LA BANDA DEI “SEGUGI” ALL’ASSALTO DEL FORZIERE (VUOTO) DEL SINDACO…PAPERONE

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Carissimo Direttore, leggendo la nota del consigliere Giovanni Villani, attualmente in quota a Forza Italia, sulla disamina dei vari termini ritrovati nel  dizionario  in quota  ai “segugi”  e   tra “cani  da  caccia  e da  preda”,  mi sono ricordato della  storia  narrata da “Carl Barks”, dal  titolo “Paperino e la banda dei segugi”.  In Italia  questa storia  viene  pubblicata nel dicembre del  1996  e segnerà il debutto  per la prima  volta    della  più  nota   “Banda Bassotti ”,  divenuta oggetto di  pubblicazione  di un mio precedente  articolo  su vecchi   giornali  di  informazione  locale.  E che faceva, per l’appunto, riferimento proprio all’assalto  in atto  in quegli anni  sulla  cassaforte  del   Comune,  ormai  svuotata  dall’ assalto  della  banda  dei  “segugi “,  per distrazione   nei   controlli  del forziere costituente un  “ bene comune”  (e non dei pochi in Comune).  Nella trama: Paperone carica un enorme cannone, preparandosi a passare la notte di guardia, pronto a respingere col fuoco l’assalto dei ladri. Ma ben presto si rende conto di avere troppo sonno e ricorre ancora una volta al nipote Paperino per alternarsi a lui nella guardia; il nipote propone un ingegnoso sistema perché il cannone spari non appena qualcuno apre la porta interna al deposito. Paperone nel spalancare inavvertitamente la porta collegata al cannone, una violenta cannonata sfonda i muri del palazzo  e tutto il denaro cade in strada, diventando facile preda della banda dei “SEGUGI”. Ciò detto, non  voglio  con la presente entrare   direttamente   nella    disamina  del   “sistema del  fare “  anche   e soprattutto  i  “controlli”, oggi  per  allora,  nei rispettivi ruoli  di essere   maggioranza  e diventare  poi  forza di  opposizione  in Comune,  a  fasi alterne ed invertite,  ma nel  rispetto delle  regole del gioco. Anche perchè, solo  nel rispetto  tassativo di  queste, ci potrà  essere  una partecipazione  diretta e  democratica  dei cittadini  su scelte  “politiche”  soggettive, che possono essere più o meno condivise nella  intervenuta   formazione  di  una  nuova  ed improvvisata  maggioranza in Giunta,  fuori  dalle  cosiddette  “quote  rosa”.   Il ricorso  al Capo dello Stato,  da parte dei cosiddetti “7 paladini della giustizia”   in alternativa al TAR  Puglia  e   con il sostegno  giuridico della stessa Regione Puglia, la dice tutta su  improvvisate  coalizioni e sulla presenza di  correnti interne ai partiti, sia di centro sinistra che di  centro destra, tant’è  che  risulta  finora   ostacolata, dopo  la nomina dei componenti il consiglio di amministrazione,  di competenza comunale  e della curia vescovile,  la stessa nomina del Presidente l’ASP Zaccagnino,  in danno di una efficace   programmazione  aziendale   e  dell’erogazione dei servizi pubblici e  di interesse pubblico  intercomunale. D’altronde, si sa che i tempi della giustizia amministrativa, come quelli che riguardano quella civile  e penale  sono lunghi e tortuosi,   anche quando è la stessa politica  a farvi direttamente   ricorso,  per ottenere “ giustizia ”, fuori dell’ambito  Comunale. Ben altra cosa è  dire,  dopo  la   dichiarazione di dissesto finanziario del Comune , meditate gente, meditate ….ma non troppo !

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