Nessuno avrebbe mai immaginato che la figura del “compagno di banco” sarebbe stata cancellata in quanto, da sempre, la scuola era stata pensata da un solo scrittoio con due persone a fianco. Questa figura del “compagno di banco” era quella che poi ti accompagnava per sempre perché diventava un’amicizia che non si cancellava mai anche perché legata agli anni migliori e spensierati della nostra prima gioventù.
Da quest’anno, purtroppo, il distanziamento sociale ha colto di sorpresa tutti ed anche la scuola si è dovuta adeguare alle linee guida degli esperti. Insomma ogni bambino e studente sarà seduto da solo con rigide misure di controllo. Sparisce pertanto il “compagno di banco”’ l’amico e il confidente di ogni giorno, con il quale si passava la mattinata e anche parte delle ore pomeridiane e serali. Era, come si diceva al tempo di De Amicis, l’amico del cuore.
Sparisce questa figura e con essa va via un’epoca, un’abitudine di vita, un pezzo di storia che chissà quando potrà di nuovo riproporsi.
Al compagno di banco si sostituirà un’altra figura che è quella del compagno di classe, un termine quasi uguale nella forma ma diverso nella sostanza.
D’altronde questo non è dipeso dalla propria volontà ma un obbligo rigoroso da rispettare e di cui nessuno conosce la tempistica. Cambiano i tempi e le mode e cambia anche il modo di stare insieme, soprattutto quando questo nuovo modo può dare una mano ad arginare una situazione sanitaria che deve essere tenuta strettamente sotto controllo.
I giovani capiscono tutto questo e, chissà, forse troveranno anche il modo che la figura del “compagno di banco” sia ampliato non alla singola persona ma a tutta la classe.