“Avevo 23 anni quando sono stato arrestato e trascinavo giornate mediocri e banali. La mia vita da pastore era fatta di solitudine, e pochi sentimenti. Con la natura a farmi compagnia durante il giorno ma con pochi contatti umani e scarse possibilità per essere aiutato a crescere umanamente”.
Chi parla è Domenico Pace, uno dei quattro killer che sta scontando l’ergastolo perché accusato di avere fatto parte del commando che il 21 settembre 1990 pose fine alla vita del giudice Rosario Livatino. Adesso, ogni anno, in occasione della ricorrenza dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, l’uomo invia, attraverso i suoi familiari, una composizione floreale alla cappella cimiteriale dove sono custodite le spoglie del magistrato canicattinese.
Queste sono le parole contenute in una lettera in cui chiede perdono a papa Benedetto XVI, del quale cita “Perdonare non è ignorare ma trasformare”, lettera esposta nell’ultimo dei 35 pannelli in cui si articola la mostra intitolata “Sub tutela Dei”, che la diocesi di San Severo ha allestito presso i Saloni della Parrocchia Maria SS della Libera a San Severo, per far conoscere la formazione personale e il contesto umano e sociale in cui è vissuto il giudice Rosario Livatino.
L’Istituto “De Rogatis-Fioritto”, con alcune classi della sede sia di Cagnano sia di San Nicandro, nei giorni 4 e 7 febbraio 2023, ha voluto prontamente cogliere la grande opportunità in ambito di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva aderendo alla proposta di visita della mostra. Il valore dell’adesione è stato ulteriormente confermato dalla sottolineatura che le guide, assai ben preparate e gratuitamente offerte dalla diocesi, hanno fatto dell’integrità morale del magistrato ucciso: integrità sia per la sua indiscussa onestà (era estremamente scrupoloso nelle inchieste e capace di condannare ma anche di capire il colpevole) sia per la ricerca della realizzazione della tensione ideale (nel suo caso la fede in Dio) nella sua vita familiare e professionale, che poneva “sub tutela Dei”. Da non dimenticare che la Chiesa lo ha beatificato il 9 maggio 2021.
La proposta formativa è stata arricchita accogliendo la proposta della stessa città di San Severo: si è fatto visita sia al centro storico della città, con le sue stupende chiese, sia al MAT, il Museo dell’Alto Tavoliere.
Al MAT, grazie alla straordinaria disponibilità, passione e competenza mostrata dagli operatori, per gli studenti è stato possibile sia conoscere preziosi documenti storici e archeologici del proprio territorio sia l’archivio “Andrea Pazienza”, insostituibile punto di riferimento per professionisti dell’illustrazione e amanti del mondo del fumetto.
Ancora una volta l’Istituto “De Rogatis-Fioritto” investe in un concetto alto di educazione, intesa come introduzione alla realtà intera, per aiutare a “crescere umanamente” i discenti che gli vengono affidati.
prof. Giovanni Mascolo