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EDITORIALE DELLE DOMENICA, STRANA CITTA’ LA NOSTRA SAN NICANDRO

Che strana città San Nicandro! Ha tutto per emergere ma fa di tutto per dimenticarsi di quello che ha. Ha le carte in regola per fare di turismo ma non sa giocare le carte che ha in mano come un giocatore che ha un poker e si distrae di fronte ad una coppia di sette. Ha un passato di tradizioni e di cultura musicale ma si fa scippare dagli altri un patrimonio immateriale di cui gli altri ne erano privi. Ha un territorio pronto ad esplodere ma lo lascia in balia dei ricordi di un tempo che invece di essere esaltato lo si rilega ai margini delle priorità locali.

Anche la politica, di cui San Nicandro era d’esempio in provincia, non fa eccezione a questa voglia di marginalità. Infatti la politica che non deve essere la soluzione dei problemi, non deve nemmeno disinteressarsi del proprio territorio. La politica non può dare posti di lavoro, ma può creare le condizioni favorevoli per far diminuire la disoccupazione, come anche può intervenire in maniera forte per uno sviluppo collettivo su una base culturale nuova e condivisa. Quando si parla di politica non si può non far riferimento ai partiti che non trovano ancora la quadra per coalizzarsi e presentarsi più compatti per la competizione elettorale invece di spezzettarsi e guardarsi in cagnesco per paura di qualche ipotetico inganno. Il centrodestra, almeno oggi, sembra diviso quando sa che unito può avere un’ottima chance per una vittoria finale. L’attuale maggioranza si gioca la sua partita. Del centrosinistra si sa poco ma senza dubbio avrà un ruolo importante nella competizione di fine maggio. E Poi il M5S che fa cammino solitario.

Ma, indipendentemente dalle varie compagini in campo, forse i sannicandresi dovrebbero prestare attenzione agli uomini e alle donne che si sfideranno nella competizione scegliendo il meglio e cioè serietà amministrativa, competenza ed una passione che non deve mai mancare. San Nicandro ha bisogno di una terapia forte e non di una panacea da mal di testa. Il nostro territorio è un malato grave per il quale occorre il meglio della medicina, cioè le persone migliori per capire il male e dare la giusta soluzione al problema. San Nicandro ha bisogno di te in questo momento perché la scelta la fai tu e senza dubbio avrà un ruolo importante nella competizione di fine maggio.

Ma, indipendentemente dalle varie compagini in campo, forse i sannicandresi dovrebbero prestare attenzione agli uomini e alle donne che si sfideranno nella competizione scegliendo il meglio e cioè serietà amministrativa, competenza ed una passione che non deve mai mancare. San Nicandro ha bisogno di una terapia forte e non di una panacea da mal di testa. Il nostro territorio è un malato grave per il quale occorre il meglio della medicina, cioè le persone migliori per capire il male e dare la giusta soluzione al problema. San Nicandro ha bisogno di te in questo momento perché la scelta la fai tu e se non fai la scelta migliore la colpa sarà solamente tua perché la croce su quella scheda che ha dato la vittoria e la tua.

Il Direttore

IL CARNEVALE DEL GRUPPO FOLK SANNICANDRESE

Questo il programma all’Associazione “Gruppo Folk Sannicandrese” per il carnevale 2018:

Domenica 11 febbraio, Esibizione Concertino “U Ditt”:

ore 17:00, Piazza Domenico Fioritto

ore 18:00, Piazzetta Corso Garibaldi (Suore Zaccagnino)

ore 19:00, Piazza IV Novembre

Lunedì 12 febbraio:

Sfilata in maschera con l’Associazione Pro Loco e mascherata libera.

SAN NICANDRO, ZONA 2 PINI. VELENO PER I CANI?

A Civico93 è stata inviata una mail in cui si segnala la presenza di presunto veleno per cani nella zona dei 2 Pini di San Nicandro. Si comunica della scomparsa di una cagnolina randagia ed di un cane che, dopo la passeggiata quotidiana con il padrone, ha accusato malessere. Non è dato ancora sapere l’identità di chi continua con questi comportamenti insoliti e selvaggi ma si presume possa trattarsi di qualche abitante di quella zona. L’appello alla cittadinanza è quella della informazione di tale notizia con la speranza che il tutto possa terminare immediatamente e che non si ripetino più tali gesti che non fanno certamente onore alla nostra comunità.

TRA STORIA&LEGGENDA: “VICO DEL GARGANO E IL…DITO DI SAN VALENTINO”

A Vico il martire, patrono per contratto, protegge gli agrumi dalle calamità naturali. Ad imporre il “martire” alla popolazione fu il marchese Spinelli che, nell’occasione donò alla cittadinanza le reliquie e un mezzobusto ligneo raffigurante il santo latino. Fino a quell’anno il patrono era San Norberto di Xanten (fondatore dei canonici regolari di Prémontré ed evangelizzatore di slavi), festeggiato l’11 giugno. “E’ un caso singolare di preferenza di un santo invernale a un santo estivo in funzione dell’economia più redditizia del paese, ovvero la coltura degli agrumi” argomenta il professor Giovanni Battista Bronzini.

L’adozione in loco di San Valentino, infatti, discende da una motivazione squisitamente politica: il bisogno dei ceti emergenti di un maggior controllo sulla rinnovata situazione economica e sociale. Anche l’antropologia, però, fa la sua parte. San Norberto non riusciva a suscitare l’indispensabile devozione popolare nel momento del bisogno che esigeva l’appello propiziatorio al santo d’inverno, quando le gelate mettevano in forse il raccolto agrumario. Il sistema calendariale stabilito da Papa Gregorio XII nel 1582, rivela una trama attraverso la quale le classi dominanti regolavano le attività e le energie umane delle plebi.

