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AVVISO PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI OPERATORE SOCIO SANITARIO

E’ stato pubblicato dalla Regione Puglia l’avviso “Percorsi Formativi per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio-Sanitario” destinato agli enti di formazione accreditati della Regione e che consentirà a centinaia di disoccupati di conseguire una qualifica professionale sempre molto apprezzata dal mercato del lavoro.

Nei mesi scorsi, con l’istituzione di percorsi formativi per il conseguimento della qualifica OSS all’interno degli istituti scolastici ad indirizzo socio-sanitario, la Regione Puglia ha consentito e consentirà ai ragazzi che conseguiranno il diploma, di ottenere anche la qualifica, segno inequivocabile di un investimento in formazione in un settore che richiede competenze specifiche e che risulta ancora piuttosto attrattivo.
Le risorse investite sull’avviso consentiranno ai disoccupati che lo vorranno, di provare a trovare- ottenuta  la necessaria qualifica- una rapida collocazione nel mercato del lavoro attraverso l’acquisizione di competenze indispensabili nel lavoro di cura delle persone, anche allo scopo di veder crescere gli standard qualitativi del sistema socio-assistenziale pugliese

IL PROGETTO ALTERENERGY, CASO PILOTA A SANT’ANGATA DI PUGLIA

Era un ex albergo situato sui monti del sub-appennino Dauno con vista panoramica sul Tavoliere pugliese, a 800 metri sul livello del mare. Oggi, quell’edificio storico in disuso sostiene il turismo di qualità nelle nuove vesti di Bed&Breakfast – che verrà inaugurato domenica 4 febbraio 2018 – con benefici anche di tipo occupazionale grazie ad una nuova formula gestionale ricettiva. A rendere possibile tutto ciò è stato il Progetto Strategico ALTERENERGY (Energy Sustainability for Adriatic Small Communities), co-finanziato dal Programma Transfrontaliero IPA Adriatico 2007-2013 (Misura 2.3 – Natural and Cultural Resources and Risk Prevention – Energy Saving and Renewable Energy Resources).

L’opportunità è giunta quando il Comune foggiano di Sant’Agata di Puglia, sede del palazzo storico in disuso, è entrato nella rete internazionale delle “comunità adriatiche delle energie rinnovabili” ALTERENERGY, divenendo persino un caso pilota per la sostenibilità energetica insieme ad una sperimentazione simile in Albania ed una serie di azioni dimostrative in Bosnia Herzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia.

L’intervento di riqualificazione energetica dell’ex albergo “La Cisterna”, grazie al Progetto strategico, ha prodotto risparmio economico associato al riscaldamento e all’illuminazione “sostenibile” dell’intero immobile (vincolato presso la Soprintendenza Belle arti e Paesaggio di competenza), consentendo oggi al Comune di Sant’Agata di Puglia di avviare l’attività di una struttura ricettiva d’avanguardia.

Ma nella comunità selezionata in Puglia dal partenariato ALTERENERGY (18 partner tra Regioni, Ministeri ed Agenzie governative per l’energia appartenenti a tutti i Paesi dell’area Adriatica), significative risorse finanziarie hanno permesso anche azioni di efficientamento energetico e miglioramento di comfort, consumi e sicurezza di due istituti scolastici, collateralmente a scelte di mobilità sostenibile, privilegiando la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico del territorio.

Inoltre, agli interventi di manutenzione straordinaria di edifici, insieme all’acquisto e utilizzo di un autobus a trazione elettrica pura per il trasporto pubblico urbano, vanno aggiunte altre tre attività realizzate con successo a Sant’Agata grazie all’applicazione del modello ALTERENERGY: sviluppo delle competenze di tecnici ed amministratori; animazione territoriale con la partecipazione della popolazione, la progettazione condivisa con tutti i portatori di interesse locale ed il coinvolgimento delle scuole primarie, attraverso un laboratorio teatrale e spettacoli aperti al pubblico; la pianificazione energetica per l’aggiornamento del Bilancio energetico locale, la revisione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), studi di dettaglio, progettazione esecutiva di interventi infrastrutturali e di mobilità sostenibile.

Alla Regione Puglia, in qualità di capofila del Progetto, è andato il compito di guidare tutte le attività dal 2011 al 2016 nell’intera area adriatica, con il supporto scientifico dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (ARTI Puglia).

“GARGANO SOLIDALE” APRE CENTRO POLIVALENTE SERVIZI RIVOLTI AI MINORI

L’Associazione di Promozione Sociale “Gargano Solidale” è lieta di comunicarvi che ha concluso l’iter istruttorio per il Centro aperto Polivalente per Minori ed è iscritta al Catalogo Regionale dell’Offerta di Servizi rivolti ai Minori. Da oggi il Centro, nato come uno spazio finalizzato alla promozione del benessere dei minori, attraverso un utilizzo costruttivo del proprio tempo libero, con attività creative, formative e di socializzazione, potrà essere frequentato anche con l’utilizzo dei Buoni Servizio, che la Regione Puglia mette a disposizione delle famiglie e per cui è attiva una finestra temporale che chiude il 15 febbraio.

In un territorio in forte disagio socio-economico e culturale uno strumento valido per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento è il diritto all’educazione, premessa fondamentale per lo sviluppo e la stabilità degli individui e dell’intera comunità.

L’Associazione conscia delle difficoltà che attanagliano la comunità mira a contrastare, attraverso il Centro Polivalente, fenomeni di marginalità e disagio minorile.  Piace ricordare che attraverso un’educazione adeguata i bambini possono crescere, formarsi e scegliere cosa diventare da adulti favorendo così lo sviluppo della propria comunità e del proprio paese.

Nazario Tancredi

A VIESTE LA NUOVA RISONANZA MAGNETICA APERTA. A RODI PRESTO UN’ALTRA. E SAN NICANDRO?

