IL CONSIGLIO COMUNALE DI FOGGIA APPROVA L’INTRODUZIONE DEL SALARIO MINIMO PER APPALTI COMUNALI

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Con il capogruppo Pd Pasquale Dell’Aquila come primo firmatario, il Consiglio comunale di Foggia ha approvato la mozione che introduce il salario minimo (9 euro lordi per ogni ora di lavoro) nelle concessioni e negli appalti banditi dal Comune di Foggia e dalle società controllate.

La mozione approvata, inoltre, impegna la sindaca Maria Aida Episcopo e la Giunta a sostenere in sede ANCI e, attraverso questa, anche in Conferenza Stato-Città e in ogni altra sede opportuna, tutti gli atti e le misure che portino all’istituzione di un salario minimo legale per le lavoratrici e i lavoratori.

“La mozione è stata elaborata e condivisa da tutte le forze politiche della maggioranza e del campo largo, anche quelle che non hanno rappresentanza in Consiglio comunale”, ha dichiarato Pasquale Dell’Aquila, “a dimostrazione di una visione comune e di un impegno condiviso su valori assolutamente centrali. Riteniamo fondamentale, infatti, attivare ogni iniziativa utile a garantire a lavoratrici e lavoratori una retribuzione più equa”, ha dichiarato Pasquale Dell’Aquila, “promuovendo tutte le azioni volte a garantire il diritto di percepire una retribuzione adeguata e proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro prestato e, in ogni caso, ad assicurare a chi lavora e alla sua famiglia le migliori condizioni per una vita libera e dignitosa, come prescritto dall’articolo 36, comma 1, della Costituzione”.

La mozione approvata, dunque, impegna sindaca e giunta a prevedere in tutte le concessioni e in tutti gli appalti banditi dal Comune di Foggia e dalle società controllate che gli atti di concessione e i bandi contengano una clausola che imponga (in attuazione dell’articolo 36, comma 1, della Costituzione, e dell’articolo 11, comma 1, del Codice dei Contratti pubblici – Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n.36) l’applicazione del contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e su quello il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa, anche in maniera prevalente, e in ogni caso una retribuzione non inferiore a nove euro lordi l’ora.