IL DRAMMA DEGLI STABILIMENTI BALNEARI PUGLIESI PER L’ESTATE 2020

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Il Covid-19 sta moltiplicando i tanti problemi sanitari ed economici che, già in parte, erano presenti prima del suo arrivo. Improvvisamente tutto cambia e, a parte l’importante emergenza sanitaria in essere e che, purtroppo, chissà quanti altri mesi ci vorranno per una sua definizione di maggiore sicurezza collettiva, ci sono problemi di far ripartire un’economia ferma.

Abbiamo già avuto modo di parlare del turismo che è il settore più penalizzato e, con l’arrivo dell’estate, occorre trovare una soluzione per salvare il salvabile di questo settore.

I concessionari dei lidi balneari hanno avuto in Puglia il via libera di cominciare a predisporre tutto il necessario per essere pronti per la stagione estiva ma resta ancora il problema del distanziamento che deve essere assicurato per evitare eventuali contagi.

Abbandonata forse l’idea di sistemare strutture di plexiglas intorno ad ogni posto di ombrellone, ora si sta analizzando lo stanziamento, cioè rendersi conto dello spazio che occorre per essere nei limiti consentiti per la sicurezza tra ombrellone ed ombrellone. E’ questo il progetto: spazi di 10 metri quadrati sulla sabbia a delimitare con picchetti e corde l’area dell’ombrellone assegnato. E una distanza di almeno un metro fra un lettino e l’altro nella stessa area.

Con la simulazione fatta con perimetri recintati da corda aumentando le misure dell’ordinanza della Regione Puglia (3 metri e 50 cm), nei confronti dello scorso anno si perde quasi il 40 per cento e quindi il 40 per cento di ombrelloni in meno. Siccome già di vocifera che la distanza debba aumentare portandola a più di 4 metri, allora la riduzione nei confronti dello scorso anno farebbe perdere oltre il 60 per cento degli ombrelloni.

Se le cose dovessero andare effettivamente così molti stabilimenti balneari che pure oggi si stanno preparando per una eventuale apertura estiva, tornerebbero a chiudere i cancelli sbaraccando tutto.

Insomma una situazione che tiene alta la tensione degli operatori che ancora non ricevono le giuste direttive per affrontare una situazione tanto incerta che metterebbe letteralmente in ginocchio il settore.