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SAN NICANDRO, ALLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE “PREGHIERE A MARIA”

Per la campagna “Io per lei” con il sostegno del Csv Foggia il parroco Francesco Paolo Lombardi comunica che domenica 2 luglio, alle ore 20:30, presso la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie l’evento “Preghiere per Maria” con la partecipazione dell’Hathor Trio: Michele Solimando (pianoforte), Michele Trematore (violino), Michela Celozzi (violoncello), Catia Palermo (soprano).

QUARTA MAFIA FOGGIA, IL PROCURATORE NAZIONALE RISPONDE A LA SALANDRA: “SITUAZIONE GRAVE”

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“Le mafie foggiane – il plurale è necessario – sono un esempio emblematico del rapporto di proporzionalità diretta tra debolezza delle funzioni statuali e crescita di poteri criminali e hanno radici molto profonde nel tempo. È evidente che la risposta dello Stato in passato sia stata largamente insufficiente ma, da almeno 15 anni, il segno della risposta è cambiato da parte di tutte le forze di polizia. La situazione, però, continua ad essere molto grave”. Questo uno dei passaggi salienti dell’audizione del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, originario proprio del foggiano, sollecitato dall’On. Giandonato La Salandra.

Il parlamentare dauno di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Antimafia, nel suo intervento in audizione, ha chiesto di prestare particolare attenzione alla Quarta Mafia, perché si abbia contezza e consapevolezza della specificità della criminalità della provincia di Foggia, nonostante la Capitanata non sembri avere piena consapevolezza della situazione, come dichiarato dal neo Procuratore nazionale nel luglio 2022 e come confermato oggi: “C’è una sottovalutazione complessiva della pericolosità di questo fenomeno, figlia anche di un perdurante deficit di conoscenza”.

Nello specifico, è emersa anche la necessità di accendere i riflettori sull’attuale normativa antimafia e su quelli che possono cristallizzarsi come strumenti utili alle amministrazioni pubbliche già sciolte per mafia (ben 6 negli ultimi anni in Capitanata) per “disintossicare” realmente la struttura amministrativa. “Il lavoro che si sta portando avanti è utile anche per illuminare le capacità di condizionamento delle mafie foggiane sui consigli comunali”, specifica Melillo.

Infine, sul tema dell’immigrazione clandestina e sulla scientifica proliferazione dei “ghetti”, quali centri di approvvigionamento del crimine e base per associazioni che operano “astrattamente” per la tutela dei diritti ma poi recuperano notevoli quantità di denaro attraverso attività non ben definite, quali il crowdfunding, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha evidenziato, in un importante passaggio, come questi luoghi di sfruttamento, e lo stesso caporalato, non siano estranei alle dinamiche del sistema della società mafiosa, ponendosi come realtà compiutamente intranee ai fenomeni criminali della provincia di Foggia.

 

TEMPO DI MIETITURA, TORNA LA FESTA DEL GRANO DI ARTEAGRICOLA

Dopo dodici mesi di cure e di attese, è giunto finalmente il tempo della mietitura e del raccolto: è il momento della Festa del grano, organizzata da Arteagricola “per ringraziare la terra e condividere un rito comunitario di gioia e gratitudine nei confronti di Madre natura”, dichiara l’amministratore Massimo Borrelli. L’appuntamento è per le 18 di sabato 1° luglio in contrada Montaltino, nei campi dell’azienda agricola di Cerignola che produce pasta e farina esclusivamente da grani antichi. Arteagricola torna ad aprire le porte di casa al pubblico per condividere il rito di ringraziamento e il senso ritrovato di un legame ancestrale con la terra. Non a caso la festa è concepita per le famiglie – nessuna generazione esclusa: dai bimbi ai nonni! – e si svolgerà fra le spighe di Senatore Cappelli che in questa stagione svettano altissime nei campi. Una festa che si protrarrà fino a notte fonda, con corredo di prodotti buoni e sani apparecchiati a cielo aperto, babypark per i più piccoli, istallazioni d’arte fra i campi, birre artigianali prodotte col grano duro, vino del territorio, gin Muma prodotto col ginepro di Arteagricola e naturalmente musica dal vivo. Per la prima volta saranno esposti en plein air gli abiti di NooraB, uno dei brand più eco-sostenibili del made in Italy. E come in ogni festa dell’abbondanza degna di questo nome non mancheranno il gelato artigianale servito direttamente dalle carapine e la solidarietà: parte del ricavato sarà devoluto alle parrocchie Sacra Famiglia di Manfredonia e San Francesco D’Assisi di Cerignola per l’assistenza agli anziani delle famiglie in difficoltà. Una delle molte ragioni per cui la Festa del grano ha meritato quest’anno l’attenzione e il sostegno attivo del Comune di Cerignola, e in particolare dell’assessorato alle Attività produttive guidato da Sergio Cialdella. “Sostenere le aziende del territorio e le iniziative rivolte alla valorizzazione e al ritorno alla nostra terra è obiettivo programmatico per questa amministrazione. Soprattutto se, come la Festa del grano di Arteagricola, l’attenzione include le fasce sociali più fragili come gli anziani”, dichiara l’assessore Cialdella.

La Festa del grano di Arteagricola si ispira alle più antiche celebrazioni concepite per connettere il cielo alla terra, come i riti di Lammas nella cultura celtica, quando la comunità che si riuniva e festeggiava la mietitura del primo grano e la raccolta dei frutti di stagione. O i festeggiamenti rivolti a Cerere nella civiltà romana, dea della fertilità dei campi alla quale si tributavano feste e sacrifici alla fine della semina e all’inizio della raccolta. L’eco di quei riti fra sacralità e paganesimo risuona nelle terre di Capitanata, replicate nel calendario contadino, mutuandone simbologia e sensi: la festa fatta di cibo, musica e balli fino a notte fonda, il senso di comunità e di condivisione del pane e della tavola, la gratitudine ultraterrena e la gioia tutta mondana del ritrovarsi e banchettare riconnettendosi con la natura.

