Nota congiunta dei portavoce del Movimento 5 Stelle, alla Camera, Marialuisa Faro, Carla Giuliano, Giorgio Lovecchio, Gisella Naturale, e al Senato Marco Pellegrini.
“L’impegno e l’attenzione degli ultimi tre governi in merito all’emergenza criminalità a Foggia e in provincia, dove è radicata e articolata in modo sempre più diffuso e soffocante quella che è stata definita la ‘quarta mafia’ italiana, non possono essere messi in discussione. Così come la sensibilità e l’autorità mostrata dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ribadite peraltro anche durante una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltasi il 17 gennaio scorso nella Prefettura di Foggia, da lei presieduta.
Questa doverosa premessa aumenta l’amarezza e lo stupore per la graduatoria definitiva delle richieste di finanziamento presentate dai comuni nel 2021 – a disposizione 27 milioni di euro complessivi – per la realizzazione di nuovi sistemi di videosorveglianza, previsti nei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra i prefetti e i sindaci, che ha visto, in provincia di Foggia, come unico progetto ammesso quello presentato dal comune di Peschici, 364esimo in graduatoria su 416. In particolare, non hanno soddisfatto i requisiti richiesti dalla commissione esaminatrice i progetti presentati da 35 comuni della Capitanata, tra cui quello del comune capoluogo Foggia, e ancora Cerignola, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Apricena, Torremaggiore, San Severo, Orta Nova e San Nicandro Garganico. Nonostante la pervicace presenza delle mafie foggiane che, ormai, sono note in tutto il mondo per la loro violenza e pericolosità, e nonostante la necessità di controllare maggiormente il territorio e di tutelare la cittadinanza e gli operatori economici.
Per questo, stiamo presentando in entrambe le Camere interrogazioni urgenti alla ministra Lamorgese, per conoscere i motivi che hanno portato all’esclusione di tanti comuni foggiani dalla graduatoria finale, nonostante la quota di riserva garantita ai comuni delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. L’ iniziativa forse sarà utile anche per riflettere sull’opportunità di rivedere i criteri e parametri richiesti dal bando per l’anno 2022, per scongiurare il ripetersi dei risultati che oggi ci preoccupano e al contempo garantire, in tempi rapidi, risorse fondamentali per Comuni in prima linea nella lotta alla criminalità”.