La Direzione generale dell’Asl Fg ha comunicato che, a partire dal prossimo sabato 3 febbraio, sarà operativa la nuova risonanza magnetica aperta presso il poliambulatorio di Vieste. Lo annuncia la direzione generale della ASL Foggia. La risonanza magnetica aperta è una moderna tipologia di risonanza magnetica nucleare, nata dall’esigenza di aiutare quelle categorie di persone – come obesi, claustrofobici, anziani e bambini – che riscontrano difficoltà nel sottoporsi alla risonanza magnetica classica, ossia quella in cui il paziente è confinato all’interno di una struttura cilindrica di spazio ridotto.

Esame sicuro e del tutto innocuo, la risonanza magnetica aperta è indicata allo studio del cranio, della colonna vertebrale, del midollo spinale, dell’apparato muscolo-scheletrico toracico e degli organi localizzati nel torace, nell’addome e nella pelvi; di contro, a causa di un minor potere di risoluzione, è poco adatta all’analisi delle articolazioni piccole, ma molto complesse, come il ginocchio, il polso, la caviglia ecc.
Una classica risonanza magnetica aperta dura tra i 30 e i 60 minuti; alla sua conclusione, il paziente può tornare immediatamente a svolgere le normali attività quotidiane.

“La nuova dotazione strumentale – commenta il direttore generale Vito Piazzolla – è stata prevista nell’ambito della riorganizzazione dei Servizi di Diagnostica per immagini dell’intero Gargano. Una apparecchiatura identica è, infatti, già operativa a Vico del Gargano. La terza sarà installata, insieme ad una mammografia, a Rodi Garganico. Tale riorganizzazione risponde al principio fondamentale di prossimità delle cure. In una provincia come la Capitanata, particolarmente complessa per l’estensione e le criticità legate all’orografia del territorio, è nostro dovere avvicinare i servizi alla comunità. Così come è nostro compito tenere sempre aggiornati i cittadini sull’offerta sanitaria a loro disposizione e invitarli ad usufruire dei nuovi servizi”.

Possibile che San Nicandro resta sempre ai margini dei programmi sanitari dell’AslFg?

SAN NICANDRO, IL MINISTERO APPROVA IL PIANO DI ESTINZIONE DEI DEBITI. DISSESTO FINITO

E’ giunta notizia che San Nicandro aspetta da cinque anni. Il Ministero degli Interni ha comunicato che la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, nella seduta del 30 gennaio 2018, ha approvato il piano di estinzione dei debiti della nostra città. Ora seguirà il Decreto del Ministero degli interni.

Un traguardo sperato e raggiunto da parte di questa amministrazione.

SAN NICANDRO: SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI INVIATI DALLA SOGET

Sembra si stia delineando una condotta da parte del sindaco Gualano e dell’amministrazione comunale che, in via cautelare, preveda la sospensione degli avvisi di pagamento inviati dalla Soget per i tributi comunali. Tale decisione sembra scaturire dalla innumerevoli irregolarità riscontrate circa il contenuto delle notifiche che continuano a creare tanti disagi ai contribuenti. Si stia facendo largo l’idea di una sospensione dei termini per dare maggiore possibilità di controlli interni ed eliminare ulteriori problemi alla cittadinanza. Tale ipotesi, se condivisa, sarà operativa con ordinanza sindacale che potrebbe vedere la prossima settimana.

DOMANI LA CANN’LORA, LA ‘V’RNATA E’ SCIUTA FOR’

Ecco un’altra festività ed un altro evento della nostra tradizione orale dopo quella dei “giorni della merla”. La Candelora ricorda il rito di purificazione che la Vergine Maria seguì dopo aver dato alla luce Gesù Cristo, in conformità con la legge mosaica.

La tradizione sannicandrese usa recitare la seguente filastrocca: “A la Cannelora la ‘vernata è sciuta for!”  Ha rspòst la vècchia arraiata: “N’iè luer e n’iè vrtà: svu sta cchiù scur, quann càln i mttur, svu sta chiù ‘ss’curat, quann la fìcura iè mmaturata! Ha ditt’ la vecchia arraijata quann ìscurisc la vucac ,e s vu iess chiju s’ cur’ quann scegn’n li mt’tur!!

Che significa tutto questo? Secondo alcuni, questo proverbio sta ad indicare che se il giorno della Candelora si avrà bel tempo, si dovranno aspettare parecchie settimane ancora perché l’inverno finisca e giunga la primavera. Se, invece, lo stesso giorno sarà brutto tempo, allora la bella stagione è ormai vicina.

Secondo altri, invece, la Candelora segna per lo più, la fine dell’inverno; ma se il 2 febbraio è cattivo tempo l’inverno durerà almeno un altro mese ancora.

LE PRO LOCO DI PUGLIA, MOLISE ED ABRUZZO PER UN PROGETTO DI TURISMO COMUNE

Si torna a parlare di Cammini Italiani, questa volta la “Call” parte su iniziativa del comitato Unpli Abruzzo, Unpli Puglia ed Unpli Molise. Pro loco e camminatori, dunque, si sono incontrati per discutere di progetti di cooperazione interregionale che mirano a migliorare la mappatura dei percorsi, l’offerta dei servizi, l’accoglienza dei pellegrini, l’animazione territoriale e la promozione turistica. Il punto di partenza è dettato proprio dal legame di elementi essenziali che le tre regioni hanno in comune, come gli usi e costumi, l’enogastronomia, la transumanza o i cammini mappati dall’associazione abruzzese “Walkers A.P.S.”. Già nel 2016 l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia ha celebrato l’anno dei Cammini Italiani con iniziative incentrate sulla conoscenza e la valorizzazione dei cammini storici. Una forma di turismo lento e sostenibile che negli ultimi anni anche nel Mezzogiorno d’Italia ha riscontrato un forte incremento del passaggio dei camminatori. Tra i principali obiettivi da raggiungere nell’imminente vi è una rafforzamento del dialogo tra piccole comunità attive per migliorare la qualità del cammino, dotare le proloco di un timbro ufficiale per il rilascio delle credenziali sulla carta del pellegrino e dei sigilli di passaggio, offrire un supporto all’informazione e all’accoglienza in cui le pro loco o, nel caso della Puglia gli infopoint turistici gestiti dalle Pro Loco, siano un punto di riferimento con un layout tematico e/o infografiche dedicate al cammino. Un progetto in divenire che apre nuove prospettive su cui si andranno a delineare ulteriori strategie di sviluppo di un’offerta turistica adeguata alla tipologia di domanda.