La ricorrenza celebrativa vichese di San Valentino rientra a pieno titolo nel processo economico sotteso alla formazione dei patronati e al traffico di reliquie. Fenomeni che preannunciavano la grande guerra contadina: nel regno napoletano scosse gli ordinamenti feudali nel 1647-48 e finì repressa nel sangue. L’adozione pubblica – mediante strumento notarile (caso unico in Italia) conta quattro secoli. A quel tempo in paese dimoravano poco meno di tremila anime e ben 60 ecclesiastici. Oggi i residenti sono circa 8 mila. La festa ha un arcaico sapore pagano e affonda le sue radici nelle culture agrarie indo-europee. I gesuiti plasmarono la festa pre-cristiana invernale di morte e rinascita dei campi: atteggiamento che induceva le moltitudini a cercare sicurezza e speranza nell’accettazione di un potere sovrannaturale.

Culto popolare – Economia, politica ed antropologia a braccetto: il movimento ascensionale per le vie del borgo -ricolmo di arance- è solcato da processioni laiche di confraternite che avanzano con il santo verso la “coppa” (collina) del Carmine. Qui viene impartita la benedizione religiosa ai sottostanti giardini d’agrumi e agli alberi d’alloro della “Vascianza (luoghi vicini al mare).

Il dito di san Valentino è un indice meteorologico: rivolto in basso indica rovinosi presagi per gli alberi dalle foglie lucenti. La processione del santo protettore -adornato nella chiesa madre di arance- ripete l’arcaico schema simbolico-rituale del primaverile matrimonio degli alberi che si ri-generano. Un tempo l’intermediario divino regolamentava perfino i contratti di vendita degli agrumi. Annotava un secolo fa lo storico vichese Giuseppe del Viscio: «se la valutazione si fa prima del 14 febbraio il proprietario è obbligato ad abbonare al negoziante il 10 per cento sulla quantità della frutta risultante dalla stima; se dopo quel giorno non si dà percentuale di sorta». (vicoinfoeventi)

ELEZIONI POLITICHE, PROGRAMMI ELETTORALI SENZA CASA

La casa è malandata nei programmi dei partiti e dei movimenti che partecipano alle elezioni parlamentari del 4 marzo, a dispetto di un ampliamento del disagio abitativo che in quote crescenti si trasforma in emergenza. La politica ha sostanzialmente rinunciato a intervenire per aiutare chi non riesce a risolvere il problema da solo. In termini drammatici, la situazione è riassunta dall’aumento del numero degli sfratti emessi per morosità: da 33 mila prima della crisi a 56 mila nel 2016. Intanto, soprattutto nelle grandi aree urbane, si allungano le liste delle famiglie in attesa dell’assegnazione di una casa popolate, mentre il patrimonio non cresce, anzi talvolta si riduce per la realizzazione di piani di vendita. Neanche la legge di stabilità per quest’anno ha finanziato il fondo sociale per l’affitto, che dava un contributo per il pagamento del canone alle famiglie più povere; sono state invece trovate le risorse per concedere una detrazione fiscale per la sistemazione dei giardini di ville e villette.

Dei 35 programmi elettorali pubblicati sul sito del ministero dell’Interno, solo in 9 si fa riferimento alle politiche abitative: in un caso per enunciare semplicemente con tre parole il diritto alla casa e in un altro si propone di affrontare il problema non subito, ma nel lungo periodo.

Le coalizioni e i partiti presenti in parlamento. Non vi è cenno alle politiche abitative né nei quattro programmi fotocopia dei partiti della coalizione di centrodestra né in quelli del raggruppamento di centrosinistra. Nei programmi di sei di queste forze politiche è invece richiamato il benessere animale. Silenzio anche da tutti gli altri partiti già presenti in parlamento, con la sola eccezione di Liberi e Uguali, che propone di “rendere effettivo il diritto alla casa” con la creazione di un fondo pubblico per acquisire dalle banche i crediti “in sofferenza garantiti da immobili, da destinare all’edilizia popolare con affitti calmierati”.

Fratelli d’Italia e Partito democratico accennano all’argomento nella documentazione di propaganda pubblicata sui loro siti. FdI propone la non pignorabilità della prima casa e il rifinanziamento del fondo di garanzia per l’acquisto della prima abitazione per le giovani coppie e i precari. È volta a favorire l’uscita dalla famiglia d’origine la detrazione di 150 euro mensili che il Pd vorrebbe concedere ai giovani sotto i 30 anni che affittano una casa.

L’assenza di ulteriori dettagli e indicazioni relative al loro costo o efficacia rende difficile formulare specifici rilievi sul piano tecnico, ma non impedisce di osservare che queste ipotesi di intervento sono rivolte tutte a fasce di popolazione riconducibili all’ampia categoria sociologica del ceto medio.

I movimenti estremisti. Le poche, ugualmente schematiche, proposte indirizzate ai segmenti più poveri della domanda di casa sono contenute nei programmi dei partiti e dei movimenti estremisti che aspirano a entrare in parlamento. C’è però un’importante differenza tra formazioni di sinistra e formazioni di destra.

Le prime si concentrano sull’affitto, anche con soluzioni estreme. Il Partito comunista punta all’assegnazione immediata di un alloggio popolare alle giovani coppie e sull’esproprio, senza indennizzo, dei grandi patrimoni immobiliari di società di costruzione, assicurazioni, banche e chiesa per scorrere le graduatorie delle case popolari. Potere al popolo promette di aumentarle di un milione in dieci anni. Alcune proposte di entrambe le forze politiche spingono a dubitare del loro grado di conoscenza delle problematiche inerenti al problema della casa. Il Pc, per esempio, si pone come obiettivo quella che è già l’attuale situazione: la gestione pubblica delle case popolari e la distinzione tra edilizia sovvenzionata ed edilizia agevolata. Mentre non è chiaro per niente se l’intenzione di Po di abolire la cedolare secca sugli affitti riguardi anche i canoni concordati o solo quelli di mercato, né perché dovrebbe essere necessariamente vantaggioso per l’inquilino pagare un canone rapportato alla rendita catastale dell’alloggio.

