Dopo la tragedia che ha colpito la comunità di Lesina e non solo, la situazione della fauna selvatica è stata sempre segnalata agli organi di competenza territoriale. Ma ciò non vuol dire che non bisogna migliorare le strade e la loro viabilità.
«È il caso di precisare che ai sensi della legge n 157/1992, la fauna selvatica è patrimonio indisponile dello Stato assegnato, ex art. 117 della Costituzione, alla competenza alle Regioni alle quali, od in subordine alle Province, sono quindi attribuite le corrispondenti competenze in tema di tutela della fauna selvatica e correlativa responsabilità in tema di danni dalla stessa cagionati in ragione delle possibili criticità per la circolazione stradale connessa alla presenza di carcasse od al passaggio di animali sul piano stradale», ha detto l’on. Faro.
«L’Anas ha provveduto a segnalare del potenziale pericolo l’utenza attraverso l’istallazione lungo l’intera SS. 693 di segnaletica verticale specifica con segnali di pericolo per animali selvatici vaganti».
Questa la risposta che Anas ha inviato alla parlamentare pentastellata, quando a ottobre del 2020 aveva chiesto chiarimenti in merito alle competenze che l’Azienda Nazionale ha in materia di gestione della fauna sulla strada. Nella stessa risposta, Anas aveva anche evidenziato che la Statale è un’infrastruttura extraurbana secondaria Tipo C per la quale, ai sensi dell’art. 2 del Dlgs 285 del 1992 e successive modificazioni od integrazioni, non è prevista la recinzione a margine della strada. Marialuisa Faro è andata avanti per fare chiarezza in materia di sicurezza della SS.693, inviando Pec al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, agli assessori regionali competenti, ai sindaci garganici ai rappresentanti del Parco Nazionale e all’Anas per chiedere l’apertura di un tavolo mirato a risolvere tempestivamente il problema.
La deputata del M5S riprende:
«Gli ultimi eventi che si sono verificati sulla Strada a Scorrimento Veloce 693 dei laghi di Lesina e Varano, impongono una seria e concreta riflessione da parte delle istituzioni interessate e coinvolte per individuare misure e soluzioni, per limitare il verificarsi di un numero maggiore d’incidenti derivanti dall’attraversamento della fauna selvatica. Non è raro incontrare nella maggior parte delle strade che collegano le città garganiche, mandrie al pascolo, alle quali si aggiungono quelle di tipo selvatico, che mettono in seria difficoltà gli automobilisti che giornalmente percorrono quei tratti di strada. Inoltre, gli incidenti di questo tipo non avvengono solo sulla SSV 693 (Strada a Scorrimento Veloce del Gargano) ma anche in tantissimi altri tratti stradali del nostro territorio. Negli ultimi anni si è parlato molto dei problemi derivanti dalla fauna selvatica in particolar modo, dei cinghiali. Ho avuto alcune interlocuzioni con Anas. che ha evidenziato la normativa regionale in tema di gestione della fauna selvatica ma credo sia importante che queste interlocuzioni avvengano tra le parti interessate in un momento di confronto per addivenire a soluzioni concrete. Mi faccio portavoce di tanti cittadini e sindaci che in questi anni hanno chiesto d’intervenire per arginare il problema, e chiedo di programmare un incontro por poter affrontare in modo concreto e definitivo, presso la Regione Puglia, l’apertura di un tavolo istituzionale che affronti, in modo serio, la tematica. Non possiamo aspettare ancora che sulle nostre strade ci siano altre vittime, che i nostri agricoltori e allevatori subiscano ingenti perdite. Chi oggi chiede che prima di pensare all’allungamento della SSV bisognerebbe mettere in sicurezza la strada esistente – ha concluso l’on. Faro -non si rende conto che quello che è accaduto non ha a che fare con il completamento della strada.
Il tema è tutt’altro: gli incidenti causati dai cinghiali e dagli altri animali non accadono solo sulla SSV. 693 e demonizzare quella strada dicendo che “è pericolosa” non lo trovo opportuno. La strada è ferma. Ad essere pericoloso è tutto ciò che la circonda. Il problema dei cinghiali, del resto, non è per nulla nuovo e c’è una legge regionale, abbastanza corposa, in cui si parla della gestione della fauna. Ricordo che anche il Parco ha un regolamento per l’indennizzo o la prevenzione dei danni causati alte produzioni agricole e al patrimonio zootecnico provocati dalla fauna selvatica nel territorio del Gargano. Il che vuol dire che abbiamo un regolamento per l’indennizzo ma non applichiamo la legge per evitare di pagare».