“NO ALCOL AI MINORI”, CAMPAGNA DI INFORMAZIONE

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“Vogliamo attuare una campagna di sensibilizzazione per contrastare la diffusione dell’alcol tra i minori. Dopo aver accolto le testimonianze di tanti genitori, preoccupati del fatto che i propri figli frequentino luoghi in cui gli alcolici vengono regolarmente somministrati anche ai minori, abbiamo deciso di coinvolgere l’opinione pubblica per limitare questo fenomeno”. Così il consigliere regionale e comunale Ruggiero Mennea spiega il perché del progetto #NoAlcolAiMinori, che è stato presentato la settimana scorsa.

Con questa iniziativa, si vuole da un lato responsabilizzare gli esercenti riguardo al consumo consapevole di superalcolici e al divieto di somministrarli ai minori e, dall’altro, dare una mano a tutti quei genitori che vivono questa preoccupazione. L’obiettivo è far partire una campagna di prevenzione per spiegare ai giovani quali sono i danni letali provocati dall’alcol e rimetterli sulla giusta strada, evitando che il loro percorso formativo incroci l’alcol.

Una proposta del genere deve essere accettata da tutti, dalle amministrazioni pubbliche e dalle famiglie ma, soprattutto dagli esercenti attività commerciali e di intrattenimento che poi, alla fine e in molti casi, non contrastano in maniera efficace il problema.

San Nicandro non fa eccezione a questa regola. Eppure si potrebbe cominciare con un formale impegno e non somministrare alcol ai minori, accompagnato dall’apposizione sulle vetrine di ingresso degli esercizi aderenti di un distintivo identificativo contenente, per esempio, la frase “Io non somministro alcol ai minori di 18 anni”. Insomma un patto etico che impegna a chiedere ai giovani avventori il documento di riconoscimento prima di somministrare sostanze alcoliche. E’ una questione di coscienza perché a San Nicandro il fenomeno esiste ed aumenta nel periodo estivo e proprio in questo periodo di festività.

Tutti devono capire che i giovani sono il futuro della società ed occorre tutelarli ogni mezzo in quanto gli effetti dell’alcol sono pericolosi per e, in particolare, sui minori.

Una campagna di sensibilizzazione sul tema sarebbe auspicabile con il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, delle istituzioni scolastiche, delle famiglie, delle parrocchie e delle associazioni del territorio.