FERMATA FOLK. MUSICA ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI RODI GARGANICO

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Appuntamento il 30 luglio, ore 18:30 stazione ferroviaria di Rodi Garganico.

Si esibiranno: 𝓲 𝓜𝓾𝓼𝓲𝓬𝓲 𝓮 𝓒𝓪𝓷𝓽𝓪𝓽𝓸𝓻𝓲 𝓭𝓲 𝓒𝓪𝓻𝓹𝓲𝓷𝓸, con il concerto “Musiche e tradizioni del sud Italia” accompagnati dalla degustazione dei prodotti tipici con le aziende agricole di Carpino

Evento promosso dal Carpino In Folk APS in collaborazione con Le Ferrovie del Gargano

FERMATA FOLK è una sosta alla stazione ferroviaria di Rodi Garganico per ammirare la bellezza della località balneare, cinta da coltivazioni di oliveti e agrumeti accompagnata dalla musica popolare carpinese.

L’idea è quella di utilizzare il servizio delle Ferrovie del Gargano per raggiungere i nostri territori, colmi di tradizioni, di musica popolare e delle sue contaminazioni. Un viaggio che segna l’arrivo, poggiare le valigie e godersi lo spettacolo che la nostra terra offre.

“SCAPP” – LA CORSA DEI COLORI

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Appuntamento a Mattinata il 23 luglio per correre divertendosi

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2023 di “Scapp – La Corsa dei Colori” in programma domenica 23 luglio 2023 alle 18 a Mattinata (raduno alle ore 17:30 davanti la Villa Comunale). La Farfalla Bianca del Gargano si appresta ad accogliere turisti e non in vista di “Scapp – Il Festival dei Colori” che si svolgerà il 16 – 23 – 24 – 25 luglio 2023: quattro giorni di divertimento e giochi per le famiglie, ma anche spettacoli, eventi musicali e di intrattenimento, installazioni artistiche, mercatini e luminarie.

L’appuntamento più atteso del festival è sicuramente la Corsa dei Colori, una fun race per tutta la famiglia che consente di immergersi nel caleidoscopio dei colori del Gargano. Lungo il percorso sono previsti vari punti di colore dove al passaggio dei corridori verranno sparse polveri colorate prodotte con sostanze naturali al 100% e regalati gadget. La magia che ne verrà fuori sarà un vero e proprio arcobaleno di colori.

Come iscriversi alla corsa. È possibile ritirare i moduli iscrizione all’Ufficio Iat (Informazioni e di Accoglienza Turistica Mattinata) al Palazzo Mantuano in largo Agnuli, da Partylandia in corso Matino, 60 o al Centro Arte e Tradizioni Popolari in via De Vita (aperto tutti i giorni dalle ore 17 alle 21) a Mattinata dove andranno consegnati i moduli ritirati in una delle strutture preposte. In alternativa è necessario inviare una email a festivaldeicolori@gmail.com e seguire le indicazioni dello staff. L’iscrizione alla corsa prevede un contributo di € 13.

“Scapp – Il Festival dei Colori” è un evento organizzato dal Circolo Ricreativo Culturale OASIS, patrocinato e sostenuto dal Comune di Mattinata. Il Festival gode anche del patrocinio di Puglia Promozione e del Consiglio Regionale della Puglia che lo hanno riconosciuto come un evento di promozione turistica locale.

SAN NICANDRO GARGANICO, RACCOLTA FIRME PER REFERENDUM

SI AVVISANO I CITTADINI INTERESSATI CHE PRESSO L’UFFICIO ELETTORALE AL PIANO TERRA DEL PALAZZO MUNICIPALE SONO DEPOSITATI I MODULI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUL REFERENDUM

– DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SALARIO MINIMO (termine raccolta il 10/11/2023)

– REFERENDUM CONTRO LA CACCIA (termine raccolta il 18/08/2023)

GUARDIA DI FINANZA FOGGIA: CONTRABBANDO DI GASOLIO, CONDANNE IN PRIMO GRADO  

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Il Tribunale di Foggia ha pronunciato le prime condanne a carico di alcuni degli arrestati nell’ambito dell’operazione “verdevino” del Nucleo di polizia economico finanziaria di Foggia che aveva smantellato un gruppo criminale dedito al contrabbando di prodotti petroliferi con base in Orta Nova

In particolare, il 20 marzo scorso, i finanzieri avevano eseguito 13 misure cautelari personali e sequestrato beni mobili ed immobili per oltre 5 mln euro in esecuzione di un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha coordinato le complesse ed articolate indagini.

Le attività investigative avevano consentito di raccogliere un consistente quadro indiziario circa le presunte attività illecite poste in essere dal gruppo criminoso, dedito alla commercializzazione illecita di gasolio ad uso agricolo sottratto all’accertamento ed al pagamento delle imposte attraverso l’interposizione fittizia di una rete di società cedendo il carburante agevolato a soggetti non autorizzati.

In tal modo, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, oltre 3,2 milioni di litri sarebbero stati “consumati in frode”, ossia immessi sul “mercato nero” dell’autotrazione.

All’esito e con gli sconti di pena concessi dal rito abbreviato, Gaeta Giovanni Antonio è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, Perrotta Vincenzo a 3 anni e 2 mesi, De Palma Claudio a 1 anno e 4 mesi e Ludovico Lucia a 8 mesi di reclusione. Per gli ultimi due la pena è stata sospesa alle condizioni di legge.

Il procedimento penale prosegue invece per gli altri indagati che non si sono avvalsi della possibilità del giudizio abbreviato, che concede lo sconto di 1/3 della pena.

