Si è tenuta, nella sala Di Jeso degli uffici di Presidenza della Regione Puglia, una giornata di studio sugli idroscali storici d’Italia alla presenza di numerose autorità civili e militari.
Ad aprire i lavori è stato l’assessore regionale al Turismo secondo il quale gli idroscali “possono rappresentare un’opportunità e un elemento di diversificazione per l’offerta turistica della Puglia. Un’offerta già ricca, che ha reso la nostra regione attrattiva anche in periodo di pandemia, ma su cui possiamo costruire nuove esperienze da proporre ai viaggiatori”.
“Le infrastrutture del mare e dell’aria – ha proseguito l’assessore – sono un ambito di investimenti in cui continuare a fare impresa turistica.”
“Parlare di idroscali storici d’Italia per l’Aeronautica Militare rappresenta una opportunità importante per raccontare la propria storia, ma nel contempo avere sempre uno sguardo verso il futuro”, il commento del generale di Squadra aerea Silvano Frigerio, comandante delle Scuole dell’Aeronautica militare e Terza legione aerea di Bari attraverso una nota a cui ha dato voce il comandante della Scuola volontari Aeronautica militare (Svam) di Taranto, il colonnello Claudio Castellano.
Castellano si è poi soffermato sull’importanza dell’iniziativa odierna “che valorizza il legame tra gli idroscali e la Regione Puglia”.
A illustrare i termini dello sviluppo del recupero del volo con gli idrovolanti è stato il direttore generale di Asset, Elio Sannicandro: “Possiamo immaginare uno sviluppo futuro degli idroscali per vari impieghi grazie alla facilità di ammarare senza infrastrutture. Considerata la dimensione delle nostre coste e della nostra regione, gli idrovolanti potrebbero dimostrarsi ottimali per i collegamenti di corto raggio. Faremo una sperimentazione per ipotizzare voli a scopo turistico, ma anche culturale, sportivo, ricreativo, tra i vari scali immaginati nel progetto: Tremiti, Vieste, Manfredonia, Bari, Brindisi, Santa Maria di Leuca, Brindisi e Taranto”.
“Il tavolo tecnico è già stato avviato in maniera informale tra le autorità aeronautiche e marittime – ha aggiunto Sannicandro – e servirà a ipotizzare il recupero dei collegamenti con gli idrovolanti e a definire l’iter per consentire i voli in sicurezza tenendo conto del parere di Enac ed Enav. Un progetto ambizioso che potrebbe realizzarsi intercettando finanziamenti europei per lo sviluppo turistico procedendo all’acquisto di alcuni idrovolanti di dimensioni medio/grandi per l’avvio di un’attività stabile”.
“La Puglia può candidarsi a diventare l’hub di un tipo di turismo che affonda le sue radici nella storia dell’aviazione, caratterizzato da economicità e flessibilità”, ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi.
“La sostenibilità dei business model dei porti del nostro Sistema – ha proseguito – è determinata, prevalentemente, dalla conformazione riparata che essi hanno. Gli scali, in sostanza, dispongono di idro-superfici naturali ideali. Vedasi, in particolare, Brindisi che storicamente è stato l’idroscalo più importante sulle rotte transoceaniche. I taxi del mare, già molto usati in diverse parti del mondo, consentono, inoltre, importanti risparmi in termini di costi di gestione e non necessitano di pesanti infrastrutture fisiche aero-portuali. Il settore del turismo potrebbe trarne vantaggi rilevanti, le emozioni della vacanza, infatti, iniziano già dal viaggio. Perché, a mio avviso, viaggiare a bordo di un idrovolante è tra le esperienze di volo più affascinanti ed entusiasmanti che si possano vivere”.
“Il settore degli idroscali è certamente un settore di nicchia – ha detto Leonardo Damiani, docente di Costruzioni idrauliche e marittime del Politecnico di Bari, intervenuto alla giornata di studio – ma il presupposto è che innanzitutto c’è un recupero storico di un patrimonio che ormai si va perdendo e la memoria storica va difesa a prescindere dall’interesse economico. Poi, tutto ciò che, anche di nicchia, possa agire in maniera sinergica con quelle che sono le principali attività economiche sul territorio costiero, secondo me è da apprezzare e valorizzare.”
Di poco tempo fa la firma di un memorandum tra alcune città italiane sedi di idroscali storici a Palazzo Madama, a Roma, per avviare progetti di riqualificazione degli idroscali annettendo musei e potenziando le scuole di volo.