I movimenti di estrema destra, Casa Pound e Forza Nuova (lista Italia agli italiani) puntano sul “mutuo sociale” per rendere effettivo il diritto alla casa delle “nostre classi popolari” (Fn). Il mutuo sociale non sarebbe, però, uno strumento finanziario, bensì un ente pubblico che costruisce case a 800 euro a metro quadro. Gli alloggi, essendo pagati dagli acquirenti con una rata senza interessi pari a un quinto del loro reddito, sarebbero accessibili anche a famiglie forse persino più povere di quelle assegnatarie di una casa popolare. Naturalmente, è tutto da dimostrare che si possano costruire case a quel costo e che questo sarebbe il modo migliore per spendere le ingenti somme di danaro pubblico necessarie.

Non è qui possibile una disamina critica delle singole proposte. Limitiamoci, perciò, a qualche considerazione di carattere generale. Nel complesso, la lettura dei programmi elettorali conferma che le politiche abitative, cioè gli interventi volti a risolvere il problema per le fasce più deboli della popolazione, continueranno a essere marginali nel nostro sistema di welfare, chiunque vinca le elezioni.

La linea di demarcazione tra le ipotesi di intervento è costituita dai diversi segmenti di elettorato ai quali sono rivolte, senza una chiara distinzione delle aree politiche di appartenenza dei soggetti che le propongono. Le forze politiche che probabilmente domineranno anche il prossimo parlamento o sono disinteressate al problema oppure avanzano proposte inadeguate a dare risposte per le fasce della popolazione con maggior disagio abitativo. Di quest’area non si occupano neanche i programmi dei partiti dai quali, per collocazione politica, ci si aspetterebbe maggiore attenzione. Probabilmente ciò è dovuto alla convinzione che quell’elettorato non li voti più. Ma si tratta di un arretramento che apre spazi ai movimenti dalle posizioni politiche più estreme.

Raffaele Lungarella

CARNEVALE 2018 A SAN NICANDRO. ECCO IL NUOVO PROGRAMMA

Previsioni meteo avverse per martedì, tanto da costringere la Pro Loco a modificare il programma iniziale. Infatti niente sfilata per martedì che, forse, potrebbe essere recuperata Domenica prossima per Carnevaletto.

Ecco il nuovo programma completo: –

Domenica 11 febbraio: ore 9,00: Piazza IV novembre- steffetta di Carnevale ore 10,00: Masquarun, pastore e pacchiana ore 14,30: Parco San Michele- raduno carri allegorici ore 15,00: Parco San Michele- Partenza della sfilata dei carri allegorici e dei gruppi liberi ore 19,00: Piazza IV Novembre- Balli e suoni –

Lunedi 12 febbraio: ore 15,00: via del Campo- partenza della sfilata degli alunni delle scuole ore 16,00: P.zza Falcone e Borsellino- partenza dei carri allegorici ore 19,00: Concorso “Crvon e pupat” ore 19,30: Balli ed esibizione di gruppi liberi con “Cunc’rtin e U’ ditt” –

Domenica 18 febbraio: Premiazione dei gruppi di carnevale

 

TORRI NEL VENTO DI 150 METRI ANCHE A TORRE MILETO?

E’ quanto pubblicato dal sito “Termolionline” che pubblica un articolo in cui si legge che la società Trevi Energy spa ha chiesto una concessione marittima di 25 anni per un progetto denominato “Lesina”. Secondo la piattaforma programmatica, sono interessate le coste di Chieuti, Serracapriola e Lesina a contatto stretto con il Molise costiero e meridionale. L’istanza è stata protocollata il 21 novembre scorso e prevede 60 turbine da 3,3 mw ciascuna e una complessiva di 198 mw, quasi 50 in più della centrale San Michele che doveva essere dimorata nel mare adriatico molisano. Altezza massima addirittura di 150 metri e infissi sottomarini di altri 135 per questi totem.

La pubblicazione inoltrata alla Capitaneria di Porto competente, quella di Manfredonia, è stata indirizzata ai tre comuni pugliesi interessati direttamente, a quelli delle Isole Tremiti e di San Nicandro Garganico, a Termoli e Campomarino.

10 FEBBRAIO, GIORNO DEL RICORDO

Onoriamo la memoria di tre nostri concittadini dispersi nelle foibe

GRANA VINCENZO di Giovannantonio e di Rosa Pienabarca, nato a San Nicandro Garganico il 24 maggio 1885, coniugato con Maria Lucia Tamburro, manovale delle Ferrovie dello Stato, fu arrestato a Gorizia il 19 agosto 1944 e deportato per ignota destinazione. E’ stata dichiarata la morte presunta come avvenuta il 31 dicembre 1944.

GRANA SAVERIO (figlio del precedente) di Vincenzo e di Maria Lucia Tamburro, nato a San Nicandro Garganico il 4 giugno 1924, celibe, agente postale residente a Gorizia, fu arrestato il 19 agosto 1944 e deportato per ignota destinazione. E’ stata dichiarata la morte presunta come avvenuta il 31 dicembre 1944.