Con la sentenza di condanna è stata disposta anche la confisca di beni dei condannati per oltre 1 milione di euro, tra cui diversi automezzi, una barca, conti correnti, titoli e valori finanziari.

TORRE MILETO

Torre Mileto è posta su un piccolo sperone di roccia sulla costa tra la laguna di Lesina e quella di Varano. Nell’entroterra incombe la sagoma di Monte d’Elio e delle sue formazioni di macchia mediterranea. E’ forse una delle torri più antiche del Gargano e la sua origine è probabilmente Aragonese. Le prime attestazioni della sua esistenza risalgono a documenti del XIII secolo a firma di Carlo II d’Angiò re di Napoli. La denominazione originaria, ancora nell’uso dialettale, era Maletta, in riferimento a Manfredi Maletta, camerario del Regno delle due Sicilie nella seconda metà del 1200.

Nel periodo medievale la torre era funzionale alla difesa di un casale omonimo, in seguito distrutto da un attacco dei pirati saraceni nel 1245.  L’attuale struttura è databile con certezza alla metà del XVI secolo, quando un mandato del viceré spagnolo Don Pedro di Toledo impose l’incremento e il rafforzamento dei presidi costieri e l’adeguamento strutturale delle torri già esistenti.

Tra il XVII e il XVIII secolo la torre era base stanziale di una piccola guarnigione di soldati, ma verso la prima metà dell’Ottocento, diventa base telegrafica per i contatti con le vicine Isole Tremiti, con annessa stazione meteorologica e semaforica collegata ad un porticciolo ricavato nella baia ad Est.  Verso la metà del Novecento la torre è stata adibita a caserma della Guardia di Finanza, con annessa stazione radio e atterraggio elicottero sulla sommità. Tale uso è terminato verso la fine degli anni ’60.

La torre presenta base quadrangolare, con i lati disposti in ordine ai punti cardinali. Sul lato Sud vi è una scalinata rampante costruita in un periodo successivo. La parte superiore è delimitata da una corona a cinque caditoie a scopo difensivo. Dalla sua terrazza è possibile scorgere tutte le altre torri costiere fino alla costa molisana.

Attualmente la torre è di proprietà del comune di San Nicandro Garganico.  La torre è stata ristrutturata e resa fruibile nel 2005.  Ospita uno sportello informativo e un centro-visite del Parco Nazionale del Gargano.

Sulla costa in prossimità della torre meritano di essere visitati gli olivastri secolari con portamento a bandiera (vedi scheda specifica). Una breve passeggiata sulla costa ci farà inoltre scoprire le tracce della presenza di due trabucchi, operanti sino alla metà del XX secolo. Erano posti rispettivamente ad Ovest e a Nord-Est della torre. Erano condotti da famiglie di “trabucchisti”, che si tramandavano il mestiere. La presenza di sorgenti di acqua dolce attirava ed attira in questo tratto di mare soprattutto spigole e grossi muggini, che giustificano la presenza dei due trabucchi di cui si possono osservare i resti delle palizzate ancora conficcati negli scogli. (foto: Frascaria)

RIORDINO DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: RECUPERO I PRESIDI DI GIUSTIZIA DAL GARGANO AL SUBAPPENNINO

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“Ho partecipato venerdì, insieme ad altri parlamentari del territorio, quale componente della Commissione Giustizia, a uno stimolante confronto con l’Ordine degli Avvocati di Foggia, quarto Ordine in Italia, presieduto dall’Avv. Gianluca Ursitti, che ringrazio per la condivisa propositività verso l’intero comparto giudiziario. Un confronto maturo e attento in ordine alle diverse istanze che provengono dalla Capitanata, quale su tutte la necessità di rivedere la situazione dei tribunali soppressi e così superare un vulnus del territorio in termini di presidi della legalità, in quella che è la terza provincia italiana per estensione”.

Dopo aver già depositato una interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia, lo scorso 5 giugno l’On. Giandonato La Salandra (Fratelli d’Italia) ha infatti proposto anche una risoluzione in Commissione Giustizia, indirizzata al Governo, per sostenere la centralità della provincia di Foggia nel quadro di revisione dei tribunali.

D’altronde, il Ministro Nordio è più volte intervenuto sulla questione, ribadendo la massima attenzione alle difficoltà emerse dopo la legge del 2012 ed evidenziando l’inefficacia della nota riforma della geografia giudiziaria, che soppresse oltre 30 tribunali e 200 sedi distaccate, non portando alcun beneficio né in termini di spending review né in termini di efficientamento e velocizzazione della macchina giudiziaria, anzi.

“Essendo la risoluzione uno degli atti con cui il Parlamento indirizza il Governo, rispettando la delicatezza degli equilibri in gioco e compatibilmente con i tempi e con le esigenze di finanza pubblica, ho ritenuto fosse proprio questo lo strumento più idoneo per un concreto impegno del Governo ad un approfondito esame del sistema degli uffici giudiziari della provincia di Foggia, in linea con i principi comunitari, in un’ottica di recupero dei tribunali soppressi. Così da ripristinare quelli che erano i presidi in Capitanata, dal Gargano al Subappennino, rispettando pienamente il principio di giustizia di prossimità”, conclude l’On. La Salandra.

LA VILLA COMUNALE DI SAN SEVERO INTITOLATA A LUISA FANTASIA, VITTIMA DELLA MAFIA NEL 1975

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Giovedì 29 giugno 2023 è prevista la cerimonia di intitolazione della villa comunale di San Severo alla concittadina Luisa Fantasia, vittima innocente della mafia.

La cerimonia inizierà alle 19:00 con la presenza del sindaco Miglio, della Giunta Municipale, dei consiglieri comunali, la figlia Cinzia Mascione e Pietro Paolo Mascione.

