Taranto, dove avverrà un allestimento nella chiesa del Carmine, chiusa al culto per l’evento. La mostra è gratuita e avrà luogo dalle 9.00 alle 22.00 dei giorni 1, 2, 3 e 4 febbraio 2018.

Parteciperanno all’evento le confraternite di Bitonto, di Molfetta, di Valenzano, di Bari, di Noci, di San Severo, di Manduria, di Mottola e di Taranto. Le 10 statue che verranno esposte durante Facies passionis sono quelle della processione dei Misteri del Venerdì Santo e rappresentano i momenti della Passione di Gesù: l’orto degli ulivi, il calvario, la crocifissione, il sepolcro.

Il materiale che è stato utilizzato per la realizzazione delle statue è la cartapesta, mentre l’epoca alla quale risalgono è in alcuni casi il 1700, in altri il 1800 e i primi del ‘900. Tali dieci statue portano la firma di artisti come Giuseppe Manzo, Salvatore Sacquegna, Gregorio Palmieri e Antonio Maccagnani.

La mostra Facies Passionis è stata presentata durante una conferenza stampa a Taranto, che ne ha svelato tutti i dettagli dai priori Antonello Papalia dell’arciconfraternita del Carmine di Taranto, Luigi Sebastiano Lauta dell’arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio e del Purgatorio di Bitonto e dal commissario arcivescovile dell’arciconfraternita del Rosario di San Severo Francesco Lozupone. Presenti anche monsignor Marco Gerardo, padre spirituale del Carmine, e monsignor Emanuele Ferro, portavoce dell’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro.

Un evento molto atteso quello di Facies Passionis, che anticipa la Pasqua e che consente alla comunità di entrare a stretto contatto con la fede nel periodo precedente a quello della resurrezione di Gesù.

SAN NICANDRO, FESTA PATRONALE 2018

Siamo in periodo carnevalesco e al termine del quale il primo grande appuntamento è quello della festa patronale che si svolgerà alla metà di giugno, forse in contemporanea con l’eventuale ballottaggio delle elezioni comunali che terranno presumibilmente in quelle date. A chi l’organizzazione di questo evento?

Dovrebbe esserci una delibera dell’attuale amministrazione comunale che dispone che la festa patronale sia organizzata, ad anni alterni, dal Comitato Feste Patronale e dall’Associazione Pro Loco. Poiché lo scorso anno è stato il Comitato Feste ad organizzare, quest’anno dovrebbe essere il turno della Pro Loco.

Decisioni un po’ stravaganti in quanto la festa che è di tutti dovrebbe essere affidata alle stesse associazioni per una serie di motivi che vanno dalla conoscenza del territorio cittadino, alla competenza, al ruolo proprio distintivo dell’associazione. Proprio per questo Comitato Feste e Pro Loco sono naturalmente indicate per l’organizzazione. Purtroppo pare che questo non sia possibile ed ecco quindi la decisione dell’amministrazione comunale di accontentare tutti con l’alternanza annuale.

LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE FESTEGGIA A SAN SEVERO I SUOI 50 ANNI DI ATTIVITA’

Sarà la Nuova Compagnia di Canto Popolare il prossimo super ospite della 48.ma stagione concertistica dell’Associazione “Amici della Musica” presieduta da Gabriella Orlando. Il concerto si terrà sabato 3 febbraio 2018 alle ore 20 (porta ore 19.30) al Teatro “Verdi” di San Severo. Uno degli eventi più attesi della stagione culturale di San Severo.