IL VECCHIO VIZIO DI GARANTIRSI IL SEGGIO IN PARLAMENTO

Come funziona la candidatura plurima. I partiti hanno definitivamente presentato i simboli, i programmi e le liste elettorali che si sfideranno il 4 marzo. Può finalmente cominciare ufficialmente la campagna elettorale, che vedrà sfidarsi i candidati in 232 collegi uninominali alla Camera e in 116 al Senato. Tolti i seggi spettanti alla circoscrizione estero (12 alla Camera e 6 al Senato), i posti restanti – 386 alla Camera e 193 al Senato – saranno assegnati con metodo proporzionale a candidati raccolti in liste circoscrizionali brevi, bloccate, che rispettano le quote di genere e caratterizzate dalla possibilità di candidature plurime.

La candidatura plurima è un istituto che permette a un candidato di correre contemporaneamente in più collegi elettorali. Si tratta di una caratteristica tipica dei sistemi proporzionali o perlomeno misti. Nei collegi uninominali e con metodo di voto maggioritario, la rinuncia di un candidato eletto non porterebbe alla sua sostituzione con il secondo arrivato (significherebbe annullare la volontà della maggioranza relativa di quel collegio) bensì all’indizione di elezioni suppletive (come avviene nei casi di dimissioni o decesso di un eletto). È un metodo di sostituzione costoso (ci vogliono soldi e tempo per indire nuove elezioni in un seggio che altrimenti rimarrebbe vacante), ma senza alternative. Nel sistema proporzionale, invece, i seggi della circoscrizione sono assegnati a liste di partito, di fatto indipendentemente dall’identità di chi ne fa parte. È quindi del tutto possibile che un eletto venga sostituito da chi lo segue nella posizione in lista (o nel numero di preferenze, se fossero possibili). Quando però un candidato si presenta in più collegi plurinominali, la possibilità che sia effettivamente eletto in più luoghi non è affatto remota. La nuova legge elettorale dà la possibilità a ogni candidato di essere incluso fino a un massimo di cinque volte in liste plurinominali, anche se risulta candidato all’uninominale.

Non si tratta certo di una novità: in Italia – e non solo – le pluricandidature sono sempre esistite (e sono possibili, per esempio, per le elezioni europee). L’intento è almeno triplice. Innanzitutto, offre al candidato maggiori possibilità di elezione: è quindi una norma che mette al riparo i leader – o talune personalità rilevanti – da eventuali bocciature ed è naturalmente molto apprezzata dai partiti più piccoli. Permette poi a eventuali leader acchiappavoti di aumentare i consensi per la propria lista in tutti i collegi in cui è presente (celebre il caso di Silvio Berlusconi capolista in tutte le circoscrizioni per le elezioni europee del 2009). Infine, permette allo stesso leader di decidere strategicamente chi far entrare in parlamento, imponendo la scelta del collegio di elezione al candidato e determinando quindi quali “secondi” far passare al suo posto e quale no.

Tutto come prima? Di riforma in riforma, quindi, il vizio di permettere le pluricandidature non sembra abbandonare il legislatore italiano. Da un lato, la norma può avere aspetti positivi, perché consente appunto di tutelare alcune candidature, considerate meritorie (per ragioni più o meno legittime); dall’altro, tuttavia, interferisce con il meccanismo democratico perché rende ripescabile, cioè eleggibile, chi invece non è stato eletto in un determinato collegio.

A differenza del passato, però, la nuova legge elettorale contiene un elemento che vincola la discrezionalità dell’eletto: prevede infatti che il parlamentare eletto in più collegi plurinominali sia proclamato nel collegio nel quale la lista cui appartiene ha ottenuto la minore cifra percentuale di collegio plurinominale, così come determinata ai sensi della legge. Inoltre, il parlamentare eletto in un collegio uninominale e in uno o più collegi plurinominali si intende ovviamente eletto in quello uninominale.

Si tratta di un passo in avanti? Forse, ma solo se si accetta come naturale la presenza della candidatura plurima: diminuendo la discrezionalità dell’eletto, si rende la sua proclamazione “neutrale” rispetto alla composizione del parlamento. Tuttavia, resta il dubbio che la norma continui a essere usata per tutelare la longevità del ceto politico più che per promuovere l’elezione di outsider senza un bacino elettorale. È ancor più grave che la pluricandidatura permetta a un candidato non eletto all’uninominale di essere ripescato: se il voto proporzionale è più un voto di lista, quello maggioritario nel collegio uninominale è più personale. Il candidato bocciato nel collegio uninominale è un candidato rifiutato dal suo elettorato. Ritrovarselo comunque in parlamento, per gli elettori di quel territorio, non deve essere particolarmente gradito. Non è certo un buon metodo per aumentare il rapporto di fiducia tra elettore ed eletto.

Perché dunque non basare la propria preferenza elettorale anche su questo elemento? Come si comportano cioè i diversi partiti in questo caso? Una volta che le liste elettorali saranno ufficiali e disponibili, sarà interessante capire quale partito ha sfruttato di più la norma e per quale motivo.