DI LEO NICANDRO di Pietrantonio e di Maria Emanuela De Cato, nato a San Nicandro Garganico il 4 gennaio 1916, coniugato con Ester Giovannini, milite della 60^ Legione, fu arrestato a Pola l’8 maggio 1945. E’ stato dichiarato scomparso.

Questa la ricerca del prof. Gianni Manduzio

Ma cos’è questo “Giorno del Ricordo? E’ la commemorazione dei tanti nostri connazionali vittime innocenti della pulizia etnica alla fine del secondo conflitto mondiale. Si tratta del “Giorno del Ricordo”, solennità civile stabilita dalla Legge n.92 del 30 marzo 2004 per non dimenticare l’eccidio delle foibe, una tragedia passata per decenni sotto silenzio, proprio come silenzioso fu il massacro di migliaia di italiani giuliano-dalmati fatti precipitare nelle profonde cavità carsiche della zona dai comunisti di Tito. I numeri ufficiali parlano di oltre 5 mila morti tra l’ottobre del 1943 e il 1945, gente comune, donne, uomini e bambini prelevati nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni e gettati ancora vivi nelle foibe. Unica loro “colpa”, essere italiani: fu dunque genocidio, pulizia etnica.

E’ una pagina dolorosa della storia italiana, troppo a lungo negata e colpevolmente rimossa. E’ doveroso anche ricordare che l’esodo fu, in buona sostanza, l’espulsione di massa di un’intera comunità, quella dalmata – istriana, con l’obiettivo di eliminare l’italianità da quelle terre. Fu un esodo forzato di circa 250.000 connazionali d’Istria e Dalmazia. Il contesto politico del tempo non può giustificare le sofferenze atroci di cui furono vittime donne e uomini innocenti, colpevoli soltanto di essere italiani e di opporsi all’annessione del leader slavo Tito. Da quel pesante carico di sofferenze, personali e di un popolo, l’Italia rapidamente distolse gli occhi per eludere assunzioni di responsabilità e debiti da onorare nei confronti degli istriani, fiumani e dalmati.

Oggi nessuno non può affermare di non sapere e ognuno di noi ha il dovere, morale prima che politico, di superare definitivamente ogni forma di reticenza e rimozione di una tragedia che ogni italiano deve considerare parte della storia del Paese e di una nuova Europa che basa su multiculturalità, multietnicità e libertà di professione religiosa i valori fondanti dell’integrazione europea. Per questo è giusto ricordare quelle tragedie, perché mai più l’Europa abbia a conoscere pulizie etniche, negazione delle identità, oppressione della libertà.

 

“LA BALLATA DI CRISTALDA E PIZZOMUNNO”…E VERDAVULIVA DI S. NICANDRO?

Ieri sera, ascoltando, per caso, una canzone cantata da Max Gazè al festival di S. Remo, mi sono commosso perché si cantava di una ballata, fra le tante, bella e struggente della mia amata terra: IL GARGANO. Ricordo questa favola viestana, già nota, fin dall’alba del 1700. Ripresa, poi, nel 1907 in un libro “IL GARGANO” scritto da Beltramelli (da pag. 105 a pag. 106). Favola bella ripresa dalla scrittrice Caterina Hooker nel libro “Attraverso il tallone d’Italia”. La ritroviamo ancora nella raccolta di 395 leggende pugliesi col nome: “La leggenda di Pizzomunno”. Poi, ne scrive ancora il mio amico di sempre, Mimmo Aliota, nel libro “Il Mio Paese” del 1993 (pag. 269 – 271).

Oggi è bastata una canzone lanciata a S. Remo e tutti ne parliamo orgogliosi e stupefatti. Come se la bellissima favola garganica, fosse quasi un’invenzione del bravo cantautore Max Gazè. Invece, no. Essa è frutto di leggende d’amore, passione e morte che sulla nostra montagna sono ancora tutte da far conoscere alla gente stessa che in essa ci vive e che ci sono state tramandate da padre in figlio e fino ai nostri giorni.

Così è per tante altre ballate locali che affondano le radici nella storia, credenze e leggende popolari di questa montagna. Cosa dire ancora della ballata locale di VERDAVULIVA (a parere mio ancora più bella e struggente di tante altre ballate di questo acrocòro). Ballata, fra le tante, bellissime di questo paese, riesumata da un gruppo di giovani amanti ed ammalati di “Sannicandresite acuta e cronica”, agli inizi degli anni ’80 che, grazie ad essi (a cui mi lega sempre un vincolo di affetto perenne) e all’ ing. Leonardo Giagnorio (che dal testo ne ha saputo fare una vera opera d’arte musicale), oggi ancora si canta, sempre meno perché questo popolo ha un difetto di memoria storica.

Allora che dire anche di tutti noi garganici? Voliamo in cima al mondo, circumnavighiamo la terra, decantiamo bellezze di altri mondi…e poi? NON CONOSCIAMO, AFFATTO, QUESTA BELLISSIMA TERRA DEL GARGANO (che io chiamo affettivamente: l’altra terra dei limoni), I SUOI USI, COSTUMI, TRADIZIONI, BALLATE, TERRITORIO E ALTRO. Allora, visto che stiamo perdendo la memoria storica, non ci resta che stupirci e compiacerci nel sentire che una ballata di questo promontorio cantata da Max Gazè, intitolata “CRISTALDA E PIZZOMUNNO”, venga portata a S. Remo e meravigliarci perché il bravo cantautore abbia scelto proprio tale ballata. E’ logico che egli venga, alla pari di tanti altri artisti noti e meno noti, sul Gargano e si rechi, di conseguenza, a Vieste e dintorni e lì incontri un mondo che sta attento ai suoi ospiti e porge loro i loro piatti di natura culturale che ha ed, a volte, inventandoseli. Allora io mi chiedo e vi chiedo…E noi sannicandresi che abbiamo il repertorio storico e documentato più ricco di usi, costumi, tradizioni, ballate, cantate, ecc. unitamente ai paesi di Monte S. Angelo e S. Marco in Lamis, perché siamo sempre scettici o ultimi o dimenticati del tutto ed ignorati? Perché quando si organizzavano veri eventi in questo paese, ormai, all’ eutanasia socio-economico-culturale, per portare tanti nomi illustri che poi, andavano via anche con pezzi della nostra storia nel cuore e nella mente, una parte del popolino, fomentato da una classe politica incapace, arrivista senza scrupoli ed opportunista, ci etichettava come un’Amministrazione dedita ad inventarci, addirittura, “FESTE E FESTICCIOLE”, per il proprio piacere epidermico di “apparire invece che essere”. Quando, invece, erano proprio quegli eventi veri, progettati e programmati per tempo ed accuratamente divulgati, unitamente allo sviluppo di tante altre attività, che stavano creando il piccolo “miracolo economico” della nostra città.

