Il Consiglio comunale di Apricena ha deliberato di vietare qualsiasi sperimentazione del 5G sul territorio amministrato in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, pendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legamicon l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo. Inoltre, esprime (fino quando non sarà garantita la completa sicurezza di questa nuova tecnologia) parere negativo riguardo l’estensione sul territorio comunale della nuova tecnologia 5G, promuovendo allo stesso tempo soluzioni tecnologiche sicure e a basso impatto ambientale e sanitario, quali il cablaggio al posto del pericoloso wireless, cominciando dai luoghi maggiormente sensibili di permanenza continuativa delle persone più a rischio (scuole, ospedali,..)
Ma che cos’è il 5G? Parla il Comitato di Apricena.
È l’acronimo di quinta generazione di onde radio che trasmettono segnali digitali a pagamento. La prima generazione (dalla fine degli anni ’80) si basava su un segnale analogico. In Europa si chiamava TACS e consisteva in telefoni enormi alimentati da batterie al piombo. La seconda generazione (in Europa GSM) è stata un salto nel futuro. Eravamo nei primi anni ’90, e ci siamo trovati di fronte ad un segnale digitale, a telefoni molto più piccoli, ad una sicurezza di trasmissione garantita dalla crittografia, a messaggi testuali, a un identificatore del chiamante. La terza generazione fu un altro poderoso salto in avanti. Questa tecnologia, pur con tutti i limiti di saturazione che conosciamo, portò la banda larga via radio. Grazie all’UMTS, questo il nome del protocollo usato in Europa, è stata possibile l’esplosione degli smartphone. La quarta generazione sfrutta la tecnologia, è chiamata LTE ed è entrata in funzione in Italia dopo il 2012. Non vi sono praticamente limiti di banda e si può fruire anche in movimento. Il passaggio dalla 3G alla 4G è però stato meno impattante, visto che quest’ultima si è limitata a risolvere alcuni problemi di efficienza e di banda.
Detto questo, vi chiedo: che vantaggi porterà il 5G?
È proprio qui che si nasconde il raggiro: la rete 5G non servirà a noi, ma ai nostri elettrodomestici. Pensate ad un mondo in cui tutto quello che ci circonda è connesso ad Internet. Non stiamo parlando del computer o dello smartphone, ma anche dell’automobile, del frigorifero, della lavatrice, dell’impianto di climatizzazione, di qualunque aggeggio possediamo.
La 5G è super veloce, non solo in termini di dati per secondo (la cosiddetta banda), ma soprattutto in termini di latenza, ovvero quanto impiega un determinato input a giungere a destinazione. Facciamo l’esempio di un’auto a guida automatica, che sta percorrendo una strada statale a 90 km/h, comandata da un server in USA: se oggi con il 4G l’input di frenare arriva dopo tre metri, con il 5G la stessa auto inizierà a frenare dopo tre centimetri. Questo renderà possibile controllare da remoto le vostre macchine meglio di quanto non fareste voi. Questo discorso varrà per la lavastoviglie, il microonde e tutti gli oggetti che potranno essere telecomandati. Milioni di informazioni trasmesse ad “osservatori” del vs comportamento.
Quindi vi chiedo: pensate che i colossi delle telecomunicazioni facciano questo solo per offrirvi un servizio più rapido? Il vero business sta nel VENDERE I TUOI DATI alle aziende produttrici di beni di consumo che avranno accesso diretto ai tuoi oggetti.
Questa volta non siamo noi l’obiettivo di questo salto tecnologico, ma gli oggetti. Oggetti che da stupidi diventeranno intelligenti e potranno controllarci meglio di quanto non stiano facendo ora. Miliardi di dispositivi connessi nel mondo, sensori, telecamere, elettrodomestici, saranno in grado di inviare informazioni che completeranno la schedatura di ciascuno di noi. E chi controllerà queste informazioni avrà il potere e una ricchezza che nessuno ha mai osato immaginare.
Queste informazioni occupano banda e l’attuale infrastruttura non è in grado di reggerla. Ecco perché la 5G è la nuova terra promessa. E sarà un business basato sul furto di dati. Il business più grande della storia, come dimostrano le quotazioni in borsa dei giganti del web e come testimonia la guerra che Trump ha dichiarato a Huawei, attualmente la regina incontrastata di questa tecnologia. E ovviamente Trump non è dalla nostra parte: vuole solo che questo ruolo sia ricoperto da un’azienda made-in-USA.
Il tema del “controllo” è solo una parte del discorso legato al 5G, non sono meno importanti gli impatti sull’ecosistema (abbattimento degli alberi perché impediscono la trasmissione del segnale 5G) e quelli sulla salute.