La NCCP – Nuova Compagnia di Canto Popolare – è stata definita «il più grande gruppo di musica etnico-napoletana», ambasciatore della forma musicale italiana più amata e diffusa all’estero, la musica popolare del nostro Sud. I concerti della NCCP rappresentano la storia della musica popolare più autentica del Sud d’Italia e della canzone napoletana nella sua forma più alta e colta. Il gruppo scava nei linguaggi, nelle tradizioni diverse e nelle varie culture che si sono mescolate nel tessuto di Napoli, una città che è sempre stata crocevia fra Occidente e Oriente. La musica araba e quella spagnola sono sicuramente le espressioni che hanno caratterizzato maggiormente il suo orizzonte musicale. Alcune “fronne”, come quelli dei venditori ambulanti napoletani, assomigliano ai canti dei muezzin arabi. Allo stesso modo l’uso del modo “frigio”, esprime il mondo spagnolo che tanto ha influenzato la musica napoletana. Lo strumentale dal titolo “Vico Tre Regine” è un omaggio alla musica andalusa e è in tutto e per tutto una “sevillana”, che potrebbe essere danzata in maniera canonica da una ballerina di flamenco.

Dalla chitarra battente (strumento tipico della musica popolare del Gargano) al mandolino, dalla mandola al mandoloncello, al “bouzouki” (tradizione greca), alla “quena” peruviana o alla “gralla” catalana, dalla ciaramella alla zampogna, fino ad arrivare a ottoni classici come il bombardino, la tromba e il trombone a pistoni. Questi strumenti hanno una loro forza sonora che può sfidare anche quella espressa dagli strumenti elettrici, possiedono una personalità che li rende unici e riconoscibili.

Guidata oggi da due suoi componenti storici, Fausta Vetere e Corrado Sfogli, la NCCP esegue un repertorio straordinario, che va da successi celebri come “Tammuriata Nera” alle villanelle e alle tammurriate composte dalla stessa Compagnia, fino ai brani più noti della tradizione napoletana, eseguiti con uno stile unico e inconfondibile. Da “Cicerenella” a “Ricciulina”, da “SiLi Femmene” a “Madonna de la Grazia”, dalla “Tarantella del Gargano” a “Tu Sai che la cornacchia”, ma anche brani nuovi come “Ma pecché”, “Pascalì” o “Napulitane”, tratti dal recente doppio album che celebra il 50° anniversario di questa storica band.

Il gruppo prodotto e lanciato agli inizi degli anni ‘70 da Renato Marengo (è attualmente il direttore artistico dei “Cantori di Carpino”), con la direzione artistica di Roberto De Simone, dopo essersi esibito in migliaia di concerti in Italia e in oltre 100 concerti all’estero nelle più grandi città di tutto il mondo ha celebrato lo scorso anno i suoi 50 anni con un cd doppio. E questo lavoro – il 40^ della sua carriera – nuovamente prodotto da Renato Marengo e un tour nei maggiori teatri italiani ed europei tra cui San Severo.

L’evento è organizzato in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo Roma, la Regione Puglia – Assessorato dall’Industria Turistica e Culturale, con la Città di San Severo – Assessorato alla Cultura e con Resonance – Ritorni e sonorità fra arte, natura, cultura ed emozioni. Partner dello spettacolo Ferrovie del Gargano, Azienda Agricola Turco di Lesina e Cafè Noir di San Marco in Lamis.

Biglietti in vendita presso il botteghino del Teatro dal 29 gennaio ore 11.30-12.30/18.30-19.30

Info e prenotazioni 348.6628775

STABILIMENTO BALNEARE POSTO SOTTO SEQUESTRO A “ISOLA DI VARANO”

Sequestrato una stabilimento balneare in località “Isola di Varano”. Il sequestro è stato disposto per opere abusive nella struttura turistica senza le relative autorizzazioni demaniali, urbanistiche e paesaggistiche. Sequestrato anche il bar e alcune cabine. L’inosservanza delle normative previste è stato rilevato dal NOPA, il Nucleo Operativo Polizia Ambientale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Vieste la cui attività si sta rivelando di estrema utilità per monitorare le coste, per le occupazioni abusive e per la individuazione di eventuali fonti di inquinamento.

OGGI “LE ARANCE DELLA SALUTE” IN PIAZZA IV NOVEMBRE

Oggi 28 gennaio 2018, a partire dalle ore 8.30, i volontari dell’AIRC vi aspettano in Piazza IV Novembre per l’iniziativa “Le arance della salute”. Il ricavato della vendita delle reticelle di arance siciliane andrà, come sempre, alla ricerca scientifica contro il cancro. Vi aspettiamo numerosi per dare sostegno e forza ai progetti dei giovani ricercatori italiani sempre più impegnati a trovare le cure giuste per questo male.