“Luisa Fantasia – dichiara il Sindaco Miglio – è annoverata nell’elenco delle Vittime della mafia ed è importante per questa Città, da anni impegnata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata, al fine di dare l’ennesimo segnale importante in quella battaglia culturale contro l’anti-Stato che impegna quotidianamente tutti i cittadini di San Severo. A Luisa Fantasia dedicheremo uno dei luoghi più amati della nostra città da generazioni e generazioni di sanseveresi, da pochi mesi riaperto dopo importanti lavori che hanno restituito a San Severo un polmone verde tutto da vivere”.

Al termine della cerimonia, sempre nella Villa Comunale, è in programma un concerto che vedrà protagonisti I Tre Tenori – “Il Trio Caruso”, l’Orchestra di Fiati Città di San Severo.

MADONNA DEL CARMINE: A VICO E’ FESTA CON STREET FOOD FESTIVAL E MARCO CARTA

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É una delle feste più sentite a Vico del Gargano. Alla Madonna del Carmine il “paese dell’amore” dedicherà, come da tradizione, quasi una settimana di celebrazioni religiose e civili da sabato 15 a mercoledì 19 luglio 2023. Nel programma religioso, spicca la giornata di domenica 16 luglio: alle ore 19, infatti, si terrà la santa messa solenne animata dal Coro dei Carmelitani e da quello Interparrocchiale di Manfredonia diretto dalla Maestra Raffaella Armillotta; a seguire, le vie del paese saranno attraversate dalla solenne processione che porterà la sacra Icona della Madonna del Carmine; al termine, grande spettacolo pirotecnico in piazza San Domenico. Particolarmente ricco il programma delle celebrazioni civili.

STREET FOOD FESTIVAL. Tutti gli eventi sono organizzati dalla Confraternita dei Carmelitani scalzi di Vico del Gargano col patrocinio dell’Amministrazione comunale. Il 15-16 e 17 luglio, si terrà lo “Street Food Festival”: ogni giorno, dalle ore 11 alle ore 24, Piazza Croci sarà animata da musica, spettacoli, giochi e gonfiabili per i bambini, sbandieratori e mascotte. Piatto forte della manifestazione sarà lo street food, con la possibilità per tutti di degustare le tipicità del Gargano. Il 15 luglio, alle ore 21.30, in Piazza Carmine si terrà lo spettacolo musicale degli Absolute Band. Il 16 e il 17 luglio, stessa location, il Complesso Bandistico Città di Lanciano e il Gruppo Bandistico Nardini di Vico del Gargano animeranno le vie del paese ed eseguiranno concerti.

MARCO CARTA IN CONCERTO. Il 19 luglio, alle ore 22, in Piazza Croci si potrà assistere al concerto gratuito di Marco Carta, impegnato nel suo “Supernova Tour”. Il cantante cagliaritano ha compiuto 38 anni lo scorso 21 maggio. Nel 2008 conquistò la vittoria ad “Amici”, talent show di Maria De Filippi. Nel 2009, con il brano “La forza mia”, trionfò al Festival di Sanremo. Oggi Marco Carta è un cantante più maturo, con un ampio repertorio di brani e un’energia interpretativa coinvolgente sul palco. É accompagnato da una band affiatata, con musicisti di assoluto rilievo. Le celebrazioni in onore della Madonna del Carmine, dopo il concerto, termineranno con un grande spettacolo di fuochi pirotecnici.

CARPINO IN FOLK, IL TEMA 2023 E’ “RESTARE”

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Quest’anno il Carpino In Folk si arricchisce di 3 anteprime:

-30 Luglio – FERMATA FOLK – alla Stazione Ferroviaria di Rodi Garganico, in collaborazione con Ferrovie del Gargano ci saranno i Musici e Cantatori di Carpino con il concerto “Musiche e tradizioni del sud Italia” accompagnati dalla degustazione di prodotti tipici con le aziende agricole di Carpino.

L’idea è quella di utilizzare il servizio delle Ferrovie del Gargano per raggiungere i nostri territori, colmi di tradizioni, di musica popolare e delle sue contaminazioni. Un viaggio che segna l’arrivo, poggiare le valigie e godersi lo spettacolo che la nostra terra offre.

-31 Luglio a Carpino, paese del Festival, al Parco “Robert Baden Powell” – zona 167, il concerto di Rosa Paeda con Mimmo Superbass.

-1 Agosto a Peschici, la perla del Gargano, in collaborazione con il Comune di Peschici, ci sarà il concerto dei Tarant Folk, gruppo musicale di giovani carpinesi e a seguire l’esibizione dei Sud Folk di Monte Sant’Angelo.

Il Restare come forma inerziale di nostalgia regressiva, non è un invito all’immobilismo, ma è solo il tentativo di problematizzare e storicizzare le immagini-pensiero del rimanere come nucleo fondativo di nuovi progetti, di nuove aspirazioni, di nuove rivendicazioni.

Un Festival che in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, difende con tenacia la sua esistenza e la sua identità, quindi ancora di più un Festival, un RESTARE per difendere le radici e l’identità di un popolo legato alla sua tradizione musicale, il Popolo Garganico.

Abbiamo cercato anche quest’anno di presentare un Cartellone di elevata qualità artistica, ringraziando ancora tutti gli artisti, al loro mettersi in gioco e soprattutto al loro entusiasmo ed alla loro innata bravura, alla loro voglia di “aiutare” e di “arricchire” ulteriormente un Festival, (unico nel suo genere) un “piccolo-grande” Festival, che ha basato da sempre la sua identità e la sua autorevolezza, nella “testa”, nel “cervello” e nelle “idee”, nel continuamente inventarsi e reinventarsi. Un Festival, che si svolgerà con lo stesso impegno e soprattutto con la stessa qualità che ha sempre distinto questo tenace ed indistruttibile evento che nasce dalla “capa tosta” elemento distintivo degli abitanti delle Terre Garganiche. Le sfide future saranno quelle di coinvolgere i territori del Gargano attraverso un processo di connessione tra gli intenti che solo l’arte può dare, la capacità di far dialogare la tradizione e l’innovazione, attraverso un modello di sviluppo creativo mettendo in primo piano il ricco patrimonio culturale.