Paolo Balduzzi

 

PIANO TRIENNALE DI EDILIZIA SCOLASTICA, OPPORTUNITA’ PER LE SCUOLE PUGLIESI

In ottemperanza all’accordo della Conferenza Stato – Regioni, la Regione Puglia è a lavoro per pianificare il programma triennale di edilizia scolastica invitando le amministrazioni locali a progettare gli interventi più urgenti da candidare a finanziamento. Fissati i criteri per la nuova programmazione, infatti, la Regione Puglia adotterà presto un avviso pubblico finalizzato a costituire un elenco di interventi di miglioramento, messa in sicurezza, ristrutturazione e realizzazione di edifici scolastici pubblici pugliesi, che saranno finanziati nei prossimi tre anni grazie, al momento, ad almeno 90 milioni di euro a disposizione della nostra regione.
Si è in attesa di conferme, ma è molto probabile che a queste risorse si aggiungeranno altre in misura molto consistente. Si tratta di cospicue risorse derivanti sia dal riparto dei fondi statali destinati a questo tipo di interventi (PON, programma operativo nazionale), sia dal programma operativo regionale (POR).

Tra gli interventi ritenuti prioritari ci sono quelli di adeguamento sismico delle scuole esistenti o progetti di edifici di nuova costruzione in caso l’adeguamento risulti eccessivamente oneroso. Analoga importanza avranno nella programmazione i progetti di adeguamento alla normativa antincendio, che dovranno essere preceduti da una verifica statica e dinamica dell’edificio. La Regione selezionerà i progetti tenendo conto di una serie di criteri, tra cui il livello di progettazione, il completamento dei lavori già avviati, la sostenibilità del progetto. In vista di questo importante appuntamento programmatorio, l’Assessore Leo, con la sezione regionale “Istruzione e Università”, avvierà un ciclo di tre incontri informativi a beneficio di strutture tecniche e amministratori di comuni e province pugliesi.

Un’opportunità da non perdere per pianificare non solo la sicurezza degli istituti cittadini e dei loro studenti.

MANDORLI IN FIORE, NEL GARGANO E’ GIA’ PRIMAVERA

Paesaggio primaverile in Puglia, con alberi di mandorlo in fiore e gemme di albicocchi e peschi che si stanno già dischiudendo, secondo le rilevazioni dei tecnici di Coldiretti Puglia. Oltre ai mandorli già in fiore, se dovessero perdurare le attuali temperature minime troppo alte per la media stagionale e il caldo anomalo – dice Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – il rischio è che vigne, ciliegi e altri alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, subirebbero un ‘risveglio’ anticipato, con fioriture anomale già a febbraio“. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. Con la natura sconvolta a preoccupare è il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva.

In Puglia ieri mancavano all’appello oltre 191 milioni di metri cubi d’acqua nei 4 invasi foggiani di Occhito, Capaccio, Osento e Capacciotti e ciò preoccupa molto rispetto alla stagione estiva. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.

 

Il PD SAN NICANDRO INDICA MARIO D’AMBROSIO CANDIDATO SINDACO

Come già anticipato dal Civico93, ecco il comunicato stampa del Pd San Nicandro a firma del suo segretario Antonio D’Apote.

La sera del 29 Gennaio ha avuto luogo l’assemblea del partito democratico cittadino dalla quale è emersa una indicazione unanime: “Mario D’Ambrosio ha una grande forza aggregante ed è il candidato più forte da mettere in campo.” Dagli interventi che si sono susseguiti i numerosi partecipanti hanno potuto constatare di persona la dialettica politica e lo spessore degli attuali dirigenti, alla fine comunque tutti concentrati su un obiettivo comune e uniti sullo stesso nome. Abbiamo il dovere di andare a governare, non c’è più tempo da perdere. Quanti treni persi e quante cose avremmo potuto fare per San Nicandro! Abbiamo una squadra invidiata di cui si parla molto in paese e diversa gente si sta man mano aggregando perché vede in noi un progetto concreto e genuino. Con questa investitura Mario D’Ambrosio darà inizio ad una serie di azioni che in sinergia con il resto del partito porteranno i futuri candidati ad impegnarsi in prima persona e a definire nel dettaglio il programma amministrativo. Resteremo aperti alle altre forze politiche fino all’ultimo giorno ma nel frattempo metteremo in campo tutte le iniziative possibili per prepararci al meglio all’appuntamento elettorale. Le elezioni politiche saranno un’occasione in più per farci conoscere.

Il segretario Antonio D’Apote

ESAME DI STATO 2018, ECCO LE MATERIE DEGLI ISTITUTI DI SAN NICANDRO

L’esame di stato 2018 avrà inizio il prossimo 20 giugno con la prova di Italiano. Il 21 giugno sarà la volta della seconda prova scritta, nella materia caratterizzante ciascun indirizzo.  Ecco le materie, istituto per istituto.

LICEI 

Greco per il Liceo classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane, anche per l’opzione Economico sociale; Discipline artistiche e progettuali caratterizzanti l’indirizzo di studi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione sarà la materia della seconda prova al Liceo musicale; Tecniche della danza al Liceo coreutico.

ISTITUTI TECNICI 

Economia aziendale per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing; Lingua inglese nell’opzione Relazioni internazionali per il marketing e nell’indirizzo Turismo; Estimo per l’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio; Meccanica, macchine ed energia per l’indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia; Sistemi e reti per l’indirizzo Informatica e telecomunicazioni; Progettazione multimediale per l’indirizzo Grafica e comunicazione; Economia, Estimo, Marketing e legislazione per l’indirizzo Agrario.

ISTITUTI PROFESSIONALI 

Scienza e cultura dell’alimentazione per l’indirizzo Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera, Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva nell’articolazione Accoglienza turistica; Tecniche professionali dei servizi commerciali per l’indirizzo Servizi commerciali; Tecnica di produzione e di organizzazione nell’indirizzo Produzioni industriali e artigianali – articolazione Industria; Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione per l’indirizzo Manutenzione e Assistenza tecnica.