Oggi, invece, non ci resta che compiacerci e stupirci di scoprire che la ballata viestana vola via etere per le strade del mondo, molti la cantano e tanti, incuriositi si recheranno, sempre più, a Vieste (al mare va l’acqua)…ma di noi sannicandresi, da un bel pò, chi ne parla più? Paese dimenticato, abbandonato a se stesso e caduto nell’ oblio della memoria a causa di amministratori incapaci e nulla facenti e vivo, sotto il profilo “feste e festicciole” che rendono il soggiorno meno lugubre e noioso solo grazie al volontariato che tanti gruppi di commercianti, parrocchie, associazioni e altri organismi volontaristici si inventano e a cui va sempre il mio ringraziamento. E allora, visto che sono anni che non ci sono più le Amministrazioni comunali che si interessano di volani di sviluppo vari, cosa fare?

Riprendiamoci, con forza, la nostra identità di popolo, la nostra storia, fatta di tante piccole grandi cose e facciamone degli eventi veri, programmati ed organizzati…e forse partirà da lì, ancora una volta, la nostra riscossa socio –economica e culturale e che la ballata di  VERDA VULIVA sia anche l’inno musicale della riscossa, insieme a tante altre ballate locali, tradizioni e ospitalità, per un riscatto, forse, ormai impossibile, di questa terra di S. Nicandro G. benedetta da Dio e non capita da chi in essa vi vive e, opportunisticamente, giornalmente la violenta… INTELLIGENTI PAUCA.

Nino Marinacci

SAN NICANDRO, APPROVAZIONE TARIFFA TARI 2018

Il termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020, relativo all’anno 2018 e, quindi, anche delle aliquote, tariffe e regolamenti dei tributi locali, è stato differito con norma statale al prossimo 28 febbraio. Entro il medesimo termine deve essere approvato il PEF, quale documento di riferimento per la determinazione delle tariffe TARI da applicare nell’anno in corso, tese alla copertura integrale dei costi, imposta dalla Legge n. 147/2013. Il Piano finanziario costituisce lo strumento di programmazione tecnico-economica della gestione dei rifiuti e di tutte le attività connesse ed è altresì strumento necessario e propedeutico per la determinazione delle tariffe TARI

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le linee guida per supportare gli Enti che nel 2018 si misureranno con la prima applicazione della nuova disposizione. In particolare, il MEF fornisce elementi che possono guidare gli Enti locali nella lettura e utilizzazione delle stime dei fabbisogni standard per la funzione “Smaltimento rifiuti” riportate nella tabella allegata alla nota metodologica concernente la procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard per i comuni delle regioni a statuto ordinario.

A decorrere dall’anno in corso, viene introdotto un ulteriore elemento di cui i comuni devono tenere conto in aggiunta a quelli già ordinariamente utilizzati per il piano finanziario, dal momento che “a partire dal 2018, nella determinazione dei costi di cui al comma 654, il comune deve avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard”. Queste le variabili considerate nella stima dei fabbisogni standard del servizio di gestione rifiuti solidi urbani relative a San Nicandro (riferimento all’anno 2015):

Rifiuti urbani totali 2015 espresse in tonnellate annue: 5618,41

Raccolta differenziata 2015: 43,83%

Rifiuto smaltito, distanza in Km comune-impianto: 74,54

Prezzo medio comunale per benzina (scostamento dalla media): – 1,81

Cluster di riferimento: 13

SAN NICANDRO E IL “BONUS VERDE 2018”. ECCO LA GUIDA SU COME USUFRUIRNE

Con il Bonus verde, per il 2018 è prevista una detrazione del 36% dall’Irpef delle spese sostenute su unità immobiliari a uso abitativo con un limite massimo di 5000 euro di spesa (e quindi con una detrazione massima di 1800 euro) a singola unità immobiliare per interventi relativi alla sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Chi può farlo, per quali attività, con che percentuale? Ecco i chiarimenti per i sannicandresi.

La legge di stabilità 2018 (L. 205/2017) ha introdotto il bonus verde. In particolare, si tratta

  • di una detrazione Irpef del 36%
  • sulle spese sostenute per la sistemazione di giardini, terrazzi, coperture,
  • entro un limite massimo di spesa di 5mila Euro per ogni unità immobiliare,
  • da ripartire in 10 quote annuali di pari importo (il che si traduce in una detrazione massima di 1.800 Euro, con rate da 180 Euro).