IL BIRRIFICIO FOGGIANO REBEERS CONQUISTA L’ECCELLENZA AL PREMIO CEREVISIA 2023

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Rebeers conquista la vittoria al prestigioso concorso Premio Cerevisia 2023. Per la seconda volta, il birrificio foggiano di Michele Solimando e Giovanni Simeone si fregia del titolo di “Eccellenza” in occasione della X edizione del prestigioso concorso birraio annuale indetto per promuovere la produzione, la commercializzazione e il consumo di birra di qualità così da premiare le eccellenze birraie del nostro Paese.

Lo scorso 22 giugno la celebrazione dei vincitori: Rebeers porta sul gradino più alto del podio la Puglia conquistando il massimo riconoscimento di “eccellenza” con la sua nuova BIÈRE CUVÉE N°3. La bionda premiata è una birra “barrel aged”, ovvero affinata in barrique, leggermente sour, fresca e scorrevole che saprà conquistare anche i palati più fini. Si può provare a Foggia presso la taproom di Viale degli Artigiani, 30 oppure acquistare online sull’e-commerce www.rebeers.it.

“Siamo davvero orgogliosi di aver confermato il riconoscimento di eccellenza anche per questa edizione e con la nostra Bière Cuvée – questo il commento a caldo del birraio e beersommelier Michele – un riconoscimento che gratifica la nostra missione di portare avanti la rivoluzione nel bicchiere con l’oro giallo di Capitanata sotto l’etichetta Rebeers”.

OLIMPIADI DEI MONTI DAUNI: E’ QUI LA FESTA

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L’inaugurazione è stata un successo, già iniziate le gare, giovedì a Celle di San Vito il tiro con l’arco

Con il corteo degli atleti e l’accensione della torcia olimpica, sono iniziate le Olimpiadi dei Monti Dauni che si svolgono a Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Alberona, Faeto e Castelluccio Valmaggiore. Proprio a Castelluccio, nel pomeriggio di domani, mercoledì 28 giugno 2023, i piccoli atleti di Celle di San Vito saranno impegnati nelle gare di pallavolo e di calcio. A Celle di San Vito, giovedì 29 giugno, si svolgeranno le lezioni di ginnastica e le gare di tiro con l’arco degli adulti e dei bambini ospitate, dalle ore 18, nel campo sportivo comunale.

La giornata inaugurale, tenutasi domenica a Roseto Valfortore, è stata una grande festa di colori e partecipazione. Presenti anche tutti i sindaci dei cinque borghi uniti dal Monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia con i suoi 1151 metri. La manifestazione ha l’autorevole e prestigioso supporto di Sport e Salute e dell’AICS nazionale. Per adulti, donne, uomini, bambini, sportivi di tutte le età, squadre e associazioni sportive sarà una vera e propria festa itinerante dello sport. Potranno cimentarsi e gareggiare in diverse discipline: ginnastica ritmica, calcio, nuoto, tiro con l’arco, tennis, danza, bocce, camminata, pallavolo, ginnastica, soft air e corsa. Sono molte le realtà e altrettanti i singoli sportivi che si sono già iscritti.

“É davvero un bel modo di fare aggregazione intergenerazionale”, ha dichiarato la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini. “Bambine e bambini sono entusiasti. Hanno modo di divertirsi e di fare esperienza concreta e diretta dei significati più profondi del fare sport. Siamo stati aiutati anche da condizioni meteo particolarmente favorevoli, con temperature non troppo elevate in questi primi giorni di gare. Le Olimpiadi dei Monti Dauni sono belle anche perché mettono insieme i nostri paesi, sono un modello di collaborazione che unisce gli intenti e l’impegno a fare squadra”.

“Attraverso le Olimpiadi dei Monti Dauni, daremo l’opportunità a tanti bambini di avvicinarsi alla pratica sportiva, di innamorarsi di una o più discipline, di imparare a stare con gli altri in modo inclusivo, sano, in una competizione che prima di tutto è sano divertimento, gioco, voglia di misurarsi con sè stessi, nel confronto e nel rispetto degli altri”.