ECCO IL “PASTOR” DI SAN NICANDRO

Dopo aver analizzato nell’articolo di ieri il costume della “Pacchiana”, si conclude l’analisi dei due costumi tradizionali sannicandresi con il vestito del “Pastor”.

Sciascina

Tipo di cappello usato unicamente dentro le mura domestiche per ripararsi dal freddo. Era di velluto nero, finemente ricamato, ora è divenuto accessorio per il carnevale. Infatti, il Pastor quando era con la Pacchiana usava il normale cappello.

Giacca

Era di velluto liscio non a coste di colore marrone. Aveva tre bottoni sul davanti e tre sui polsi.

Pantaloni

Della stessa stoffa della giacca. Corto fino alle ginocchia e lateralmente c’era un bottone dorato o di ottone.

Cinta

Fascia di velluto nero che serviva per tenere i pantaloni. Veniva messa sotto il gilet.

Gilèt

Era di velluto marrone. Aveva solo una particolarità: le tasche erano allungate lateralmente.

Camicia

La camicia aveva il collo a “p’stagna” con i normali bottoni.

Fazzoletto sulle spalle

Era chiamato “muqquator”. Era di colore giallo e veniva annodato in avanti. Non si usava far passare il fazzoletto attraverso anelli.

Pan’ttera

Anche questo, come la borsa della Pacchiana, è un accessorio aggiunto solo recentemente in occasione del carnevale per mettere i “confetti da getto” prima ed ora per offrirli agli amici.

Bastone

Non lo usavano durante le feste e le cerimoni e

Calze

Erano di colore bianco, lavorate ai ferri con disegni vari.

Il Direttore

ECCO I CANDIDATI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO

Camera dei Deputati

Collegio Puglia 14 San Severo

Questi i comuni interessati: Accadia, Alberona, Anzano di Puglia, Apricena, Biccari, Bovino, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio Valmaggiore, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Chieuti, Deliceto, Faeto, Lesina, .Lucera, Monteleone di Puglia, Motta Montecorvino, Orsara di Puglia, Panni, Pietramontecorvino, Poggia imperiale, Rignano Garganico, Roseto Valforfore, San Marco la Catola, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Serracapriola, Torremaggiore, Troia, Volturara Appula, Volturino.

Collegio uninominale Puglia 14 San Severo

Centrosinistra: Rosario Cusmai, Centrodestra: Angelo Cera, Movimento 5 Stelle: Carla Giuliano, Liberi ed Uguali: Arcangela De Vivo, Casapound: Antonio Sesto.

Collegio proporzionale

Partito Democratico: Michele Bordo, Iaia Calvo, Fabrizio Ferrante, Giovanna Brino.

Insieme: Luigi Iorio, Valentina Abate, Italo Maria Scrocchia, Lucrezia Ferrante.

+Europa: Annamaria Busia, Alfredo Borzillo, Valentina Prodon, Umberto Silbestre.

Civica Popolare: Giuseppe Liscio,Martina De Santo, Pasquale Cirolo,Valentina Mattia Azzarone.

Liberi e Uguali: Gianna Fratta, Gianluca Ruotolo, Cinzia Petrignano, Luigi Pizzxolo.

Potere al popolo: Roberto Cappucci, Sabrina Soccorsa Di Carlo, Mary Marchesani.

Forza Italia: Ada Elsa Tortiglione, Raffaele Di Mauro, Rosa Caposiena, Fabio Valerio.

Fratelli d’Italia: Marcello Gemmato, Stella Mele, Raimondo Lima, Anna Maria Patruno.

Lega Salvini: Joseph Splendido, Patrizia Melchiorre, Antonio Campana, Anna Maria Tateo.

Noi non l’Italia: Angelo Cera, Gabriella Carlucci, Paolo Dell’Erba, Maura Di Salvia.

Casapound: Antonia Sesto, Zndcrea Cortellino, Cristina Dargenio, Matteo Tricarico.

Movimento 5 Stelle: Giuseppe D’Ambrosio, Maria Luisa Faro, Giorgio Lovecchio, Francesco Troiano.

 

Senato delle Repubblica

Puglia 08 Foggia

Collegio uninominale

Centrosinistra: Massimo Russo, Centrodestra: Antonella Spezzati, Movimento 5 Stelle: Marco Pellegrini, Liberi e Uguali: Giuseppe Trincucci, Casapound: Raffaella Lanzano.

Collegio proporzionale Puglia 01

Partito Democratico: Assuntela Messina, Dario Ginefra, Debora Cilento. Giovanni Vurchio.

Insieme: Maria De Martinis, Domenico Briguglio, Maria Cappoelletta, Adolfo Morante.

+Europa: Emma Bonino, Giordano Masini, Anna Rinaldi, Michele Macelletti.

Civica Popolare: Ondina Inglese, Giovanni Campese, Rosalba Rongioletti, Donato Tenace.

Liberi e Uguali: Annalisa Pannarale, Michele Di Lorenzo, Mena Trizio, Piero Romano.

Potere al popolo: Franco De Mario, Bonata Albergo, Nico,la Signorile, Sandra Berardi.

Forza Italia: Licia Ronzulli, Dario Damiani, Carmela Minuto, Domenico Scilipoti.

Fratelli d’Italia: Filippo Melchiorre, Vita Maria Nocco, Gianvito Casarella, Anna Lamedica.

Lega Salvini: Erika Stefani, Roberto Marti, Antonella Lella, Benedetto Miscioscia.

Noi con l’Italia: Esterina Bonafede, Antonio Distaso, Donatella Lamparelli, Piero Liuzzi.

Casapound: Nicoletta D’Aiello, Rocco Finamore, Nunzia Dambra, Antonio Mitolo.

Movimento 5 Stelle: Alfonso Ciampollo, Gisella Naturale, Vincenzo Garruti, Emma Prencipe.