Da oltre cinquant’anni l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro sostiene progetti scientifici innovativi grazie a una raccolta fondi trasparente e costante, diffonde l’informazione scientifica, promuove la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole. Oggi conta su 4 milioni e mezzo di sostenitori, 20mila volontari e 17 comitati regionali che garantiscono a circa 5.000 ricercatori – 63% donne e 52% ‘under 40’ – le risorse necessarie per portare nel più breve tempo possibile i risultati dal laboratorio al paziente. Dalla fondazione a oggi AIRC ha distribuito oltre 1 miliardo e duecento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica (dati attualizzati e aggiornati al 1 gennaio 2017). Informazioni e approfondimenti su airc.it

Entra a far parte della GENERAZIONE AIRC. Unisciti ai nostri 20mila volontari. Sarà la nostra generazione a sconfiggere il cancro? I ricercatori stanno mettendoci il massimo impegno, ma questa sfida può essere combattuta solo con l’aiuto di tutti. La ricerca non è mai stata così vicina a traguardi importanti, ma è indispensabile proseguire senza soste. Ora abbiamo bisogno di tutte le forze. AIRC sta cercando nuovi volontari e lancia una sfida collettiva a tutta la comunità, soprattutto ai più giovani, per unire le forze e combattere insieme la battaglia contro il cancro. Unisciti alla squadra dei nostri 20mila volontari, diventa volontario AIRC, il momento è adesso!  Informazioni su generazioneairc.it o chiamando il numero 02.7797777

La delegazione AIRC di San Nicandro Garganico (FG)

A.A.A. CERCASI ACCAREZZATORE DI GATTI PER UN COMPENSO DI 25 MILA EURO

Cercare lavoro è stressante e tutti noi abbiamo attraversato quella fase di smarrimento e indecisione che caratterizza tutti i periodi di stallo, quei periodi in cui non si sa cosa fare nel futuro. Se i mille annunci non vi soddisfano e cercate qualcosa che stuzzichi la vostra attenzione la risposta alle vostre domande potrebbe essere a Dublino. L’unico requisito? Amare i gatti.

“Just Cats” è una clinica veterinaria in Clonsilla e stanno cercando un “accarezzatore professionista di gatti”. Avete capito bene. Se questa proposta vi fa ridere sappiate che si tratta di un impiego molto serio. Just Cats si definisce addirittura come una clinica veterinaria senza cani, “siamo per le pari opportunità, tuttavia non accettiamo cani come pazienti” si può leggere sul loro sito web.

Discriminazione canina a parte, il lavoro richiede requisiti ben precisi: il candidato ideale deve possedere mani delicate capaci di accarezzare e accarezzare i gatti per lunghi periodi di tempo, inoltre deve parlare ai gatti cosi da farli rilassare riuscendo a comprendere i diversi tipi di fusa. Sono richiesti anche studi approfonditi sui nostri felini e ancora meglio studi certificati. Il lavoratore, infatti, deve possedere un certificato di specializzazione veterinaria. Tutto questo per 25 mila euro l’anno, una cifra niente male.

Questa nuova figura professionale sembra stia prendendo piede infatti anche in Inghilterra, a Newcastle, ricercano un accarezzatore per gatti. Alla lista va aggiunto anche lo zoo di Kiev, che ricerca un accarezzatore a titolo volontario per i gatti abbandonati che vagano nell’area.