L’AFFONDAMENTO DELLA “POMA SANTA MARIA” A TORRE MILETO

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Il ricordo di una vicenda accaduta nel 1607 sulle coste del Gargano Nord, in seguito all’affondamento, nei pressi di torre Mileto, di una nave denominata Poma Santa Maria. Le fonti documentarie, da cui si evince la storia del saccheggio avvenuto nel lido di Santo Nicandro, sono state pubblicate da Antonio Russo nel volume Poma Santa Maria un naufragio del 1607 a Torre Mileto, per i tipi del Rosone, con un’interessante introduzione di Filippo Fiorentino. La Poma era una marsiliana, un veliero mercantile di modeste proporzioni, che percorreva le vie marine dell’Adriatico, allora denominato Golfo di Venezia, trasportando merci da Corfù alla Serenissima. Fra le merci imbarcate e disperse dopo il naufragio sulla costa antistante torre Mileto e torre Calarossa, oltre a generi di prima necessità come l’olio d’oliva e la farina, c’erano anche articoli di lusso come un grosso quantitativo di 1400 di pelli di montone che non risultavano caricate sulla marsiliana. Non risultavano imbarcati 12 cannoni e un numero imprecisato di archibugi. Un vero e proprio arsenale di armi, merce scottante che non figurava nella lista perché di contrabbando. A differenza delle autorità inglesi, che non si sono preoccupate di recuperare il contenuto dei container, le merci razziate a Torre Mileto vennero prontamente recuperate dal commissario al contrabbando don Rodrigo di Salazar. Ben 80 persone, che avevano fatto la parte del leone nel saccheggio delle merci arenate, vennero arrestate, e costrette a consegnare la merce. L’obiettivo del recupero delle merci, prelevate dagli abitanti di San Nicandro, Rodi, Cagnano, Ischitella, Carpino e Peschici, e poi vendute per ricavare fondi da versare al Tesoro del Vicereame, venne tenacemente perseguito dalle autorità spagnole, in particolare dal suddetto don Rodrigo, che fece incarcerare tutti coloro che avevano sottratto parte del carico naufragato. Egli rischiò addirittura il conflitto di competenze con le autorità locali che invece volevano assicurare il diritto di prelazione agli abitanti dell’Università. Sostenne caparbiamente le ragioni del proprio ufficio in rapporto a questo carico di merci della Poma Santa Maria.

Per le popolazioni del Gargano, l’affondamento sottocosta di un bastimento carico di merci rappresentava un evento provvidenziale, visto che nessuno aveva avanzato diritti legittimi, nemmeno Simon Batacchio, il “patron” della barca che, conscio delle sanzioni cui sarebbe incorso a causa della merce scottante, imbarcata clandestinamente a Corfù, aveva raggiunto subito Venezia, abbandonando il relitto al suo destino. Di qui il riversarsi della popolazione di tutti i centri del Gargano sulla spiaggia di Torre Mileto, per recuperare il materiale spiaggiato ritenuto proprietà nullius, cioè di nessuno. Il disagio vissuto dalle classi povere del Promontorio in quel periodo era molto forte. La dominazione spagnola, che si esercitava esosamente attraverso il potere dei Viceré, aveva generato malcontento a causa di ruberie e imposte che prelevavano gran parte del reddito. Al clima di forte indigenza si aggiunse il pericolo di attacchi continui dal mare. Una sequenza di edifici fortificati supportava la difesa costiera contro le continue razzie di cui si rendevano protagonisti corsari e pirati che militavano sotto le bandiere dell’Islam, ma anche predatori illirici che avevano le loro basi logistiche sulle coste albanesi. Nel 1606 Durazzo venne messa a ferro e fuoco dalle galee e dalle truppe inviate del viceré Alonso Pimentel de Herrera, conte di Bonavente, ma ciò non servì a scongiurare il pericolo delle razzie turchesche che, fortissimo nel Seicento, perdurò anche nel secolo successivo.

L’interesse del prof. Antonio Russo per la Poma Santa Maria è nato dopo che un gruppo di sub dei carabinieri di Taranto nel 1975 riportò a riva tre grossi cannoni, avvistati nelle acque antistanti la torre di vedetta e segnalati alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Probabilmente un’ulteriore immersione potrebbe portare alla luce altri 8 cannoni e gli archibugi ancora sommersi nel fondo della marsiliana.

Ma cosa fu recuperato nel relitto della marsiliana dai sommozzatori giunti da Peschici nel 1607, e che pretesero di essere compensati con un terzo del materiale riportato in superficie? Una balla di 1400 pelli, riconciate dagli artigiani di Peschici e Rodi per essere rivendute; quaranta cardovane (?); un’ancora; una gomena, i documenti di trasporto; un tabarro (cioè una cappa) di panno; dodici staia di farina rotti; alcune schiavine pelose (mantelli a ruota di pelliccia); uno staio d’olio; due cannoni (di cui si sono perdute le tracce). Oggi, dopo varie peripezie e traslochi tra Palazzo Zaccagnino, il piazzale antistante il deposito della nettezza urbana e Palazzo Fioritto, i tre cannoni del XVII secolo, parte del carico trasportato dalla Poma Santa Maria affondata nelle acque di Torre Mileto il 24 marzo 1607, e ripescati nel 1975, sono stati postati nel piazzale antistante Torre Mileto. La Torre, restaurata due anni fa dal Parco del Gargano e dal Comune di san Nicandro, è ancora in attesa di un’adeguata valorizzazione. Le torri che, dalla fine del Cinquecento, difesero le coste di Capitanata, hanno subito la medesima sorte: alcune restaurate, altre sgarrupate (come Calarossa e Sfinale), sono tutte “regolarmente chiuse” alla pubblica fruizione.

Teresa Maria Rauzino

“STRADE DI-VINO…ROSATO”

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“Tipicità per la valorizzazione dei territori. La strada interregionale del vino rosato”

La tipicità nel nostro Paese gioca un ruolo determinante, ma per valorizzarla al meglio bisogna puntare su identità, cultura e consapevolezza. È questo il senso dell’evento che si terrà a San Giovanni Rotondo venerdì 14 luglio 2023, un grande evento dedicato al vino rosato. Un vino che unisce quattro territori: Puglia, Molise, Basilicata e Abruzzo, quattro regioni attraversate anche dalla Via Francigena e dai tratturi percorsi per la Transumanza dai pastori con mandrie e greggi.

Saranno numerose le cantine che saranno ospitate dalla prima edizione di “Strade di-Vino…Rosato”, e rappresenteranno la Puglia, il Molise, la Basilicata e l’Abruzzo, tutte produzioni di grande qualità. I visitatori avranno la possibilità di degustare il vino e di incontrare direttamente i produttori, ci sarà anche spazio per il food e eventi collaterali. “Strade di-Vino…Rosato” si svolgerà in Corso Regina Margherita, nel centro storico della città di San Giovanni Rotondo, strada recentemente sottoposta ad un intervento importante di rigenerazione urbana. Sarà un modo per vivere al meglio l’intera arteria cuore del borgo antico. Prima dell’evento si svolgerà un convegno di inaugurazione dove è prevista la partecipazione di istituzioni e autorità del mondo enogastronomico.

