Sei regioni italiane, tra cui la Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, presenteranno a marzo la candidatura dei trabucchi come bene immateriale dell’UNESCO. Questi antichi strumenti di pesca, diffusissimi lungo la costa del Gargano e dell’Abruzzo, sono una testimonianza della cultura e della tradizione di questa regione e rappresentano un esempio di ingegnosità e abilità manuale degli uomini che li hanno costruiti.
Secondo quanto riportato da La Repubblica – Bari, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha dichiarato il suo supporto alla candidatura dei trabucchi durante il convegno “Bolkestein e Trabucchi”, organizzato a Roma nell’aula della Camera dei Deputati. Marsilio ha sostenuto la necessità di proteggere i trabucchi dalla direttiva Bolkestein, che considera questi strumenti di pesca alla stregua di una qualsiasi struttura ricettiva. La candidatura dei trabucchi come bene immateriale dell’UNESCO rappresenta un’occasione unica per promuovere la loro conservazione e la loro valorizzazione come patrimonio culturale immateriale dell’umanità e andrebbe a valorizzare il lavoro delle autorità locali, delle associazioni e dei cittadini che, attraverso la loro conservazione, vogliono preservare la memoria di un’epoca ormai lontana e tramandare ai posteri una parte importante della loro storia e della loro cultura.
La candidatura dei trabucchi come bene immateriale dell’UNESCO può contribuire a far conoscere questa tradizione millenaria a livello internazionale e a promuoverne la salvaguardia. L’UNESCO, infatti, ha il compito di proteggere il patrimonio culturale immateriale dell’umanità, e la candidatura dei trabucchi rappresenta un’occasione unica per mettere in luce l’importanza di queste strutture per la cultura e la storia della Puglia e non solo.
Nel caso venisse accettata, i trabucchi si aggiungerebbero agli altri siti Unesco Pugliesi, come il Santuario di Monte Sant’Angelo, la Foresta Umbra, i trulli e Castel del Monte. (turismovieste)