LA MUSICA POPOLARE: TRADIZIONE E FUTURO

“La musica popolare: tradizione e futuro” è il tema del convegno organizzato dagli “Amici della Musica” in programma sabato 3 febbraio 2018, alle ore 10, presso l’Auditorium dell’ITES “Fraccacreta” di San Severo. In serata, alle ore 21, concerto della NCCP al Teatro “Verdi”.

Un incontro con i giovani dell’Istituto tecnico alla scoperta dell’autentica musica popolare, che oggi ci rappresenta con sempre maggior rilievo a livello internazionale grazie alla al successo discografico e ai  tanti concerti nei più grandi teatri della Nuova Compagnia di Canto Popolare, e ai Cantori di Carpino, di recente ambasciatori della musica popolare al Parlamento Europeo di Bruxelles.

Dopo i saluti della prof.ssa Filomena Mezzanotte, dirigente scolastico ITES Fraccacreta, della prof.ssa Gabriella Orlando, presidente dell’Associazione “Amici della Musica”, e del dott. Alessandro Specchiulli, presidente del Rotary Club-San Severo, interverranno Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare, i Cantori di Carpino e Antonio D’Amico, giornalista e cultore di musica popolare. L’incontro sarà coordinato da Renato Marengo, produttore dei Cantori di Carpino, giornalista, autore e conduttore Rai nonché direttore responsabile del mensile “Cinecorriere”.

Nel corso dell’incontro grazie alle testimonianze dei fondatori della NCCP e dei Cantori di Carpino, verranno sottolineate le correlazioni sempre più frequenti tra la musica popolare e la sua rielaborazione, e la nuova musica che coinvolge e interessa i più giovani. La musica popolare del Sud, anche con villanelle e moresche è alla base delle scelte della NCCP, ma ha influenzato e ispirato negli ultimi anni gruppi come i Massive Attack, i Chieftains, la PFM, Mauro Pagani, i Carnascialia, il Canzoniere del Lazio, e naturalmente Eugenio Bennato che, proprio dalla NCCP, è partito per fondare i MusicaNova, e poi Teresa De Sio, Vinicio Capossela, Mannarino, gli Showmen, James Senese, Tony Esposito, Enzo Gragnaniello, gli Almamegretta, e tanti altri.

Sviluppo ed evoluzione di un vero e proprio movimento musicale italiano che, grazie anche all’interessamento e alla riscoperta di operatori culturali, ricercatori e docenti come Alan Lomax, Roberto Leydi, Diego Carpitella, Roberto De Simone, alle rielaborazioni di Corrado Sfogli e Fausta Vetere, di Eugenio Bennato, di Teresa De Sio, riconosce nella tarantella e nelle tammurriate il ruolo  rappresentativo della cultura  e della tradizione di un intero popolo. La tarantella, prima ancora che Rossini se ne appropriasse in parte portandola con la sua “Danza” ai clamori della musica classica più conosciuta, è certamente “la musica dell’Italia come il  Flamenco lo è per la Spagna, il Fado per il Portogallo, il Tango per l’Argentina, il Samba per il Brasile, la Rumba per Cuba e tanta parte dell’Africa, ma anche come la musica balcanica lo è per i paesi più ad Est, le Gighe per l’ Irlanda, il Blues e il Country, sino al soul al jazz, al rithm & blues e al rock per gli USA e per la GB.

L’evento è organizzato in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo Roma, la Regione Puglia – Assessorato dall’Industria Turistica e Culturale, con la Città di San Severo – Assessorato alla Cultura e con Resonance – Ritorni e sonorità fra arte, natura, cultura ed emozioni, l’ITES “Fraccacreta e il Distretto 2010 Puglia e Basilicata Rotary Club San Severo.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, CANCELLARLA E’ UN BOOMERANG

L’alternanza scuola-lavoro rappresenta la più grande novità della riforma della Buona scuola, che nel bene e nel male è stato uno dei punti più significativi del governo Renzi. La legge obbliga gli studenti delle scuole superiori a svolgere attività formativa in azienda come parte del percorso che porta al diploma. Riguarda sia gli studenti degli istituti tecnici (400 ore) che del liceo (200 ore). In totale, sono poco più di cinque settimane, ma molte scuole fanno svolgere alcune ore di formazione propedeutica all’alternanza in aula, per cui, alla fine, i ragazzi passano in azienda solo qualche settimana. Eppure, a molti sembra troppo.

In questi giorni, in diverse regioni, molti studenti sono scesi in piazza contro l’alternanza. Le accuse sono gravi: li si obbligherebbe a svolgere lavoro gratis in sostituzione dei dipendenti, impedendo loro di studiare, l’unica cosa davvero importante. Vale la pena ricordare che fin dall’inizio l’alternanza è stata accolta molto male dai docenti: l’hanno vista come un impoverimento del loro ruolo.

Differenze tra alternanza e apprendistato. L’alternanza rappresenta un’innovazione del nostro sistema d’istruzione, che resta sequenziale: istruzione prima, competenze lavorative dopo. L’istruzione è solo una delle tre componenti del capitale umano. Le altre due sono le competenze lavorative generali e quelle specifiche a un certo posto di lavoro. Mentre l’istruzione si può e si deve formare nelle aule scolastiche, le competenze lavorative si formano in azienda, attraverso l’esperienza. La differenza fra competenze generiche e specifiche è decisiva per capire l’alternanza, tipica della tradizione scandinava, e distinguerla dall’apprendistato scolastico, tipico della tradizione tedesca. Le competenze generali si apprendono, almeno in parte, anche attraverso brevi periodi in azienda e si possono usare in qualunque lavoro: per esempio, capacità di interagire con la clientela, di lavorare in team, di comprendere la divisione sociale e gerarchica del lavoro di qualunque organizzazione complessa. Naturalmente, queste competenze continuano a svilupparsi nel corso del tempo, ma l’alternanza si propone di iniziarle. Le competenze specifiche richiedono invece esperienze di lavoro pluriennali nello stesso posto di lavoro e non si esportano: scrivere una citazione, un bilancio, organizzare il magazzino di una farmacia, ma anche svolgere alcuni lavori manuali complessi, come meccanico ed elettricista.