L’idea degli organizzatori è quella di lanciare i presupposti per la realizzazione di una “strada interregionale del vino rosato”, che insieme ad altri prodotti e peculiarità rendono unite e uniche le regioni del sud. È necessaria un’alleanza agricoltura e turismo per promuovere le produzioni tipiche non solo del Gargano, favorire l’incoming di visitatoriche sono alla ricerca non soltanto del mare, ma anche dei borghi, dei centri storici  e di uno stile di vita di qualità e dall’alto valore sociale.

L’evento,”Strade di-Vino…Rosato”, è organizzato dall’associazione Amici di Bacco di San Giovanni Rotondo, partner Opuswine e Chalet dei Gourmet, main sponsor Partesa e con il patrocinio del Comune di San Giovanni Rotondo.

SAN NICANDRO – RACCOLTA FIRME PER REFERENUM

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SI AVVISANO I CITTADINI INTERESSATI CHE PRESSO L’UFFICIO ELETTORALE AL PIANO TERRA DEL PALAZZO MUNICIPALE SONO DEPOSITATI I MODULI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUL REFERENDUM

– DIVIETO DI TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI

– REFERENDUM POPOLARE FACILE

– ELEZIONE DIRETTA GIUDICI CORTE COSTITUZIONALE

LA RACCOLTA AVRA’ TERMINE IL 16/10/2023

TORREMAGGIORE – ANGELA DE CESARE E LA SCOPERTA DELLA LINGUA MADRE

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La scoperta del dialetto, delle sue qualità e possibilità comunicative, la corresponsione tra la Lingua Madre ed una parte profonda e originarie di sé, possono costituire una vera e propria esperienza catartica, in cui a rinascere è soprattutto il rapporto con la propria terra.

Lo sa bene Angela de Cesare, docente in pensione ed ora autrice, che grazie all’amore per la sua cittadina ha scoperto la forza ed il piacere di raccontare i propri ricordi, la Torremaggiore da bambina ed adolescente, col suo cuore antico: il quartiere Codacchio, anche passando per il dialetto e la sua prorompenza, e così dando voce e corpo alla narrazione di un’intera comunità, che da subito l’ha affiancata e sostenuta.

Una storia di tradizione e innovazione, di una scrittura dal basso che parte dal web e dai social, dove pensieri e ricordi d’infanzia, durante il difficile periodo di pandemia, diventano post commentanti e partecipati con affetto e condivisione.

Prende corpo così un’attività narrativa che sia arricchisce sempre più, che trova in alcuni termini dialettali ancore e approdi inevitabili, sottolineando la necessità e la forza evocativa, identitaria dei dialetti.

Arriva così una prima rappresentazione pubblica dei testi, grazie all’interazione con il Centro Studi Don Tommaso Leccisotti, con cui si da vita allo spettacolo… “RICORDI DI UN TEMPO CHE FU – Racconti di vita popolare a Torremaggiore negli anni ’50”. Reading letterario e musicale con sold out e repliche presso il Castello Ducale, nell’agosto 2021.

Da qui la piena consapevolezza del valore comunitario che le sue memorie possiedono, e che porta Angela a realizzare il libro “U Cudàcchië: luce dei miei ricordi”, questa volta in interazione con l’associazione Borgo Antico, che ne curerà la stampa e le presentazioni, fino all’interazione con le scuole (ben 400 studenti che hanno letto, apprezzato la sua narrativa e conosciuto un sud che non conoscevano; confermando un’esigenza di memoria che può essere soddisfatta solo dagli autori locali).

Un viaggio nei ricordi e nell’animo cittadino, che vede nella lingua popolare il suo baricentro, la maddalenina che ha sostenuto una vera e propria intermittenza del cuore, partita dal descrivere il gioco della palla al muro, come da bambini si faceva sulle pareti del Codacchio.

Ma per acquisire piena consapevolezza sulla scrittura in “Lingua Torremaggiorese”, nasce l’esigenza di una ricerca linguistica, che incontra soprattutto le pubblicazioni del prof. Pasquale Ricciardelli (Sulla parlata torremaggiorese, Detti e proverbi, Filastrocche, canti e nenie della tradizione popolare) come del prof. Eugenio Tosto (in particolare per il Dizionario etimologico del dialetto di Torremaggiore), preziose eredità che conservano la memoria storica e del vernacolo, e che Angela De Cesare contribuisce a raccogliere, dedicando studio alle opere dei due autori, come realizzando volumi propri.

“E’ importante fare salvo il senso dell’appartenenza attraverso le lingue locali, lingue degli antenati, proprio in un periodo come questo, in cui rischiano più che mai di disperdersi. Il dialetto risulta vivo, avvolgente, unico, caratteristico, essenziale, estroso, colorito, ideoneo per comunicare nel quotidiano. E’ inoltre un ponte tra il presente e il passato, legame che deve preservarsi per il bene di ogni comunità. Ha delle sfumature uniche, delicate o scure, che sembra di stare in un giardino pieno di voci, dove si dicono parólë dúcë, mɜrë,bbèll’,brùtt’, bbónë, malamèndë,vvërturósë,’ mmëdiúsë, ngëfusë, ssciàcquë e malandrínë: è il giardino della vita, per dirla col prof. Ricciardelli” spiega l’autrice.

