Descrizione sintetica del prodotto
Liquore aromatico e delicato, di colore roseo.
Processo produttivo
Sgranare i frutti di melograno messi precedentemente in ammollo ed eliminare le particelle bianche che se non tolte renderebbero amaro il liquore e lo renderebbero alquanto sgradevole, quindi occhio ai residui da evitare. Mettere i semi in un barattolo di vetro grande, meglio se a chiusura ermetica. Aggiungere l’alcol fino a ricoprire tutti i semi. Chiudere il barattolo e lasciare a macerare per circa un mese. Il barattolo va
messo in un posto fresco dove c’è l’ombra, mai esposti al sole. Dopo un mese l’alcol prenderà il bel colore rosso come i semi del melograno. Si filtra e si aggiunge lo sciroppo di acqua sorgiva e zucchero.
Storia e tradizione
Nell’iconografia, il frutto del melagrano fa le sue prime apparizioni nel IV millennio a.C. in Mesopotamia. Per il colore dei numerosi semi, di un rosso traslucido brillante, racchiusi in un involucro robusto, il frutto ha colpito l’immaginazione umana per essere un prodigio prezioso della natura; questa conclusione è ripresa da molte culture come quella ebraica, greca, babilonese, araba e cristiana.
Il melagrano è presente nella decorazione religiosa cristiana, soprattutto per gli abiti e paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose, oltre che in scultura e architettura (per esempio sui capitelli medievali). Nel Medioevo, la Vergine Maria era raffigurata con un frutto di melograno fra le mani, come ad esempio la statua di pietra della Madonna della Melagrana del Museo diocesano di Lucera (FG), databile alla seconda metà del XIV secolo.
Il ‘liquore di melograno’ è legato alla tradizione foggiana. La tradizionalità è assicurata dalla costanza del metodo di produzione adottato da un tempo superiore a quello previsto dalla normativa