L’alternanza introduce germi di principio duale, ma non è ancora l’apprendistato scolastico alla tedesca. Quest’ultimo prevede che l’intero percorso scolastico si svolga per metà in azienda (retribuito con 60 per cento dello stipendio di un adulto), per metà a scuola. Le materie scolastiche sono collegate al lavoro in azienda. Nell’alternanza scandinava, invece, gli studenti non sono pagati e il contenuto formativo è minore.
L’alternanza in teoria può formare competenze generali legate al lavoro che, per loro natura, non si possono ottenere in aula. Da questo punto di vista, conta poco in quale impresa viene fatta l’esperienza, conta di più come viene strutturata. Uno dei motivi per cui le imprese non si impegnano abbastanza nella formazione dei giovani è proprio la brevità del periodo trascorso in azienda con l’alternanza. Mentre l’apprendistato alla tedesca è un investimento per le imprese, che nello stesso tempo traggono vantaggio dalla formazione in aula, nel caso dell’alternanza il vantaggio, almeno nell’immediato, è dello studente, benché si realizzi solo se in azienda ha effettivamente luogo un processo di formazione. Per far sì che sia davvero così, si potrebbero introdurre incentivi rivolti a imprese e studenti per spingere entrambi gli attori a impegnare risorse, anche in termini di tempo, nel processo formativo. Nel breve periodo, la singola impresa potrebbe non vedere un beneficio, poiché il giovane potrebbe andare a lavorare in un’altra impresa, ma a lungo andare l’alternanza genererà vantaggi sicuri per il sistema nel suo complesso, mettendo a disposizione una mano d’opera più competente.

Cosa cambiare? Ci si chiede poi se i liceali non vadano esclusi dall’alternanza. Tuttavia, i diplomati più deboli nel mercato del lavoro non sono tanto quelli con diploma “finito” (tecnici e professionali), ma quelli con diploma liceale che non riescono a laurearsi, proprio per le scarse competenze lavorative possedute. Benché in misura minore rispetto agli altri, gli abbandoni universitari (circa 55 per cento degli iscritti) e i fuoricorso (40 per cento) coinvolgono anche gli ex-liceali. Per costoro, l’alternanza potrebbe dunque rivelarsi utile. Tuttavia, prima di una decisione definitiva, occorrerebbe valutare quanti sono i liceali che non arrivano alla laurea. In alternativa, si potrebbe rendere volontaria – e non obbligatoria – l’alternanza scuola-lavoro per i liceali. L’ultima questione riguarda le difficoltà che le scuole incontrano nel trovare imprese interessate a progetti di alternanza. Per superare il problema servirebbero fondi per formare all’alternanza le imprese e lo stesso personale scolastico. Oggi, infatti, mancano nelle scuole docenti con formazione specifica, che monitorino e controllino l’attuazione delle convenzioni con le imprese e magari svolgano anche attività di collocamento e orientamento post-scolastico.

Francesco Pastore

CORSO PRATICO DI “CONTENT MARKETING”

“Badate al senso, e le parole andranno a posto per conto proprio”. Quanto scriveva Lewis Carroll in Alice nel paese delle meraviglie assume oggi un valore diverso perché, se da una parte è vero che il senso – e quindi il contenuto – rimane al centro del discorso, dall’altra diventa necessario riuscire a diffonderlo. Per capire e imparare come è possibile ideare, produrre e distribuire contenuti eccezionali nel web c’è Content is King, il primo corso pratico sul Content Marketing organizzato in Puglia che si svolgerà giovedì 22 febbraio a Foggia, presso l’Unione Sindacale Territoriale Cisl (in via Trento 42). Sarà possibile, attraverso una full immersion dalle 10.00 alle 17.00, imparare a sviluppare una strategia di Content Marketing che coinvolga i più importanti canali del web, creare un blog di successo intercettando le ricerche e i bisogni degli utenti sfruttando la SEO, scoprire come dar vita a un magazine o una testata online, gestire una redazione e fare Digital Public Relations per portare i contenuti alla massima diffusione e distribuzione.

A condurre la giornata formativa saranno tre docenti esperti. Dario Ciracì, CEO e co-founder di Webinfermento, esperto di Content Marketing e autore del libro “Gestisci Blog, Social e SEO con il Content Marketing” si occupa di sviluppare strategie digitali finalizzate alla crescita di visibilità e fatturati di grandi aziende e Pmi; Maria Pia De Marzo, CEO e co-founder di Webinfermento, si occupa di sviluppare strategie social e di link building intervenendo nell’ideazione, scelta e creazione dei contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete (infografiche, grafiche specifiche per i social, user interface per siti e landing page); Roberto Zarriello, giornalista, saggista e docente di Comunicazione digitale, scrive di comunicazione e tecnologia per l’Huffington Post, coordina uno speciale su Innovazione e Digital divide per Tiscali.it., collabora dal 2003 con il gruppo Espresso, con cui ha creato il progetto Città 2.0 su Repubblica.it, fondatore di Digital Media e direttore responsabile del magazine di cultura e innovazione RestoalSud.it, dirige la RestoalSud Academy.

Il corso Content is King si rivolge a persone con diversi profili: esperti di comunicazione e freelance (che già lavorano nel mondo del web ma che vogliono potenziare gli aspetti strategici legati alla produzione e distribuzione di contenuti), social media manager (professionisti che vogliono incrementare le loro conoscenze sugli ultimi trend e gli strumenti essenziali dei contenuti per i social), blogger & giornalisti (figure già impegnate nella creazione di contenuti ma che vogliono comprendere come riuscire a manipolarli per ottimizzare la loro efficacia in rete e sui social o creare e gestire una redazione di successo), studenti (che vogliono avvicinarsi al mondo del Content Marketing senza perdersi nei tanti corsi di base e scegliendo subito un corso aggiornato e di alta qualità).