Per quanto riguarda il rapporto tra dialetto ed italiano, va rilevata una profonda intesa. Studiando, approfondendo la lingua locale si può stabilire un rapporto intergenerazionale con la trasmissione della memoria storica, ed inoltre sostenere l’apprendimento della lingua italiana: la fonologia delle vocali e delle consonanti del dialetto, contraria all’italiano, ci può infatti indicare per contrasto quella corretta. Anche per morfologia e sintassi si possono fare dei paragoni tra le due lingue e così rafforzare l’apprendimento della nazionale: l’educazione linguistica dialettale per meglio apprendere l’italiano.

Tra i progetti in cantiere, un‘iniziativa sul dialetto di Torremaggiore per la riproposizione del passato, con ‘A parlatúrë dë Tòrmaggiórë” (Cë fa rëcurdà’ i spezëjë àndichë), Il dialetto di Torremaggiore (Ci fa ricordare le usanze antiche), proposto ad alcune scuole cittadine, in collaborazione con l’associazione Borgo Antico.

Nel cassetto inoltre la definizione di un libro di pensieri sparsi e di una raccolta di filastrocche su modi e costumi popolari.

Una lingua il dialetto, dal vocabolario essenziale, di sintesi, non adatta a discorsi tecnici o filosofici, ma naturalmente teatrale, artistica e profondamente espressiva, patrimonio identitario da preservare e trasmettere.

 

L’UNIVERSITA’ DI FOGGIA RICORDA IL GIUDICE LIVATINO MARTIRE DI GIUSTIZIA

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Ostensione della reliquia del giudice ucciso per mano della mafia il 21 settembre 1990

Venerdì 30 giugno 2023, ore 10.00 – Aula Magna – Dipartimento di Economia, Management e Territorio

Via Da Zara, 11 – Foggia – Incontro con gli studenti

Saluti istituzionali

Lucia Maddalena – Direttore del Dipartimento DEMeT

Emanuela Vocino – Presidente del Consiglio degli studenti

Vincenzo Cardellicchio – Commissario straordinario del Comune di Foggia

Vincenzo Pelvi – Arcivescovo Metropolita Foggia-Bovino

Rachele Grandolfo – Viceprefetto vicario di Foggia

Introduce

Lorenzo Lo Muzio – Rettore dell’Università di Foggia

Modera

Francesca Cangelli – Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Foggia

Interventi

Ludovico Vaccaro – Procuratore della Repubblica

Antonio Buccaro – Presidente Prima sezione civile del Tribunale di Foggia

Pasquale Cianci – Responsabile della Pastorale Giovanile Vocazionale della provincia religiosa

di Sant’Angelo e Padre Pio

Testimonianze

Daniela Muscillo – Giudice presso il Tribunale di Foggia

Francesco Pio Lasalvia – Giudice presso il Tribunale di Rimini

 

APRICENA. SONDAGGIO INTITOLAZIONE VIA A BERLUSCONI: IL 74,4% DICE «NO». MA AD AVER VINTO NON S’ STATO IL “NO”

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Sta facendo molto discutere la delibera del comune di Apricena dello scorso 15 giugno, con la quale, in tempi record, la giunta guidata dal Sindaco Antonio Potenza, ha inteso reintitolare l’attuale “Via Modena” in “Via Silvio Berlusconi”.

La notizia, in poche ore, ha guadagnato la “scena nazionale”. Ma in tanti hanno espresso sui “social” la loro contrarietà, lasciandosi andare in commenti “negativi”, alcuni dei quali di “pessimo” gusto.

Per cercare di arginare il fiume in piena delle proteste, che di fatto sta pesantemente inondando il piccolo comune foggiano, è stato lanciato, nei giorni scorsi, un “sondaggio” online, conclusosi ieri.

“Trovo surreale quanto stia accadendo ed inaccettabile che una tranquilla e laboriosa comunità, qual è quella di Apricena, finora famosa in tutto il mondo unicamente per la sua “Pietra”, sia ora diventata oggetto di scherno sui social” dichiara Alfonso Masselli, l’“outsider” della politica apricenese, già promotore di diverse iniziative volte alla sua valorizzazione, tra cui la riapertura dello storico cineteatro “Solimando” di Apricena.

“Ho quindi pensato come far esprimere l’opinione pubblica in maniera composta e il lancio di un sondaggio mi è sembrato lo strumento più immediato e democratico” prosegue Masselli.

“Dal sondaggio (https://www.ferendum.com/it/PID2042286PSD660408786), che si è chiuso ieri, è emerso un dato molto significativo, su cui tutti dobbiamo riflettere”.

“Il portale ha registrato ben 9394 visualizzazioni e di queste solo 1429 si sono tradotte in espressioni di voto, ovvero 366 (il 25,6%) per il “sì” e 1063 (il 74,4%) per il “no”. Ma a vincere non è stato il “no”, come una lettura frettolosa potrebbe far pensare, ma quelle visualizzazioni che non si sono tradotte in espressioni di voto, che sono pari a circa 8000”.

Cosa vuol dire?

“Semplicemente che l’85% dei visualizzatori ha ritenuto di non essere né per il “sì” né per il “no”. Soltanto il 15% si è espresso in un senso o nell’altro. Il che significa che la maggioranza del campione disapprova in sé non l’intitolazione di una via pubblica a Silvio Berlusconi ma il “metodo” seguito per farlo, ossia quello di gareggiare a chi arrivasse primo derogando alla regola generale, per cui occorre attendere almeno dieci anni dal suo decesso. Una sorta di invito alla politica tutta (che, a quanto pare, da ormai trent’anni, non sa vivere senza la figura carismatica di Silvio Berlusconi) a lasciare riposare in pace il personaggio pubblico in questione e a rispettare, in religioso silenzio, il momento di lutto dei suoi familiari, che hanno il sacrosanto diritto di metabolizzare serenamente la dipartita del proprio caro. Insomma, l’esito di questo sondaggio è stato una grande lezione di civiltà” sottolinea Masselli.