I primi chiarimenti relativi a questo nuovo bonus sono arrivati con Telefisco 2018, dove l’Agenzia ha precisato che:

  • le spese per la manutenzione ordinaria annuale di giardini preesistenti (sia privati che condominiali) non sono agevolabili. E’ ammessa invece la manutenzione quando connessa ad un intervento idoneo al bonus, come la sistemazione a verde o la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • i lavori in economia (ossia quelli fatti direttamente dal contribuente) sul proprio giardino o terrazzo non sono agevolabili;
  • nel caso di interventi sia su parti comuni che su parti private, il bonus spetta entrambe le volte, su due distinti limiti di spesa agevolabile di 5 mila Euro ciascuno pertanto il bonus complessivo è di 10 mila euro;
  • il pagamento delle spese può avvenire con assegno, bancomat, carte di credito, bonifici ordinari.

IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO ISTITUTIVO DELLA LAUREA IN SCIENZE DELLA GASTRONOMIA

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 28 novembre 2017 che autorizza gli atenei ad organizzare i corsi di laurea e di laurea magistrale afferenti alla classe di laurea in Scienze culture e politiche della gastronomia ed alla classe di laurea magistrale in Scienze economiche e sociali della gastronomia.

La Laurea Triennale in Scienze e Culture Gastronomiche forma gastronomi capaci di operare nella promozione e nella valorizzazione del cibo e di incidere sui sistemi alimentari focalizzandosi in particolare sulla loro sostenibilità e sovranità.

La presenza del corso di laurea triennale in Scienze Gastronomiche scaturisce dall’esigenza di soddisfare il fabbisogno formativo di figure professionali in grado di agire in sinergia nelle filiere agro-alimentari a diversi livelli: produzione di materie prime di qualità, efficienza ed efficacia dei processi di trasformazione, sicurezza e qualità dei prodotti finali secondo gli standard vigenti nazionali ed internazionali, promozione di una cultura eno-gastronomica in grado di sostenere e valorizzare le potenzialità e le peculiarità dei prodotti del territorio e l’identità gastronomica locale, nazionale ed internazionale.

Tale corso di laurea è presenta anche nell’Università degli Studi di Foggia.

SAN NICANDRO, L’AIRC PARLA DI PREVENZIONE

LE CONFERENZE IN PROGRAMMA LO SCORSO 27 GENNAIO 2018 NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA “LE ARANCE DELLA SALUTE” RINVIATE PERCHE’ IN CONCOMITANZA CON LA GIORNATA DELLA MEMORIA, SARANNO TENUTE DOMANI 10 FEBBRAIO 2018 SECONDO IL SEGUENTE CALENDARIO:

ORE 9.00:  SCUOLA MEDIA STATALE “D’ALESSANDRO-VOCINO” PRESSO IL PLESSO DI VIA AMENDOLA INCONTRO CON GLI ALUNNI DELLE CLASSI TERZE SUL TEMA” PREVENZIONE E SANA ALIMENTAZIONE”;

INTERVENTI INTRODUTTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PROF. ROCCO D’AVOLIO E DEL PRESIDENTE DELLA DELEGAZIONE AIRC DI SAN NICANDRO GARGANICO DOTT. ROCCO FRASCARIA,

RELAZIONE DELLA DOTT.SSA ANNA MARIA D’ANTUONO – PEDIATRA- UNIVERSITA’ CATTOLICA DI ROMA.

ORE 11: ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO “DE ROGATIS-FIORITTO” PLESSI DI PORTONE PERRONE INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLE CLASSI QUINTE SUL TEMA “RICERCA SCIENTIFICA, PREVENZIONE E CORRETTI STILI DI VITA”;

INTERVENTI INTRODUTTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PROF. FRANCESCO DONATACCIO E DEL PRESIDENTE DELLA DELEGAZIONE AIRC DI SAN NICANDRO GARGANICO DOTT. ROCCO FRASCARIA,

RELAZIONE DEL DOTT. CARMINE D’ANTUONO – DIRIGENTE MEDICO SPEC. IN CARDIOLOGIA- AZIENDA OSPEDALIERA RIUNITI-UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FOGGIA.

NATURALMENTE LA PARTECIPAZIONE E’ CONSENTITA A QUANTI, GENITORI O CITTADINI, SONO INTERESSATI AI TEMI.

VI ASPETTIAMO.

IL RESPONSABILE DELLA DELEGAZIONE AIRC DI SAN NICANDRO GARGANICO

ROCCO FRASCARIA

SAN NICANDRO, SPRAR O CAS? CONSULTAZIONE CITTADINA A MARZO

Questo sembra essere l’obiettivo dell’amministrazione comunale per lo svolgimento del referendum proposto dal sindaco Gualano lo scorso anno in consiglio comunale per la vicenda dell’accoglienza migranti in San Nicandro. In verità, la consultazione era programmata per la fine dello scorso anno, ma il nostro comune è sprovvisto di regolamento comunale che disciplina la modalità del referendum. Occorre quindi una delibera del consiglio comunale per l’approvazione. Tale regolamento deve assicurare la consultazione dei sannicandresi con assemblee pubbliche, sondaggi di opinione, somministrazione di questionari e referendum consultivi, come nel nostro caso, sempre nell’ottica di promuovere e di valorizzare la partecipazione dei cittadini all’amministrazione del comune.

Gli step da attuare sono i seguenti: predisposizione del regolamento, approvazione consiliare e successiva consultazione dei cittadini, presumibilmente, presso l’ufficio elettorale comunale. I risultati che verranno fuori dall’urna saranno tenuti in debito conto dall’amministrazione per il prosieguo della vicenda problematica che ha tanto fatto scalpore a San Nicandro per la istituzione di un centro comunale per accogliere i migranti. Si auspica che per fine marzo tutto l’iter possa essere completato.

SAN NICANDRO, NUOVI FINANZIAMENTI PER L’EDILIZIA SCOLASTICA?

