“Dove c’è gusto non c’è perdenza”! Sull’onda di questo motto e filo conduttore (in cui la parola dialettale “perdenza” indica la “sconfitta” che non tocca chi investe nel gusto e nella sua storia) si dipana l’originale spettacolo messo in scena da tre geniali personaggi garganici: Cilenti Domenico (chef) Enzo Cavalli (musicista) e Luciano Castelluccia (dj, voce e percussioni). Il titolo “Man in Past” (Mani in pasta), pur ruotando intorno alla tradizione del territorio garganico, evoca l’idea di un collettivo Manifesto del gusto.
Lo spettacolo, a sua volta, si struttura come un suggestivo “Viaggio gastrofonico popolare” (come lo hanno definito i tre autori): un saporoso cammino che passa attraverso le sensazioni trasmesse dalla cultura popolare, da quelle vocali-musicali a quelle immaginifiche delle descrizioni di persone e luoghi caratteristici.
La bramata meta finale è un incontro, di natura quasi mistica, con l’essenza stessa della cultura popolare. I viandanti del paesaggio culinario e dei sapori garganici recitano e si muovono sulle note della musica della tradizione, che a sua volta si contamina con un sound elettronico che conferisce all’opera un moderno effetto artistico e scenico. “Man in past!” ci consegna così un Sud “stregonesco e magico”, vera e propria testimonianza d’un altro, autentico tempo.
PROGRAMMA
Come un Menù magistralmente diretto dal suo Chef Domenico, lo spettacolo si articola intorno ai seguenti due momenti fondamentali, che sono anche macro-tappe di questo particolare percorso “gastrofonico”:
PRIMA PARTE, LA BENEDIZIONE PODOLICA. Consacreremo il caciocavallo podolico come atto d’amore, ci nutriremo di esso per nutrire il nostro spirito, adoreremo la sua suadente forma “a goccia”, lo custodiremo come una reliquia nei secoli. Infilzeremo le lame più taglienti dentro il suo grembo e ne faremo due parti, come sommi sacerdoti, come numi tutelari Podolici, e sfameremo la fame del popolo di assaggiatori.
Egli vi racconterà il vostro passato per catapultarvi magicamente nel vostro stesso futuro, come viaggiatori del tempo, del vostro unico tempo, simili a una mandria di lenti e “gustanti” camminatori. Benediremo i suoi profumi, parteciperemo alla mensa del servo pastore, e quindi all’orazione del verbo podolico.
SECONDA PARTE, TRILOGIA DEL PANE, PAN’ M’BUSS
L’origine del Pane è legata alla tradizione contadina: elemento base del regime alimentare delle popolazioni pugliesi, nella sua forma più tradizionale la pagnotta è la pezzatura più usata. U Pan’ M’buss’ (bagnato per recuperare il pane duro) era la risorsa alimentare più frequente tra i braccianti e operai per la semplicità e la capacita di riempire la pancia. Con la musica rievocheremo gli echi dei canti tradizionali.
ACQUA SAL’
Ecco a voi l’antico rito di Acqua sal’ ! Acqua, sale, pane e altri preziosi ingredienti della nostra terra, il tutto combinato dal pratico acume dei nostri avi, lavoratori nei campi, pescatori, pastori, in un’armonia impareggiabile di sapori e giochi cromatici! Prepareremo questa magica pozione, usata un tempo per vincere la fatica dei campi, antidoto contro ogni sorta di male. Ci immergeremo in questo liquido salvifico versato, come in una libagione, nella grande “tiella” della vita! Un’acqua dei miracoli in cui vengono a raccolta elementi poveri e semplici, ma ricchi d’una energia che scaturisce dalla natura del Gargano: l’acqua e il sale, ovvero gli elementi basici del nostro Mare; l’aglio, antico amuleto contro malefici d’ogni genere; i dolcissimi pomodorini garganici, rossi o aurei, portatori d’energia vitale e salute; l’olio d’oliva, il sacro unguento della più sacra delle piante, che tutto benedice, salva e rafforza; e infine il profumatissimo origano, che in greco antico vuol dire “splendore della montagna” e che fu creato, si dice, dalla dea Afrodite alle pendici del monte
Olimpo quale simbolo di felicità e fortuna! Ecco, in questa preziosa miscela, nella quale ogni ingrediente, rigorosamente mescolato con le mani, combina le sue virtù con quelle degli altri, verrà immerso, nell’atto libatorio finale, il Re di tutti gli alimenti: il nostro pane garganico! Ma non sarà un pane appena sfornato, certo buonissimo, ma ancora giovane e inesperto… Sarà invece pane raffermo, duro di venti, nerboruto come mani di nonne contadine, sfibrato dalle ristrettezze, conoscitore del tempo e perciò resistente tanto alle sue lusinghe che al suo passaggio, intriso della longeva saggezza dei semplici! Per questo lui solo, cedendo forza e sostanza all’acqua che lo renderà morbido e ricco di aromi, sarà in grado di attivare i poteri magici di Acqua sal’, antico elisir di lunga vita!
OGGJ PUMMDOR E SPIRT’ SANT
Siamo pronti per l’apoteosi finale. Il nostro pane è ancora il protagonista indiscusso. Abbiamo deciso di seguirne i movimenti sulle note di una garganica taranta, avendo come sfondo case bianche assolate tra il mare e il paesaggio verdeggiante dell’appennino daunio. Lui, Re Pane, non fa mistero delle sue origini povere e semplici: nasce in centinaia di pagnotte, da una panettella (la “crescente”) di lievito madre, come un evangelico miracolo di moltiplicazione! Si snoda veloce tra centinaia di mani, di madri e padri, di massaie e contadini, fino alle affamate dita dei figli che giocano con lo spaccastrumml (la trottola) sui selciati. Si snoda e distribuisce la sua nutriente sapienza, tagliato in lunghissime “felle”, tra porte di botteghe e case scrostate, dal bianco vicolo dei fornai, ai rumori della Villa, fino ai tratturi scalinati che digradano verso un mare turchese. Al ritmo tambureggiante della musica, il nostro buon pane, già diviso e poco prima di uscire dalle porte azzurre o verdastre, ha già attirato su di sé l’irrinunciabile alleanza di due formidabili elementi gastronomici, inseparabili fratelli di alchimia! Le file intrecciate di preziosi pomodorini rossi o gialli peschiciani, e il sacro olio d’oliva delle daunie colline! I primi sono stati strisciati sulla fetta rigorosamente non bruscata, a formare una simbiosi unica con la semola… Il secondo ha innaffiato di sé quella meraviglia, esaltandone il sapore! Ora le fette sono pronte ad uscire, ad accompagnare gli agricoltori tra gli uliveti, i bambini sulle strade, le tute degli operai e le gincane di robuste donne con la sporta… Sul corteo aleggia Spirt sant, uno spirito comune, ed è senza dubbio l’olio benedetto, a volte dolce a volte piccante di peperoncino. E’ in fondo quel pane tagliato e distribuitosi in “felle” che ora idealmente si ricompone in un unico grande organismo! Questa la sintesi e insieme la purificazione finale del viaggio di… MAN in PAST!