Il corso è aperto ad un numero massimo di 20 partecipanti e sarà rilasciato un attestato. Sconti speciali per early booking entro il 12 febbraio!

Per info e iscrizioni: Web in Fermento

MARIO D’AMBROSIO CANDIDATO PD A SINDACO DI SAN NICANDRO

L’assemblea di ieri del Pd per la individuazione del candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, all’unanimità, ha indicato Mario D’Ambrosio per la competizione elettorale di fine maggio. D’Ambrosio, già consigliere comunale, ha accettato la candidatura.

ECCO LA PACCHIANA DI SAN NICANDRO

Analizziamo tutti gli elementi dei due costumi tradizionali di San Nicandro cominciando da quello della Pacchiana.

Capelli

Le donne avevano i capelli molto lunghi. Essi venivano tirati dietro, intrecciati e sistemati per formare il cosiddetto “tupp”.

Spilloni

In occasione delle feste, sotto il “Tupp”, venivano sistemati ad entrambi i lati due spilloni detti “sp’ngh’lun” ornati sulla parte superiore. Si inseriscono degli spilloni mobili detti “tr’mulent” per un massimo di tre o quattro. Infine veniva messo un pettine d’argento per abbellire il tutto.

Orecchini

Le pacchiane portavano vari titpi di orecchini molto belli: orecchino “a rota” (quelli più tradizionali) e orecchini “a pera” (tradizionali ma più costosi. Pesavano circa 36 “trappese”. Il trappese pesava ,meno di un grammo).

Collane

Le collane venivano sistemate nel seguente modo: 1) “stringicollo”: collana corta che si posava sopra la “cam’scella” o “davantino”; 2) “vulera”: collana più larga e più lunga dello “strimngicollo”; 3) “nnocca”: collana ancora più lunga; 4) “lacc”: collane di vario tipo: “r’tort”, “a fava”, “a ferrovia” o A binario”, “guardapass” (collana con stelline.

Poi c’erano i fermagli o spille che servivano per sistemare i “lacc” in modo che non pendessero molto. Anche la gente povera aveva questi oggetti perché erano regali di matrimonio. Infatti era usanza che la sposa metteva sulle ginocchia un fazzoletto bianco finemente ricamato ove i parenti posavano i regali.

“Vunnedda”

Era la caratteristica più appariscente della Pacchiana. Consisteva in una voluminosa gonna pressata a ventaglio. Era di colore blu scuro con tre fasce d’oro per le famiglie benestanti (massar, art’gian, mezzo ceto, …). I più poveri avevano solo la pacchiana senza nessuna altra applicazione. I meno poveri mettevano un fascione (di grandezza media, cominciando da sotto); quelli che economicamente stavano meglio ne aggiungevano un altro (stretto sopra il primo). Il ceto medio portava tre fascioni p un giro di bordo. Si diceva, infatti, che chi aveva il bordo aveva anche tre fascioni. Un’attenzione particolare si dava al “fascione”. Infatti, se la pacchiana era di colore marrone il fascione era verde o “cherms” (color fiocco di cardinale); se la pacchiana era nera, normalmente il fascione era celeste, ma poteva essere anche rosa o verde.

Maniche

Tutte le pacchiane (con il bordo o i fascioni) avevano tra fili d’oro sulle maniche. La particolarità del filo centrale era che aveva la forma a “cucc’letta”.

Grembiule

Anticamente il grembiule, chiamato “z’nal” era di colore scuro, molto semplice e con pochi merletti. Successivamente non trovandosi più la stoffa adatta è stata impiegata un altro tipo di stoffa di color beige chiaro o bianco. Questo tipo di “z’nal” viene un po’ scurito con bellissimi ricami e lavori sovrapposti. Sopra il “z’nal” si usava mettere la cinta (bordo) con un fiocco.

Fazzoletto sulle spalle

Veniva usato un fazzoletto quadrato, piegato a triangolo e senza ricami della stessa stoffa delle maniche e del grembiule. Anticamente, però, “z’nal” e maniche erano dello stesso tipo mentre il fazzoletto veniva ricamato solo in qualche parte.

Fasciator

Fazzoletto piegato a pizzo usato per le festività. Era di panno lencio di colore rosso sempre con tre fili di bordo dorato. Alcune volte il “fasciator” era di colore verde.

Cutredd

Era quadrato, trapuntato e di coloro bianco. Veniva usato per le visite e per le cerimonie funebri.

Scarpe

Le pacchiane usavano stivaletti con elastici ai lati oppure con bottoni laterali. I “chianell”, che erano ciabatte con tacco basso, venivano usate per i lavori domestici. Comunque i più poveri, poiché non potevano permettersi di comprare le scarpe, si sposavano con le “chianell”,

Borsetta

E’ un accessorio d’argento aggiunto solo recentemente che serve per offrire i confetti ai conoscenti.

Anelli

Ne mettevano quanti ne possedevano. Erano di vario tipo; anello d’oro a primo e secondo piano (con rialzo), anello raffigurante il Santo del nome dello sposo (per esempio: se il marito si chiamava Michele, l’anello raffigurava San Michele), anello della Madonna del Carmine (per devozione), anello a “curniola” (pietra marrone, anello a fasce verdi, anello a “cinta”, ecc. E’ chiaro che non portavano la “fede”, cioè l’anello matrimoniale.

Calze

Erano normali calze di cotone.

Trucco

Non veniva adoperato dalle pacchiane. Alcune donne usavano una specie di cipria rosa che era chiamata “u citt citt” per far capire che veniva messo di nascosto senza che potessero ACCORGERSI. Talvolta era occasione di offesa. Infatti, per parlare di una donna non molto onesta, si usava dire “quedda c’è mess’ u citt citt”. (Continua)

Il Direttore