La Regione Puglia ha comunicato che sono stati finanziati tutti gli interventi inseriti nella graduatoria del “Piano triennale dell’edilizia scolastica 2015-2017” che prevedono progetti di adeguamento o miglioramento sismico e di nuova costruzione: 55 milioni di euro, per un totale di 27 interventi, oltre ad almeno un intervento per comune tra quelli segnalati dagli stessi enti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche.

Tutti i comuni che hanno risposto al bando 2015-2017 chiedendo interventi con progetti adeguati e tutti quelli che hanno trasmesso segnalazioni ad esito delle indagini sui solai, potranno così sanare le situazioni di maggiore criticità. A questi 55 milioni, si aggiungono i 6.128.501,54 di euro a valere sui fondi stanziati per il sistema integrato 0-6 che permetteranno di finanziare 14 interventi per altrettante scuole dell’infanzia di proprietà dei comuni.

L’amministrazione comunale sembra essere candidata per ulteriori interventi per le strutture scolastiche site in San Nicandro.

IMPORTANTE! BANDO PER LA QUALIFICA DI OSS, ECCO LA SCHEDA INFORMATIVA PER I CITTADINI

Dopo la pubblicazione, sul Bollettino Ufficiale del 1 febbraio scorso, dell’Avviso Pubblico per il conseguimento della qualifica di OSS (Operatore Socio-Sanitario), sono state veramente tante le telefonate  pervenute alla nostra Redazione, con richieste  di chiarimenti  o  semplicemente di maggiori informazioni.  Ecco quindi, una sintetica  SCHEDA INFORMATIVA AL CITTADINO, interessato a  tale  qualifica.

Con Determinazione del Dirigente della Sezione Formazione Professionale n.59 del 24 gennaio 2018, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 17 del 1 febbraio 2018, la Regione Puglia ha adottato l’Avviso Pubblico relativo ai “Percorsi formativi per il conseguimento della qualifica di
Operatore Socio Sanitario (O.S.S.)”.

Che cosa è?

È un bando pubblico con cui la Regione Puglia, con l’obiettivo di rispondere all’incremento della domanda di personale qualificato per l’assistenza di base alle persone non autosufficienti, finanzia percorsi formativi – della durata di 1000 ore – finalizzati al conseguimento della qualifica di “Operatore Socio Sanitario”.

A chi si rivolge?

Il bando, in questa prima fase, si rivolge agli enti di formazione che, alla data di presentazione della candidatura relativa all’Avviso, siano inseriti nell’Elenco Regionale degli Organismi Accreditati della Formazione Professionale. Oltre ad essere accreditati, gli enti di formazione dovranno possedere ulteriori requisiti come, ad esempio, l’aver maturato due anni di esperienza nel campo dei percorsi formativi per il sociale, più gli altri requisiti contenuti nell’Avviso.

Modalità e termini per la presentazione delle domande da parte degli Enti di Formazione

Gli enti di formazione che vorranno candidarsi all’Avviso e quindi erogare il corso di formazione potranno presentare la domanda, unicamente in via telematica, tramite la procedura disponibile sul portale Sistema Puglia al link www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/oss2017. La procedura sarà attiva a partire dalle ore 12.00 del 19 febbraio 2018 e sino alle ore 14.00 del 6 marzo 2018.

La fase di valutazione

A seguito della chiusura della piattaforma, prevista per il 6 marzo 2018, la Regione Puglia avvierà la procedura di ammissibilità e valutazione delle domande pervenute secondo i rigorosi criteri contenuti nel bando, e selezionerà gli enti di formazione che potranno erogare il corso. La Regione approverà sei graduatorie, una per provincia, indicando i progetti e gli Enti vincitori del contributo, fino alla concorrenza delle risorse disponibili.

Dopo che succede? Quando potranno candidarsi i cittadini?

Gli enti di formazione vincitori dell’Avviso sottoscriveranno un Atto Unilaterale d’Obbligo con la Regione Puglia, con una serie di doveri da rispettare tra cui l’obbligo di pubblicità dell’avvio della fase di selezione dei cittadini che vorranno candidarsi alla frequenza del corso, i criteri della selezione e i requisiti che i cittadini devono avere che, ad ogni modo, saranno:

  • essere disoccupati / inoccupati;
  • aver assolto all’obbligo scolastico;
  • aver compiuto il 17° anno di età alla data di iscrizione al corso.

Successivamente alla firma dell’Atto Unilaterale d’Obbligo gli Enti di Formazione avvieranno la fase di selezione delle persone, su cui la Regione Puglia vigilerà nel rispetto dell’Avviso, dell’Atto Unilaterale d’Obbligo e di tutti gli atti che l’Istituzione Regionale predisporrà.

A chi posso chiedere informazioni?

Tutte le informazioni potranno essere chieste tramite la pagina internet dedicata, disponibile all’indirizzo http://www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/oss2017 nella sezione “Richiedi INFO”.

BORSE DI STUDIO AGLI STUDENTI DI SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

In arrivo nuove risorse per borse di studio a favore degli studenti iscritti alla scuola secondaria di secondo grado, appartenenti a famiglie con Isee pari o inferiore a 10.632,94 euro. La Giunta regionale, ha infatti approvato la delibera contenente i criteri per il riparto dello stanziamento statale e per le modalità di assegnazione del beneficio.