Questo quindi potrebbe essere il lavoro del futuro, considerando che in Italia si stimino circa 7 milioni di cani, contro 7,5 milioni i gatti. Un brutto colpo per il “migliore amico dell’uomo”. Le prime scoperte paleontologiche situano i primi resti di gatto in Egitto, verso il 2000 a.C. Non rimane altro da chiederci se anche gli egiziani avessero i loro accarezzatori di gatti. (Huffington Post)

CARNEVALE A SAN NICANDRO, RIUNIONE DELLE ASSOCIAZIONI E SCUOLE

Martedì 30 gennaio, alle ore 19:00, nella sala consiliare del municipio, è stata organizzata dall’amministrazione comunale una riunione di tutte le associazioni per l’organizzazione dell’evento del carnevale prossimo. Oltre le associazioni sono invitati i gruppi che singolarmente vogliono partecipare, come pacchiana e pastore, concertini, montagnole, maschere singole, ecc. Certa la partecipazione di tutti i plessi della scuola elementare e dell’Istituto d’Istruzione di 1° grado “D’Alessandro-Fioritto”.

L’intero evento si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Pro Loco.

SAN NICANDRO, LA NUOVA LISTA DEL SINDACO GUALANO “ISTINTO CIVILE”

Ieri c’è stato il primo step della coalizione guidata dal sindaco Pierpaolo Gualano per le elezioni comunali prossime. Infatti c’è stata l’inaugurazione del locale che sarà adibito a sezione del movimento cittadino che comprenderà la maggior parte dei consiglieri dell’attuale maggioranza e della giunta comunale. Successivamente ci sarà la inaugurazione ufficiale della sezione con l’invio ai partiti per la presentazione del simbolo che concorrerà alle comunali. All’incontro mancava il Presidente del Consiglio comunale Domenico Fallucchi, l’assessore all’urbanistica Fallucchi, la componente di Fratelli d’Italia.

Padrone di casa è stato Gualano che ha fatto un excursus storico della sua amministrazione con l’approvazione di bilancio redatti da altri e con un dissesto conclamato che ha impedito una consiliatura normale ma si sono comunque portati a casa buoni risultati nonostante non si potevano fare assunzioni, nessun mutuo, obbligo a tenere le tasse al massimo.

Ribadisce che la battaglia elettorale non sarà affatto facile anche si parte in maniera diversa dal 2013 e le possibilità di buon risultato ci sono tutte. Anche altri partiti hanno difficoltà specialmente per la formazione delle liste e tutti insieme sono contro il sindaco. Ecco la giustificazione di una sede elettorale per una squadra in cui tutti devono collaborare. Si sono risolti problemi come la Soget, la pubblica illuminazione e ce ne sono altri che si devono risolvere ma, se si è coraggiosi, c’è la possibilità di far cambiare opinione a tanti sannicandresi che non gradiscono l’attuale amministrazione.

Poi annuncia il nome della lista che lo vedrà protagonista “Istinto civile” nel senso che occorre uno slancio emotivo da parte di tutti, grande passione di tutti, grande impegno civile per poter fare gli interessi generali di San Nicandro. Secondo il primo cittadino la gente sembra prevenuta ma le cose possono cambiare perché San Nicandro nel 2013 era un comune che nessuno considerava. Ora, invece, che la situazione è diversa San Nicandro è di esempio per gli altri comuni.

Dopo Gualano c’è stato un breve intervento del vice sindaco Valentino Altieri il quale ha puntualizzato che non si può giudicare un sindaco in una legislatura e chi dice così è in assoluta malafede. Ma con il nuovo corso le cose cambieranno perché il sindaco e la sua squadra hanno portato a termine un impegno titanico, quello di amministrare un comune in dissesto.

IL GAL GARGANO OFFRE SERVIZIO DI INFORMAZIONE SUI BANDI

Il GAL Gargano Agenzia di Sviluppo offre un nuovo servizio di informazione su bandi, iniziative e altri tipi di sostegno che possono dare opportunità di crescita e sviluppo alle tue idee.
Quindi cosa può fare il GAL Gargano per te?
– Ascoltare la tua idea e cercare progetti su misura per te
– Chiarire i tuoi dubbi e rispondere alle tue domande
– Supportarti nelle fasi di realizzazione del progetto
Scopri alcune delle opportunità di sostegno attive al momento e, ricorda, siamo a tua disposizione!

Per fissare un appuntamento senza impegno chiamaci al numero 0884.564164, vieni a trovarci negli uffici di Monte Sant’Angelo oppure contattaci attraverso i seguenti canali: