Il NARCISISMO E’ UN DISTURBO CHE CREA MOLTI DANNI

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Il 6 per cento della popolazione italiana soffre di un disturbo narcisistico, e il 75 per cento di queste persone sono maschi. Siamo circondati dai narcisisti. Abilissimi manipolatori, che esprimono una vera e propria cultura dell’io, dilagante in un’epoca nella quale tutti spingono molto sull’esibizione e sull’autopromozione. Sprecando anche quel minimo di senso del pudore che dovrebbe sempre accompagnare la nostra vita.

NARCISISMO

Il narcisismo viene classificato come un disturbo della personalità con tre elementi distintivi, molto evidenti. Innanzitutto un’eccessiva considerazione di sé, un senso di grandezza, che mette il narcisista su un piedistallo di superiorità, dal quale vede tutti dall’alto verso il basso. In secondo luogo c’è un costante e reiterato bisogno di ammirazione, di conferme al proprio io. E quanto più il narcisista avverte di essere osservato, e apprezzato, tanto più il suo istinto di superiorità cresce in modo esponenziale. Terzo elemento: il narcisista non conosce l’empatia. Non gli interessa. Ha una tale scarsa considerazione degli altri, rispetto a se stesso, che non si cura minimamente di riuscire a trovare il canale giusto per un approccio umano, dove la diversità sia una ricchezza per entrambi. Si parla molto, a proposito delle cause del narcisismo, di fattori sociali, ambientali e familiari. In particolare i giovani sembrano più esposti a questa patologia, anche per effetto del dilagante uso delle tecnologie che incentivano il narcisismo. Ma non è così. Talvolta i genitori sono peggio dei figli.

NARCISISMO PATOLOGICO

In generale si dice che il principale problema del secolo sia uno solo: i ragazzi troppo connessi con lo smartphone. Online 24 ore al giorno. Non sprecare è da sempre schierato a favore di un uso responsabile della tecnologia, un modo con il quale, anche solo con l’esercizio di un semplice e banale buonsenso, non ne restiamo prigionieri. O meglio: schiavi. Ma, una volta sgombrato il campo dall’equazione (evidentemente falsa) di Internet uguale demonio, abbiamo qualche dubbio che il problema della iperconnessione riguardi i ragazzi. Giovani e giovanissimi. Nativi digitali, che oramai si avvicinano al 40 per cento di questa fascia della popolazione.

Il problema, semmai, riguarda molto di più i loro genitori. Cresciuti sotto il segno di un individualismo sfrenato. Assuefatti a un uso narcisistico e autoreferenziale di Internet. Il bebè mentre fa il primo bagnetto o magari è ancora nella pancia. Il ballo appassionato con il proprio uomo. Le varie pose per mostrare il proprio corpo e anche il proprio umore. Sono i genitori, e non i figli, che hanno rotto qualsiasi confine tra i social e la propria sfera di intimità. Quei social che i ragazzi, in genere, invece sanno usare molto bene, anche come dosaggio dei vari messaggi e relativi destinatari. Al contrario dei genitori, talvolta davvero goffi e patetici con la loro bulimia da Instagram o da Facebook o da qualsiasi diavoleria, in termini di nuova app, venga proposta dalla pancia, sempre gravida, del web.

CARATTERISTICHE DEL NARCISISMO

Il narcisista è un grande esibizionista. Ha bisogno sempre e comunque di pubblico, di fronte al quale esibirsi, e se non lo trova, prova a inventarlo. Ha bisogno di una platea, la più numerosa possibile, e non si interroga neanche un secondo su quello che Stendhal chiamava “il nulla della vanità“. Il narcisista ha oggi un palcoscenico ideale per le sue performance: il regno di Internet. Se dovessi fare una classifica, da genitore, delle patologie e dei rischi più legati, specie per le nuove generazioni, al potere suadente della tecnologia, ai primissimi posti, forse al primo, metterei il narcisismo. Una malattia che, pensandoci bene, è uno spreco enorme di qualità, di attitudini, e innanzitutto di passioni e di amore per gli altri.

