Miserère mei, Deus, secùndum magnam misericòrdiam tuam. Et secùndum multitùdinem miseratiònum tuàrum, dele iniquitàtem meam. Àmplius lava me ab iniquitàte mea, et a peccàto meo munda me. (…..) Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. (…..)
Durante il periodo quaresimale uno dei momenti di maggiore devozione popolare è l’esecuzione corale del Miserere, il più conosciuto dei sette salmi penitenziali della liturgia cattolica.
Il canto del Miserere fa da sfondo alle celebrazioni del periodo quaresimale e viene spesso cantato durante la Processione del Venerdì santo. A cantare le varie parti del salmo in latino sono gruppi di cantori appartenenti Confraternite protagoniste ma anche da cultori e appassionati religiosi.
il Miserere viene eseguito in forma polifonica da voci maschili ed i cantori, stringendosi l’un l’altro ed affiancando le teste, danno vita ad un dolce suono come di organo, che coinvolge chiunque lo ascolti perché il suo lamento, che richiama nenie arabe o andaluse, commuove con la forte carica di emotività e mette nell’animo una vaga inquietudine ed un rapimento che trascina lontano dalla realtà. L’effetto è assai suggestivo perché le voci sembrano prima fondersi in una sola per poi dividersi in tre e quindi rimescolarsi per diventare nuovamente forti e possenti.
Per arrivare ad una tale perfezione esecutiva si richiede ai tre esecutori un affiatamento eccezionale, una preparazione ed una maturazione che si affina in anni di studio dedicato all’impostazione del tono, alla modulazione ed alla dominanza della interpretazione.
Con il suo carattere lamentoso, ricco di melismi e sonorità arcaiche produce un’intensa commozione spirituale che infonde nell’animo un forte senso di rapimento mistico. Per raggiungere una tale perfezione esecutiva i tre cantori devono sottoporsi ad una raffinata preparazione vocale che si svolge esclusivamente durante il periodo quaresimale.
Durante la Processione questo canto risuona nella sera ed accompagna i fedeli fino al termine della manifestazione religiosa.
Il Miserère è passato di bocca in bocca da millenni, ha coinvolto tutte le generazioni e continuerà ad essere la pietra miliare del bellissimo mosaico dei riti della Settimana Santa.