Le occasioni perse sul Gargano non mancano mai.
Vieste prova a mettere in campo una strategia per il rilancio turistico della destinazione.
Ancora una volta si perde l’occasione per presentarsi sul mercato insieme, come destinazione Gargano.
Sia chiaro, lodevole l’iniziativa del Comune di Vieste nel mare magnum del nulla cosmico in termini di marketing turistico garganico.
In questa fase delicatissima, invece, l’ente Parco Nazionale del Gargano avrebbe potuto avere un ruolo fondamentale per presentare il territorio UNITO e come meta del turismo naturalistico che, a detta di molti esperti, sarà una delle poche forme di viaggio attuabili in sicurezza.
Ricordate il fermento dei sindaci per le poltrone al Parco di qualche settimana fa, una commedia tragicomica al limite dell’inverosimile? Beh, quella è l’immagine dell’“istituzione Parco” nella comunità del Gargano, dispiace molto dirlo (e mi fa male, vi assicuro), un luogo di poltrone e dispensatore di incarichi.
Siamo allo scollamento totale tra l’“idea Parco” e i cittadini, coloro che sono e fanno un Parco.
E’ così difficile da capire? Oppure a qualcuno conviene restare così?
Da ex ventenne (ormai!), cresciuto con lo sguardo pieno di speranza verso il potenziale della mia terra, mi chiedo, cambierà mai qualcosa?
- La questione è molto complessa ovviamente, dagli strumenti specifici per la promozione e la gestione delle destinazioni, ai compiti specifici di un Parco Nazionale etc, ma certamente è dall’interno della “Casa Parco” che tutto può nascere, con spirito di comunità, competenze e vision strategica.
Domenico Sergio Antonacci