Già, perché il narcisista patologico, non è solo una persona che mostra anche in modo rapido e immediato quanto gli altri gli siano indifferenti (la sua prima domanda, se ti incontra, è «Ciao, come sto?»), ma è un uomo (sono molto più colpiti dalla perversione narcisista rispetto alle donne) profondamente debole, quasi sempre insicuro, con un bisogno costante di essere ammirato.

CAUSE DEL NARCISISMO PATOLOGICO

Il narcisista patologico possiede nell’anima, e tende a trasmettere, la sensazione, certa nella sua testa come il risultato di un’addizione aritmetica, di essere importante. E lo mostra con ogni gesto del  corpo, perfino con il suo tono di voce e con gli accenti che mette sulle parole che pronuncia. Il narcisista patologico non può essere simpatico, in quanto non ha quasi nessuna capacità di suscitare empatia, dare e ricevere calore. In questo senso l’autenticità della persona si azzera, ed è un altro spreco.

Il narcisismo può essere considerato il male oscuro del tempo contemporaneo. La sua onda lunga continua a gonfiarsi, dopo la lunga stagione dell’individualismo sfrenato e grazie all’amplificazione del fenomeno legato alla tecnologia. Tanto che i medici parlano di una vera e propria «sindrome selfie o Instagram».

COME RICONOSCERE UN NARCISISTA PATOLOGICO

Il giornale inglese Guardian ha rilanciato l’allarme narcisismo, partendo dalle abitudini delle celebrità che poi diventano stili da imitare per le masse. «E’ diventata una routine per le celebrità trasmettere le più banali e riservate informazioni per riempire Instagram con le fotografie dei momenti più importanti della giornata» scrive il Guardian. E ricordo di recente l’orribile immagine, cliccatissima sul web, di Michelle Hunziker durante un’ecografia per dimostrare che la soubrette non fosse incinta.

SINTOMI DEL NARCISISMO PATOLOGICO

Il narcisismo è figlio di questa follia di like e follower che misurano la propria autostima, e allo stesso tempo, mentre si presenta come un tentativo di aprirsi all’esterno, è un modo per ripiegare su sé stessi e spegnere l’energia vitale.

Il narcisista ha una sorta di delirio di onnipotenza quotidiano, che lo gonfia: non a caso è una patologia che si abbina all’obesità. Ecco di che cosa abbiamo bisogno urgentemente: di sgonfiarci tutti, rimettere i piedi per terra e lasciare alla mitologia, a quel Narciso cacciatore di grande bellezza, il campo di questo comportamento patologico. A dispetto della maschera che indossa, il narcisista è condannato a inquinare le sue relazioni umane. Al punto da vivere i suoi rapporti come una lotta continua per dominare l’altro che porta a soffrire sia la vittima sia il carnefice.

COME CURARE IL NARCISISMO

In un libricino molto efficace e completo, Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo (edizioni Einaudi), lo psicoanalista Vittorio Lingiardi distingue i narcisisti in due categorie. A “pelle spessa” e a “pelle sottile“. I primi sono più appariscenti, non hanno pudore e limite nel mostrare la loro arroganza e i continui tentativi di piazzarsi al centro dell’attenzione, di conquistare il cuore della scena. I secondi sono più silenziosi, quasi tormentati, angosciati del giudizio altri, ma comunque attizzati da fantasie di grandezza. Di fronte a questa patologia c’è innanzitutto la strada della psicoterapia, ma prima ancora, e parallelamente, il vero contrasto al narcisismo si riduce a uno sforzo individuale. Riconoscere l’altro. Uscire dalla prigione dell’io. Acquistare la consapevolezza che la persona umana è unica, ma tutti possiamo vivere solo dentro una relazione, un noi, un legame con chi ci circonda. E non con lo sguardo inchiodato sullo specchio che riflette la nostra immagine. (nonsprecare)