Grido d’allarme sulla cattiva gestione dell’Area Marina Protetta Isole Tremiti: a lanciarlo è Arturo Santoro, ex campione del mondo di pesca in apnea, oggi consigliere comunale e testimonial dell’arcipelago diomedeo, con una lettera inviata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in cui elenca tutte le problematiche delle isole e le incongruenze sulla gestione da parte dell’Ente Parco Nazionale del Gargano a capo della AMP.
Diverse le segnalazioni poste all’attenzione del dicastero dell’Ambiente. «Incongruenze ma anche difficoltà – asserisce Santoro nella lettera al Ministro – a ricevere risposte, da parte dell’Ente Parco alle richieste per un incontro, ormai divenuto urgentissimo, in cui poter discutere delle azioni da mettere in campo per la buona gestione dell’AMP stessa. Richiesta avanzata con una pec del 25 febbraio scorso a tutt’oggi senza risposta».
Santoro spiega il perché della sua reazione. «Tutti i punti elencati nel Decreto di attuazione dell’AMP Isole Tremiti vengono di fatto annullati – sostiene Santoro – dal traffico continuo di natanti ad uso turistico che ogni stagione estiva arrivano in grandissima quantità dalle coste del Gargano e che non rispettano la benché minima norma di tutela del mare e di un ecosistema così delicato e fragile come quello di un parco marino. Dico questo, gentile Ministro, da profondo conoscitore del mare quale sono, essendo nato vissuto e cresciuto alle Isole Tremiti ed avendo “esportato” la mia terra in ogni angolo del mondo tramite le competizioni che mi hanno permesso di vincere un titolo mondiale nella pesca subacquea a squadre nell’agosto del 1969, terzo assoluto nella gara individuale, a Lipari».
Riferendosi al mare delle Tremiti, l’ex campione del mondo ritiene di essere stanco nel «vederlo oggi maltrattato da diportisti ed improvvisati comandanti che per ragioni puramente commerciali non ne hanno alcun rispetto è una cosa che fa male al cuore». Per questo auspica una attenzione particolare ed esorta «il Ministro a riportare l’ordine, consentendo un rispetto più attento di quanto scritto sul regolamento, ovvero tutelare l’area e permettere ai pochi abitanti presenti sull’isola di non perdere la principale fonte di sostentamento delle loro famiglie, ovvero il turismo».
Poi Santoro elenca cause ed effetti di questa “invasione” quotidiana durante i periodi estivi. «Ogni gommone affollato di turisti provenienti dal Gargano – sostiene -, oltre a non rispettare spesso le basilari norme di sicurezza stipando gente a più non posso, ben oltre i limiti consentiti, non ha rispetto degli ancoraggi e tantomeno dei rifiuti abbandonati. Ogni gommone e imbarcazione che arriva sottrae inoltre lavoro ai nostri giovani che, invece di essere incentivati a restare, dovranno abbandonare le isole per cercare lavoro, quello stesso lavoro che gli è stato portato via, infrangendo così le “facilitazioni per i mezzi di trasporto collettivo gestiti direttamente da cittadini residenti nel Comune”».
Poi l’attenzione sul nuovo disciplinare adottato dal Parco nazionale del Gargano. «Regole non approvate – aggiunge che creano solo incertezza, confusione nei diportisti, nei visitatori, nei turisti e nelle stesse Forze dell’Ordine che non riescono ad applicarle in maniera efficace. Superfluo dire che le nostre isole necessitano di un cambio di rotta, sia per una maggiore tutela dell’ambiente e nello stesso tempo per offrire una immagine di gestione corretta, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni e nei confronti dei turisti, che contribuiscono al sostentamento della nostra popolazione».