Su una disponibilità a livello nazionale pari a 30 milioni di euro per il 2017, sono stati destinati alla Puglia 2.758.250,47 euro. La Giunta regionale ha stabilito che l’importo della borsa di studio sia pari a 200 euro. Le borse di studio saranno erogate fino ad esaurimento della somma assegnata dal Miur partendo dal livello di Isee più basso e scorrendo la graduatoria fino ad esaurimento risorse. Nel caso in cui la somma attribuita dal Miur sia sufficiente a soddisfare le istanze, le risorse eventualmente eccedenti saranno distribuite tra i beneficiari, con un aumento dell’importo della borsa di studio fino a un massimo di 500 euro.
La richiesta di borsa di studio potrà essere presentata dagli aventi diritto tramite l’apposito sistema informatizzato per la raccolta e la gestione delle domande. La compilazione dell’istanza dovrà essere effettuata da uno dei genitori o da chi rappresenta legalmente il minore o dallo studente/studentessa se maggiorenne, utilizzando l’applicativo all’indirizzo www.dirittoallostudiopuglia.it.

Gli elenchi degli effettivi beneficiari saranno trasmessi al Ministero entro il prossimo 16 marzo.

POPOLAZIONE PIU’ VECCHIA E CALO DEMOGRAFICO IN PUGLIA

Calo demografico naturale in Puglia del 9,7% nel 2017, secondo l’indagine ISTAT, per il calo delle nascite e il saldo migratorio interno negativo (-8,7%). La Puglia è sempre più vecchia, rileva Coldiretti Puglia, anche perché al Sud che la longevità aumenta anche grazie alla dieta mediterranea, ma al contempo si registrano più malattie croniche degli anziani e si acuisce, secondo Coldiretti Puglia, la cronica carenza dei servizi alla persona, soprattutto nelle aree rurali.

“In considerazione delle patologie che affliggono gli anziani in Puglia – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – va riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico. Esiste una disparità di trattamenti nelle aree rurali, alla quale si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani. In Puglia sono circa 210 mila pensionati dei lavoro autonomo – 63 mila coltivatori diretti, 73 mila artigiani ed altrettanti commercianti – con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà”.

Tra gli anziani del Mezzogiorno sono molto più diffuse anche le limitazioni gravi sia motorie (27,7%) che sensoriali (16,5%).

“Le donne anziane riportano più difficoltà degli uomini, secondo l’Istat, sia nelle attività di cura della persona (14,1% donne contro 7,3% uomini) sia nelle attività domestiche (37,9% donne contro 20,4% uomini). I continui tagli apportati alla spesa sociale – conclude il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza e le addizionali IRPEF stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”.

Da qui la necessità di intervenire – conclude Coldiretti Puglia – per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse, eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitari.

SAN NICANDRO, BASTA TOLLERANZA PER VOLANTINAGGIO SELVAGGIO

Non passa giorno che su ogni portone di San Nicandro c’è materiale pubblicitario. Tale materiale, nella migliore delle ipotesi, finisce nelle cassette postali, ma il più delle volte viene abbandonato per terra o sull’uscio delle abitazioni e conseguentemente nell’ambiente. È dovere di ogni famiglia, quindi, raccogliere volantini e fogli di ogni tipo e gettarli nel bidoncino per la raccolta della carta quando non servono più. Non c’è poi una particolare cura dei distributori che non dovrebbero eccedere nel depositare i volantini nelle verande, sull’uscio o nelle cassette postali già piene di abitazioni evidentemente inutilizzate. Basta, infatti, un po’ di vento perché poi i volantini siano dispersi sulla sede stradale e quindi nell’ambiente circostante. Una conseguenza non irrilevante per le tantissime abitazioni chiuse e inutilizzate del centro urbano.
Non è solo una questione di semplice buon senso, ma anche di regole e di divieti. È in vigore infatti una ordinanza del sindaco che vieta su tutto il territorio comunale il lancio e l’abbandono di materiale pubblicitario, nonché la distribuzione sulle porte d’accesso, sugli usci e negli androni esterni delle abitazioni, sul lunotto o parabrezza delle automobili, infine la consegna a mano ai conducenti e passeggeri delle automobili. La stessa ordinanza chiarisce che la distribuzione è consentita unicamente nelle cassette postali o a ciò predisposte oppure tramite consegna a mano direttamente nelle abitazioni. Ai trasgressori viene applicata una sanzione.

Per contribuire a migliorare il decoro urbano di San Nicandro basterebbe un po’ di buon senso da parte dei distributori del materiale pubblicitario, ma soprattutto far rispettare l’ordinanza sindacale e non essere più tolleranti come si è stato finora.

ROBERTA PALUMBO DI APRICENA NEL CONTEST “SANREMO JUKE BOX”

Non si ferma la nuova canzone di Capitanata di Roberta Palumbo, che dopo la produzione e la pubblicazione campane dell’album SonAncore, il mini tour calabrese e il Foggia Film Festival, fa tappa in Liguria, nel contest “Sanremo Juke Box”, kermesse che si svolgerà nella città dei fiori, il 7, 8 e 9 febbraio.

Fucina di circa 80 talenti selezionati in tutta Italia che nei prossimi giorni si esibiranno nella struttura Hospitality Casa Sanremo, costituisce un ennesimo traguardo per la cantate d’Apricena, che dichiara “quando l’organizzatore Moreno De Ros mi ha comunicato la mia partecipazione a Sanremo Contest sono stata felicissima. Lieta di poter portare la canzone e la lingua di Capitanata in Italia e per di più nella città della musica per antonomasia, promuovendo il mio disco d’esordio SonAncore durante giorni così importanti”.

Sullo sfondo la casa discografica Smilax Publishing, di Margheriti, che supporterà l’evento. In palio la distribuzione di un singolo, la compilation Sanremo Juke Box, una borsa di studio e ancora tanti altri premi.

L’evento sarà supportato da radio e media nazionali che ne cureranno le dirette. Gli artisti che accederanno alla finalissima potranno esibirsi nella sala teatro Ivan Graziani.

Un appuntamento da non perdere.